giovedì 28 febbraio 2013

PRIMITIVE MAN - "L'ENORME DISPREZZO"






RIMASI DECISAMENTE SCONVOLTO QUANDO UN MESE FA MI CAPITO' DI ASCOLTARE SU BANDCAMP IL DEBUTTO DEGLI AMERICANI PRIMITIVE MAN, NELLE CUI FILA MILITA ETHAN LEE McCARTHY CANTANTE DEI VIOLENTISSIMI CLINGING TO THE TREES OF A FOREST FIRE. DOPO BREVE TEMPO, DECISI DI SCRIVERE UNA RECENSIONE PER L'ALBUM "SCORN". QUESTI MUSICISTI (PROVENIENTI DA DENVER) SONO AUTORI DI UNO SLUDGE-DOOM PESANTISSIMO, OSCURO E DANNATAMENTE LETALE. HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE LO STESSO ETHAN.

1. Ehi, Ethan, voglio solo iniziare ringraziandoti per l'intervista! In questo momento com'è la vita dalle tue parti?

- E' un vortice senza fine!

2. Puoi introdurci i PRIMITIVE MAN e i suoi membri?

- Ethan Lee McCarthy voce e chitarra, Jonathon Campos al basso, Isidro "Spy" Soto alla batteria.

3. Alcuni membri dei Clinging To The Trees Of A Forest Fire sono coinvolti in questa band. Puoi dirmi qualcosa al riguardo?

- L'unico membro che fa parte di entrambe le band sono io (Ethan).

4. La band ha deciso di pubblicare "Scorn" come un 12"LP. Da cosa nasce questa decisione? Perché la scelta di firmare con Throatruiner Rec. e Mordgrimm Rec.?

- Tutti noi collezioniamo dischi su vinile, inoltre possiamo anche apprezzare il fatto di avere una nuova release e di poterla aprire, leggere i testi, osservare le grafiche, etc... Siamo cresciuti prima che arrivassero i giorni del download animalesco. Però anche noi abbiamo incluso un download in modo che la gente potesse ascoltare il disco in tutto il mondo. La firma con Throatruiner e Mordgrimm è avvenuta perché entrambe le etichette godevano già di diverse releases pubblicate in passato. Questa sembrava una decisione naturale.

5. Il titolo "Scorn" è assolutamente cinico! Qual è il significato che volevate dargli?

- Tutto il disco parla di un cambiamento di vita e del mio enorme disprezzo per tutte le persone coinvolte.

6. Com'è avvenuta la scrittura e la registrazione per questo debut album? Quando avete iniziato il lavoro per "Scorn"? Come descriveresti la vostra esperienza?

- In realtà è stato un processo piuttosto veloce. La band si è formata nel febbraio 2012, abbiamo registrato nel mese di ottobre e l'album è stato pubblicato un anno dopo, nel febbraio appunto!

7. Dalle vostre esperienze di vita che traete ispirazione per i testi? Oppure l'ispirazione deriva da questa società di merda in cui viviamo? Quali sono i messaggi principali che volevate trasmettere attraverso l'album "Scorn"?

- Io per lo più scrivo delle mie esperienze di vita. Parlo un po' della società di merda, ma i testi si basano anche sulle persone con le quali vengo in contatto giornalmente. Non cerco di divulgare un messaggio specifico. Sto solo cercando di rappresentare le mie emozioni.

8. Nel vostro sound ci sono alcune evidenti analogie con gli Eyehategod, ma quello che trovo sorprendente è che il materiale contenuto in questo "Scorn" emana più rabbia, per certi versi è più vivo... Un buon lavoro, con un sacco di "potenza" musicale, nel senso che, suona molto "in your face" e molto offensivo.

- Grazie! Volevamo creare qualcosa di lento, incazzato, oscuro e dissonante.

9. Per chi non vi conoscesse ancora, come descriveresti la musica dei Primitive Man?

- Bleak, Malevolent, Doom.

10. Siete entusiasti di avere questo materiale da suonare dal vivo?

- Molto! Ogni spettacolo è stato perfetto fino ad ora. Sono molto eccitato per il nostro prossimo tour completo negli Stati Uniti.

11. Com'è la scena underground a Denver?

- Piena di diversi tipi di band in ogni genere. Veramente un sacco di persone di talento vivono qui. Potrei elencare circa 100 band impressionanti provenienti da questa città, ma vi risparmio!

12. Che tipo di musica ti piace?

- Grind, tutti i tipi di doom/stoner rock, black metal, death metal, rap, funk, shoe gaze, regular old rock and roll, etc etc.....

13. Cosa possiamo aspettarci dai Primitive Man nel corso del 2013 e nel futuro prossimo?

- Un sacco di tour e più releases!

14. Io ho una certezza: in futuro i Primitive Man saranno fonte di ispirazione per molti altri gruppi del genere e per un sacco di persone diverse!

- Grazie!

15. Grazie per l'intervista. Le ultime parole le lascio a te...

- Grazie per l'intervista!

EARLY MAMMAL - "IL LUPO NASCOSTO NEL BOSCO"


GLI EARLY MAMMAL PROVENGONO DAL SUD DI LONDRA, SONO UNA NUOVA REALTA' MUSICALE E BASTANO POCHE, ANZI POCHISSIME NOTE PER CAPTARE LA LORO GRANDE PERSONALITA'. SUONANO UNA SORTA DI STONER ALLUCINATO, UN SOUND CHE GUARDA AL PASSATO CON LA FORZA DELLE DINAMICHE VINTAGE, ANCHE SE, QUESTI TRE MUSICISTI RIESCONO A TRASMETTERE UNA TENSIONE INTROSPETTIVA RICCA DI SOFFERENZA. HO CHIACCHIERATO CON IL CANTANTE CHITARRISTA ROB HERIAN.

1. Ciao, prima di tutto, grazie per aver deciso di rispondere a questa intervista...

- Il piacere è mio.

2. Gli Early Mammal sono un gruppo abbastanza nuovo, quindi a beneficio di chi non ha conosciuto/ascoltato la vostra musica, ci puoi dire qualcosa sulla band? Da dove provenite?

- Quando la mia vecchia band (Elks) ha terminato la sua attività (poco più di un anno fa), ho cominciato subito a parlare con vari amici per cercare di iniziare qualcosa di nuovo. Avevo un sacco di idee e mi è servito solo il tempo per trovare alcuni grandi musicisti con cui lavorare. Conoscevo Ben già dal periodo delle nostre precedenti band, avevamo suonato insieme e sapevo che era un batterista fantastico, ero certo avrebbe aggiunto qualcosa di speciale per la musica che avevo in mente. Ho conosciuto Deniz allo studio Dropout, infatti, ai tempi anche gli Elks stazionavano li da alcuni anni ed è il posto dove ora si trovano gli Early Mammal. Deniz è pieno di buone idee, è un altro musicista di grande talento e, come Ben, riesce a spingere maggiormente le idee che ho avuto. Abbiamo anche suonato con un paio di altri bassisti nel corso dell'ultimo anno, ma nessuno di questi è entrato a far parte della band. Quindi, per il momento gli Early Mammal sono tre componenti che si aggirano intorno a Londra, ma che si ritirano spesso nei boschi ogni volta ci sia l'occasione.

3. "Horror at Pleasure" è un grande debutto. Dove è stato registrato l'album? Puoi parlarmi un po' del lavoro?

- Abbiamo registrato nel Dropout a Camberwell, a sud di Londra. E' un ottimo studio dove è facile mantenere un suono grezzo e vivo con una grande serie di microfoni vintage. Mentre scrivevamo l'album eravamo anche intenti a registrare i cambiamenti che stavamo apportando alle canzoni, in ogni settimana, quindi, abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare, modificare e cambiare i brani, infatti non sono mai stati la stessa cosa per due volte. Suonavamo "fucking loud" ed era grande sentire gli strumenti che si distorcevano l'un l'altro. Quando si è trattato effettivamente di registrare, nel mese di settembre dello scorso anno, avevamo a disposizione due giorni e un sacco di canzoni che erano una sorta di "finito", quindi abbiamo suonato tutto più o meno live, aggiungendo sovraincisioni alle percussioni e qualche field recordings. Il brano, "Checking the Bullshitter’s Queen" è stato inventato sul posto, non esisteva prima delle sessioni di registrazione e la versione che si sente sul disco è l'unica esistente. Abbiamo registrato circa dodici o tredici brani in totale, poi, dieci di questi sono finiti su "Horror at Pleasure". Tutte le canzoni sono venute fuori da queste lunghe jam tra noi e da tutti i montaggi (perfettamente eseguiti) per farlo sembrare un unico pezzo lungo, perciò sento l'album come un qualcosa di non-stop. Inoltre, vorrei pubblicazione un brano singolo lungo 40 minuti. Questo è il nostro modo di suonare dal vivo.

4. Mi puoi dire di più sulle vostre canzoni/stile musicale? Nel vostro lavoro c'è chiaramente in esecuzione un vasto spazio di diverse influenze musicali... I riff diventano spesso pesanti/stoner, ma in essi trovo molte soluzioni diverse e articolate che creano una sorta di tensione dolorosa. E' un qualcosa che volevate ottenere?

- Noi tre abbiamo un sacco di nostre influenze personali, ma questa è anche un'esperienza di condivisione: ascoltiamo dischi, beviamo, fumiamo e facciamo jamming. Io non so dirti qual'é il tipo di musica che suoniamo... davvero, è solo rock, credo. Mentre creavamo il disco ero cosciente che il ritmo doveva essere una priorità, con un sacco di riff, chiavi di guida differenti e un drumming pesante. Volevo far muovere le canzoni, ma dandogli un senso particolare che in qualsiasi momento poteva andar fuori dai binari. Il nostro genere è quello che potrebbe venir fuori ascoltando i vari Captain Beefheart, The Edgar Broughton Band, Hawkwind e band dedite alla jam come Acid Mothers Temple, Mainliner and High Rise.

5. Di solito come si sviluppa il vostro processo di songwriting?

- Noi suoniamo per vedere cosa salta fuori. Non siamo un gruppo nel quale una persona si presenta con un pugno di canzoni e dice agli altri cosa fare. Potrei passare un sacco di tempo a pensare alle varie idee, ma non chiederei mai a Ben e Deniz di suonare quelle idee in un certo modo. Non ho bisogno di dirgli nulla, sono dannatamente bravi in quello che fanno.

6. Il motivo che vi ha portato alla scelta dell'artwork? Qual è l'idea che sta dietro il titolo dell'album?

- L'artwork e il titolo dell'album sono pura fantasia. E' tutta fantasia. Anche se potrei dirvi di più... C'è sempre qualcosa che si potrebbe non dire, in modo da darvi l'opportunità di aprire la vostra mente. Buon divertimento!

7. A proposito dei vostri testi, ci sono temi diversi all'interno dei brani?

- Ho creato musica seriamente per quasi venti anni. Ho passato un inferno, spendendo un sacco di tempo per cercare di pensare ai testi. Non è mai facile, spesso poteva essere comunque un mucchio di merda. Quindi, negli ultimi anni ho deciso di provare ad avvicinarmi alla voce e alla scrittura dei testi nello stesso modo in cui compongo strumentalmente la mia musica. Ora tutte le mie parti vocali ei testi sono in gran parte spontanei, automatici. Cazzo, ora so cosa può venir fuori e alcuni di essi sono anche abbastanza dark. Se è una linea particolare o un lavoro lirico interessante allora io lo tengo, ma fino a quando qualcos'altro prenderà il suo posto. Facendo in questo modo mi sento anche libero di utilizzare la mia voce in diversi modi, invece di preoccuparmi se le persone potranno sentire quello che sto cantando o capire il significativo della mia poetica. Naturalmente le liriche significano qualcosa e hanno anche temi diversi lungo la loro linea, quindi non sono prive di significato. Ma proprio come il titolo dell'album e l'artwork stesso, lascio che sia l'ascoltatore a decidere come interpretarli.

8. Gli Early Mammal sono una band a tempo pieno?

- Non sono mai stato in grado di supportarmi finanziariamente facendo musica da solo, e non mi aspetto che tutto questo cambi presto.

9. Ovviamente tutti voi nel gruppo avete background diversi... Ma vorrei sapere se ci sono alcune band che hanno influenzato la musica degli Early Mammal. Se si, quali diresti sono i principali?

- Troppi da menzionare, ma provate questi: voci/ritmi dei Captain Beefheart e la chitarra di Peter Green.

10. Se tu potessi dire un qualcosa alle persone in modo da avvicinarli a voi, quale sarebbe? Perché dovrebbero ascoltarvi?

Ha! Facciamo musica con la quale potete scopare, probabilmente.

11. Quali sono le vostre aspettative personali per il 2013?

- Stiamo già scrivendo il prossimo album. Vogliamo suonare alcuni spettacoli sia qui che altrove e incontrare persone interessanti. Questa è una delle cose migliori stando in una band che suona in giro, si arriva a soddisfare tutti i tipi di mostri.

12. Infine, avete dei live o festival in programma in questo momento?

- Il lancio dell'album è il 3 aprile a Londra, dopo, speriamo di andare in tour nel Regno Unito e nei prossimi mesi soprattutto nel resto d'Europa. Mi è piaciuto suonare in Italia con gli Elks e non vedo l'ora di ritornarci con Early Mammal. Non credo che saremo in qualche festival quest'anno, purtroppo, ma non esitate a chiedercelo.

