venerdì 25 gennaio 2013

MOVIMENTO D'AVANGUARDIA ERMETICO - "Libero Arbitrio"




MOVIVENTO D'AVANGUARDIA ERMETICO E' UN PROGETTO MUSICALE NATO NEL 2005 IN PIEMONTE, UNA BAND A DIR POCO AFFASCINANTE, UNA FORZA "POLIEDRICA", NEI CONTENUTI E NELL'ESSENZA. UN'ENTITA' IN GRANDE EVOLUZIONE E CHE, FORTE DI UNA PERSONALE MISCELA SONORA E CONCETTUALE, SI E' CONQUISTATA UN POSTO DI RILIEVO NEL CIRCUITO DELL'UNDERGROUND NOSTRANO. IL NUOVO ALBUM "LACRIME DEGLI DEI" CONTINUA IL PERCORSO "VISCERALE" INTRAPRESO ANNI FA. NE HO PARLATO CON 'ANS', IL PRINCIPALE COMPOSITORE.

1. Per iniziare vorrei farti i miei più sinceri complimenti perché ritengo i MOVIMENTO D'AVANGUARDIA ERMETICO una delle migliori entità in attivo sul territorio italiano. Vivere nell'Underground musicale con queste grandi qualità non è cosa da tutti o impresa comune... La vostra è una musica che s'inabissa sempre nei contenuti, nelle profondità dall'animo, per far emergere emozioni inedite e degne di nota...

- Ti ringrazio molto per queste parole che sottolineano quanto il lavoro svolto in questi anni sia stato fruttuoso. L’underground è, personalmente, l’unico ambito in cui la musica estrema dovrebbe agire, poiché quando questa forma espressiva ha ricercato la notorietà si è solitamente arrivati a risultati musicali tutt’altro che autentici. Ultimamente mi è capitato di approfondire il concetto di “sotterraneo” applicato alla musica estrema con un testo di un certo interesse, “Sub Terra” che descrive l’ambiente della musica estrema italiana negli anni ’80 e ’90, con azzeccati paralleli con i concetti di inconscio, di caverna, di mondi inferi e ctoni; i quali non potrebbero che essere definiti come “underground”. La profondità d’altro canto è uno dei nostro obiettivi principali, lo scorrere privo di emozioni è purtroppo una caratteristica che si riscontra fin troppo spesso nella musica estrema. Inoltre, devo dire che all’interno dell’underground andrebbero fatti dei distinguo. In Italia ad esempio ci sono due realtà del tutto differenziate e parallele: da una parte un gruppo di band molto pubblicizzate che godono di ampio supporto live, ancorché tale supporto non sia sempre proporzionale al loro effettivo valore; dall’altro lato un autentico “underground dell’underground” con band che incidono autentici capolavori spesso quasi completamente ignorati sia a livello italiano che internazionale.

2. Quando ha iniziato a muovere i primi passi questo progetto musicale e perché la necessità di essere duo?

- Attualmente sono l’unico componente rimasto attivo nella band, dunque non possiamo più parlare di un duo. Siamo partiti nel 2005 con una formazione a quattro, ci siamo ridotti a tre per molto tempo e abbiamo realizzato “Lacrime degli Dèi” come un duo. Per la realizzazione di questo disco si sono aggiunti anche alcuni session per la voce e per un breve intro di piano. Non posso che ringraziarli per il lavoro svolto: Agilulf come cantante su gran parte delle tracce e Anonimo Novecentesco vivente su “Marcia del Sole Notturno”.

3. "Stelle Senza Luce", il vostro precedente capitolo, ha in qualche modo rafforzato il vostro attuale status? Suppongo che molti degli stimoli passati e vissuti siano serviti per arrivare al nuovo "Lacrime Degli Dei"...

