sabato 29 febbraio 2020

CLAVICVLA - "LA CADUTA NELL'ABISSO"






IL COMPOSITORE ITALIANO CLAVICVLA TORNA SULLE SCENE CON "SEPULCHRAL BLESSING", UN VERO E PROPRIO INCUBO IN MUSICA DESTINATO A DIMOSTRARSI REALTA'. LA SUA E' UNA FUGA DALLA LUCE PER NUTRIRSI DELL'OSCURITA'. COME SCRIVEVO IN SEDE DI RECENSIONE: "IL SECONDO FULL-LENGTH DI CLAVICVLA RAPPRESENTA L'ENTITA' MALIGNA DA CUI NON SI SFUGGE". INSOMMA, IL TALENTO DI QUESTO ARTISTA SI CONFERMA COME UNA DELLE MIGLIORI CERTEZZE DELLA SCENA DARK AMBIENT/DEATH INDUSTRIAL. A LUI LA PAROLA.

Benvenuto su Son of Flies webzine. Come nasce il progetto Clavicvla? Perché la scelta di questo nome?

- Clavicvla nasce come progetto solo death/black metal con un album autoprodotto di nome Arsonists Prophets nel quale ho inserito anche pezzi Ambient. Il nome si rifà dalla Clavicvla Solomonis o Key of Solomon, ovvero a quello che é il controllo degli spiriti e dall’unione fra conscio ed inconscio.

Hai sempre ascoltato questi generi musicali oppure sono arrivati in un periodo particolare della tua vita?

- Ho iniziato ad ascoltare dark ambient circa nel 2012. Il tipo di ascolto però é sempre stato molto parsimonioso perché deve essere sempre un’esperienza.

Mi chiedo che significato abbia per te il concetto di “musica ambient”.

- La musica Ambient per me é uno degli strumenti che permette di fare il passo oltre il mondo fisico. A differenza di un bellissimo pezzo black metal, l’ambient lo trovo molto più introspettivo e personale. Mi piace vederla come la musica rituale che, un tempo, veniva suonata dagli sciamani per entrare in connessione con l’archetipo, però in chiave moderna.

Quanto possiamo trovare della tua personalità nel suono di Clavicvla?

- Penso ci sia molto di me. E’ dove il mio inconscio si manifesta in forma sonora.

"Sepulchral Blessing" si colloca in una posizione di tutto rispetto nell'attuale scena dark ambient/industrial, e questo grazie alla sua natura evocativa. Quali obiettivi ti sei posto prima di registrare le tracce di questo disco?

- Non mi pongo obiettivi particolari se non toccare il fondo dell’animo umano. Per me Clavicvla é una discarica sonora in cui il chaos prende una forma.

Cosa lega tutte le tracce di "Sepulchral Blessing"? Si può parlare di un concept album?

- Trovo che quello che lega i brani sia la limitatezza dell’essere umano. Non credo si tratti di un concept album dato che tratto diversi temi che vanno dall’antica Mesopotamia allo Zoroastrismo, fino alla possessione demoniaca. In ogni traccia l’uomo é coinvolto in maniera passiva alle forze che lo circondano, nonostante eglia sia convinto di essere il centro dell’universo egli non é che polvere.

E' stato difficile lavorare al songwriting del disco?

- Assolutamente no. Per me é un processo naturale. Compongo quasi per me stesso e sono il mio più grande critico. Come essere umano sono alla continua scoperta di quello che é il microuniverso quindi la mia relazione con il macro cambia e si manifesta in modi differenti.

Qual è l'aspetto del songwriting di cui vai maggiormente fiero? C'è un brano nella tracklist che può essere considerato maggiormente “rappresentativo”?

- Amo sperimentare per ottenere sempre qualcosa di nuovo che non necessariamente deve essere a livello tecnico. Quello che cerco sono vibrazioni e sensazioni differenti. Mi piace come sono riuscito a legare le voci al resto dei suoni senza però perdere l’anima black metal. Mi piace il risultato in particolar modo su Tiamat Skin.