12. Grazie per l'intervista.

- Ciao.

mercoledì 27 febbraio 2013

RORCAL "Világvége"
2013 - alofror records / sick man getting sick records


Seguendo il movimento ciclico delle catastrofi naturali ci si imbatte anche nel tifone dei RORCAL. La loro pesantezza è parallela all'idea della fine, essendo la distruzione la forma annichilente che tutto consuma. "Világvége" racchiude perfettamente l'essenza di questa band svizzera. Mi ha colpito la ricerca delle atmosfere, dei riff, i ritmi lenti e subconsci... Il dolore estirpato alla voce, capace di annientare qualunque cosa. E' tutto l'insieme ad esaltare l'idea, la forma, la furia, l'impatto musicale dei Rorcal. Un sound costruito per creare angoscia soffocante. Qui le note sono basate soprattutto sulle percezioni deviate e l'inserimento di tale formula risulta molto efficace per accrescere il mood dell'intero lavoro. "Világvége" dipinge l'energia delle forze distruttrici, un immaginario apocalittico che frana veloce nell'abisso. Laggiù ognuno ritroverà le sue paure! Fatevi travolgere dal terzo album dei Rorcal. TRACKLIST: I, D, II, V, IV, VII, VI, VIII.

martedì 26 febbraio 2013

BLASPHEMOPHAGHER - "POSSESSIONE DEMONIACA"


VERI PORTABANDIERA DELL'UNDERGROUND NOSTRANO! RISPETTATI OLTRE CONFINE!
I GRANDI BLASPHEMOPHAGHER CONTINUANO NELLA LORO INARRESTABILE ASCESA, DIVENTANDO SEMPRE PIU' BESTIALI E AGGRESSIVI. UNA DEATH METAL BAND SOLIDA, VERA, CHE RACCOGLIE IN SE' IL MEGLIO DI QUESTO GENERE MUSICALE. IMPERTERRITI NELLA LORO ATTITUDINE/COERENZA, TIRANO DRITTI COME UN TORNADO LASCIANDOCI RESPIRARE SOLO POLVERE E DISTRUZIONE. PER ME E' STATO UN GRANDE PIACERE PARLARE CON "R.R. BASTARD", AVENDOLO CONOSCITO NEL LONTANO 1999! A LUI LA PAROLA...


1. Prima di tutto ti voglio ringraziare per l'intervista! Avere questa opportunità per me è più che un piacere! Sto preparando queste domande ascoltando a volume il vostro album "The III Command of the Absolute Chaos"...

- AAARRRGGGHHH!!!!! Ciao Chris!!!! Generalmente non rispondo mai alle interviste che mi mandano le webzine ma dato che ci si conosce dal 1999, dai tempi di Morgue Views 'Zine, e che dietro il progetto “Son of Flies” non si cela l'ennesimo ragazzino smanioso di guadagnare “scene points” risponderò più che volentieri alle tue domande con birra e VENOM in sottofondo!

2. Puoi accennare brevemente la vostra storia? Cosa vi portò a formare la band?

- I BLASPHEMOPHAGHER nascono nel corso di una nottata blasfema del Dicembre 2002. In preda a visioni infernali generate da alcool e ascolti devianti decidemmo di dare vita a questa orrida creatura. Quello che ci ha condotto alla creazione di BLASPHEMOPHAGHER è stata la voglia di suonare un genere che in quegli anni (a differenza di oggi) era totalmente scomparso e che per noi rappresenta l’espressione massima del connubio tra death e black metal.

3. I Blasphemophagher sono attivi dal 2002 e nel corso del tempo hanno materializzato tante uscite discografiche. Per un gruppo come il vostro quanto è difficile portare avanti la tradizione dell'old-school più intransigente ed estremo? Sapendo i tempi che corrono! Dopo tanti anni di attività cosa vi spinge ancora a continuare più determinati che mai?

- La difficoltà non esiste assolutamente quando quello che fai fluisce spontaneamente dalla tua anima putrefatta e si riversa ineluttabilmente nelle proprie aberranti creazioni. La merda che riusciamo a vomitare live e su disco è l’unica che, in quest’ambito, riusciamo a concepire.

4. Cosa alimenta l'immaginario dei Blasphemophagher? Siete dediti ad un estremissimo sound privo di compromessi... Ma quali sono le reali visioni e i demoni che bruciano dentro i vostri corpi? Avete sempre raggiunto livelli alti di brutalità!

- Per ciò che riguarda i testi che scrivo posso sicuramente annoverare come influenze dirette le visioni distorte generate da una parte della mia materia cerebrale ed il chaos e le varie teorie che sono state costruite per approcciarsi ad esso…schiudere viscere e mente per sacrificare la propria anima alla desolazione primordiale impressa in ciascun singolo atomo di qualsiasi elemento esistente…questa è la visione finale, la sublimazione da essere a nulla concentrico che pervade tutto. Al di là di tutte queste cazzo di elucubrazioni mentali di merda c’è indubbiamente un'overdose di Metal, Blasfemia e Alcool alla base di tutto!!!Porcodioooouuuaaaarrrggghhhhhhh!!!

5. Prima di addentrarci in altri argomenti, è giunto il momento di parlare di questo nuovo 7" "Final Atomic Torments" uscito nel 2012 e prodotto dalla italiana Blasphemous Art Productions. Cosa vi ha portato a collaborare con questa valida etichetta Underground? So che siete legati da un rapporto di amicizia e stima con Antonio...

- T. Necrogoat è stato uno dei primi sostenitori di BLASPHEMOPHAGHER ed ormai è da più di 10 anni che il rapporto di stima e amicizia reciproca, sia dal punto di vista umano che musicale, continua ininterrottamente e si rafforza di anno in anno considerando anche il pessimo periodo che sta passando l’inesistente “scena” italiana. Era già diverso tempo che T. Necrogoat ci aveva proposto di fare un’uscita per la sua label e abbiam colto al volo l’opportunità di questa release per celebrare i 10 anni di attività della band. Il 7” (limitato a 500 copie) è stato presentato all’ultimo NWN! Fest a Berlino a Novembre 2012 ed ormai è quasi del tutto sold-out!

6. Ho notato che gli artworks per i vostri album usciti per l'americana Nuclear War Now Productions sono differenti da quelli che comunemente riservate per le altre produzioni. Nel senso che quelli per i vostri full-length sono molto più complessi ed elaborati. C'è un perché a tutto questo? Oppure semplicemente vi piace collaborare con diversi artisti?

- Onestamente non avevo mai preso in considerazione quest’osservazione. Quello che posso dirti è che le cover dei tre full sono correlate tra loro mentre le copertine di 7” e split hanno significato a sé stante. Ad esempio la cover dell’ultimo 7” è collegata ai 10 anni di attività del gruppo!. Tutte le copertine dei nostri lavori (split esclusi) sono state affidate a Paolo “Madman” Girardi che in buona sostanza può essere considerato come quarto membro del gruppo dato che le sue visioni catastrofiche e deliranti rientrano pienamente nell’orripilante universo BLASPHEMOPHAGHER!

7. Ho trascorso 16 anni nell'Underground estremo e ho ascoltato tantissime band italiane, ma nessuno possiede le caratteristiche, l'efferatezza e il sound tipico dei Blasphemophagher. Avete un’attitudine genuina e letale che vi contraddistingue. Quale pensi sia il motivo di tutto ciò?

- Come ho già detto non c’è nessun motivo particolare…è quello che sappiamo fare meglio e cerchiamo di farlo nel “peggiore” dei modi! Fanculo le mode!

8. Sembra non ci siano limiti nel vostro mondo blasfemo. E' la musica che sprigionate ad alimentare la bestia che vive dentro di voi, oppure è lei a dare fuoco ai vostri corpi mentre componete i brani dei Blasphemophagher?

- La musica viene generata dalle fiere del chaos per poi essere sprigionata con violenza inumana contro qualsiasi cosa vivente e non! Questo è il primo e unico intento! Atomization, Penetration, Disintegration!

9. Come e quando hai scoperto questo tipo di musica? Come ti sei avvicinato e perché?

- Come tutti i metallari nati a fine anni 70/inizio anni 80, l’avvicinamento a certe sonorità è avvenuto nel classico (almeno per il sottoscritto) dei modi….la tape! Una delle prime tape che riuscii a comprare fu “The Number of the Beast” a fine anni 80 per poi proseguire con anni di tape trading che mi portarono a conoscere sempre più gruppi e sempre più persone oneste e genuine nei loro modi e nei loro intenti, cosa che ormai oggi è del tutto scomparsa…come il tape trading d’altronde ahahahahaha!

10. C'è un album dei Blasphemophagher per il quale vai maggiormente fiero? Se dovessi consigliare un vostro disco a qualcuno che non vi ha mai ascoltato?

- L’ultimo disco è quello di cui vado maggiormente fiero…per il sottoscritto rappresenta lo zenit, il non plus ultra dell’abominio e della violenza musicale prodotta dai BLASPHEMOPHAGHER in questi 10 anni. Non consiglio nessun lavoro in generale dato che ciascuno ha i propri gusti…l’unica cosa che consiglierei a chi non ci ha mai ascoltato, è di iniziare seguendo un ordine cronologico delle release…almeno questo è quello che faccio sempre quando non conosco un gruppo!

11. Se ti guardi indietro, cosa puoi dirmi riguardo ai progressi raggiunti con la band? Immagino sarete anche più affiatati e distruttivi durante i vostri live...

- Sono estremamente soddisfatto di quanto siamo riusciti a creare dato che tutto quello che abbiam ottenuto è stato frutto della nostra passione e dedizione per il metal…la cosa più gratificante è quella dell’essere per lo più un gruppo sconosciuto in italia ed estremamente apprezzato all’estero.

12. Quali band sono state importanti per voi? Quelle che vi hanno maggiormente influenzato...

- Per ciò che concerne BLASPHEMOPHAGHER sicuramente gruppi come BLASPHEMY, primi BEHERIT, SARCOFAGO, primi VON, BLACK WITCHERY, ANGELCORPSE, PROCLAMATION, REVENGE, primi SODOM, AUTOPSY, primi BATHORY, primi SEPULTURA, REPULSION, CONQUEROR, ORDER FROM CHAOS, primi NUCLEAR DEATH, BLACK PROPHECIES, primissimi MORBID ANGEL, CARNIVORE, NECROVORE, VOMITOR, SADISTIC INTENT, NAKED WHIPPER, MALFEITOR americani, POSSESSED, PENTAGRAM cileni, BESTIAL WARLUST, primissimi NECRODEATH, MORBOSIDAD, DEATH YELL, MOTORHEAD, primi ONSLAUGHT, IMPETIGO, SEXTRASH, primi VENOM, CORPSE MOLESTATION, NECROFAGO, primi DEICIDE/AMON e MUTILATOR brasiliani, sono tra le nostre influenze, giusto per nominarne alcune, ma più in generale tutto il metal genuino e senza pretese, dagli AC/DC ai GONKULATOR, è fonte di ispirazione per noi!

13. Qual è la più grande soddisfazione raggiunta dai Blasphemophagher dopo tanti anni di militanza e devozione per il vero spirito Underground?

- Come già detto prima, l’essere rispettati e considerati in maniera degna all’estero da veri e devoti “metal maniacs” e da quelle persone che hanno costruito con il proprio sound e con i propri dischi la scena metal estrema mondiale è una soddisfazione immensa per noi! A livello personale una delle più grandi soddisfazioni è stato il Tour USA del 2010 che abbiam fatto con i DIOCLETIAN! 2 settimane di puro delirio!

14. Attualmente ci sono numerosi gruppi validi, ma anche troppi ragazzi giovani e tante band che si avvicinano a tali sonorità estreme credendo che si possa diventare "qualcuno"... Senza avere una briciola di storia/esperienza alle spalle pretendono anche il rispetto. Molti parlano di "Attitudine" di "Underground", ma in realtà non sanno cosa significhino questi VALORI! Ora va di moda l'essere e "apparire" ciò che in realtà non si è. Cosa pensi di tutto ciò? Tu che vieni da una generazione più vecchia come la mia...

- La tipica attitudine italiana, questo è quello che mi viene subito in mente come primo commento. Cos’altro aspettarsi da ragazzini cresciuti senza dare il minimo valore ai propri ascolti? Quando tutto diventa disponibile in maniera immediata (vedi download gratuito e selvaggio) questo è quello che si ottiene…piccoli fuochi di paglia che si estinguono nell’arco di 1-3 anni. L’ascolto di un gruppo, di una tape, di un CD, di un 12” o di un 7” anni fa era indissolubilmente legato all’acquisizione della conoscenza di un dato genere musicale che portava a crearti contatti onesti e sinceri con persone realmente devote all’underground…etichette, distro, fanzinari e quant’altro….oggi invece vedi gente che spunta dal nulla, precostruita a casa dopo aver scaricato l’ennesimo “manuale delle giovani marmotte” su come diventare metallaro perfetto in dieci mosse. Molto probabilmente la maggior parte di questa gente non ha la minima idea di cosa significhi vivere una passione al di là dello schermo di un computer.

