LA TRASFORMAZIONE E' L'OPERA DI UNA FORZA UNIVERSALE, CHE ESPLICA LA SUA ATTIVITA' ININTERROTTAMENTE SU OGNI SINGOLO ORGANISMO, GRANDE O PICCOLO, ANIMATO O INANIMATO, DI CUI E' COMPOSTO IL TUTTO. IN NATURA CI SONO DUE POTENZE SOMME: QUELLA CHE DEMOLISCE E QUELLA CHE COSTRUISCE. IL LORO VALORE E' ASSOLUTAMENTE UGUALE. IL NORVEGESE NORTHAUNT CERCA DI FARCI VIVERE QUESTI CONCETTI ATTRAVERSO IL NUOVO ALBUM "ISTID I-II". IL SUO E' UN SUONO ELABORATO, AFFASCINANTE E SEMPRE IN MOVIMENTO.
1. Ciao Hærleif. Per prima cosa volevo chiederti come ti sei avvicinato a questo stile musicale...
- Ricordo di essere stato ispirato da quell'arte musicale sperimentale proveniente dalla radio ma anche dalla prima ondata della synth/ambient music. Non ero un grande fan di quei due generi musicali, però pensai che quelle sonorità stessero andando nella giusta direzione. Successivamente mi imbattei nella musica dark ambient grazie a varie riviste, flyers, intro/outros pubblicati a quei tempi (questo avveniva prima dell'arrivo di Internet). Così incominciai ad immaginare come avrei potuto creare musica esprimendo quello che volevo.
2. Cosa apprezzi di più o di meno di questa musica?
- Mi piace essere creativo e creare qualcosa di significativo per me stesso e per gli altri. Purtroppo è sempre difficile trovare il tempo per comporre musica, non è semplice mantenere alta la qualità. Per ottenere del materiale ispirato bisogna avere a disposizione un sacco di tempo e io personalmente non lo possiedo. Questo significa dare il massimo in quegli spazi temporali che hai a disposizione, essere molto pazienti nei propri progetti personali; ed è anche per tale motivo che a volte si rischia di trascinarseli dietro per anni.
3. Per quanto riguarda il nuovo album "Istid I-II", ritengo sia un lavoro molto intenso e ispirato, racchiude perfettamente l'essenza di Northaunt. Pensi sia stato difficile assemblare tutto il materiale?
- Non so quanto sia stato difficile, ma devo ammettere che è stata una lunga strada, dall'inizio alla fine. Il progetto doveva diventare un vero e proprio album. Avevo a disposizione alcune tracce, residui dei miei due album precedenti ("Barren Land" e "Horizons"). Nel tempo mi accorsi che si adattavano bene su questo nuovo disco. Dopo qualche anno dall'inizio della scrittura, mi bloccai totalmente, non ero in grado di finire il mio lavoro e decisi di abbandonare tutto. Mi sentii più ispirato per finire "Istid" solo quando mi ritrovai a leggere un sacco di libri sulla natura, dove viene spiegato come i ghiacciai formano i paesaggi che ho intorno a me e cose di questo tipo. Iniziai ad immaginare come poteva essere il mondo prima della nascita dell'uomo, ma pensavo anche alle parti più fredde delle Ere Glaciali ecc. "Istid" iniziò a prendere forma e divenne l'album che oggi potete ascoltare.
4. Che tipo di attrezzature hai utilizzato?
- Le mie canzoni sono state realizzate utilizzando: field recordings, plain sound design (la creazione di nuovi suoni partendo da altri suoni precedentemente realizzati), soft synths, guitar drones e vari strumenti che sono stati utili per questo lavoro.
5. Quanto è importante la sfera concettuale nella tua musica? Esprimi meglio le tue idee attraverso il suono oppure mediante i significati legati ad esso?
- Domanda difficile. Penso che il suono sia il mezzo migliore per esprimere le mie idee, quindi ne ho bisogno per raggiungere l'obbiettivo. Ma i miei suoni risulterebbero inutili senza un concept di base. Non ho una preferenza tra le due cose.
6. Come ti senti nell'essere considerato come una grande influenza per molti artisti della scena dark ambient?
- Non è una cosa a cui penso. Se ho contribuito positivamente in questo genere musicale penso sia una cosa buona. Il creare musica per me è stato sempre una sorta di bisogno. Al giorno d'oggi ci sono molti grandi artisti.
7. Di solito rivesti le opere di Northaunt utilizzando delle fotografie. Hanno un significato specifico questi panorami, oppure li utilizzi per l'impatto visivo che riescono a trasmettere?
- Il paesaggio nordico e la sua luce mi piacciono immensamente, non riesco mai a stancarmi da esso, tutta la natura è sempre in movimento e ogni giorno si mostra da nuove angolazioni. Quando ho tempo, mi allontano dalla vita di tutti i giorni, e mi addentro in qualche luogo tranquillo. Mi piace osservare come il mondo va avanti dove non c'è la presenza umana. Tutto questo mi fa pensare a qualcosa di profondo che mi è stato rivelato, in un modo o nell'altro riguarda la stessa condizione umana. Non posso descriverlo con semplici parole, cerco solo di ricreare quelle sensazioni nella mia musica. Quindi quei paesaggi sono un rovescio della medaglia per la mia musica.