Una caratteristica importante nel tuo marchio di fabbrica è la componente estetica. L'immaginario mortifero sembra regnare nella tua opera. Come mai sei legato a questa “tradizione” oscura e ritualistica?

- Sono sempre stato legato ed incuriosito dall’occulto. I miei studi si sono estesi dalle varie forme di satanismo all’ONA, a vari aspetti della filosofia, ma personalmente sono molto legato allo Sciamanismo Tantrico. Dio é il vuoto e il vuoto é Dio e la caduta nell’abisso é la vera illuminazione.

Che rapporto hai con la scena dark ambient / industrial? Ci sono degli artisti con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?

- Non sono molto presente nella scena ma sono stato contattato per collaborare ad un paio di progetti.

Come sei entrato in contatto con Frederic della Cyclic Law?

- Con Frederic sono entrato in contatto tramite Mattia di Sentient Ruin. Sono stato fortunato perché gli ha passato il mio materiale e gli é piaciuto.

E se ti chiedessi di nominare alcuni artisti che ti hanno influenzato artisticamente?

- A me piace molto MZ412 e Trepaneringsritualen ma anche Brad Fiedel specialmente con i suoi lavori per Terminator 2. Quando si fa riferimento al motivo del T1000 come dei monaci robotici che pregano una divinità artificiale m’intriga molto. Le colonne sonore dei film anni ‘80 mi hanno influenzato molto e che ancora amo ascoltare.

Qual è la vera dimensione di Clavicvla? Preferisci lo studio oppure la dimensione live?

- Per ora lo studio. Concettualmente penso che per ora non si debba attribuire un volto a quello che faccio.

Grazie per l'intervista.

Contatti
cycliclaw.bandcamp.com/album/sepulchral-blessing
facebook.com/Clavicvla

CLAVICVLA line-up:
Clavicvla - Compositore

Recensione: 
CLAVICVLA "Sepulchral Blessing" - 2020


giovedì 27 febbraio 2020

NEW RISEN THRONE "The Outside" - Old Europa Cafe | Cyclic Law




La capacità di rafforzare le linee guida che definiscono il sound drone/dark ambient è solo una delle grandi qualità del lavoro di Gabriele Panci, a.k.a. Stielh. La tensione dinamica che sorregge la struttura della sua teatralità mette in risalto il vigore di un'imbattibile energia esistenziale, di una proiezione interiore che nel suo continuo estendersi senza limiti vuole difende il confine di una comunità di esseri sconosciuti condannati nella realtà in cui sono costretti a respirare. Stiamo parlando dello spazio architettato e governato dall'entità NEW RISEN THRONE, dove i processi di trasformazione dell'identità umana (o forse umanoide?) si armonizzano con il caos e il disordine dell'oscurità quotidiana in un susseguirsi di varie stratificazioni ambientali in costante divenire. Il corpo deforme di "The Outside", immerso direttamente nel centro della propria tragicità, diventa così una prigione anche simbolica in cui convivono l'universo del compositore romano e la sua volontà di entrare in relazione con l'ambiente esterno da decenni bloccato sull'orlo del baratro. Ma quello che si percepisce con maggiore forza è la mancanza di cognizione del tempo; un tempo che Stielh domina e, così facendo, sposta il campo d'azione verso nuove e inesorabili riflessioni. La creatività entra con determinazione all'interno delle sue stupende opere ("The Outside" sigilla un ciclo iniziato con "Whispers of the Approaching Wastefulness" nel 2007), prende a braccetto l'immaginazione, in una sorta di racconto nel quale annotare lampi sfuggenti di un'intensa esistenza, la sua vita, che inevitabilmente si lega con quella rappresentata nei suoi deliranti paesaggi sonori. E così il cerchio si chiude su diciotto anni di Storia. Un vero capolavoro, realizzato da uno dei maestri del genere il cui valore è riconosciuto a livello internazionale. Da ascoltare e supportare orgogliosamente a testa alta. Rodolfo Protti della Old Europa Cafe e Frederic Arbour della Cyclic Law si sono occupati della stampa su supporto fisico.