Una cosa ancor più triste è vedere come persone, non più teenager e quindi tutt’altro che giustificabili, riescano a “riciclarsi” mettendo da parte le loro “vecchie” passioni per cercare di emergere a livello underground seguendo la moda del momento…ricordo qualche anno fa l’invasione di gruppi thrash italiani mentre adesso la penisola si sta riempiendo di gruppettini doom o con suffisso doom (death/doom, black/doom ecc ecc…)…che fine hanno fatto tutti i “fanta” thrasher di qualche anno fa?

Comunque, questa tipologia di persone ci sarà sempre e l’unica cosa da fare in determinati casi è ignorare e tirare dritto per la propria strada. Si fottano!

15. Quanto dobbiamo attendere per un nuovo album dei Blasphemophagher? Hai delle anticipazioni che puoi rilasciare?

- Per adesso non abbiamo nulla di nuovo in cantiere poiché a fine 2012 mi sono trasferito permanentemente in Germania per motivi lavorativi.

16. Ogni volta che vi ritrovate in sala prove per comporre nuovo materiale avvertite pressioni di qualsiasi genere?

- Assolutamente no! Stappiamo qualche birra, e arrangiamo tutti insieme i riff che io e il chitarrista abbiam preparato. Una volta completata la song butto giù il testo a partire dal titolo.

17. Il fattore più gratificate è che siete un gruppo molto seguito e stimato all'estero. Vi capita spesso di andare a suonare fuori dai confini italiani?

- Negli ultimi cinque anni (2009-2013) abbiam suonato una sola volta in italia e la cosa non mi dispiace affatto dato che chi vuol vederci on stage può tranquillamente farlo all’estero in un contesto molto più appropriato e meno squallido rispetto al tipico concerto italiano dove 2/3 delle persone “presenzia” solamente per guadagnare “scene points” fottendosene altamente del reale valore della musica!

18. A che cosa ti dedicherai nei prossimi mesi? Hai delle priorità a parte i Blasphemophagher?

- Nei mesi a venire dovrò dedicarmi a sistemare al meglio la nuova vita tedesca che ho appena iniziato…sicuramente il futuro riserverà numerose altre sorprese in ambito musicale!

19. Grazie per il tempo che mi hai riservato. Spero di vedervi presto on stage e di assaporare quanto prima la vostra prossima carneficina su disco.

- Grazie a te del supporto! Fuck the Christ! AAAARRRGGGGHHHH!!!!!!

ANCIENT VVISDOM "Deathlike"
2013 - prosthetic | andromeda


Quello dei texani ANCIENT VVISDOM è un grande ritorno! Quest'album è qui colto in un'implacabile e sublime esposizione di sé. L'alternarsi di ritmiche acustiche delineano perfettamente lo spazio della solitudine dell'uomo. La loro musica esprime con una sinistra dissoluzione tale stato e nell'arco dell'intero album si è trascinati da tale estensione. La forza della musica, impone una logica razionale, la ragione della propria potenza, che qui conferma il parametro di se stessa. La lotta sconvolgente di questi musicisti avviene nella vaporizzazione delle note, tracciandola su una vasta gamma di colorazioni dai toni scuri/notturni. "Deathlike" (secondo album del gruppo), ferma ogni movimento facendo emergere le infinite, intoccabili, rivoluzioni interne. La condizione umana viene battezzata da un dolore lancinante, disperato, sentito, messo in movimento per distruggere ogni futile apparenza della propria identità esteriore. Le trame musicali riverberano ad un'estensione infinita il sentimento della fine e la contemplazione del decadimento. Gli Ancient Vvisdom si confermano validi messaggeri del sentimento più introspettivo e cupo.

TRACKLIST: The Beginning, Let The End Begin, Life On Earth?, Deathlike, Far Beyond Good & Evil, I Am Rebirth, Look Alive, Waiting To Die, Death Or Victory, The Last Man On Earth, Never Live Again, Here Is The Grave

lunedì 25 febbraio 2013

MONGE "Monge"
2013 - autoprodotto


I brasiliani MONGE (nati nel 2012) arrivano al debut demo centrifugando death e black metal, spingendolo a velocità sostenute, senza un attimo di respiro. Sin dall'opener, ci viene sputata addosso una cattiveria che non si allontana da certe dinamiche troppo prevedibili... Le tracce, benché suonate con convinzione ed onestà, arrivano a stancare. Non mi è piaciuta la produzione, inoltre, si sente moltissimo la mancanza di un bassista all'interno della line-up. Purtroppo, già al primo ascolto del demo sai cosa aspettarti! I Monge saranno pure votati a questo tipo di mattanza sonora, ma risultano ancora a corto di esperienza, quella necessaria per strutturare delle canzoni più articolate e meglio arrangiate. Spero migliorino nel tempo.

TRACKLIST: Descending Into The Deepest Abyss of the Self And Deny the Creator of Lands and Seas, The Doctrine of Transcendental Invocation, Buer - Président de l'Enfer Noir, Code - Meditation and Conduct in Entering the Inferior Realm, The Cryptic Exorcism of Peace and Joy, From the Profound Subterranean Winds, Summoning the Lords Of Tragedies Storm, The Signal of the Evil Existence.

domenica 24 febbraio 2013

LETHARGIA "Divine Madness"
2012 - metal scrap records | masterpiece distribution


E' tempo di sinfonie decadenti con gli ucraini LETHARGIA, ritornati tra noi dopo il debut album "The Burden of Human Passions" (2010). Il gruppo non ha voluto cambiare registro, dando alle stampe un disco di undici brani (più un paio di bonus) che si rifà molto alla tradizione del gothic metal, ma nel loro caso, nulla di così esaltante. Pur svelando un animo sensibile a certe atmosfere, i membri della band non riescono a versare il giusto pathos all'intero lavoro e, purtroppo, dopo diversi ascolti, l'insieme tende a stancare nella sua lineare ripetitività. Penso sia proprio questo il problema principale di "Divine Madness". Risulta frammentato in maniera netta, struttura spigolosa di un'immagine già vista e rivista tante volte. I ritmi cadenzati, lasciano spazio a riff ben suonati ma poco predisposti a concedere qualcosa che suoni veramente omogeneo. Un disco opaco, poco incisivo, non convincente sotto l'aspetto compositivo, vista l'eccessiva staticità del flusso conduttore. Uscito nel Dicembre 2012, sarà distribuito in Italia da Marzo 2013.

TRACKLIST: Intro / In the Darkness Opening the Eyes, Buried Mourning Hearts, Grief of Satan, I'm Sorry ..., Bro, ken WorldDivine Madness, Witchcraft and Possession, Contempt (ft. Diana Larionova), Mystery of Love, Court of Sinners, The Birth of a New Consciousness / Outro.
BONUSTRACK: Evil Habits, Tenderness and Love (ft. Eugene Kugaevsky).

ALTAAR "Altaar"
2013 - indie recordings


L'artwork degli ALTAAR è il presagio, la loro musica una fune per depositare i vostri corpi nella fossa. Un progetto delirante questo, messo in atto da vari elementi provenienti dal circuito black. Riuscire a materializzare tanta oscurità non è impresa da tutti, ecco perché le sensazioni all'ascolto di questa esperienza possono passare attraverso il corpo come lame affilate, una scena straziante portata fino al finale. Interrompendo qualsiasi contatto con il reale questi musicisti assorbono linfa dai peggiori incubi provocando un parallelismo condizionato dal continuo disagio emotivo. I nostri evidenziano ogni profonda compressione della drone music, accumulando senza ordine esteriore una registrazione dannatamente oscura che interagisce spontaneamente con la soggettività di ogni singolo individuo. Le due tracce sono gli elementi di raccordo tra il mondo surreale di questi musicisti e il reale che giace intorno all'ascoltatore. Tutto ciò, non è altro che il trauma psicologico che cova nell'esistenzialismo malato e incurabile. Noi dinanzi ai norvegesi Altaar siamo vittime universali! Consiglio vivamente l'ascolto a chi è ossessionato da Earth, Sunn O))), Neurosis e tutto ciò che ruota intorno all'universo del noise/post metal.

TRACKLIST: Tidi Kjem Aldri Att, Dei Absolutte Krav Og Den Absolutte Nåde.

sabato 23 febbraio 2013

VICTOR GRIFFIN'S - IN~GRAVED "In~Graved"
2013 - svart records | veritas records


IN~GRAVED sono la nuova creatura del cantante/chitarrista Victor Griffin (ex. Pentagram , Place of Skulls), accompagnato dal batterista Pete Campbell (60 Watt Shaman, Place of Skulls), dai bassisti Guy Pinhas (The Obsessed, Acid King, Goatsnake), Ron Holzner (Trouble, Earthen Grave, Debris Inc), Marty Swaney (Death Row, Pentagram), Greg Turley(Pentagram), Dan Lively (Sweet Cicada), da Jeff "Oly" Olson all'organo (Trouble, Retro Grave) e Mike Puleo alle tastiere(Orodruin). Tutti questi personaggi si uniscono a Victor per cimentarsi in un heavy, doom, stoner ben calibrato, e naturalmente vista la fede verso tali sonorità figlie degli anni '70 la direzione musicale dei nostri era piuttosto scontata. Brani nutriti da una potenza viscerale che fonde lo stile classico a quello più pesante, anche se nella maggior parte dei minuti la band non alza mai il tiro, tenendosi aggrappata alla tradizione del genere. I musicisti in questione suonano ciò che amano da anni e la cosa meravigliosa è che lo fanno a meraviglia. Ascoltateli, vedrete che non riuscirete a farne a meno. La voce di Griffin è sensazionale. L'omonimo album di debutto esce il 22 Marzo in Inghilterra ed Europa su Svart Records, mentre in America verrà pubblicato dalla Veritas Records il 26 dello stesso mese.

TRACKLIST: What If..., Late For An Early Grave, Fading Flower, Thorn In The Flesh, Teacher, Love Song For The Dying, Never Surrender.

ZIZ "Ever"
EP 2013 - toilet smoker's club


La natura ha per i nostri occhi e per la nostra mente meno segreti di quanto si creda. La natura ci bagna costantemente nel liquido vitale generato dalla sua infinità volontà. Essa ci chiede di essere contemplata e studiata. L'ente universale si manifesta anche attraverso il volo di ZiZ, un uccello libero da qualsiasi stormo, ed è lui a dettare la strada per tutti i rapaci che gli stanno dietro. L'universo si offre ai sui occhi con maestà e sincerità, di giorno come di notte. Le ali non sentono la stanchezza mentre illustra lo spostamento incondizionato del suo corpo. ZiZ è sempre al di sopra di ogni essere, vibrando attraverso note infinite, ricche di forza... ZiZ è come un grandioso organismo vivente mentre i musicisti che lo accompagnano in questo progetto sono il sistema circolatorio, un globo di vita, e, come ogni vita, emana luce, calore, in modo da poter trasmettere la propria energia. Non c'è nulla da fare... Noi tutti saremo solo condizionati dalla sua volontà. "Ever" è un album imprescindibile nella sua inedita sostanza e piacerà sicuramente a chi si nutre di rock psichedelico. Lo ZiZ (ri)nasce nel 2011 dalle ceneri di Anello Magnetico Rotante, Hawaiian Baby Woodrose, Ex-Inverter, Mocker Monkeys, Klaus & Can’d, Morning Telefilm, Malasangre, Caput LVIIIm (tutti suddivisi tra Voghera, Pavia, Alessandria).

TRACKLIST: ZIZ, JERICHO LIE, …AND TO PROTECT, TARDIGRAD, SPACE IS THE PLACE.

venerdì 22 febbraio 2013

WORLDENGINE "Dark Matters"
2013 - autoprodotto


Bellissimo questo "Dark Matters"! I brasiliani WORLDENGINE sprigionano un'energia che spinge verso l'alto l'anima e l'ascolto di questo disco prepara psicologicamente alla partenza, verso una direzione sconfinata. Un' espressività ben distante dalla norma perché in tutti i brani dell'album vi è una qualità rara, un'evoluzione che prende linfa nella ricerca sonora e il fatto di non inglobarla in un genere ben definito gioca un ruolo importante, ed è così che questi musicisti vengono portati al varco. Post/rock psichedelico pronto a sostenere le ottime idee, mentre la ricerca del loro stile va vista nel senso di una maggiore intenzionalità, in una marcata espressione dell'io all'interno delle note raffigurate. Questo il miglior modo di esprimere la propria soggettività per riuscire così a comunicare con l'ascoltatore. Tutti i brani sono frutto di una accurata riflessione che, sin dal principio, conduce altrove, lontano, dove il corpo può abbandonarsi in un lungo, ultimo respiro. "Dark Matters" è la chiave della loro interpretazione. Chiunque abbia consumato l'intera discografia dei Pink Floyd, Porcupine Tree, King Crimson potrà sicuramente lasciarsi stordire dai Worldengine. Un sogno ad occhi aperti. Complimenti!

TRACKLIST: The Absolute Truth (feat. Bruce Soord), 12th, The Idiot, Aurora Balloons, The Visitor pt. I, An Outsider, In a Slightly Darker Shade..., What Am I Missing Today.

