venerdì 29 dicembre 2017

Recensione: MORBID ANGEL "Kingdoms Disdained"
2017 - Silver Lining Music




I MORBID ANGEL sono riemersi dagli inferi dopo essere stati al lavoro sul materiale per "Kingdoms Disdained". Questa è anche un'altra storia fatta di controproducenti alti e bassi, di allontanamenti importanti (David Vincent), di cambi di line-up indispensabili per il proseguimento di una leggenda ormai offuscata dalle intemperie interne alla band americana. "Kingdoms Disdained" è il ritorno discografico che vede l'ingresso del drummer Scott Fuller (Annihilated) e del chitarrista Dan Vadim Von, ma soprattutto il disco del rientro del frontman Steve Tucker, allontanatosi dall'Angelo Morboso dopo l'uscita del controverso "Heretic" (2003). Oggi Trey Azagthoth rimane il solo superstite della storica formazione, forse l'unico membro a voler veramente sopportare il peso di un percorso tanto monolitico quando significativo nella storia del death metal a stelle e strisce. Siamo distanti dai loro primi capolavori ("Altars of Madness", "Blessed Are the Sick", "Covenant"), ciò nonostante "Kingdoms Disdained" non perde mai il confronto con le tre vecchie releases composte con il succitato Steve Tucker. Considero questo album abbastanza interessante, sicuramente un buon modo per far dimenticare ai fan le brutture presenti nel precedente "Illud Divinum Insanus" (2011). Il passato è passato.

Contatti:
morbidangel.com

TRACKLIST: Piles of Little Arms, D.E.A.D., Garden of Disdain, The Righteous Voice, Architect and Iconoclast, Paradigms Warped, The Pillars Crumbling, For No Master, Declaring New Law (Secret Hell), From the Hand of Kings, The Fall of Idols