lunedì 27 luglio 2020

BASTARD PRIEST "Vengeance​.​.​.​ Of The Damned" - Electric Assault Records | Chaos Records




I BASTARD PRIEST sono tornati attivi dopo un lungo periodo di pausa (il precedente album "Ghouls of the Endless Night" risale al 2011). In questo nuovo EP del duo scandinavo troviamo tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna del death metal di stampo svedese, chiamando in causa gruppi storici quali Nihilist, Entombed, Grotesque, Merciless, Grave, Dismember. Le quattro composizioni si basano sempre su livelli di aggressività e melodia ben definiti, al contrario di tanti altri loro colleghi che tendono a dare spazio ad un maggiore apporto di tecnicismi, spesso esasperanti e fini a se stessi. Ma d'altronde, stiamo parlando dell'inconfondibile corrente estrema dello Swedish Death Metal, appunto. Il cantato è criptico e slabbrato come nella migliore tradizione, perciò potente e dai toni abrasivi, che fa sembrare tutto dannatamente old-oriented. E' proprio l'urgenza il comune denominatore di "Vengeance​.​.​. Of The Damned​", ricco di riff stordenti, ritmiche impetuose, un groove killer e una produzione travolgente, ovviamente ben riconoscibili. Quindi, è naturale trovare in ogni passaggio delle similitudini con alcune pietre miliari del passato. Qui ogni cosa è talmente tirata da far mancare il fiato. Non serve aggiungere altro. Birra in mano e volume!

Contatti:
electricassaultrecords.bandcamp.com/album/vengeance-of-the-damned
chaos-records.bandcamp.com/album/vengeance-of-the-damned
facebook.com/bastardpriestsweden
instagram.com/bastardpriestsweden

Songs:
Eyes Of The Possessed, March Into Obliteration, Vengeance Of The Damned, Into The Endless Dark


giovedì 23 luglio 2020

CRO-MAGS - "SUL CAMPO DI BATTAGLIA"






UN GRANDISSIMO ONORE PER ME AVER AVUTO LA POSSIBILITA' DI INTERVISTARE IL LEGGENDARIO HARLEY FLANAGAN DEGLI STORICI CRO-MAGS. E SAPPIAMO CHE, IL MUSICISTA, NATO A NEW YORK NEL 1967, NON E' UN PERSONAGGIO DA PRENDERE ALLA LEGGERA. QUI SI PARLA DI STORIA, LA STORIA DELL'HARDCORE. QUESTO E' CIO' CHE E' EMERSO DA UNA BREVE MA CONCISA CHIACCHIERATA.

Ciao Harley. Sono molto lieto e onorato di ricevere le tue risposte, lo apprezzo molto. Voglio congratularmi con te per il vostro nuovo album, una vera bomba!

Prima di tutto una domanda d'obbligo: ripensando al tuo passato, cosa ti ha spinto a dedicarti alla musica hardcore? Quali erano i tuoi pensieri e le tue ambizioni negli anni '80?

- Sono stato parte della prima generazione dell’hardcore, quindi, della creazione del movimento, questo mi ha permesso di dedicarmi a ciò in cui credevo, ne ero completamente coinvolto. In quegli anni i miei pensieri erano cupi e non avevo ambizioni; ho visto un mondo fatto di caos, violenza e povertà, non avevo molte speranze.

Cosa è cambiato rispetto al passato? Ovviamente, non mi riferisco solo ai cambiamenti avvenuti nel circuito della musica internazionale. Sto parlando di attitudine, songwriting, concerti, pubblico ecc... Puoi dare la tua opinione?

- Non è cambiato molto per me, ma non posso parlare per gli altri. Suono musica perché è quello che amo fare. Sento di essere migliorato, il mio gusto musicale si è ampliato e continua a stare al passo coi tempi. Inoltre, oggi girano soldi a differenza del passato.

È passato troppo tempo dal vostro ultimo album in studio, vent’anni per essere più precisi. Tornare sulle scene è un evento significativo e importante! Come ti senti al riguardo?

- Sono molto felice. È stato difficile arrivare fin qui.

Vi siete sentiti sotto pressione durante il processo di creazione di "In the Beginning"?

- Nessuna pressione, faccio quello che voglio e mi diverto.

Qual è l’idea dietro un titolo come "In the Beginning"? Che tipo di messaggio stai cercando di trasmettere con il contenuto lirico dell’album?

- E’ una riflessione sul passato e sul mio presente, dove sono ora, un modo per far trasparire ciò che ho imparato nella mia vita. I testi parlano da soli, bisogna solo leggere.

Sei legato a qualche forma di idealismo? Credi ancora nell'etica del DIY?

- Non me ne frega molto di qualsiasi "Idealismo" - l'ho visto andare e venire - le persone sono molto idealiste fino a quando non hanno una reale responsabilità. Per quanto riguarda il Do It Yourself, è ancora così che faccio le cose, in totale indipendenza.

Il tempo ti ha cambiato?

- Se non cambi rimani un idiota. La vita mi ha cambiato. La mia vita ora è migliore di quanto non sia mai stata.

Grazie per la tua gentilezza.

- Ti auguro il meglio. Harley.