CYCLES
"Cyclic Law's 10th Anniversary Label Sampler"
2013 - cyclic law records


La canadese CYCLIC LAW (una delle etichette più importanti nell'attuale movimento/scena dark ambient) festeggia il 10° anno di attività con una compilation assolutamente IMPRESSIONANTE. Nella splendida raccolta, il boss Frederic ha deciso di incorporare materiale nuovo o del tutto inedito e il sampler in questione esplode attraverso tracce esclusive partorite da alcune delle migliori realtà del genere e della label stessa. CYCLES "Cyclic Law's 10th Anniversary Label Sampler" è costruito su 21 simmetrie interne e dettate dall'uso di una vasta gamma di toni scuri. Le atmosfere evocate da ogni singola traccia, da ogni singolo progetto, sembrano una specie di fiamma contro il colore freddo del cielo notturno e le alterazioni tangibili, qui, acquistano una profonda vitalità nel flusso dirompente. Le figure evocate appaiono isolate dallo spazio angusto ed anche la natura singolare delle sonorità, così personali ed emotive, porta a considerare quest'opera un qualcosa di unico, diverso da qualsiasi altra produzione. Probabilmente l'intenzione di Frederic era quella di creare una comunità di compositori, tutti differenti tra loro, ma capaci di produrre musica così corale da espandere nell'universo l'aspetto inedito di tale lavoro. L'impatto impetuoso dell'album è sorprendentemente sorretto da composizioni potenti, strazianti, introspettive, una spirale la cui sagoma oscura, viva, chiude un cerchio perfetto. Un senso di riconoscimento verso tutti gli artisti coinvolti nel corso degli anni e che a modo loro hanno costituito il marchio dell'etichetta Cyclic Law. I musicisti coinvolti sono: ALLSEITS, ARCANA, AUN, BEYOND SENSORY EXPERIENCE, DESIDERII MARGINIS, GUSTAF HILDEBRAND, KAMMARHEIT, KARJALAN SISSIT, NEW RISEN THRONE, NORTHAUNT & MULM, PARHELION, SHRINE, SINKE DUS, SOPHIA, SVARTSINN & PSYCHOMANTEUM, THE FLOATING WORLD, THERRADAEMON, TREHA SEKTORI, TRIANGULAR ASCENSION, VISIONS e VORTEX. La complilation limitata a 1000 copie è stata stampata su digipack composto da sei pannelli apribili.
Un must per gli appassionati! Un capolavoro da non perdere!

TRACKLIST: ALLSEITS, ARCANA, AUN, BEYOND SENSORY EXPERIENCE, DESIDERII MARGINIS, GUSTAF HILDEBRAND, KAMMARHEIT, KARJALAN SISSIT, NEW RISEN THRONE, NORTHAUNT & MULM, PARHELION, SHRINE, SINKE DUS, SOPHIA, SVARTSINN & PSYCHOMANTEUM, THE FLOATING WORLD, THERRADAEMON, TREHA SEKTORI, TRIANGULAR ASCENSION, VISIONS,VORTEX.

giovedì 21 febbraio 2013

PRETTY LITTLE FLOWER
"Devious Persecution And Wholesale Slaughter"
2013 - six weeks records


Arrivano da Houston (Texas) i PRETTY LITTLE FLOWER e sono muniti di una incredibile violenza fuori controllo. Il loro devastante grindcore influenzato dai vecchi riff thrash metal, viene messo a disposizione su questo nuovo album in modo da potervi spezzare il collo a martellate! La band milita nel profondo underground dal 1999 e ha già all'attivo un Ep, due full-length e dodici split album condivisi con altre realtà estreme. Viaggiano alla velocità della luce questi bastardi, abbattendo ogni cosa gli si posizioni davanti, perciò, diventa difficile commentare ogni singolo brano, data l'accelerazione dell'intero tessuto musicale. Anche un ascolto veloce è in grado di coinvolgere pienamente l'ascoltatore appassionato. "Devious Persecution And Wholesale Slaughter", senza ombra di dubbio, riunisce davvero tutti gli elementi che un album grind (alla vecchia maniera) dovrebbe avere: velocità, aggressività, immediatezza, ottima esecuzione. Diamo ai Pretty Little Flower lo spazio e l'attenzione che meritano. Un disco che farà godere i fanatici del grindcore (tra i quali anch'io) e di band come Insect Warfare, Lock-Up, Yacøpsæ, Nuclear Assault...

TRACKLIST: Trinitrotoluene Negation, Blistered Dejection, Grinder of Fools, Klaxon of Puzzlement, Renegade Incompetence, Dissolution of Rights - Part 4, Simultaneous Assassination, Up in Flames - Down in a Sea of Bullets, Crippled Mercilessly by Homemade Bombs, The Story of Ricky, Fatal Confusion, Devious Persecution and Wholesale Slaughter, Port of Chicago Disaster, Final Act of Recalcitrance.

PETRELS "Onkalo"
2013 - denovali records


La libertà, di cui può godere un'anima, è grande, sconfinata. Questa la si può amplificare con organi indipendenti. L'anima umana è tributaria della luce, dell'aria, e subisce le forze della natura. L'aria non serve solo per respirare, ma a certi individui è necessaria per altre funzioni catartiche, una tra le tante: comporre musica unica e non codificabile, indispensabile alla vitalità dell'anima stessa. Certe anime cercano di espandersi quanto più possono e il caso dell'inglese PETRELS ne è un riflesso importante. Quando l'anima si chiude in se stessa per comporre, è meno suscettibile di subire l'influenza altrui. Essa si muove libera per spostarsi negli spazi messi a disposizione dalle note, e non avrà il bisogno di piedi per camminare. Petrels diffonde le emozioni attraverso un bagliore ambientale di grande intensità, sonorità profonde, elastiche, condizionate da tantissimi suoni elettronici che le rendono sconfinate, per certi versi vicine alle esplosioni cosmiche dei Cluster. "Onkalo" (titolo di questa seconda sua opera), suona inquietante perché tale nome non è altro che un labirinto di km di gallerie a 400 m di profondità che ospiterà le scorie radioattive finlandesi a partire dal 2020 fino al 2100 quando il deposito sarà sigillato, quindi, sono certo che quanto composto all'interno del disco sia un propellente per riflettere sull'attuale e futura condizione umana. Un mezzo indispensabile per cercare la salvezza psicologica. Un dolce incubo nella mente. Il disco uscirà il 22 Marzo.

TRACKLIST: Hinkley Point Balloon Release, Giulio's Throat, On The Dark Great Sea, Time Buries The Door, White And Dodger Herald The Atomic Age, Trim Tab pt.1, Trim Tab pt.2, Characterisation Level, Kindertransport.

mercoledì 20 febbraio 2013

ARCHON "Ouroboros Collapsing"
2013 - the path less traveled records


La realtà muore nella dimensione parallela dei newyorkesi ARCHON e in questa dissoluzione ci si abbandona sia a livello fisico che mentale.
Il disco, in forme, atteggiamenti, si solleva attraverso un immaginario completamente sconvolto, invertito, un sound così traumatico da divenire un'ossessione tragicamente inarrestabile nella sua lacerante proiezione. Qui, l'inquietudine trasforma in agonia la sua sofferenza, inglobando lo spazio surreale oltre quello reale, abolendo ogni distinzione tra le condizioni che vincolano l'esistenza. Gli Archon sono un qualcosa di terribilmente inquietante, fuggente, e sono le note stesse ad evocare le caotiche vibrazioni presenti nel loro sound. Si percepisce uno stato emotivo privo di norma predisposta, uno stato che prende volume nel miscuglio del disfacimento, ferito da una straziante violenza. Le voci di Rachel e Chris ci portano dentro una devianza espressiva marcata, carica di individualismo e potenza. "Ouroboros Collapsing" è il secondo album per questa band sludge/stoner/doom davvero particolare.

TRACKLIST: Worthless, Desert Throne, God's Eye, Masks.

DIRA MORTIS - "L'ALBA DEI MORTI VIVENTI"


LA POLONIA NEL CORSO DEGLI ANNI HA CONSOLIDATO UNA SCENA ESTREMA DAVVERO INVIDIABILE E SE SI PENSA AL DEATH METAL PIU' BRUTALE I PRIMI A VENIRE IN MENTE SONO SICURAMENTE BEHEMOTH, VADER, HATE. MA, NELL'UNDERGROUND DI QUESTO GENERE MUSICALE VIVONO REALTA' ALTRETTANTO VALIDE E DEGNE DI ATTENZIONE. TRA I TANTI CI SONO I GRANDISSIMI DIRA MORTIS, AUTORI DI UN SOUND EFFERATO FEDELE ALLA SCUOLA DEI VARI AUTOPSY, INCANTATION, ASPHYX. HANNO GIA' ALL'ATTIVO DIVERSE PUBBLICAZIONI E VI ASSICURO CHE LA LORO PROPOSTA SAPRA' SFAMARVI AL MEGLIO. HO AVUTO IL PIACERE DI CHIACCHIERARE CON DUE PERSONE VERAMENTE APPASSIONATE: IL CHITARRISTA FONDATORE LESZEK MAKOWIECKI E IL CANTANTE LUKAS GLINSKI.

1. La vostra band ha iniziato nel 1998. E' stato un lungo cammino nell'underground del death metal! Puoi illustrarci la biografia del gruppo?

Leszek - Hey. E' passato davvero tanto tempo. Questo è vero! Iniziammo nel 1998 e i primi periodi non furono facili. Tutto cominciò in una stanza a casa di un mio amico, l'appartamento ancora in costruzione era situato vicino alla mia città. Le condizioni erano terribili, ma avevamo l'intenzione di creare qualcosa di più professionale e serio. Dopo due anni di prove cominciammo a mettere insieme tutto il materiale composto e, nel 2001, registrammo in studio il nostro album d'esordio "Revulsion". Fin dall'inizio volevamo suonare death metal. Il primo album venne pubblicato dalla mia casa discografica indipendente, denominata Sadistic Records. Dopo l'uscita, lo feci girare il più possibile in modo da ottenere le prime recensioni, quando queste arrivarono, aumentarono anche le motivazioni per i nostri successivi passi . Il nostro disco successivo "Epidemic Murder" fu pubblicato da una piccola etichetta discografica di Varsavia, che però non fece molto per noi, ma a parte questo, le recensioni erano sempre positive. Purtroppo, il nostro gruppo si sciolse. Perdemmo il batterista perché smise di suonare con noi. Quello fu l'inizio dei vari problemi. Trovai un nuovo ragazzo e insieme registrammo l'album "Architecture of Mind" che venne pubblicato per l'altra mia casa discografica, la Horror Records. Fin dall'inizio, suonammo alcuni concerti in Polonia e ottenemmo anche buone recensioni... Poi, tutto andò nuovamente male perché il batterista sostitutivo perse la volontà di continuare (come il suo predecessore), quindi dovetti lasciarlo andare. Cercai di mettere insieme altro materiale in modo da cercare un'altra casa discografica, ma la prima cosa che non riuscì a trovare furono persone con cui suonare. Nel 2007, rincontrai nuovamente il mio ultimo batterista, sperando che le cose fossero cambiate per il meglio, ma mi sbagliavo. Perdetti solo il mio tempo, denaro e salute. A quel punto, chiamai la band dei Parricide e loro furono di grande aiuto per il sottoscritto. Con due di quei ragazzi: Vizun e Mśćisław registrammo due album: "The Cult of the Dead", che già conoscete, e l'ultimissimo "Euphoric Convulsions". Ora tutto procede come dovrebbe essere, ho della gente solida ad accompagnarmi nel gruppo quindi si possono fare più concerti. Tutti gli ulteriori dettagli sono nella nostra biografia ufficiale che non posso riportare qui per intero.

2. Congratulazioni per il vostro nuovo album! Grande Death Metal. Prima di entrare nei dettagli: Che cosa è cambiato rispetto al suo predecessore "The Cult of the Dead"?

Lukas - Ciao! "Euphoric Convulsions" è una semplice continuazione di un nuovo inizio, come fu per "The Cult of the Dead". E' ancora puro death metal, nella tradizione dei Dira Mortis e questo non cambierà mai. Il nuovo CD è molto più curato rispetto a quello precedente, questa volta abbiamo creato delle tracce più sofisticate, naturalmente, per quanto il death metal possa permetterlo. Se qualcuno pensa che ci siamo allontanati un po' dal nostro stile di un tempo rimarrà deluso. Le canzoni sono molto più lunghe, questo è vero, ma tutti i maniaci che amavano il nostro precedente CD sicuramente ameranno anche il nuovo.

3. Come descriveresti le canzoni di "Euphoric Convulsions"?

Leszek - Sono certamente un po' diverse rispetto a quelle di "The Cult of the Dead". Noi pensiamo che il death metal che si può ascoltare sul nuovo album dei Dira Mortis è una sorta di sviluppo dello stile. Di sicuro, le canzoni sono più lunghe rispetto a quelle precedenti, ma vennero composte in modo che i nostri ascoltatori non rimanessero delusi. Siamo soddisfatti del lavoro fatto in studio e, in generale, su tutto. In breve, suoniamo del fottuto death metal. ahahah...

4. Come sono state concepite le canzoni di "Euphoric Convulsions"? I Dira Mortis compongono il loro materiale in gruppo oppure ognuno di voi lavora per conto proprio?