Come bonus un secondo CD contenente dei brani più datati rivisitati da alcuni amici di Gabriele Panci: Sysselmann, Visions, Taphephobia, Phantom Ship, Vestigial, Apocryphos e TeHÔM.

Contatti:
cycliclaw.bandcamp.com/album/the-outside
oldeuropacafe.com/catalog/category/the-outside.html 
cycliclaw.com/releases/new-risen-throne-the-outside-2cd-133rd-cycle 
facebook.com/NewRisenThrone
 
Songs:

DISCO 1: The Outside (I), What We Have Seen, The Outside (II), Corrosion Of Pillars, The Outside (III), The Outside (IV), Birth Of A New Disciple (II)

DISCO 2: A Vision Of The Hidden (Sysselmann Remix), Echoes From The Loss (Visions Remix), Breath Of Growing Structures (Taphephobia Remix), Humani Nihil (Phantom Ship Remix), Sad Silent Prostrations Before The Monolith (Vestigial Remix), Sigh Of The Soul (Apocryphos Remix), Signs Of The Approaching Wastefulness (II) (New Risen Throne Remix), Withered Regions (TeHÔM Remix)




martedì 25 febbraio 2020

NECROWRETCH "The Ones From Hell" - Season of Mist




Lo spirito funesto del metal estremo ha trovato nei francesi NECROWRETCH un'altra arma capace di padroneggiare il tempo e lo spazio riservato alla morte. Compatto e travolgente, il disco ambisce ad una visionarietà potentissima e luciferina. "The Ones From Hell" è senza dubbio una delle migliori release death/black metal degli ultimi mesi, tra le più vincenti dal punto di vista stilistico, o per meglio dire, artistico. Il gruppo permea ancora una volta la composizione con tocchi sperimentali, come veniva anticipato nel precedente terzo album in studio "Satanic Slavery"; passando da attacchi tipicamente tradizionalisti ad atmosfere incatenate a ritmi lenti e magnetici, sfruttando in maniera eccelsa, e senza risparmiarsi, calde ventate di tensione anacronistica, ben espressa dalle pulsioni bestiali dei tre musicisti chiamati in causa che, simili a dei guerrieri assetati di sangue, puntano a raggiungere un unico obiettivo: tenerci intrappolati in una cupa dimensione di angosciosa aggressività controllata. In questa decadente contemporaneità che attraversa l'attuale panorama metal mondiale, la scrittura dei Necrowretch osa al punto giusto, deformando alcuni suoni e vari passaggi chiave dei generi succitati senza snaturare il proprio marchio di fabbrica, facendo leva su un buon gusto per gli arrangiamenti, incastrati al meglio grazie alla loro implacabile fonte creativa. Non manca niente per proiettarvi verso il tempestoso orizzonte transalpino.

Contatti: 
necrowretch.bandcamp.com/album/the-ones-from-hell
necrowretch.net
facebook.com/Necrowretch
instagram.com/necrowretch

Songs:
Pure Hellfire, Luciferian Sovranty, The Ones From Hell, Absolute Evil, Codex Obscuritas, Darkness Supreme, Through The Black Abyss, Necrowretch


lunedì 24 febbraio 2020

SKUMSTRIKE "Execution Void" - Caligari Records




Decisamente convincente la terza prova dei canadesi SKUMSTRIKE: pur trattandosi del secondo EP in soli due anni, dopo aver esordito con il primo demo di sei tracce datato 2017. Il sound, in perfetto stile retrò, si presenta ben calibrato in tutti i suoi elementi e fortemente caratterizzato da indiscutibili qualità compositive che ne aumentano la credibilità del gruppo di Montreal. Apre il lavoro "Filth", un compendio di thrash metal miscelato con un'attitudine punk propria della vecchia scuola, all'interno del quale non mancano tante contaminazioni e influssi provenienti dal death/black metal primordiale, stesso discorso vale per le successive quattro canzoni incluse in questa release. Quindi subentra la timbrica vocale del batterista Zak, psicopatica e malata fino allo spasimo; aggettivi che molto spesso si sprecano quando parliamo di uscite discografiche del genere. "Execution Void" non lascia respiro sin dai primi secondi: si viene catapultati nel passato MAI passato (fine degli anni '80, inizi '90), quando il metal marcio e veloce incendiava migliaia di nastri analogici. La Caligari Records ha fatto di nuovo centro.

