giovedì 21 marzo 2013
HYPOCRISY "End of Disclosure"
2013 - nuclear blast
Peter Tägtgren è un grande compositore/produttore, e su questa risaputa affermazione nessuno potrà mai obiettare, un musicista così preparato da mantenere i suoi HYPOCRISY fedeli alle loro radici, pur rigenerandoli costantemente di album in album. Un percorso lungo quello degli svedesi iniziato nel lontano 1990, una marcia armata interessata a sviluppare un sound ben definito, inconfondibile, coerente. Tutti i dischi pubblicati in precedenza dal gruppo sono frutto di grande originalità compositiva e padronanza strumentale, un marchio evolutivo unico. Il nuovo "End of Disclosure" è la naturale evoluzione nell'evoluzione stessa, un lavoro che mette a disposizione delle canzoni composte egregiamente, ben suonate e arrangiate, estremizzazioni di alta caratura. Non è mai semplice recensire un album degli Hypocrisy, anche perché risulta impossibile paragonarli ad altri gruppi della scena metal mondiale, nessuno suona come loro e con quella intensità che li ha sempre contraddistinti.
Il punto di forza di "End of Disclosure" è la compattezza, componente con cui questi grandi musicisti tengono viva tutta l'atmosfera glaciale del disco, quell'impatto tridimensionale incatenato al corpo dell'identità musicale. Tägtgren e compagni hanno compiuto un ulteriore passo in avanti, cercando di estremizzare le parti più old-oriented, ampliando le molteplici latitudini sperimentali. C'è maggior enfasi nel tessuto sonoro, le chitarre sono sempre varie e maggiormente presenti nelle articolazioni strumentali, inoltre nei vari brani si passa spesso da riff di chiara scuola thrash ("The Eyes", "44 Double Zero" per esempio) a quelli swedish death metal ("Tales of Thy Spineless", "United We Fall", "Hell Is Where I Stay"); Horgh (Immortal) alla batteria è esemplare, chirurgico, potente, incredibilmente padrone della sezione ritmica insieme a Mikael Hedlund, mentre la voce di Peter raggiunge livelli qualitativi impressionanti. Non ci sono sbavature nel sound degli Hypocrisy, non esistono rivali dinanzi a loro. Questa band ha nuovamente dimostrato la sua grandezza, doti che sembrano veramente provenire da un'intelligenza superiore/aliena. Bellissimo l'artwork di Wes Benscoter.
TRACKLIST: End of Disclosure, Tales of Thy Spineless, The Eye, United We Fall, Double Zero, Hell Is Where I Stay, Soldier of Fortune, When Death Calls, The Return.