Lukas - La mente responsabile di tutto questo è Leszek... Era, è e sarà sempre così. Lui crea riff, li invia al resto del gruppo e poi cerchiamo di provarli insieme. Lavorare con lui è facile, perché sa quello che vuole e questo è esattamente ciò che vogliamo anche noi. Questa band è il suo amato figlio. Noi sappiamo esattamente perché siamo qui. Siamo qui per questo! Sono molto felice che Leszek mi dia tanto spazio e tutte le voci messe sul disco sono il mio contributo. Nei primi anni anche Leszek ha cantato, ma so che ora spetta a me questo compito, in modo che lui possa concentrarsi al 100% sulla creazione della musica.

5. Qual è il significato del titolo "Euphoric Convulsions"?

Leszek - Il titolo "Euphoric Convulsions"e tutti i testi sono stati pensati e scritti integralmente da Lukas, che è responsabile di questa parte del lavoro. Le liriche lasciano libera interpretazione all'ascoltatore. Nei nostri testi non diciamo come qualcuno dovrebbe vivere, però, il nostro album e il titolo stesso vogliono ricordare alla gente che la loro vita è come un'unica sola strada, può finire in qualsiasi momento. I Dira Mortis non sono una band strettamente ideologica, ma attraverso il suono e il simbolismo del nostro album abbiamo qualcosa da raccontare. Mi auguro che ciò si possa percepire durante l'ascolto dell'ultimo disco. Penso che per tutti arriverà il tempo delle convulsioni (come è scritto nel titolo), ma non so dirti se saranno euforiche o meno.

6. Se dovessi scegliere, quali canzoni sono tra le tue preferite di "Euphoric Convulsions"?

Lukas - Non ho una canzone preferita su "Euphoric Convulsions". Come ho già detto precedentemente questa release è più sofisticata, infatti, ci sono solo 3 pezzi con gli intro in modo da rendere più difficile la scelta di un possibile brano preferito. Tutti sono puro death metal, per questo motivo durante i nostri live mi sento estremamente felice. Perciò, non sono in grado di sceglierne uno.

7. Pensi che il vostro prossimo album arriverà presto?

Leszek - Lo sai che noi non siamo pigri. "The Cult of the Dead" è del 2011 e nel 2012 c'è stato il nostro ritorno con "Euphoric Convulsions". Attualmente stiamo lavorando al nuovo album, abbiamo già tre nuove canzoni su demo, perciò, intorno al 2014 potrebbe arrivare il prossimo full-length. Abbiamo anche alcuni piani connessi ai concerti, ma spero riusciremo a trovare il tempo per ogni cosa. Fino ad ora, le cose stanno andando nella giusta direzione, quindi stiamo lavorando con calma su tutto.

8. In tutto il mondo un sacco di band continuano a scrivere old-school death metal. Questa situazione è davvero fantastica. C'è qualcos'altro che vorresti dire su questo argomento?

Lukas - Sono d'accordo con te! Tutto ciò è fantastico. Il death metal è ancora vivo, non è mai morto e mai lo sarà, infatti io non capisco le persone che dicono un sacco di stronzate. E' ovvio che i fine anni '80 e primi anni '90 sono stati periodi d'oro per il death metal, ma si deve anche sottolineare che allora era qualcosa di completamente nuovo. E' iniziato come un trend, come un trend del cazzo, poi sono arrivati altri nuovi trend ed è venuto fuori che la maggior parte delle band sono cambiate con queste mode. Tutto ciò è stato un bene, perché sono rimasti solo i migliori. Tutti coloro che vivono per il death metal e per la crescita di questo genere, non potranno mai avere problemi. C'è stato un tempo in cui il death metal era totalmente underground, poi gli anni sono passati, la storia ha segnato un cerchio ee ora questo genere ha una seconda giovinezza. È un bene o un male? Non ho idea, staremo a vedere. Non posso lamentarmi sulla mancanza di solido, fottuto death metal. Quindi va bene così.

9. "Euphoric Convulsions" è un album molto aggressivo e oscuro, dalla musica alle voci, dai riff di chitarra ai momenti dark ambient... alla produzione stessa. La batteria è incredibile... Quali sono le influenze dei Dira Mortis? Sono certo che band come Autopsy, Incantation e Asphyx siano state importanti per voi...

Leszek - Volevo questo album con un suono più oscuro. Mi piace come abbiamo lavorato per ottenere quest'effetto. Nel nostro ultimo disco volevamo mettere l'accento sulla giusta atmosfera e penso che ci siamo riusciti. Il tuo parere per noi è un complimento e ti ringrazio. Le band che hai menzionato sono molto importanti per il sottoscritto e per gli altri, per essere più specifici, quei gruppi sono le basidi di questo genere. Alcuni album e certe band sono veramente ottime, possiedo quei dischi sul mio scaffale a casa e spesso sono nel mio lettore CD. Questo è il motivo per cui siamo grati a quelle band e alla loro brillante musica.

10. Da dove viene la tua ispirazione per i testi? Sono parole basate sulla vita reale, o sono tutti dettati dalla pura fantasia?

Lukas - I testi creati da me per i Dira Mortis sono un tributo a tutte le altre band leggendarie del death metal. Nelle mie parole, non c'è posto per chi dice stronzate nella vita, così provo a travolgere tutta la feccia del mondo. E' come dovrebbe essere una vera canzone death metal.

11. Gli artwork di "The Cult of the Dead" e "Euphoric Convulsions" sono incredibili. Chi ha avuto l'idea per quel tipo di copertine e che cosa vi ha spinto a collaborare con quegli artisti?

Leszek - Le copertine degli album sono semplicemente eccezionali, corrispondono bene su tutto. L'autore è Jaszak, un amico che è molto esperto in questo. Ha semplicemente ascoltato la nostra musica per poi realizzare la copertina di questo ultimo album e dei precedenti. E' un tipo in gamba, però molto impegnato, ma in futuro spero sarà lui a trovare del tempo per noi, ancora una volta. Ha creato molti artwork, per esempio alcune copertine per i Vomitory. Conosce ciò che crea, in più, riesce a capire quello che gli altri vogliono esprimere attraverso le immagini. La copertina è una parte importante di un album quindi, vogliamo che sia fatta nel migliore dei modi, per dare alla gente qualcosa che possa emozionare, musica e artwork, e spero sia così nel nostro caso. Cerchiamo sempre di creare canzoni buone, se non siamo sicuri di qualcosa ci pensiamo su due volte prima di pubblicarle. In primo luogo, devono piacere a noi. Inoltre, anche la collaborazione con il nostro grafico si è rivelato un grande successo.

12. Qual è la sua opinione sulla scena polacca? A proposito di death metal...

Lukas - La scena death metal polacca è stata sempre forte. Molta gente suona questa musica che non segue le tendenze, al contrario di come fanno molti ragazzini. Ad esempio i Trauma od Dissenter. Hanno suonato per tutti questi anni e rappresentano una delle band più sottovalutato in Polonia. Potrebbero rinunciare e iniziare a fare qualcosa di diverso, ma invece sono ancora qui a suonare la loro musica per tutto il tempo. Noi abbiamo un sacco di ottime band: Vader, Decapitated, Behemoth, Hate. Questi sono conosciuti in tutto il mondo, ma lasciate che vi dica altri ottimi gruppi polacchi: Kill, Embrional, Ebola, Amorphous, Azarath, Deus Mortem, Witchmaster, Revelation of Doom, Offence, Anima Damnata, Deivos, Ulcer, Throneum, Pandemonium, Parrice, Blasphemy Rites, Depopulate, Dysphoria, Deviation, Ulcer Uterus, Infatuation of Death, Masachist... Lo status quo della scena death metal polacca è forte come non è mai stato prima.

13. Percepisco che "Euphoric Convulsions" si tratti di un grande album per voi! Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Leszek - Tutto quello che ho registrato è molto importante per me. Non ho mai fatto nulla con noncuranza. Ho lavorato con grande passione sui miei due album "Revulsion" e "Euphoric Convulsions". Con la band stiamo progettando di registrare altri album, ma per il momento siamo nel bel mezzo del nostro lavoro. Inoltre, vogliamo anche suonare alcuni concerti, per cui dobbiamo lavorare sodo per far fronte a tutto. Abbiamo intenzione di lavorare di nuovo con Łukasz ZENIAL Szałankiewicz, una persona molto conosciuta nell'ambiente. Lui ha creato le intro del nostro ultimo disco, che tra l'altro, trasmettono anche la giusta atmosfera. Quali sono le prospettive? Staremo a vedere. Di sicuro cercheremo di essere attivi.

14. Hai altro da dire ai lettori sul nuovo album?

Lukas - Se si ha familiarità con il vero old-school death metal e se vi piace il nostro precedente CD, dovreste ascoltare "Euphoric Convulsions" e vi prometto che non rimarrete delusi.

15. Grazie per l'intervista! Adoro la vostra band! Avete delle ultime parole per Son of Flies Webzine?

Leszek - Grazie per l'intervista e per il supporto. Sono contento che la nostra musica ti piaccia. Un saluto a tutti i nostri fans italiani. Siete in un bel paese (siamo sicuri?!? /NdR). Sono stato in Calabria l'anno scorso e spero di tornare a visitare l'Italia con i Dira Mortis. Così ci si può incontrare e vedere.

Lukas - Grazie per l'intervista!

martedì 19 febbraio 2013

EARLY MAMMAL "Horror at Pleasure"
2013 - devouter records


Un debutto folgorante quello del trio inglese EARLY MAMMAL: dieci brani lisergici, deliranti, traumatizzati da suoni di chitarra dannatamente ruvidi, distorti, dissonanti, costruiti su di un crescendo assuefatto da sostanze chimiche che lente si sciolgono sulla pelle sudata dei nostri. Il suono degli amplificatori sprigiona una forza vibrante mentre viene gonfiato dalle valvole incandescenti delle testate, le frequenze del basso frantumano le ossa rimanendo tremolanti per tutta la durata del disco, la voce e le urla si fanno animalesche nello scorrere dei minuti, mentre organo e synth annientando definitivamente l'ascoltatore. Nei pezzi degli Early Mammal c'è un muro del suono che avanza energico sotto l'incessante rullo della batteria, ed è una goduria farsi calpestare da tanta potenza. La band sa fare tutto con naturalezza, dai momenti più ruggenti a quelli dolenti, disperati, psichedelici. Ascoltare "Horror at Pleasure" è un'esperienza graffiante che diventa ancora più variegata quando i tre musicisti si lasciano andare in deliri musicali dettati dall'inconscio e dall'istintiva volontà di perdersi nel nulla. Immaginate un mix letale tra Kyuss, The Jesus and Mary Chain, Black Rebel Motorcycle Club, ma con delle profondità più emotive ed una pazzia fuori controllo. Se avete bisogno di energica ruggente, particolare, questo album vi risulterà sicuramente attraente. La città di Londra ha un'altra freccia al proprio arco. Davvero interessanti. Uscita prevista per l'1 Aprile.

TRACKLIST: Right Hand, Final Witch, Demon or Saint, Coming Back, To Find Me Gone, Money Shot, Checking the Bullshitter's Queen, Going Out, Resurrection Men, Uncle Scary's Left Hand.

APOLOKIA "Kathaarian Vortex"
2013 - my kingdom music


Gli abruzzesi APOLOKIA sono attivi dal 1994 e non credo abbiano bisogno di una buona produzione per materializzare un certo tipo di atmosfere gelide perché penso che siano in grado di crearle anche soltanto con il suono delle chitarre. Descrivere a parole il loro sound non è affatto semplice per una serie di motivi e ragioni differenti che per me sono molto importanti. Si capisce da subito che il duo è devoto all'aspetto primordiale del black metal ma per quanto riguarda la mia visione personale, non apprezzo molto quando i gruppi (per loro scelte personali) si cimentano nel genere superando le barriere dell'esasperazione, quindi penetrando nella dimensione cacofonica più dissacrante. Dal precedente MCD "Immota Satani Manet" (2009) uscito per The Oath Records, la sostanza non è cambiata di molto e nel disco non c'è una sola traccia che mi sia rimasta impressa particolarmente, tutto il blocco ci viene scagliato contro con un odio estremo. Potrei anche non stare dalla loro parte, ma sicuramente a loro poco importerà. Gli Apolokia continuano perseveranti sul sentiero di morte! Ognuno di voi si faccia un'idea soggettiva. Io sono già passato oltre.

TRACKLIST: Consolamentum, Post Kristus Daemonolatry, In Figuram Baphometis, Order of the Nine, Malignant Asphyxiation, Kathaarian Vortex, Signum Satani,Coil of Nihilism,Pure Imperial Darkness MMXII.

lunedì 18 febbraio 2013

SONS OF AEON "Sons of Aeon"
2013 - lifeforce records


I SONS OF AEON sono un gruppo formato da alcuni esponenti della scena finlandese, musicisti esperti provenienti da varie realtà come: Ghost Brigade, Swallow the Sun, Dark Days Ahead... I nostri facendo leva sul proprio background riescono ad assemblare dieci pezzi che arrivano dritti al petto con un sound diretto e compatto, anche se, nel contesto estremo dei Sons of Aeon emergono spesso riff melodici troppo scontati. Nel complesso l'album sprigiona del buon groove, in alcuni momenti devoto agli Entombed più strafottenti, in altri a sonorità contemporanee care a Devil Driver, Kingdom of Sorrow. Le varie fasi si articolano in passaggi abbastanza intricati, ma non aspettatevi nulla di originale. Purtroppo la tensione viene un po' a calare col passare dei minuti, laddove la ripetitività eccessiva frammenta il ritmo del disco. Il bilanciamento delle diverse parti è discreto però servirebbe ben altro per farsi notare adeguatamente.