Contatti: 
caligarirecords.bandcamp.com/album/execution-void
facebook.com/SKUMSTRIKE

Songs:
Filth, The Deserter, Lethal Injection, Thousand Eyes, The Lie


giovedì 20 febbraio 2020

INVOCATION "Attunement to Death" - Iron Bonehead Productions




Anche se i cileni INVOCATION sono ancora nella fase iniziale di carriera, si confermano tra i migliori gruppi attivi nell'estremo sudovest del continente americano. Il trio, proveniente dalla città portuale di Valparaíso, ha pubblicato due demo e due soli EP, ma questo, però, non deve assolutamente trarre in inganno! Dopo un attento approfondimento, "Attunement to Death" ottiene la certificazione di qualità, a dimostrazione che molto spesso la sostanza supera di gran lunga l'apparenza. Il sentimento di profonda avversione non lascia adito a dubbi e nella più totale blasfemia riesce a radicare la propria espressività oscura e malevola, risultando offensivo nei confronti del paradiso, abusando di un certo tipo di sonorità a metà strada fra il black e il death metal di stampo statunitense. Una cosa interessante dei Nostri è il fatto che usano l'impostazione vocale death metal della vecchia scuola, liberando tonalità incandescenti come il cuore del demonio. Difficile non lasciarsi trascinare dalle ritmiche segaossa dei brani degli Invocation, portavoce di un sound bellicoso e super-abrasivo che non pone limiti nè freno agli aspetti terrificanti della musica metal. Disponibile su CD e formati vinile 12".

Contatti:
ironboneheadproductions.bandcamp.com/album/invocation-attunement-to-death
facebook.com/INVOCATIONChile
instagram.com/invocationchile 

Songs:
Oppression, Flying Ointments, Divine Transition, The First Mirror, The Officiants, Secret Tongues


lunedì 17 febbraio 2020

PSYCHOPATH "Teratogenesis" - Autoproduzione




La malvagia copertina di questo album mi ha spinto ad ascoltare la proposta musicale della one man band PSYCHOPATH e, in linea di massima, devo ammettere di aver trovato ciò che mi aspettavo. Proveniente dall'isola di Malta, il polistrumentista Chaos ha evocato la ferina ferocia del vecchio blackened thrash metal con un assalto totale marchiato a fuoco dal titolo "Teratogenesis". Le distorsioni mordaci portano ad un riffing debitore del rock and roll più grezzo che non fa prigionieri nel suo indomabile incedere. Per il resto l'impeto della batteria la fa da padrone con un ritmo spinto al massimo. Rabbia da vendere, quindi, evidente già dalla scelta dei titoli delle canzoni, oltre che nella musica. "Teratogenesis" è figlio dello spirito conservatore del metal degli anni ottanta, in termini di attitudine impulsiva, e tale modus operandi non può che fare la felicità di una certa frangia di metallari. Chiude il disco "Reaper", cover dei Bathory. Per farla breve, prendere o lasciare.

Contatti: 
psychopath666.bandcamp.com
facebook.com/psychopathchaos
instagram.com/psychopathchaosmetal

Songs:
Awakening, Psychopath, Warganisation, The Vile Invention of Christianity, Teratogenesis, The Purpose of the Pit, Chaos Metal, Living Evil, Tsar Bomba, Reaper (Bathory Cover)


