lunedì 30 marzo 2015

Recensione: MORGOTH "Ungod"
2015 - Century Media Records




Quando si parla di Death Metal Europeo il nome dei MORGOTH è tra i primi che vengono in mente, soprattutto per il contributo dato alla scena agli inizi dei '90 (indimenticabili i primi due lavori della band: "Cursed" del 1991 e il successivo "Odium" uscito nel 1993). Oggi, a distanza di diciannove lunghi anni dal precedente "Feel Sorry for the Fanatic" fa piacere rivederli nuovamente in azione con l'ultimo "Ungod", anche se dispiace non ritrovare nell'attuale line-up il cantante Marc Grewe. Fortunatamente Karsten "Jagger" Jäger non lo fa rimpiangere più di tanto e quindi posso ritenermi abbastanza soddisfatto della resa finale del come-back album, proprio perché non viene mai meno in intensità ma soprattutto in qualità. Gli attuali Morgoth sono epigoni della "classica" tradizione dello stile teutonico e quella che poteva sembrare una mossa azzardata (la reunion, appunto), in realtà ha aiutato questi musicisti tedeschi a distinguersi da tanti altri vecchi death metallers, destinati a finire nell'oblio dopo qualche anno. I cinque hanno garantito il meglio, tenendosi distanti da eventuali cambiamenti che difficilmente avrebbero pagato. Insistono nel proporre dei pezzi energetici, ruvidi quanto basta per essere pilotati dalla voce abrasiva e dilaniante di Karsten. Un esempio evidente è la quintessenziale "Voice of Slumber", che mescola con discrezione elementi del passato e del presente, con un groove efficace. Fra i brani più riusciti "Snakestate", "Black Enemy", "Traitor", "Nemesis" e la suggestiva title track strumentale. In "Ungod" c'è tutto quello che lecitamente ci si poteva aspettare dal ritorno dei Morgoth, e non è poco.

Contatti:

morgoth-band.com
facebook.com/MorgothOfficial

TRACKLISTING: House of Blood, Voice of Slumber, Snakestate, Black Enemy, Descent into Hell, Ungod, Nemesis, God Is Evil, Traitor, Prison in Flesh, The Dark Sleep