TRACKLIST: Faceless, Cold Waves, Burden, Enemy of the Souls, The Centre, Havoc & Catharsis, Weakness, Seeds of Destruction, Wolf Eyes, Black Sheep Process.

DARKTHRONE "The Underground Resistance"
2013 - peaceville


Ne è passato di tempo da quel debutto intitolato "Soulside Journey" (1991), eppure dopo 26 anni i DARKTHRONE sono ancora qui a pubblicare album. Una cosa sola è lampante: il duo norvegese lo fa seguendo delle coordinate destinate a sbatterci indietro nel tempo, l'unico modo per non dimenticare mai la vera essenza dell'underground, le origini (quelle degli anni '70/'80) basate sull'attitudine, la sincerità della musica e delle emozioni trasmesse da essa; periodi materialmente lontani, ma mai come oggi così vicini a noi tutti. Anni in cui la passione, i sentimenti, erano tenuti vivi da numerosi concerti improvvisati, collezioni di dischi, scambi di tape, demo e corrispondenza continua tra i seguaci. Tutto questo, attualmente, accade in forma molto ridotta tra i più fanatici (com'è è giusto che sia), perciò, dobbiamo anche ringraziare musicisti come Fenriz/Nocturno Culto perché capaci di trasmettere alle nuove generazioni sensazioni così profonde, sentite, attraverso le quali la loro proposta sonora si rigenera notevolmente mantenendo quella stessa energia. Il nuovo "The Underground Resistance" rinvigorisce la materia old-school, rompendo altre catene, tenendosi lontano da qualsiasi regola, un album che suona nella tradizone degli '80, ma in maniera regressiva. Gli attuali Darkthrone tutto questo lo fanno per se stessi e per la gente pura che conosce i vecchi tempi del metal. "The Underground Resistance" focalizza bene la mentalità primordiale dei due guerrieri nordici. Blood and Valour!

TRACKLIST: Dead Early, Valkyrie, Lesser Men, The Ones You Left Behind, Come Warfare the Entire Doom, Leave No Cross Unturned.

domenica 17 febbraio 2013

LIGHT BEARER "Silver Tongue"
2013 - halo of flies


Al giorno d'oggi cercare di essere personali nella musica che si propone è molto importante: differenziarsi il più possibile dagli innumerevoli gruppi che propongono materiale trito e ritrito dovrebbe essere la sola priorità, a maggior ragione se dalla propria proposta sonora si vuole raccogliere dei frutti succosi e saporiti. Purtroppo capita spesso che gli stessi compositori, mancando di ispirazione, attingono in maniera esasperata dalle idee di altri musicisti più blasonati/influenti. Credo sia necessario non limitarsi a rigirare riffs di altre band, ma trovare il giusto equilibrio tra ispirazione e personalità! Per ottenere una canzone atmosferica e allo stesso tempo d'impatto bisogna curare ogni dettaglio, cercando di non lasciare nulla al caso. Bilanciare ogni singolo strumento è un fattore pressoché indispensabile. Gli inglesi LIGHT BEARER hanno in parte imparato la lezione trasmettendo una certa armonia all'interno del progetto, in primis a livello compositivo: oggi, trovo una maggiore varietà nelle loro idee di base. A livello strumentale questi ragazzi si impegnano per donare più eleganza, se così si può dire, negli intrecci delle chitarre e una migliore partecipazione della sezione ritmica. Un contributo necessario è stato dato dalle voci (dovrebbero solo cercare di essere meno monocordi sulle metriche aggressive). I Light Bearer sono in grado di modellare la propria proposta e lo fanno sulla base di una definitiva scissione tra post metal/post rock atmosferico. Ascoltandoli risulta inevitabile non pensare a realtà come A Storm of Light, Cult of Luna, Russian Circle, Red Sparowes, ma fortunatamente questa formazione londinese attiva dal 2010 ha saputo generare dei pezzi quantomeno validi. "Silver Tongue" (loro secondo album) potrebbe accontentare gli amanti del genere.

TRACKLIST: Beautiful Is This Burden, Amalgam, Matriarch, Clarus, Aggressor & Usurper, Silver Tongue.

HATE PROFILE "Opus II: The Soul Proceeds"
2013 - behemoth productions | masterpiece distribution


Sotto l'ala protettrice dell'italiana Behemoth Productions ritroviamo gli emiliani HATE PROFILE, black metal band attiva dal 1998. Dopo otto anni dall'esordio "Opus I: The Khaos Hatefile" ritornano più agguerriti che mai con il secondo capitolo "Opus II: The Soul Proceeds", un lavoro più maturo, articolato, e se pur legato alla tradizione standard del genere riesce a distaccarsi dalla mediocrità legandosi ad una personale visione dell'oscurità. Soggetto principale nella musica è il demone che giace all'interno delle loro anime inquiete e il disturbo cerebrale generato da questa presenza deviante viene attivato da tutto ciò che può ruotargli attorno, perciò, non c'è spazio libero nella dimensione degli Hate Profile. Senz'altro l'impatto ossessivo è il punto forte del songwriting, anche se non mancano all'appello riff di chitarra ben articolati. E' un suono putrido, macabro spostato da una tempesta di polvere proiettata sull'umano sentire. Un forte impatto sonoro/visivo attraverso il quale si eleva uno scenario apocalittico raccapricciante costruito per coinvolgere e segnare drasticamente l'ascoltatore. La notturna orgia sonora degli Hate Profile diventa concime nel fuoco ardente. Meritevoli di attenzione. Uscita Febbraio 2013.

TRACKLIST: The Great Outrage, Spiritual Death, The Soul Proceeds, Among the Dead, Hearts in Turmoil, He, Cosmos Violation, Entropic Chaos Release, Ancestral Abode - Hyperborea.

sabato 16 febbraio 2013

BLACK CAPRICORN - "IL LATO OSCURO DEL CAPRICORNO"


I GRUPPI COERENTI SONO PARTE DELL'OSSATURA IN CERTE SONORITA' METAL E I CAGLIARITANI BLACK CAPRICORN NE SONO L'ESEMPIO. DOPO L'ALBUM OMONIMO PUBBLICATO NEL 2011, RITORNANO SULLE SCENE CON IL SECONDO FULL-LENGTH INTITOLATO "BORN UNDER THE CAPRICORN". UN VIAGGIO ATTRAVERSO L'HEAVY-DOOM PIU' ALLUCINATO. CONOSCIAMOLI MEGLIO NELLE PAROLE DEL CHITARRISTA FABRIZIO.

1. Ciao Fabrizio. Conobbi i BLACK CAPRICORN intorno al Novembre del 2012, per caso, mi trovai dinanzi agli occhi un vostro brano su youtube... Credo si tratti di "10000 Tons of Lava" dall'omonimo debutto. Ne rimasi colpito. Inaspettatamente, dopo qualche mese, ricevo la vostra mail promozionale per recensire il nuovo album che uscirà a breve. Cosa fatta! Ora, mi sembrava giusto scambiare due chiacchiere con voi anche per conoscere meglio la band. Puoi introdurre il gruppo come pensi sia opportuno...

- La line-up del secondo disco è formata sempre da Fabrizio, Rachela e Virginia (la line-up originale del primo disco) con gli inserimenti di Andrea alla chitarra solista e Matteo voce e synth.

2. Siete una realtà molto interessante e la vostra musica è caratterizzata da una potenza vibrante, magnetica e per certi versi sinistra... Quali sono le idee base che gravitano intorno al nero drappo dei BLACK CAPRICORN?

- L’ idea di partenza era fare qualcosa di decadente che rifletteva una certa situazione personale iniziata qualche anno fa ed allo stesso tempo cattiva ma non brutale, poi stando in Sardegna il deserto affiora per forza. Le tematiche dei testi prendono spunto da certi film, certi libri e alcuni passaggi storici (questo nel primo disco). Nel secondo l’idea mia (Fabrizio) era fare un concept che ruotasse attorno alla figura del Capricorno, segno zodiacale di Rachela e Virginia e da cui prende il nome anche il gruppo, i testi di questo secondo disco sono tutti di Matteo.

3. Quando ascolto il nuovo "Born Under the Capricorn" ne rimango sempre affascinato, non so come spiegartelo a parole, c'è una forte energia all'interno della vostra musica... Una forza che ti trascina via... Concordi con la mia opinione?

- Bèh sicuramente è uno dei più bei complimenti a cui avremmo potuto aspirare, non posso quindi che concordare con la tua opinione, grazie davvero!

4. Quali sono i punti di legame tra il primo "Black Capricorn" e questo nuovo "Born Under the Capricorn"? Pensi che i due siano collegati in qualche modo? Oppure bisogna considerarli come due capitoli singolari?

- Si sono assolutamente collegati in quanto dietro c’è la stessa idea di fondo come ti dicevo prima, anche se per questo secondo disco la scrittura è stata affidata a Matteo.

5. La produzione dei due dischi è stata curata dalla stessa persona? Riguardo il mastering di "Born Under the Capricorn" a chi vi siete affidati?

- Devi considerare che il gruppo non è nato con l’intento di esporsi troppo e quindi di dover produrre tutto con professionisti, ma più che altro è un lavoro in primis nostro (Io personalmente suono dal 1991 con vari gruppi e altri membri lo stesso hanno altre esperienze musicali alle spalle). Quindi il mixaggio ed il mastering è stato affidato come per il primo disco ad un mio amico (Mirko Toro) che è un grande manipolatore di macchine ahah.

6. Pensi che la musica che componete costituisca la più importante forma espressiva delle vostre personalità?

- Mah non so bene se sia così, però, e spero di parlare anche a nome degli altri, suonare queste canzoni ci appaga molto.

7. Provenite dalla Sardegna, un'isola che sfortunatamente non ho mai avuto modo e il piacere di visitare. Puoi dirmi in che modo quella terra ha influenzato il processo di scrittura della vostra musica e le vostre sensibilità artistiche?

- Per sintetizzare credo che gli aspetti che ci hanno influenzato siano la quasi totale mancanza di opportunità per vivere (lavoro in primis) e la bellezza naturalistica dell’isola, insomma la Sardegna è un po’ come se fosse una Dama, bella ma povera.

8. La parola 'doom', per i più, significa approccio oscuro. Qual è la tua opinione al riguardo?

- Si concordo abbastanza anche se credo che nel corso degli ultimi anni sia stato un po’ sdoganato il termine “doom”. E’ certo che legare temi oscuri o esoterici o decadenti ad un genere musicale appunto lento e cadenzato ha sempre il suo fascino.

9. Personalmente sono un amante del doom metal in tutte le sue sfaccettature e potrei citare tantissime band che mi hanno accompagnato in questi anni... Ma più che parlare dei miei ascolti mi piacerebbe sapere quali sono le tue influenze e quali band hanno segnato la vostra crescita e il vostro background. Nel sound dei Black Capricorn sento molti elementi vicini agli Electric Wizard....

- Gli Electric Wizard piacciono sia a me che a Rachela però diciamo che a parte i classici (e non solo doom i soliti Zeppelin, Sabbath, Pink Floyd etc) ci sono anche gruppi come i Goatsnake (che piacciono a me e Virginia invece ahah) ed i primi Monster Magnet. Però le nostre influenze sono veramente molto disparate, dal prog anni 70 (che piace alle ragazze) al metal e stoner (per rimanere nella cerchia dei generi vicini ai Black Capricorn).

10. Dei testi chi se ne occupa e di cosa trattano?

- Quelli del primo disco sono miei (Fabrizio) e prendono spunto da alcuni film (esempio Capricorn One) o leggende sarde (Il Tamburo del Demonio), o da spunti pseudostorici (esempio Maelmhaedhoc O’ Morgair Prophecy), oppure da spunti di fantasia (Sa Brucia, Perpetual Eclipse, ecc.). Il secondo disco avevo già in mente appunto il concept sul Capricorno e dei testi se n’ è occupato Matteo.

11. In che modo siete venuti a contatto con Stone Stallion Rex e Voice of Azram le due etichette che stanno stampando il vinile del disco?

- Tramite un ragazzo tedesco a cui era piaciuto molto il primo disco e che si è proposto di darci un amano per trovare un’ etichetta per questo secondo album.

12. Attualmente com'è il movimento Underground estremo in Sardegna? Si riesce a suonare facilmente dal vivo dalle vostre parti? Oppure anche li mancano i luoghi di nicchia nei quali esprimersi?

- Nella zona di Cagliari qualche locale c’è, però è sempre un po’ un terno al lotto.

13. C'è qualcosa di particolare che state programmando per questo 2013?

- Non per il momento.

14. Grazie per l'intervista e buona fortuna per tutto!

- Grazie a te per l’ opportunità.