giovedì 13 febbraio 2020

NORDVARGR "Daath" - Cyclic Law




Henrik Nordvargr Björkk riprende il suo programma incendiario per offuscare la luce solare necessaria al rifornimento mentale di milioni di esseri umani. Lo scopo dell'artista svedese è quello di sempre: dare una dura lezione all'ascoltatore. Dopo tanti anni di onorata carriera, è arrivato anche per lui il momento di offrire al proprio pubblico una testimonianza veritiera del livello raggiunto in fase di scrittura. L'imponente nuovo album intitolato "Daath" mostra un'impronta meno dark ambient e sicuramente più marziale, rispetto alla maggior parte delle sue precedenti uscite discografiche, con attacchi black industrial furibondi che molto spesso riportano alla mente l'operato nichilista e bastardo del connazionale Thomas Martin Ekelund (Trepaneringsritualen) e, in generale, un approccio compositivo più fibroso e dilaniante nei confronti del sound digitale. La lungimiranza della visione disturbata di Nordvargr risiede nell'innata capacità di mantenere elevato il livello di attenzione, sebbene alcune trame non siano di facile lettura o fruizione. Insomma, Henrik ha mantenuto inalterata l'organicità del proprio trademark e i suoi seguaci verranno nuovamente incoraggiati per continuare ad idolatrare morte e distruzione. Il messia nero è tornato!

Contatti:
cycliclaw.bandcamp.com/album/daath
nordvargr.com
instagram.com/nrdvrgr

Songs:
Nordvargr - Inner Monarch Awakened, The Horsemen Ride Out On Foaming Steeds, Tabernakelvisa - The Redeemer And The Secret, Death Closes The Gates Of Time And Opens Those Of Eternity, Invocation Of The Unseen, As King As Queen - When Kingdom Collide, The Light Of The Lord And The Black Sun Behind The Sun, Where There Is Word There Is Enlightenment


martedì 11 febbraio 2020

ATAVISMA / VOID ROT "Split" - Everlasting Spew Records




Lo split tra i francesi ATAVISMA e gli americani VOID ROT si dirama nell'oscurità lasciando spazio alla prorompente densità del colore nero della notte e al rosso accecante del sangue. Entrambe le band si danno battaglia a suon di death/doom metal soffocante che lentamente si nutre delle anime tormentate, riuscendo a compiere in maniera definitiva un lungo passo verso il cuore del purgatorio. La maturità artistica dei Nostri si tocca con mano nei brani di questa release data alle stampe dalla label italiana Everlasting Spew Records; infatti sia gli Atavisma (attivi dal 2013) che i Void Rot (nati nel 2017) si servono di un riffing vertiginoso, criptico e maniacale, in modo da dare profondità alla drammaticità di un sound che vede il male nella sua forma più primigenia. Uno split raggelante, capace di cullare come il grembo materno il nostro bisogno di orrore in musica. Ci troviamo di fronte alla rappresentazione claustrofobica dei messaggi contenuti nei loro incubi deliranti, un abisso infinito nel quale non vi è alcuna possibilità di salvezza. La redenzione giace nella mente assuefatta dal dolore.

Contatti: 
everlastingspewrecords.bandcamp.com/album/split
facebook.com/everlastingspew
facebook.com/Atavisma.Band
facebook.com/voidrot

Songs
Atavisma: Speared Lungs, Mold Upheaval, Dread
Void Rot: Ritual Invocation, Necrotic Deity, Accursed Earth




lunedì 10 febbraio 2020

NAGA - "LA CREPA NEL BUIO"






NON SI PUO' CERTO DIRE CHE I NAPOLETANI NAGA NON ABBIANO FATTO LE COSE IN GRANDE PER "VOID CULT RISING", NUOVO ED AVVINCENTE DISCO CHE METTE IN LUCE LE CARATTERISTICHE PECULIARI DEI TRE MUSICISTI CAMPANI, APPRODATI ALL'ETICHETTA ABRUZZESE SPIKEROT RECORDS. HO COLTO L'OCCASIONE PER SCAMBIARE DUE PAROLE CON IL CANTANTE/CHITARRISTA LORENZO DE STEFANO.

Mi piacerebbe partire dal vostro presente in musica. Siete arrivati al secondo album in studio, oltre ad aver pubblicato due EP; quindi, vorrei sapere se il porsi continuamente nuovi obiettivi aiuta a migliorarsi sul piano compositivo. Oppure pensate che questo favorisca solo una crescita umana e personale?