- “Stelle senza luce” ha certamente allargato il novero dei nostri estimatori, ma ritengo che tale aumento nel numero dei nostri fruitori non ci abbia minimamente influenzato. Abbiamo sempre cercato di realizzare dischi autentici, personali, gelidi, distanti. Lo stimolo principale viene dalla nostra percezione del mondo e da come impostiamo la nostra disciplina interiore ed esteriore. Il pubblico metal, categoria peraltro difficilmente identificabile, non rientra nei nostro stimoli poiché purtroppo è spesso formato da bimbominkia che si credono TRVE poiché ben protetti e nascosti dietro ad uno schermo, intenti come sono a lanciare proclami sui forum musicali. Mi chiedo se alcuni di loro sarebbero in grado di sopravvivere al nostro stile di vita: appesi con una piccozza a 4.000 mt d’altezza o in parete, aggrappati ad uno sperone di roccia con la sola forza delle proprie braccia e delle proprie gambe. Questo ovviamente non significa che negli anni la nostra musica non ci abbia portato a conoscere ottime persone e validi combattenti, è un onore per me sapere che la nostra musica è presente negli ascolti abituali di costoro. Mi fa anche piacere che il tono e la cura delle interviste che ci vengono rivolte sia sempre molto serio e profondo; in tal senso questa intervista non fa certo eccezione.

4. I Movimento d'Avanguardia Ermetico creano una musica molto soggettiva, evocativa, che mi riesce difficile accostare a qualcosa di particolare (...e nemmeno è mia intenzione fare ciò). I vostri sono brani musicali che si tengono distanti dalle solite canzoni composte da altre band... Utilizzate una personale struttura-canzone e questo aspetto sviluppa suoni e arrangiamenti "ermetici" (appunto), le vostre sono costruzioni monumentali nelle quali l'ascoltatore che sa ascoltare può rifugiarsi e seppellire la propria anima... Sei d'accordo?

- Considerazioni le tue molto lusinghiere e che mi trovano genericamente d’accordo: la struttura dei brani credo non sia mai stata “scontata”. Sin dagli inizi il progredire della canzone e l’alternarsi dei riff seguivano il decorso dell’emozione che si voleva esprimere. Basti pensare a “Guerriero” che ha inaugurato il nostro personale modo di fare musica: senza alcuna ripetizione di riff o di struttura ma con un continuo crescendo , tale da trattarsi certamente di una maturazione strutturale abbastanza netta rispetto ai classici brani “strofa-bridge-ritornello-strofa”. C’è da dire che nel periodo 2001 – 2004, durante il quale ho composto una parte considerevole del materiale confluito in Movimento d’Avanguardia Ermetico, ascoltavo moltissimo Richard Wagner, che della de strutturazione della musica ha fatto un’ arte. Credo sia una delle influenze prevalenti rintracciabili nel nostro fare musica.

5. Come avete vissuto le fasi di registrazione del nuovo album? Siete musicisti che soffrono la chiusura di una stanza materiale?

- La registrazione è durata dal gennaio del 2011 all’aprile del 2012. Dopo questa lunga prova eravamo certamente un po’ provati e questo ha fatto sì che in effetti soltanto il sottoscritto “sopravvivesse”. Le stanze materiali non mi spaventano: a condizione che siano lontane, lontanissime dall’insolente hybris del gregge. Posso stare da solo in una stanza per periodi inimmaginabili ad esempio quando mi trovo in montagna fuori stagione senza patire alcunché.

6. I Movimento d'Avanguardia Ermetico creano atmosfere decisamente intense. Nella fase di songwriting seguite un immaginario inconscio di riferimento, oppure è puro istinto? Come siete giunti alle molteplici sperimentazioni di "Lacrime Degli Dei"? La produzione evidenzia la vostra energia!

- C’è molto istinto e improvvisazione, che solo successivamente viene mediato da un approccio maggiormente razionale. La maggior parte delle canzoni sono riff che scrivo di getto senza pensarci, appena prendo in mano la chitarra e che poi propongo durante le prove. Spesso una semplice improvvisazione diviene una canzone, come nel caso di “Apparizione Onirca dell’Ombra” interamente realizzata in sala prove e successivamente riarrangiata. L’immaginario di riferimento credo possa influire a livello sottile, non scontato, come filiazione dei viaggi, delle letture e delle esperienze all’aria aperta che facciamo.