Contatti:
realcromags.com
facebook.com/realcromags

Recensione:
CRO-MAGS "In The Beginning" - 2020




mercoledì 15 luglio 2020

RITES OF DAATH "Doom Spirit Emanation" - Godz ov War Productions




L'oscurità maniacale è consacrata da "Doom Spirit Emanation", l'album di debutto dei RITES OF DAATH, un'opera percussiva che trascina con la sua raccapricciante veemenza, con i suoi numerosi richiami al death metal catacombale dei primi anni '90, come le atmosfere abissali che ne derivano. Il sound generato da questi musicisti polacchi fa piazza pulita di qualsiasi modernismo e si incentra su un linguaggio abissale, perciò greve e vertiginoso. La rabbia esecutiva è spesso tenuta sotto controllo da poderosi rallentamenti che, con la loro forza trainante, non intaccano l'intensità del lavoro ma ne mantengono inalterata la tensione, coinvolgendo anche gli ascoltatori più navigati fino agli ultimi minuti della tracklist. La sensazione di orrore che si respira nella prima parte del disco lascia presto spazio a un’atmosfera resa claustrofobica e opprimente dalle buone scelte stilistiche dei Rites of Daath, che ci portano a percepire tutta la sofferenza racchiusa nelle tracce, senza lesinare dal punto di vista concettuale. Il focus rimane sempre sull'intensità, capace di portare in auge un sadico gioco al massacro. Il clima di crescente tensione e di angosciante follia ci ricongiunge con le spietate pulsioni del death metal vecchia scuola. Se vi piacciono i lavori di Incantation e Necros Christos potete andare sul sicuro.

Contatti:
ritesofdaath.bandcamp.com/album/doom-spirit-emanation
facebook.com/ritesofdaath

Songs:
Doom Spirit Emanation, The Accursing Tongues, Shrines Of Seclusion, Primeval Depths Of Chaos, The Chasm, Mercurian Blood


martedì 7 luglio 2020

OCKULTIST "Festering Wounds" - Sludgelord Records




Con "Festering Wounds" gli svedesi OCKULTIST mettono a segno, per Sludgelord Records, un altro duro colpo a tre anni di distanza dal precedente debutto "Present Day Neglect". La band proveniente da Stoccolma si impone definitivamente con uno sludge/doom corrotto e pesantissimo, caratterizzato da una componente mortifera assai elevata. Al di là delle tante similitudini con altre entità già conosciute nella scena come Primitive Man e Fister, il lavoro degli scandinavi riesce a mantenersi sempre su dei livelli più che buoni. L’atmosfera malsana che circonda ogni brano fa di "Festering Wounds" uno dei migliori album di genere pubblicati quest'anno, seppur sempre ambientato in un contesto underground. Tutto, si potrebbe dire, è stato curato nei minimi dettagli e penso proprio che ciò sia evidente: il gruppo non lascia nulla al caso, dalla composizione fino all’esecuzione. In questi casi, sono l'esperienza e la passione per certe sonorità a fare la differenza. Gli Ockultist puntano al sodo, optando per un approccio oppressivo, aiutati, tra l'altro, da riff ben assemblati e una compattezza di fondo capace di dare forma a un suono tanto arcigno e potente, quanto angoscioso e asfissiante. Una valida realtà sotto ogni punto di vista.

Contatti: 
ockultist.bandcamp.com/album/festering-wounds
facebook.com/ockultist
instagram.com/ockultist

Songs:
Vermin, Abysmal, Lividity, Ropes/Necks, Left For Ted


venerdì 3 luglio 2020

LIFETAKER "Night Intruder" - Black Omega Recordings




Il debutto "Thanatos" del 2018 lasciava già intravedere le potenzialità dei LIFETAKER, ma in soli due anni questi musicisti tedeschi sono stati in grado di raggiungere livelli qualitativi di tutto rispetto, così travolgenti da soddisfare le mie aspettative. Quella della formazione di Dortmund è una miscela violentissima a base di sonorità multiformi e dall'impatto frontale, dunque non si corre il rischio di confondere una canzone con un'altra, poichè l'impianto sonoro non è mai prevedibile o lineare: le 14 tracce ci vomitano addosso tonnellate di hardcore, post hardcore, grind, post metal, sludge, noisecore. A questo punto è giusto precisare un aspetto importante, ovvero che i Lifetaker non aderisco alla corrente dei soliti mestieranti, tutt'altro. "Night Intruder" è traumatizzante nei suoi continui cambi di ritmo e proprio il fatto di non perdersi in banalità risulta un'arma affilata, dannatamente letale. La scrittura appare così magistralmente architettata tra passato e presente, soprattutto grazie ad una produzione penetrante e valorizzante; perfettamente levigata, compatta, dinamica, ma anche assai disturbante. In definitiva l'intero full-length è davvero un'ottima release, che potrà interessare i fan dei generi succitati. Da non perdere.

Contatti: 
lifetaker.bandcamp.com/album/night-intruder
facebook.com/LifetakerPRZR
instagram.com/lifetaker_wrath

Songs:
Pestkult, Colony, Catacomb Winds, Cold War, Loverope, Liturgy, First Woe, Wound Man, Solipsist, Grabendolch, Carcosa, Tombless, Glorify The Blade, Stigmata