sabato 30 dicembre 2017

Recensione: HELFIR "The Human Defeat"
2017 - My Kingdom Music




HELFIR, ovvero il musicista/compositore pugliese Luca Mazzotta, cavalca ancora una volta le atmosfere malinconiche del gothic metal/rock acustico per celebrare la sua personalità artistica nel mondo musicale odierno, scrivendo un affascinante secondo album che porta con sé una convincente carica emozionale, perciò consigliato a chiunque ami il ritmo della decadenza. Le esperienze personali sono da sempre un terreno fertile a cui attingere per provare forti emozioni, perché Luca è un essere umano come tutti, tanto fragile quanto forte nell'animo. La sensibilità gli consente di creare musica per salvare la propria persona, di dipingere in bianco e nero su una sconfinata superficie a colori, quella superficie chiamata vita. Se a tutto questo si abbina una instancabile voglia di sperimentazione, cosa chiedere di più al prolifico artista in questione? "The Human Defeat" è capace di sfiorare la più alta, raffinata bellezza.

Contatti:
helfir.bandcamp.com/releases
facebook.com/helfirofficial

TRACKLIST: Time In Our Minds, Light, Tide, Protect Me, Chant D'Automne, Mechanical God, Climax, Golden Tongue, The Last Sun, Chant D'Automne (instrumental version)




venerdì 29 dicembre 2017

Recensione: MORBID ANGEL "Kingdoms Disdained"
2017 - Silver Lining Music




I MORBID ANGEL sono riemersi dagli inferi dopo essere stati al lavoro sul materiale per "Kingdoms Disdained". Questa è anche un'altra storia fatta di controproducenti alti e bassi, di allontanamenti importanti (David Vincent), di cambi di line-up indispensabili per il proseguimento di una leggenda ormai offuscata dalle intemperie interne alla band americana. "Kingdoms Disdained" è il ritorno discografico che vede l'ingresso del drummer Scott Fuller (Annihilated) e del chitarrista Dan Vadim Von, ma soprattutto il disco del rientro del frontman Steve Tucker, allontanatosi dall'Angelo Morboso dopo l'uscita del controverso "Heretic" (2003). Oggi Trey Azagthoth rimane il solo superstite della storica formazione, forse l'unico membro a voler veramente sopportare il peso di un percorso tanto monolitico quando significativo nella storia del death metal a stelle e strisce. Siamo distanti dai loro primi capolavori ("Altars of Madness", "Blessed Are the Sick", "Covenant"), ciò nonostante "Kingdoms Disdained" non perde mai il confronto con le tre vecchie releases composte con il succitato Steve Tucker. Considero questo album abbastanza interessante, sicuramente un buon modo per far dimenticare ai fan le brutture presenti nel precedente "Illud Divinum Insanus" (2011). Il passato è passato.

Contatti:
morbidangel.com

TRACKLIST: Piles of Little Arms, D.E.A.D., Garden of Disdain, The Righteous Voice, Architect and Iconoclast, Paradigms Warped, The Pillars Crumbling, For No Master, Declaring New Law (Secret Hell), From the Hand of Kings, The Fall of Idols


giovedì 28 dicembre 2017

Recensione: CADAVERIC INCUBATOR "Sermons of the Devouring Dead"
2017 - Hells Headbangers Records




I CADAVERIC INCUBATOR sono sinonimo di brutalità e coerenza, non a caso il primo full-length "Sermons of the Devouring Dead" trasmette lo stesso putridume che è insito nella loro stessa natura, quindi i death metaller non avranno alcuna possibilità di giudicare in malo modo le intenzioni di questi massacratori finlandesi. C'è poco da obiettare su un disco simile, composto e poi messo in commercio solo per catalizzare l'attenzione dei veri appassionati di tali sonorità. E' piuttosto rilevante il fatto che la mancanza di spunti originali non va a danneggiare il risultato finale. "Sermons of the Devouring Dead" è l'esempio di come, se si vuole, dalla vecchia scuola è possibile attingere del buono. Non ho nient'altro da aggiungere, se non dire che i Cadaveric Incubator vogliono fermamente rimanere fedeli all'intransigenza tematico-musicale del genere stesso. Giunti a questo punto, decidete se volete essere complici di questi carnefici o alleati delle loro vittime. Mors omnia solvit.