- Non saprei, non siamo una band molto prolifica, pertanto di solito componiamo quando sentiamo che i pezzi precedenti hanno fatto il loro tempo, ovvero quando ci stanchiamo di suonarli o sentiamo che non rispecchiano più l’idea che abbiamo di noi stessi e di band. Siamo anche una band molto diretta e dalle capacità tecniche limitate, pertanto la nostra ricerca sonora è sempre improntata a ricercare nuove sonorità o nuove soluzioni stilistiche più che a un’evoluzione musicale in senso stretto. Di solito già quando un album è completo abbiamo un’idea vaga di dove dobbiamo andare per il prossimo album, EP o chi sa che altro, non ci poniamo obiettivi se non quello di non ripeterci, non ci piace rimanere fossilizzati in un genere, cerchiamo piuttosto di integrare soluzioni nuove cercando di rimanere tuttavia riconoscibili. La cosa che ci ha sempre contraddistinto nella nostra unione musicale è il sapere esattamente quando un riff, un pezzo rispecchia le nostre sonorità.

Non avete nulla da invidiare a molte realtà attive oltreconfine e credo che questo sia un fattore importante per la band. Siete d’accordo?

- Non saprei, non facciamo paragoni con altre band sia nostrane che estere, non ci interessa, anche perché nell’epoca del digitale i confini lasciano il tempo che trovano e sono anche qualcosa che personalmente trovo abbastanza odioso. Noi cerchiamo di suonare in maniera credibile, se qualcuno ci trova tali, non possiamo che esserne felici. In generale però, e questa è una cosa che ho capito aprendo a band come Unsane, Neurosis e Napalm Death, permane sempre uno scarto irriducibile tra una band che da da anni fa oltre 200 date l’anno e una band con meno esperienza e meno storia come possiamo essere noi.

Facciamo un passo indietro. Quali erano le vostre ambizioni quando nel 2013 avete cominciato come Naga?

- Divertirci, esprimerci e forare i timpani.

Penso non sia stato facile rappresentare i vostri sentimenti attraverso il potere della musica. Voi come ci siete riusciti?

- È stata una cosa abbastanza naturale, diciamo che quando abbiamo fondato in Naga eravamo certi di non voler riproporre a livello estetico e contenutistico i soliti cliché delle band metal, ma rimanere molto naturali, volevamo avere un’attitudine punk pur senza suonarlo, non avere uno stacco tra chi siamo sul palco e nella vita, niente pseudonimi, niente vestiti o trovate sceniche; a me piacciono molto band che sanno fare scena o che si rifanno ad un certo immaginario, semplicemente con noi non funziona. Anche a livello di scrittura i testi sono quasi tutti ispirati dai nostri vissuti e interessi, cerchiamo di mantenere le cose più dirette possibile. Per noi la musica è essenzialmente una terapia, una valvola di sfogo e, per esser tale, non deve aver filtri.

A chi è diretto questo "Void Cult Rising"?

- In generale a noi stessi, poi a tutte le persone a cui piacciono determinate sonorità. Nella mia testa è un album molto pop e immediato, almeno come strutture, quindi in generale è diretto a chiunque voglia ascoltarlo.

Pensate sia difficile per un ascoltatore recepire e metabolizzare una proposta musicale come quella racchiusa in "Void Cult Rising"?

- Occorre certo una buona dose di pazienza e autolesionismo, ma se ci entri puoi persino cantare dei ritornelli sotto la doccia. Negli ultimi tempi comunque i confini sonici stanno cedendo, e da alcuni anni a questa parte c’è meno preclusione nei confronti di certe sonorità nell’underground. In generale piacciamo anche a persone che ascoltano o suonano tutt’altro, ci trovano interessanti e di questo mi sorprendo ogni giorno.

È stata una scelta pensata quella di stampare il disco su quel particolare formato digipack?

- Sì di Alessio, Antonello e Davide della Spikerot, la nostra etichetta, erano fissati con questo formato digipack a croce rovesciata, stavano giusto cercando la band adatta da produrre. Siamo contenti abbiano scelto proprio noi.