7. Può essere un rischio per una band come la vostra esprimersi con l'utilizzo della madre-lingua? Presumo e ne sono certo, che i Movimento d'Avanguardia Ermetico hanno desiderato tutto ciò con autorevole fermezza. Perché questa scelta dell'italiano? Potreste rischiare di non esser compresi?

- Il fatto di non essere compresi tutt’al più è un bene, visto lo spirito radicalmente aristocratico ed elitista che ci contraddistingue e che dovrebbe coinvolgere da sempre questo tipo di musica. Infatti non ho mai pensato al Black Metal in termini di ampia condivisione di un messaggio, piuttosto di ispirazione di una ristretta elite qualificata. Ad ogni modo se non erro tanti dei testi dei classici gruppi norvegesi erano redatti nella loro lingua madre e lo stesso può dirsi per tanti altri progetti black metal.

8. Sono sicuramente degli argomenti molto affascinanti e sentiti quelli proposti su "Lacrime Degli Dei". Vuoi parlarmene?

- Se “Stelle senza Luce” era pura tenebra, “Lacrime degli Dèi” è nostalgia, distacco, perdita della patria spirituale originaria - nella prima parte del disco - e divine rinascita eroica, solare, siderale mediante il sacrificio di sé, mediante la trasmutazione alchemica del proprio sentire nella seconda parte del disco. Si tratta di un processo di discesa all’Ade e resurrezione, come recitava già una nostra canzone scritta in passato, sviscerata in ogni sua componente.

9. Da dove arriva l'oscuro sentire dei Movimento d'Avanguardia Ermetico?

- Giunge, credo, dal non riconoscersi nel prossimo, dalla necessità di isolamento , dalla dura disciplina della solitudine e del silenzio in montagna, dal percepire che la propria è una natura non assimilabile e non massificabile rispetto alle ampie distese dell’umanità gregaria, modernista e conformista. E’ l’appartenere ad un mondo remoto, naturale, freddo, distante che nulla ha a che fare con l’italiano medio da ombrellone, nulla ha a che fare con il consumista occidentale in genere, nulla ha a che fare con il presunto metallaro, o che tale si ritiene, che pippa cocaina durante concerti di basso livello. Tale distinzione è operante anche verso tutto ciò che è inautentico nel black metal, penso ad esempio a pseudo rocker che inseguono notorietà e apparenza tradendo il vero spirito aristocratico del Black Metal. Terminando, con il passare del tempo vedo aumentare la mia distanza dagli altri esseri, in particolare da tutti coloro che sprecano la vita nell’abbruttimento e nel consumismo.

10. Il titolo "Lacrime Degli Dei" è molto suggestivo... Che significato racchiude un titolo così esplicito?

- Il titolo del disco vuole esprimere la conclusione di un percorso di trasmutazione alchemica della solitudine e dell'aristocrazia del nostro sentire, così come iniziato con “Alle Frontiere Dell'Anima” e continuato con “Stelle Senza Luce”. Come accennato poc’anzi le nove tracce dell'album descrivono una discesa nei freddi recessi in cui avviene l'annientamento dell'ego, sino alla rinascita dello spirito così come in un rituale di morte e rinascita. Ne risulta la costituzione di una spiritualità eroica, liberata dalle limitazioni della mera umanità

11. Si vivono forti "emozioni" attraverso i vostri brani. Per scatenarle è indispensabile viverle su pelle? Dai testi letti e cantati su "Lacrime Degli Dei" sembra che la vostra esistenza individuale sia votata alla sofferenza... vissuta e interiorizzata...