Contatti: 
cadaveric-incubator.bandcamp.com/sermons-of-the-devouring-dead
facebook.com/Cadaveric-Incubator

TRACKLIST: Gravestench Asphyxiation, Hideous Premonition, Cadaveric Incubator, The Covenant of Gore, Cold in Casket, Rite of Eibon, Massacred, Swarming Decay, Unburied Abominations, Conceived in Filth, The Undead Fiend, Horrific Festering Plagues


mercoledì 27 dicembre 2017

Recensione: NOCTURNAL HOLLOW "The Nuances of Death"
2017 - PRC Music | Concreto Records




Chi non ha mai sentito parlare dei NOCTURNAL HOLLOW dovrebbe prestare attenzione a "The Nuances of Death" in modo da poter entrare in sintonia con la loro proposta musicale. Di nomi per cercare di definire il sound del gruppo venezuelano se ne potrebbero fare molti, i primi a venire in mente sono Vomitory e Bloodbath, ma diciamo pure che dopo una gavetta durata sette anni, il gruppo proveniente da Punto Fijo può finalmente vantare di aver raggiunto una maturità compositiva di tutto rispetto. "The Nuances of Death" entra subito in testa, facendo della genuinità la sua arma migliore. Un'altra carta vincente dei deathster Nocturnal Hollow è la versatilità del chitarrista/cantante J.R Escalante, bravo anche come solista. Basterebbe un attento ascolto per riconoscere a questi musicisti i giusti meriti. Le canzoni sono ben equilibrate e organizzate in modo da riempire adeguatamente lo spazio a disposizione sul disco. Da seguire.

Contatti: 
nocturnalhollow.bandcamp.com/the-nuances-of-death
 facebook.com/nocturnal.hollow

TRACKLIST: Crooked God, Demonic Breath, Unholy Priest, Skinless, Raven Eyes, Praise the Unbless, An Evil Wrath, Souls in Flames, Warmarch, Martyrs Path




domenica 24 dicembre 2017

Recensione: CHAOS MOON "Eschaton Mémoire"
2017 - Blood Music




Attivo dal 2004, il combo americano CHAOS MOON (personificato da Alex Poole dei Krieg) è dedito ad un black metal atmosferico che affonda le sue radici nel DNA degli Emperor, ma anche in quello dei francesi Blut Aus Nord, anche se in questo nuovo album le influenze sembrano meno utili ad imprigionare e più adatte a far spaziare lo spirito dell'ascoltatore. Le cinque tracce, nonostante siano racchiuse in un mondo ctonio, riescono comunque a farsi apprezzare grazie ad un linguaggio drammatico che va a raggiungere passo dopo passo i più elevati livelli di espressività, mantenendo inalterata la sua carica di energia quasi convulsa. La cosa interessante è che le melodie presenti nel disco sono capaci di alleviare quel senso di dolore latente tipico del sound disorientante dei Chaos Moon, lasciando entrare un maggior quantitativo di ossigeno nel corpo delle canzoni. L'artwork è opera dell'artista Jef Whitehead (Leviathan).

Contatti: 
blood-music.bandcamp.com/eschaton-m-moire
facebook.com/chaosmoonbm

TRACKLIST: The Pillar, The Fall, and The Key I - The Pillar, The Fall, and The Key II - Of Wrath and Forbidden Wisdom - Eschaton Mémoire I - Eschaton Mémoire II


sabato 23 dicembre 2017

Recensione: NORTT "Endeligt"
2017 - Avantgarde Music




NORTT vuole farci annegare in uno spazio oscuro, angoscioso, opprimente, pertinente alle zone più recondite dell'animo. Il nuovo "Endeligt" arriva sugli scaffali a distanza di dieci anni dal suo incredibile predecessore intitolato "Galgenfrist". Attivo sin dalla metà dei novanta nel circuito del "depressive black metal/funeral doom", il polistrumentista danese ha contribuito con la sua ricerca al mantenimento di uno standard elevato, maturato in un contesto musicale in cui spesso l'ispirazione non è un punto di forza. "Endeligt", uscito per Avantgarde Music, rielabora e ricostruisce l'essenza mortifera di Nortt, indicando come non siano solo le intuizioni a trasformare un disco di genere in qualcosa di più ampio e dettagliato. L'apparente semplicità delle composizioni non deve trarre in inganno! Le "atmosfere" diventano, quindi, una questione semiotica, ma anche qualcosa di terribilmente indispensabile per un attento ascolto, suscitando il senso di esclusività. Fare un passo in avanti non è così semplice come possa sembrare, soprattutto dopo tanti anni di silenzio. Può tranquillamente essere consigliato agli amanti di tali sonorità.