C'è un motivo in particolare che vi ha fatto decidere di passare dalla Shove Records alla Spikerot Records. Ci sono state altre proposte che non avete accettato?

- Di solito quando decidiamo di fare un disco lo registriamo a spese nostre e lo mandiamo in giro. Shove in realtà ha cooprodotto insieme alla Fallo Dischi ed altre etichette il nostro primo album Hén, Inanimate è stato stampato su vinile dalla olandese Lay Bare e il cd da Giorgio della Everlasting Spew con cui ci siamo trovati benissimo e a cui siamo grati. Quando Davide Straccione nostro amico oramai di lunghissima data ha detto che stava fondando un’etichetta e che ci voleva far uscire, essendo liberi da impegni formali, gli abbiamo mandato le registrazioni. Spikerot è stata l’unica etichetta a cui abbiamo mandato il materiale e siamo molto contenti del risultato, lavorano benissimo e sono degli amici e stanno producendo il meglio della scena metal estrema italiana.

La musica contemporanea è a portata di clic e spesso non si da la giusta attenzione ai dischi. Mi spiego meglio: gli appassionati di musica sono ormai sommersi da molte nuove uscite discografiche, a tal punto da non avere più il tempo di approfondire un disco che già si passa al successivo. Non possiamo negare l'evidenza! Qual è la vostra opinione in merito?

- È inutile sostenere un punto di vista apocalittico riguardo la rivoluzione digitale, va preso atto dei tempi. Sicuramente i dischi e la musica si fruiscono in modo diverso, ciò ha dei lati positivi quali l’accessibilità di risorse sia dal punto di vista economico che quantitativo, dall’altro ovviamente è un fenomeno che spinge alla dispersione. Credo però che chi è appassionato di musica i dischi continui a comprarli e continui ad approfondire, l’elemento feticistico rimane; il vero problema è secondo me la mancanza di curiosità delle nuove generazioni: la grande offerta che è oggi a disposizione di tutti si è inspiegabilmente trasformata in una standardizzazione, è come se l’immensa offerta disorientasse l’utente medio, che pertanto si ritrova a sentire sempre le stesse canzoni a loop, magari consigliate da qualche algoritmo di profilazione. Certo è diventata obsoleta la cultura del disco, oggi si è spinti a sentire brani singoli ed irrelati, non si concepisce il disco come prodotto creativo organico e strutturato. Il danno ci può essere per chi intende far musica per vivere, è innegabile, ma a noi poco tange perché abbiamo ognuno un lavoro diverso al di là della musica.

Grazie per l'intervista.

Contatti:
spikerotrecords.bandcamp.com/album/void-cult-rising
facebook.com/nagadoom
instagram.com/nagadoom666

NAGA line-up:
Lorenzo - Voce, Chitarra
Emanuele - Basso
Dario - Batteria

Recensione:
NAGA "Void Cult Rising" - 2019


giovedì 6 febbraio 2020

MORGUE BREATH "Postrarse Frente La Flema" Terrible Mutilation | Jubokko Prod.




Non credo sia assurdo accostare i californiani MORGUE BREATH ad altri nomi di spessore della scena death metal mondiale, e qui potrei approfittarne per scomodare due mostri sacri come Repulsion e i Carcass delle origini. Il debut EP "Postrarse Frente La Flema" si fa notare per un suono pastoso incentrato sul riffing ispirato di Ivo (Malpractice Insurance, Radiation Vomit); l'unico musicista coinvolto in questo progetto musicale, il quale mescola abilmente i migliori ingredienti già utilizzati dalla vecchia scuola, il tutto accompagnato da una vigorosa sezione ritmica intenta a fornire potenza, groove e stop'n'go interessanti. Il modus operandi è certamente derivativo, ma ciò non va a penalizzare il suono iconico racchiuso nel morboso "Postrarse Frente La Flema". Per Ivo la priorità è quella di rispolverare le comuni radici del 'death metal' rimanendo perciò legato a certi storici e intramontabili modelli: basta ascoltare le sette tracce per rendersene conto. Il sesto brano della tracklist è una cover dei deathster brasiliani Lymphatic Phlegm. E' solo l’inizio di un nuovo orripilante incubo, e non sarò certo io a fermare il suo spargimento di sangue.