ALKAHEST "Churning The Ocean"
2013 - autoprodotto


New York porta in grembo delle realtà interessanti e la dimostrazione lampante sono questi ALKAHEST (attivi dal 2009), protagonisti di un secondo album spaziale tenuto in equilibrio da una versatile personalità. Partendo dalla spiritualità opprimente coltivata nel terreno fertile dell'atmospheric sludge/doom i nostri riescono a rielaborare le dinamiche portanti del proprio sound proiettandolo lungo una linea psychedelic/post rock accattivante e di indubbia espressività emozionale. Una dimensione giusta quella descritta dagli Alkahest, nella quale prendono il volo emozioni sentite, desiderose di andare più in alto possibile. Il diluvio scatenato dalle tre lunghe tracce presenti nel disco non arresta la sua incessante violenza, dandoci l'opportunità di lavare per tempo le nostre sporche coscienze. Il songwriting curato di "Churning The Ocean" abbatte qualsiasi barriera, non restando mai fermo su soluzioni prevedibili, semplicemente, stavolta, il gruppo ha sentito il bisogno di mantenere viva l'atmosfera dilatata, sostenuta da alcune estremizzazioni (anche vocali) che fanno solo da supporto allo spirito evocativo dell'intero lavoro. Bellissima la produzione. Intensi e visionari! Consigliati!

TRACKLIST: Leviathan Answers, Wilkes Land, Arafel.

SUFFOCATION "Pinnacle Of Bedlam"
2013 - nuclear blast


Messa alle spalle la prova poco convincente di "Blood Oath" (2009), mi posso finalmente godere i SUFFOCATION della migliore tradizione. Giungono al tanto atteso settimo album i padri indiscussi del brutal death metal newyorkese e lo fanno con un approccio più soddisfacente, anche se, sono ormai lontani i tempi dei seminali "Effigy of the Forgotten" (1991), "Pierced From Within" (1995). A parte questa puntualizzazione doverosa, non posso nascondere l'entusiasmo nel risentire una band ispirata, grazie soprattutto all'ottimo riffing della coppia Terrance Hobbs - Guy Marchais capaci con intrecci intricati di risollevare le loro sorti, e in tutto questo bisogna anche considerare il basso propulsivo di Derek Boyer e il lavoro notevole svolto da Dave Culross (autentica macchina instancabile). "Pinnacle Of Bedlam" riposiziona questi pionieri del death metal sul trono che gli spetta per diritto e lo fa con la sua massima potenza, messa in atto da brani dilanianti, ben costruiti, ispirati... Attacchi spietati architettati con cattiveria controllata e dosi tecniche veramente massicce, quelle che li contraddistingue da ormai 25 anni. Questo disco è un grosso passo in avanti perché i cinque musicisti sono stati attenti ad ogni minimo dettaglio, assicurando alle canzoni la massima omogeneità, articolata e arrangiata nel modo migliore. "Pinnacle Of Bedlam" è figlio dei Suffocation, l'album del ritorno (a tutti gli effetti), l'espressione completa delle loro capacità compositive. Non si può dire altro ascoltando brani come: "Cycles of Suffering", "As Grace Descends", "Iversion", "Rapture of Revocation" o la title track, nelle quali Frank Mullen sfodera una prova esaltante. Non mancano le componenti innovative incorporate negli ultimi anni, ma fortunatamente sono meno invasive e distaccate all'interno del songwriting. Peccato solo per la produzione fin troppo pulita, mentre è decisamente bella la copertina fatta da Raymond Swanland (superiore a quelle dipinte da John Zig). Questi sono i Suffocation che tutti noi vogliamo! Bentornati!

TRACKLIST: Cycles of Suffering, Purgatorial Punishment, Eminent Wrath, As Grace Descends, Sullen Days, Pinnacle of Bedlam, My DemiseInversion, Rapture of Revocation, Beginning of Sorrow.

venerdì 15 febbraio 2013

AIDAN - "TRA LE BRACCIA DI PHINEAS GAGE"



AIDAN: TENETE A MENTE QUESTI GIOVANI RAGAZZI PADOVANI. HANNO DA POCO PUBBLICATO "THE RELATION BETWEEN BRAIN AND BEHAVIOUR", UN DEBUTTO MOLTO INTERESSANTE E RICCO DI BUONE IDEE. CHI AMA CERTE SONORITA' STRUMENTALI FARA' BENE A NON IGNORARLI. MICHAEL PACELLA HA RISPOSTO AD ALCUNE MIE DOMANDE.

1. Lo stile degli Aidan richiama un certo tipo di sludge doom strumentale contaminato da elementi psichedelici di trasmissione, ma nel contempo traspare anche il lato più contorto e oscuro del post metal. Parliamo di come sono nati gli Aidan e di come avete scelto questo nome...

- Gli Aidan nascono dalle ceneri degli Waxmoth, un progetto a 4 in cui proponevamo sonorità decisamente più soft, qualcosa di accostabile al famigerato post-rock. Poi siamo rimasti in 3 e abbiamo pensato che non avesse più senso riproporre lo stesso repertorio, volevamo cercare di cambiare rotta e ci siamo messi a buttare giù molte idee su uno stile piuttosto differente. La scelta del nome è stata piuttosto complessa e c’abbiamo messo parecchio tempo per scegliere quello definitivo. Il nome "Aidan" ci è venuto in mente ascoltando un brano ("Waltz for Aidan") dei Mogwai, che sono tra l’altro uno dei gruppi che più adoriamo. Non ci sono particolari significati dietro, confessiamo in tutta sincerità di aver scoperto dopo che Aidan è un’anglicizzazione del termine irlandese "Ahodàn", che significa "fuoco".

2. Il vostro album di debutto "The Relation Between Brain and Behaviour" è disponibile da Febbraio 2013, oltre alla versione in cd appena pubblicata avete intenzione di farne una in vinile?

- Ci piacerebbe molto fare una versione in vinile, ora vediamo un po’ come va la situazione poi decideremo.

3. Allora, vorrei sapere maggiori dettagli su questo album. Potete illustrarmi com'è nato, da dove sono venute fuori tutte queste idee e quanto tempo avete impiegato per scrivere tutti i brani...

- Un amico, chiacchierando del più e del meno, mi aveva parlato della storia incredibile di Phineas Gage, dalla quale sono rimasto immediatamente affascinato. Ne ho parlato con Luca e Davide e ci siamo subito detti: "ok, l’album sarà un concept su questa storia assurda". Dalla storia di Phineas derivano quindi il titolo del disco, i titoli dei brani e l’artwork. Già che ci siamo ne approfittiamo per ringraziare ancora il grandissimo Berlikete che ha fatto il disegno in copertina, Tonino Bosco degli Zippo che ha fatto il nostro logo e il mio amico Marco che ha curato tutto l’artwork del disco.

4. Mi ha colpito la produzione di "The Relation Between Brain and Behaviour", avevate un budget adeguato per le registrazioni? Ho visto che oltre al lavoro di Gianni Manariti presso i Red Sound Studio, c'è anche quello di James Plotkin che ha curato il mastering. Come siete venuti in contatto con loro due?

- Con Gianni siamo entrati in contatto perché abbiamo visto che cercava delle band da inserire nel roster della Red Sound Records e allora abbiamo deciso di provarci inviandogli un brano registrato alla buona in sala prove. Abbiamo avuto la fortuna di piacergli ed è così nata la bellissima collaborazione (ma soprattutto la bellissima amicizia) che ci ha portato in Molise a luglio dell’anno scorso per registrare il disco. Detto fuori dai denti, se non fosse stato per lui non so se avremmo avuto i mezzi economici per registrare l’album. Direi quindi che gli dobbiamo molto. L’idea di affidare il master a James viene sempre da Gianni, che era entrato in contatto con lui da qualche tempo. Sapere che un professionista del calibro di James abbia messo le mani sul nostro lavoro ci rende felicissimi e orgogliosi.

5. Ho apprezzato la vostra bravura nel saper bilanciare le diverse emozioni all'interno dei brani. Di solito come si sviluppa il songwriting? Siete diretti più verso la jam session, oppure partite sempre da un'idea chiara che vi gira in testa già prima di entrare in sala prove?

- Le idee che hanno portato allo sviluppo dei brani del disco sono nate molto semplicemente provando, provando e ancora provando. In sala prove suonavamo a ruota libera per parecchio tempo, partendo magari da un riff di chitarra che ci piaceva, ci registravamo e poi riascoltavamo tutto prendendo le parti migliori e facendo poi una specie di collage. Insomma, una cosa che fanno molti gruppi. I brani sono nati in maniera molto istintiva, raramente sapevamo dove saremmo andati a finire.

6. Siete una band molto giovane e credo lo siate anche nell'età. Vi faccio una domanda abbastanza diretta e tagliente! Gli Aidan hanno iniziato a suonare questo genere musicale perché è un qualcosa che attualmente va per la maggiore, oppure lo apprezzavate/suonavate da tempo?

- Guarda, come dicevo prima, l’evoluzione del nostro stile è avvenuta in maniera piuttosto naturale. Nessuno di noi è venuto in saletta dicendo "ok ragazzi, da questa prova facciamo sludge/post-metal/post-chissenefrega". Tra l’altro tutti sti sottogeneri ci sono piuttosto indifferenti, io non sapevo neanche cos’era lo sludge fino a qualche tempo fa’. E’ stata un’evoluzione spontanea , fatta semplicemente per il fatto che ci diverte suonare questo tipo di musica. Quando non ci divertirà più suoneremo altro o ci daremo alle parole crociate, chissà.

7. Qual è il vostro background e quali sono le band che vi hanno educato e avvicinato a tali sonorità?

- Il background musicale all’interno della band è estremamente variegato, quello che ci accomuna è la passione per la musica strumentale. Andiamo dall’elettronica di cui sono un patito, al jazz, al black metal e allo stoner, passando per il math, l’hardcore e Chopin. Credo che la varietà degli ascolti sia di grande aiuto nello sviluppo delle idee. Se dobbiamo fare dei nomi, le band che con ottime probabilità ci hanno avvicinato di più al genere sono i romani Lento e gli inglesi Latitudes. Ma ci sono un sacco di gruppi che, in un modo o nell’altro, ci influenzano. E ne approfittiamo per dire che in Italia ci sono un sacco di gruppi DELLA MADONNA, nell’ambito strumentale ma non solo. Chi sostiene il contrario penso dovrebbe spegnere la radio e mettersi a cercare con più attenzione.

8. Pensi che vi imbarcherete in qualche mini tour a supporto dell'album, oppure vi dedicherete solo a delle date singole?

- Il mini tour sarebbe una cosa fantastica, dobbiamo però cercare di conciliarlo con i nostri impegni lavorativi e di studio. Al momento stiamo quindi puntando alle date singole, ma magari cercheremo di organizzare qualcosa per l’estate.

9. Vorrei concludere chiedendoti, qual è la vostra maggiore ambizione come musicisti...

- Mmm, questa è una domanda complicata. Crediamo che la cosa più bella della musica sia la libertà di fare quello che ci piace, senza vincoli o imposizioni. Quindi quello che ci auguriamo è di continuare a divertirci suonando la musica che ci piace.

10. Grazie per l'intervista e buona fortuna.

- Grazie a te Christian e un saluto ai lettori di Son of Flies!

THE AMENTA "Flesh Is Heir"
2013 - listenable records


Questa è una formazione assurda e imprevedibile, la loro ascesa malefica continua a sorprendere positivamente di album in album perché i THE AMENTA sono dotati di una raggiante personalità compositiva! Qualità non molto comune nell'attuale scena estrema. Ricordo quanto rimasi colpito dall'esordio "Occasus" del 2004, fu un disco unico, che resterà impresso per sempre nella mia mente! Proprio da quel periodo non fui più in grado di scrollarmi di dosso questi musicisti, tanto che comprai una copia del loro fantastico secondo full-length "nOn". La musica degli australiani rappresenta innanzitutto una personale abolizione di qualsiasi forma stereotipata o pre-costituita, e in essa racchiudono magnificamente il concetto di evoluzione. "Flesh Is Heir" è destinato a diventare uno degli album più intensi del 2013! E' death metal industriale violentissimo, tecnico, pulsante, ispirato, controllato da ingranaggi industriali e atmosferici di una potenza incredibile, meccanismi contorti che muovono la manifestazione della ribellione spirituale, portata a noi dal dio del male. Nel suo paradigma viene accompagnato dai The Amenta, figli della sua vendetta e della trasfigurata rappresentazione. Con "Flesh Is Heir" l'oscuro osservatore ci guida verso l'apocalisse! Monolitici nella loro efferata bellezza. Consigliati agli amanti di Behemoth, Zyklon, Anal Nathrakh. Uscita prevista per il 22 Marzo 2013.

TRACKLIST: Flesh Is Heir, Ego Ergo Sum, Teeth, Womb Tone, Obliterate's Prayer, Sewer, The Argument, Cell, Disintegrate, Palimpsest, Tabula Rasa.