Contatti: 
avantgardemusic.bandcamp.com/endeligt 

TRACKLIST: Andægtigt dødsfald, Lovsang til mørket, Kisteglad, Fra hæld til intet, Eftermæle, Afdø, Gravrøst, Støv for vinden, Endeligt


mercoledì 20 dicembre 2017

Recensione: DEATH TOLL 80K "Step Down"
2017 - Svart Records




E' fuor di dubbio che "Step Down" debba essere considerato un full-length efficace, sto parlando di sostanza e non di originalità, proprio perché il grind non vuole comunicare chissà quale innovazione. La band finnica risulta così bestiale e ostile, con una ferocia che non è mai fine a se stessa. L'album scorre via in maniera veloce, senza perdere di potenza durante la sua intera durata. Un flusso sonoro impressionante per ciò che riguarda la compattezza, in grado di pestare violentemente l'ascoltatore. I DEATH TOLL 80K sanno come attingere a piene mani da alcuni classici del passato (primi Napalm Death, Assück, Phobia...), ma anche dai lavori di formazioni più moderne (Wormrot, Insect Warfare). Il loro esordio "Harsh Realities", datato 2011, metteva in piena luce i caratteri standard di un biglietto da visita professionale, mentre "Step Down" funge da garanzia a sostegno dello stile senza compromessi dei Nostri. Ok, questo è quanto.

Contatti: 
deathtoll80k.bandcamp.com/step-down
facebook.com/deathtoll80k

TRACKLIST: Panopticon, Walls, Trampled, Process, Repeating Failures, Abolish Fur Farms, Step Down, Statistics, Leeches, Lack Of Perspective, Cause/Avoid, Hydra, Diminish, Trickle Down, Binary, Silent Approval, Blame The Victim


domenica 17 dicembre 2017

Recensione: WORDCLOCK "Heralds"
2017 - Cryo Chamber




I brani architettati dal compositore Pedro Pimentel dimostrano che lo spostamento è sinonimo di movimento, il movimento è un cambiamento di posizione nel tempo. La sua scrittura si presenta infatti in una veste più tremante rispetto al passato, ed ecco che in un maestoso intrecciarsi di beat, strumenti a fiato e a corde l'ascoltatore viene prepotentemente trasportato in quello che a conti fatti è un viaggio sensoriale al limite tra esaltazione e angoscia, trance ed estasi. "Heralds" svela un'identità artistica che vuole sfuggire dal circuito tipicamente dark ambient per affacciarsi su un nuovo universo, in cui le sfumature sonore possono avere un ampio respiro. Nessun punto di riferimento, ma un raggio di azione più esteso. Essere artista significa provare ad avvicinarsi a degli obiettivi che, ogni volta, possono cambiare dimensione/forma. Un salto qualitativo e stilistico enorme, ottenuto grazie all'eccellente lavoro svolto da Amund Ulvestad (cello, electronica), Nuno Craveiro (nyckelharpa), George Shamanauri (tromba). Complimenti a Pedro Pimentel per l'approccio adottato. WORDCLOCK ha fatto centro per la terza volta.

Contatti: 
 cryochamber.bandcamp.com/heralds
facebook.com/wordclock

TRACKLIST: Bell Ringing I, Bell Ringing II, Bell Ringing III, Beatrice's Euphoria, St. George, Where Mercy Lives, Thames Does Flow , Heralds


mercoledì 13 dicembre 2017

Recensione: ANTIGAMA "Depressant"
2017 - Selfmadegod Records




Da diversi anni, gli ANTIGAMA sono uno dei gruppi di punta dell'etichetta Selfmadegod. E non potrebbe essere altrimenti, vista la reale qualità delle tracce incluse nel nuovo EP "Depressant", rappresentazione di cosa significhi, oggigiorno, suonare grindcore tecnico e devastante. Il gruppo polacco precipita nel nostro apparato uditivo come una frana in piena corsa, confinando la rabbia tra le fitte maglie di un songwriting davvero invidiabile, e difficile da trovare in tanti altri album grind usciti nel corso del 2017. Questo perché, al di là degli elementi che rivendicano la natura facinorosa degli Antigama, "Depressant" evidenzia elaborazioni che lasciano trasparire il maturare di idee mai banali. Ora alza il volume!