- Più che votata alla sofferenza direi un’esistenza che intuisce e rileva la sofferenza ma la tramuta in una ribellione interiore, mediante il continuo assalto alle proprie debolezze. Sicuramente vi è una sorta di nostalgia verso un origine superiore rispetto all’esistente, un bisogno di ricollegarsi fisicamente e spiritualmente a tale origine, ma non credo ci sia la sofferenza che diventa bandiera di “pessimismo depresso” di alcune band suicidal depressive. L’esito è opposto. La musica estrema per chi partecipa a tale progetto non è solo una mera scelta estetica, è lotta esteriore ed interiore, disciplina ferrea, meditativa ed estatica a seconda di ciò che la battaglia spirituale impone.

12. Siete approdati alla The Oath. Perché avete optato per questa scelta? Pensate che la collaborazione con questa etichetta possa rendere piena giustizia alla band?

- La nostra band è quasi sempre stata senza etichetta. Dopo due anni di lavoro in cui non avevamo nulla di firmato siamo stati contattati dalla The Oath e così è iniziata la nostra collaborazione. Questa con la The Oath è stata certamente una scelta azzeccata così come testimonia il successo dell’edizione limitata del disco, terminata nel giro di pochi giorni.

13. Credi che nell'attuale movimento estremo dell'Underground sia ancora possibile esprimere una forma innovativa concreta? Ci sono delle band che in qualche modo ti hanno colpito particolarmente?

- Nell’underground più che l’innovazione credo sia necessaria la personalità, pur magari rimanendo nella coordinate stilistiche del genere. Band italiane quali Enthroning Silence, Vacuum, Hakenkreuz Nocturna, Nocturnal Degrade, Malefic Mist, Skoll, Huginn e Imago Mortis (solo per citarne alcune) hanno prodotto ottimo black metal italiano, pur inscrivibile nelle caratteristiche tipiche del genere, anche se purtroppo non hanno ottenuto il supporto che avrebbero meritato a livello di pubblico. Apprezzai molto la primissima demo degli Janvs, “Nigredo” così come la prima demo degli Adversam “The Black Diamond Gates”. Penso anche con grande malinconia al primo disco degli Handful of Hate, “Qliphotic Supremacy”, capolavoro assoluto, distante ancora oggi anni luce rispetto ai livelli medi del Black Metal italiano. Un gruppo molto innovativo italiano sono i Laetitia in Holocaust, in particolare il loro disco “Lacra Ebenei: 13-17” è un bellissimo affresco di black progressivo e innovativo, molto influente sul sottoscritto.
Per quanto riguarda l’innovazione vera e propria ritengo che alcuni lavori dei norvegesi Dodheimsgard siano molto interessanti: soprattutto “Satanic Art” e “666 International”. I primissimi Aborym fecero delle ottime cose, sino a “With no human intervention”. Poi, ad esempio, i Tronus Abyss negli anni hanno certamente saputo innovare parecchio ma sono ormai usciti dal genere, pur risultando sempre interessanti. Parlando di innovazione contemporanea apprezzo moltissimo gli Agalloch, in parte gli Alcest, i Fen, gli Altar of Plagues, i Lifelover, Les Discrets e gli Amesoeurs. I Maestri veri e propri ritengo però siano i Deathspell Omega: hanno contribuito a fondare un filone, quello del religious black metal, rinnovando sia la totale malvagità della musica che il rigore dei testi. Sempre parlando di underground estero credo che una grande prova l’abbiano fornita i polacchi Szron con il loro “Death Camp Earth”, disco stupendo a partire dal titolo, che dimostra che anche senza innovare si può fare ottima musica underground. In campo ambient/elettronico ci sono gli italiani Larva 108, Orchestra Esteh e SantAAgostino che mi sento di indicare come progetti molto interessanti.