Contatti: 
morguebreath.bandcamp.com/album/postrarse-frente-la-flema

Songs:
Postrarse frente la flema, Vomitar entrañas, Invocando pavor fétido, Mi fosa de cadáveres apóstatas, Pulsación fúnebre, Trans-Jugular Intra-Hepatic Porta-Systemic Shunts (Lymphatic Phlegm cover), Cropolito endemoniado


martedì 4 febbraio 2020

JORDABLOD "The Cabinet of Numinous Song" - Iron Bonehead Productions




Appartiene alle gelide terre scandinave la misteriosa creatura JORDABLOD. "The Cabinet of Numinous Song" plasma un'atmosfera sofferta eppure sospesa e affascinante nell'evolversi del songwriting, delineando uno sguardo all'oscurità diverso dalla norma, capace di ruotare con un buon equilibrio tra gli istinti efferati del black metal nordico e i passaggi strumentali meno votati all'intransigenza sonora; regalando più di un brivido a prova di grande pubblico. Le peculiarità riportate poc'anzi si traducono in brani dalla considerevole durata, articolati e strutturalmente complessi. Gli svedesi Jordablod fanno leva sull'ampiezza del suono e sulla sua indomabile riverberazione in modo da rafforzare i notevoli ampliamenti dei sentimenti nascosti nelle profondità disturbate dell'animo, dipingendo un'alterazione psichica che non lascia scampo a nessuno. "The Cabinet of Numinous Song" è l'opera in cui tutte le loro idee malate trovano una sorta di compimento lungo il sentiero tortuoso della mente. Il risultato è questo: il conscio "soggettivo" di quando la devozione al black metal diventa arte irregolare, perciò attraente. E' un'esperienza da provare, raccontare e rivivere.

Contatti:
ironboneheadproductions.bandcamp.com/album/jordablod-the-cabinet-of-numinous-so
 facebook.com/Jordablod

Songs:
A Grand Unveiling, The Two Wings Of Becoming, Hin Ondes Mystär, The Beauty Of Every Wound, Blood And Rapture, The Cabinet Of Numinous Song, To Bleed Gold


sabato 1 febbraio 2020

VIOLENTOR "Putrid Stench" - Infernö Records




I thrasher toscani VIOLENTOR, trascinati con fierezza dal compositore Alessio Medici (aka Dog), sono degni di rispettosa considerazione; la stessa considerazione riservata ad ogni gruppo di nicchia che sappia suonare bene, comporre canzoni dal forte impatto, incidere dischi capaci di canalizzare l'energia nella giusta direzione, ed essere coinvolgente su ogni palco. Affermare ciò significa mettere in evidenza la realtà dei fatti, che vede i Nostri come una delle più agguerrite formazioni italiane attualmente in circolazione; d'altronde, anche se è importante non dare mai nulla per scontato, il valore di alcuni musicisti lo si percepisce fin dalle prime battute di un disco, e "Putrid Stench" (il quarto della loro discografia) non lascia alcun dubbio al riguardo. Dog sa perfettamente qual è la direzione da seguire per riuscire ad ottenere certi risultati, questo succede quando la qualità sonora viaggia sullo stesso binario della coerenza. In casa Violentor non c'è mai stata la necessità di cambiare le carte in tavola. Ascoltate "Putrid Stench" ad alto volume per godere appieno della sua violenza assassina, e siate fieri di pronunciare il loro nome quando viene chiamata in causa la scena thrash metal italiana. Superfluo aggiungere altro.

Contatti: 
violentor666.bandcamp.com/album/putrid-stench 
facebook.com/VIOLENTOR666

Songs:
The Escalation, Butcher The Holy Swine, Burning Rage, Pray To Die, Hunter The Anorexis, Caustic Counting, Putrid Stench, Scum Of Society, Destroy The Enemies