Contatti: 
selfmadegod.bandcamp.com/depressant
facebook.com/Antigama 

TRACKLIST: Empty Paths, Anchors, Division of Lonely Crows, Now, Room 7, Depressant, Shut Up


martedì 12 dicembre 2017

Recensione: DEINONYCHUS "Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide"
2017 - My Kingdom Music




"Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide" non rimuove nulla dalla gelida oscurità dei DEINONYCHUS, ma anzi aggiunge una dimensione più cruda al loro suicidal doomish black metal, conferendo maggior volume all'impatto nel suo complesso. Il tutto supportato dalla voce delirante ed espressiva di Marco Kehren, spesso toccante nella tragica narrazione. L'ottavo album in studio ha il grande potere di alterare la mente, di conseguenza la percezione che ognuno ha del corrotto mondo esterno; un mondo sempre più dominato dal falso, dalla violenza, dal malessere, dalla disperazione. La moderna società continua a fallire mentre i mostri da essa partoriti gongolano negli stessi perfidi errori. Il tormento viene meticolosamente illustrato in questo "Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide". E comunque da tenere in considerazione che mancavano dalle scene da ben dieci anni. A mio avviso una delle migliori uscite del 2017 in ambito black. Complimenti anche alla nostrana My Kingdom Music.

N.B. "Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide" celebra venticinque anni di carriera dei Deinonychus.

Contatti: 
deinonychusofficial.bandcamp.com/ode-to-acts-of-murder-dystopia...
facebook.com/deinonychusofficial
mykingdommusic.net

TRACKLIST: Life Taker, For this I Silence You, The Weak Have Taken the Earth, Buried Under the Frangipanis, Dead Horse, Dusk, There Is No Eden, Silhouette


venerdì 8 dicembre 2017

Recensione: MERCILESS SCUM "The Meek Inherit Nothing"
2017 - Grindstate Records




"The Meek Inherit Nothing" è una dose di veleno utile per distruggere il distruttivo! I MERCILESS SCUM danno dimostrazione della loro irruenza, che come da manuale non vuole concedere respiro a nessuno, riportando il grindcore alla sua essenza originaria di musica ferale ed assolutamente senza compromessi. Qui bisogna mettere fin da subito le cose in chiaro: l'EP di debutto della band floridiana è adatto solo ed esclusivamente ad un pubblico abituato a prendere certe bastonate sul ventre. Questo il motivo per cui le cinque composizioni sono riuscite ad attirare la mia attenzione. "The Meek Inherit Nothing" si mangia in un solo boccone. Prendere o lasciare, a voi la scelta finale.

Contatti: 
mercilessscum.bandcamp.com/releases 
facebook.com/MercilessScum1

TRACKLIST: You Are All Sheep, Beneath The Dirt, Guilty, Inferno, The Meek Inherit Nothing


lunedì 4 dicembre 2017

Recensione: SVARTSINN "Mørkets Variabler"
2017 - Cyclic Law




Il compositore norvegese Jan Roger Pettersen (a.k.a. SVARTSINN) s'innalza al di sopra di luoghi e città per volare in libertà, sentendo salire in alto il lamento di miriadi di voci che nella sofferenza nessuno potrà mai percepire. Aggrappato all'immaginazione si ritrova a dialogare con la sua anima sconfinata, perché la musica racchiusa in "Mørkets Variabler" non è altro che una testimonianza sonora profondamente radicata nella "natura umana"; ma ciò che lui vede da lassù è forse un luogo differente dalla realtà conosciuta, il sogno della sua ripetuta ossessione. Il cambiamento è una costante nel lavoro di Svartsinn, basta ascoltare i vecchi album, quelli meno recenti, e quindi considerare i mutamenti intercorsi negli anni. Suggestivo il tocco del violoncellista Amund Ulvestad. Un disco ideale per l'inverno in corso, suonato da uno dei progetti dark ambient più convincenti in circolazione. L'artwork è opera di Dehn Sora (Threa Sektori, Throane). La qualità è un dato di fatto.

Contatti:
cycliclaw.bandcamp.com/m-rkets-variabler
svartsinn.com
facebook.com/svartsinn1

TRACKLIST: And in This Cloak of Darkness I Cast My Shadow Short (Ghost Boy), Doubt as Sin (nietzsce’s Lament), Echoes of Silent Cries (among the Sea of Trees), In The Wake Of Azathoth (A Lovecraftian Epilogue), Yearning, Pt. 2 (A Kjenne Pa Ensomheten), Where No Other Can Follow (Demon Stalker), Vemod (Cello Mix)