14. Avete pagato un prezzo per essere quello che siete?

- Dipende cosa si intende per “prezzo”. Se intendi dire l’incomprensione da parte di una certa porzione del c.d. “pubblico” possiamo dire che il nostro stile di espressione sia musicale che attitudinale ci ha allontanati da chi vuole ascoltare soltanto testi infarciti di “Oh Fuck, Satan”; espressione che peraltro può piacere ad alcuni ma che ritengo francamente riduttivo e scontato ripetere all’infinito. Al tempo stesso il fatto di non avere strutture e forme di espressione tutte fatte di blast beat e chitarra monocorde hanno fatto il resto. Ma più che un “prezzo” direi che si è trattato di un “premio”. Pessoa diceva “provo nausea fisica nei confronti dell’umanità ordinaria”: potrei dire lo stesso, aggiungendo che provo anche ironia e pena per i bimbominkia che si credono TRVE ascoltando metal da 6 mesi e che già fanno i recensori. Ci vuole distanza, ci vuole distacco, non importa quale “prezzo” debba essere pagato.

15. C'è un libro letto di recente e che ti ha segnato in qualche modo?

- Domanda difficile per me, visto che leggere è uno dei miei interessi prevalenti. Provo ad elencare i testi che mi sono passati sottomano durante il concepimento di “Lacrime degli Dèi”, così da agevolare coloro che fossero interessati alla chiave interpretativa del disco stesso.

F. Pessoa “il Libro dell’inquietudine” e “Scritti Esoterici” ; Borges “Il Libro di Sabbia”, “La moneta di Ferro”, “Finzioni”, “L’artefice” e “L’Alef”; Bulgakov “Il Maestro e Margherita”; Ellroy “L.A. Confidential”; Dostoevskij “Memorie dal Sottosuolo”; Evola “Lo Yoga della Potenza”; G. Davila “Pensieri antimoderni”, Pio Filippani Ronconi “Ismaeliti e Assassini”, “Vak la parola primordiale” e la traduzione delle “Upanishad antiche e medie”; il “Vijnanabhairava tantra”; T. Karlsson “Le rune e la Kabbalah”; Jung “Libido simboli e trasformazioni” e “L’uomo e i suoi simboli”; G. Scholem “La figura mistica della divinità”; Nikolas and Zeena Schreck “Demons of The Flesh”; G. Bataille “La congiura sacra”; Hillman “Saggio su Pan” e “Un terribile amore per la guerra”; Meister Eckhart “Sermoni tedeschi”, “Diventare Dio” e “Dell’uomo Nobile”; Tucci “Teoria e Pratica del Mandala”; solo per citarne alcuni.

16. Dove andrà a finire l'umanità?

- Domanda non esattamente di immediata e di univoca risposta. Non credo avverranno grandi rivolgimenti in senso migliorativo, piuttosto una convergenza di problematiche tali per cui sommosse, povertà, spinte migratorie ed inquinamento potrebbero, non possiamo però esserne certi, portare ad un imbarbarimento generalizzato. C’è da dire che in tale imbarbarimento stiamo già vivendo e in pochi si pongono il problema di invertirlo davvero, agendo sui principi ispiratori dei nostri contemporanei.

17. Avete in programma delle esibizioni live per il 2013?

- Essendo rimasto solo in formazione l’ipotesi di un rituale live esclusivamente rivolto all’elite dei nostri ascoltatori di vecchia data deve essere accantonata, ancorché questa ipotesi fosse stata messa in programma durante il periodo di predisposizione di “Lacrime degli Déi”.

18. Cosa riserverà il futuro per i Movimento d'Avanguardia Ermetico?

- Ritornando sul fatto di essere rimasto solo in formazione, seppure dagli inizi la maggior parte delle composizione partisse dai miei riff di chitarra, rende le cose piuttosto difficili. Sicuramente come Movimento d’Avanguardia Ermetico firmerò le colonne sonore dei progetti cinematografici che ho in mente, per il futuro vedremo di trovare un modo per continuare, magari grazie alla collaborazione di Agilulf alla voce e di amici ed estimatori al basso.

19. Andrea Grazie per questa intervista e per la vostra musica. E' stato interessante averti qui per Son of Flies webzine. Buona fortuna.

- Grazie a te per lo spazio dedicatoci e per l’apprezzamento, il supporto da parte di realtà come la tua sono fondamentali per noi nonché l’unica vera soddisfazione per la musica che pubblichiamo.