TORMENTED "Death Awaits"
2013 - listenable records


Quando si vive la propria vita in un paese come la Svezia è molto difficile non essere contaminati dal peso delle band del passato, una conseguenza sicuramente inevitabile per qualunque metallaro cresciuto e vissuto nel gelo nordico. Non credo esistano appassionati del metal che non abbiano ascoltano Nihilist, Entombed, Dismember (su tutti)... Quindi, se alimenti il tuo corpo a vodka, birra e death metal verrai velocemente risucchiato dal vortice di tali sonorità assassine! I TORMENTED fanno parte di questa categoria devota all'attitudine grezza e diretta. Iniziarono nel 2008 a penetrare il loro terreno mediante un sound efficace e senza compromessi, infatti, dopo solo un anno dalla nascita del gruppo "Rotten Death" (2009) precipitava nell'Underground come una roccia lavica incandescente. Quel lavoro arrancava nella storia con l'odio vorticoso e incontenibile nel quale nuotavano sentimenti assuefatti dalla crudeltà. Poi, fu la volta dello split con Bombs of Hades (2011) e l'EP "Graveyard Lust" (2012). Non sarebbero esistiti i Tormented se non ci fossero stati prima di loro i padri su citati, con quelle note che si inabissano nelle più oscure perversità dell'animo umano. La società contemporanea è crudele anche con tali musicisti, un male che si espande velocemente fino a quando questo genere musicale può divenire il mezzo per combattere i demoni interiori. Nel crepuscolo del nuovo "Death Awaits" i brani vengono avvolti nelle stesse atmosfere efferate, quindi, il risultato finale frana come una nuova catastrofe. Nessuno è esente dalla sofferenza, tutti sono sull'orlo dell'abisso: laggiù si precipita senza salvezza e senza assoluzione. I Tormented vanno ascoltati a lungo per non dimenticare la vera storia del death metal svedese. L'album uscirà a Marzo 2013 su Listenable Records.

TRACKLIST: Death Awaits, Blood Orgy, I.O.T.D., Insane With Dread, To Spill Her Blood, Funeral Fire, Into The Crypts of Death, Black Sky, In The Presence of Death.

giovedì 14 febbraio 2013

DEUS OTIOSUS "Godless"
2012 - deepsend records


Non conoscevo i danesi DEUS OTIOSUS e proprio per questo motivo ero incuriosito nel dare un attento ascolto al secondo full-length. Si, perché informandomi su internet ho notato che la band è attiva dal 2005 e ha già dato alla luce diverse pubblicazioni. "Godless" è distribuito dal Novembre 2012. Il lavoro dimostra quanto questi musicisti siano legati all'old school death metal influenzato da un riffing di chiaro stampo thrash, infatti, si potrebbero chiamare facilmente in causa Slayer o Possessed, perciò il loro trademark resta indiscutibile. Onestamente il sound dei Deus Otiosus risulta quasi sempre derivativo, anche se, come spesso accade nel genere, formalmente ineccepibile. A parte ciò "Godless" non aggiunge quasi niente ad una formula già sentita in tanti loro simili. L'album non è brutto, c'è di molto peggio nell'Underground, ma purtroppo il songwriting spesso annega nella ripetitività più stancante mentre la prevedibilità non gioca a loro favore. Vedremo cosa accadrà in futuro.

TRACKLIST: Snakes of the Low, In Harm's Way, New Dawn, Pest Grave, Surrounded by the Dead, Cast from Heaven, Face the Enemy, Death Dance.

CALL OV UNEARTHLY "Blast Them All Away"
2012 - seven gates of hell | masterpiece distribution


Sono attivi dal 2005 i CALL OV UNEARTHLY e dopo la pubblicazione di tre demo tape ("Vortex of the Cursed" - 2005, "World's Decay" - 2007, "Havoc" - 2009) giungono finalmente al debut album "Blast Them All Away". Il quartetto polacco offre un brutal death metal ben calibrato e anche se non particolarmente innovativo è sostenuto da un drumming poderoso. Lo stile si basa fondamentalmente su pezzi di media/lunga durata, con cambi di tempo abbastanza articolati, ma soprattutto caratterizzato dall'uso di riff incisivi influenzati dalla scuola americana (Malevolent Creation su tutti) e dalla cattiveria degli svedesi Deranged. Anche nei solos di chitarra si fanno sentire spesso gli echi della bay area. I Call Ov Unearthly non saranno di certo dei maestri in ciò che fanno ma sono abili nell'offrire una prova convincente, diretta e onesta; poi c'è anche la voce brutale di Ulcer a completare la strage sonora. Trovo che, al di la del loro stile, abbiano raggiunto un approccio più maturo rispetto a quello delle precedenti releases, ciò lo si può sentire su brani come "Unearthly Fire", la title track o "Unleash The Evil". In ogni caso lo stile si è evoluto quindi per ora va bene così. L'album è disponibile dal Novembre 2012.

TRACKLIST: Murder with Perfection, Violent Impulse, Unearthly Fire, Nienawisc, Expressed Aggression, Chaos & Fury, Blast Them All Away, Unleash the Evil.

OV HOLLOWNESS - "FINO ALLA FINE DEL MONDO"


IL CANADESE MARK R. E' TORNATO CON IL PROGETTO OV HOLLOWNESS. IL NUOVO ALBUM "THE WORLD ENDS" LO RICONFERMA COME UNA DELLE ONE MAN BAND DEL BLACK METAL PIU' VALIDE E CONCRETE. UN UOMO CAPACE DI SPINGERSI OLTRE, ADDENTRANDOSI IN ALTRI TERRITORI SONORI CHE MANTENGONO PUR SEMPRE UNA CARATTERISTIVA OSCURA. UN CONCENTRATO DI VIOLENZA E MELODIE INFERNALI ARCHITETTATE CON CLASSE E GRANDE ISPIRAZIONE. A LUI LA PAROLA...

1. Ciao Mark. Presenta brevemente la storia della band ai lettori di SON OF FIES webzine...

- Tutto è iniziato con l'impulso di fare musica, un qualcosa che era sempre lì presente nella mia vita, persistente nel mio background. L'approccio è vicino a quello di molte altre one man band del black metal, nel senso che sin dall'inizio ho preferito fare qualcosa da solo. Era il 2009 quando ho raggiunto abbastanza consapevolezza su ciò che stavo facendo, poter registrare a casa mia creando un piccolo studio e cominciando a dedicare il mio tempo su questo progetto. Mi piace lavorare su tutti gli stili di musica heavy, infatti le canzoni che stavo facendo per Ov Hollowness sembravano venir fuori al meglio in quel momento e così ho messo insieme il primo album "Diminished". Da lì ho continuato ad andare avanti.

2. Passiamo al nuovo full-length "The World Ends". Quali emozioni ti hanno influenzato quando componevi la musica per questo album? Ho come la sensazione che ti piacciono molti generi diversi...

- E' così difficile per me restare fermo su un solo stile e questo è il motivo per cui ho anche creato musica sotto altri nomi. Emozioni... beh io non sono una persona molto emotiva, ma suppongo che la musica sia questo. Inizialmente, ho davvero sfruttato le strutture più dark e forse più deprimenti, ovviamente, sulla base di un punto di vista personale, ma in qualche modo tutto si è evoluto con la mia crescita personale. Ho pensato spesso di progettare un altro album e metterlo insieme in quel modo, ma non è più accaduto, ciò che sta avvenendo ora è differente, lavoro alle canzoni sviluppandole di conseguenza e naturalmente io mi muovo con loro, penso sia una cosa buona, ma comporta anche la variazione delle canzoni nella forma finale.

3. Il nuovo album è molto più compatto del precedente, a mio parere "The World Ends" è più vario nei contenuti. Volevi in qualche modo mantenere coerente il disco sin dall'inizio o semplicemente è venuto fuori in modo naturale? ...Anche per quanto riguarda le fasi di registrazione...

- Non sono sicuro di capire cosa intendi tu per "compatto", sicuramente questo è un disco più lungo e ho cercato di rendere il suono finale abbastanza solido da un punto di vista della produzione. Sì, è un album vario come ho detto nella risposta precedente, ed è uscito qualcosa che va al contrario delle previsioni o al contrario di quando ci si siede scrivendo con l'intenzione di creare 'il prossimo disco'. In realtà penso che potrebbe non essere abbastanza coerente per i diversi stili utilizzati, ma è venuto fuori in questo modo, io ho solo preso il tempo che mi ci voleva per ordinare le tracce attraverso il flusso che tenevo in mente.

4. Quali sono le maggiori differenze tra questo nuovo album e il precedente? Mi sembra ci siano parti strumentali molto più lunghe su "The World Ends"...

- La differenza più grande è forse l'essermi allontanato dal "depressive black metal", anche se non credo di aver mai avuto una caratteristica marcata sotto tale definizione, ma, in generale, c'è stata solo una rottura con queste dinamiche e ho incorporato altri generi di metal nel mio sound. Non so se l'album precedente abbia più o meno voci nel suo interno, credo che "The World Ends" ne abbia un bel po', ma ancora una volta posso dirti che il disco è venuto fuori naturalmente, le voci sono state inserite dove era necessario, mentre quando le parti strumentali andavano bene non sono state toccate. Comunque, ho fatto andare tutto avanti e indietro sull'idea di non avere tante voci sulla traccia "Ov".

5. Quali sono i temi dei testi sul nuovo album?

- Mi piace creare riff, arrangiare le canzoni, mentre i testi sono sempre stati secondari. Ora apprezzo i bei testi, ma personalmente io li utilizzo per abbracciare certe parti nei brani. A volte i miei possono aver avuto dei temi pianificati o qualche riferimento ben preciso, ma per il resto sono solo pensieri messi giù quando avevo ispirazione o una particolare idea. Quindi, sta accadendo ciò che attualmente viene fuori dalla mia mente. La consapevolezza e la crescita sono i temi principali, rimangono sempre dark o provenienti da una lunga oscurità, ma in questi giorni mi sembra di avere una visione più ampia della vita ecco perché sono questi i concetti espressi.

6. Qual è stata l'ispirazione che ti ha spinto ad utilizzare le voci pulite all'interno delle canzoni?

- L'ho fatto per mescolare/differenziare le cose, mi piace cantare pulito soprattutto quando è fatto bene e si adatta all'insieme. Ho sentito altri gruppi che utilizzano il cantato pulito mantenendolo dark, mi piace provarci con questo. Devo ammettere che la title-track non può proprio essere considerata come una canzone di Ov Hollowness, nel senso che, la voce pulita si estende per tutta la durata del pezzo, però alla fine ha funzionato e penso si adatti bene all'album.

7. Qual è la differenza principale tra gli Ov Hollowness di oggi e la band che iniziò quattro anni fa?

- Sicuramente ho accumulato maggiore esperienza in fase di registrazione. Probabilmente migliorerò sempre di più, ma rimarrò aggressivo, dark e meno 'depressive'. A parte questo, è cambiato il mio personale approccio all'interno del progetto. Ora mi piace creare, essere in grado di farlo liberamente, mentre in precedenza c'era una certa forzatura nel processo della composizione. Non mi sono mai dato nessun 'permesso' (si potrebbe dire), per rendere possibile questa musica che in realtà ho sempre voluto. Attualmente vedo questo processo creativo con molta più importanza.

8. Il nuovo album "The World Ends" è stato pubblicato dalla Code666 Records. Come ci si sente ad essere sotto contratto con questa etichetta?

- E' una grande cosa, una possibilità per continuare a creare musica, è anche gratificante poterlo fare fuori, con un po' di aiuto. Inoltre ci sono alcune grandi band sulla Code666, come: Fen, Negura Bunget, Saille, e mi piacciono molto gli ultimi cds di Blutmond, Hail Spirit Noir e Todtgelichter.

9. Nella traccia "Outro", hai come una visione diversa! Questa mostra un approccio molto atmosferico, privo di strumenti a corda. Perché questa scelta?

- Essendo un ragazzo che ha iniziato a suonare riff thrash metal, ho cercato di utilizzare anche un po' più di tastiere e dei suoni che potevo ottenere solo da queste, ho usato qualcosa del genere precedentemente ma sto ancora lentamente abbracciando questo tipo di suoni/metodo. Mi piacerebbe davvero creare molto di più su questo genere di cose come parte integrante di Ov Hollowness, o anche qualcosa di separato a questo progetto, non lo so.

10. Quali band sono state influenti nel tuo progetto Ov Hollowness?

- Beh, Burzum naturalmente, più in particolare l'album "Filosofem", che altro, Primordial, Alcest, Drudkh, Wolves in the Throne Room, Woods of Ypres, Agalloch, Enslaved, Immortal, ColdWorld, Lunar Aurora, Behemoth, In Vain e molti altri naturalmente.

11. Potresti illustrarci i tuoi progressi fatti fino ad oggi? Hai qualche idea su come Ov Hollowness potrebbe suonare nei prossimi anni?

- Non proprio, io non lo so ancora. Ho iniziato un paio di canzoni ma niente di più. Non so come sarà il mio suono in futuro, ma quello che spero è di mantenere una certa qualità nella fase di creazione della canzone. Sono concentrato su determinate immagini, sul riconoscimento di queste, anche la produzione del suono è importante, sento che oggettivamente mi sto allontanando dalla semplice scrittura e dalla sensazione/ immagine creata da questa, ed è proprio lì che spero le cose vadano sempre bene e si mantengano al meglio.

12. Che cosa hai intenzione di fare con Ov Hollowness in questo 2013? Spero che i tuoi ascoltatori europei avranno l'opportunità di vederti dal vivo un giorno!

- Spero solo che la gente prenda il nuovo album, dandogli un buon ascolto. Penso sia davvero unico nel suo genere e credo davvero che ci sia qualcosa di diverso in esso, differente da ciò che si può aver sentito ultimamente. Quindi buttarmi nella mischia con esso, questo è il mio piano per quest'anno. Spero di finire altri progetti che ho in corso e, inoltre, ho già fatto la maggior parte del materiale del prossimo Arkodaemik, che è thrash/black metal... Si, voglio finirlo. Per quanto riguarda i live, non prevedo nulla per ora, forse un giorno... Se ci sarà interesse.

13. Grazie per l'intervista...

Grazie!