8. Grazie per l'intervista Hærleif! Ti auguro il meglio!
- Grazie per aver mostrato interesse verso il mio piccolo mondo sonoro e grazie a tutti quelli che leggeranno l'intervista.
1. Ciao Hærleif. Per prima cosa volevo chiederti come ti sei avvicinato a questo stile musicale...
- Ricordo di essere stato ispirato da quell'arte musicale sperimentale proveniente dalla radio ma anche dalla prima ondata della synth/ambient music. Non ero un grande fan di quei due generi musicali, però pensai che quelle sonorità stessero andando nella giusta direzione. Successivamente mi imbattei nella musica dark ambient grazie a varie riviste, flyers, intro/outros pubblicati a quei tempi (questo avveniva prima dell'arrivo di Internet). Così incominciai ad immaginare come avrei potuto creare musica esprimendo quello che volevo.
2. Cosa apprezzi di più o di meno di questa musica?
- Mi piace essere creativo e creare qualcosa di significativo per me stesso e per gli altri. Purtroppo è sempre difficile trovare il tempo per comporre musica, non è semplice mantenere alta la qualità. Per ottenere del materiale ispirato bisogna avere a disposizione un sacco di tempo e io personalmente non lo possiedo. Questo significa dare il massimo in quegli spazi temporali che hai a disposizione, essere molto pazienti nei propri progetti personali; ed è anche per tale motivo che a volte si rischia di trascinarseli dietro per anni.
3. Per quanto riguarda il nuovo album "Istid I-II", ritengo sia un lavoro molto intenso e ispirato, racchiude perfettamente l'essenza di Northaunt. Pensi sia stato difficile assemblare tutto il materiale?
- Non so quanto sia stato difficile, ma devo ammettere che è stata una lunga strada, dall'inizio alla fine. Il progetto doveva diventare un vero e proprio album. Avevo a disposizione alcune tracce, residui dei miei due album precedenti ("Barren Land" e "Horizons"). Nel tempo mi accorsi che si adattavano bene su questo nuovo disco. Dopo qualche anno dall'inizio della scrittura, mi bloccai totalmente, non ero in grado di finire il mio lavoro e decisi di abbandonare tutto. Mi sentii più ispirato per finire "Istid" solo quando mi ritrovai a leggere un sacco di libri sulla natura, dove viene spiegato come i ghiacciai formano i paesaggi che ho intorno a me e cose di questo tipo. Iniziai ad immaginare come poteva essere il mondo prima della nascita dell'uomo, ma pensavo anche alle parti più fredde delle Ere Glaciali ecc. "Istid" iniziò a prendere forma e divenne l'album che oggi potete ascoltare.
4. Che tipo di attrezzature hai utilizzato?
- Le mie canzoni sono state realizzate utilizzando: field recordings, plain sound design (la creazione di nuovi suoni partendo da altri suoni precedentemente realizzati), soft synths, guitar drones e vari strumenti che sono stati utili per questo lavoro.
5. Quanto è importante la sfera concettuale nella tua musica? Esprimi meglio le tue idee attraverso il suono oppure mediante i significati legati ad esso?
- Domanda difficile. Penso che il suono sia il mezzo migliore per esprimere le mie idee, quindi ne ho bisogno per raggiungere l'obbiettivo. Ma i miei suoni risulterebbero inutili senza un concept di base. Non ho una preferenza tra le due cose.
6. Come ti senti nell'essere considerato come una grande influenza per molti artisti della scena dark ambient?
- Non è una cosa a cui penso. Se ho contribuito positivamente in questo genere musicale penso sia una cosa buona. Il creare musica per me è stato sempre una sorta di bisogno. Al giorno d'oggi ci sono molti grandi artisti.
7. Di solito rivesti le opere di Northaunt utilizzando delle fotografie. Hanno un significato specifico questi panorami, oppure li utilizzi per l'impatto visivo che riescono a trasmettere?
- Il paesaggio nordico e la sua luce mi piacciono immensamente, non riesco mai a stancarmi da esso, tutta la natura è sempre in movimento e ogni giorno si mostra da nuove angolazioni. Quando ho tempo, mi allontano dalla vita di tutti i giorni, e mi addentro in qualche luogo tranquillo. Mi piace osservare come il mondo va avanti dove non c'è la presenza umana. Tutto questo mi fa pensare a qualcosa di profondo che mi è stato rivelato, in un modo o nell'altro riguarda la stessa condizione umana. Non posso descriverlo con semplici parole, cerco solo di ricreare quelle sensazioni nella mia musica. Quindi quei paesaggi sono un rovescio della medaglia per la mia musica.
8. Grazie per l'intervista Hærleif! Ti auguro il meglio!
- Grazie per aver mostrato interesse verso il mio piccolo mondo sonoro e grazie a tutti quelli che leggeranno l'intervista.
CONTATTI: northaunt.com - cycliclaw.com
NORTHAUNT line-up:
Hærleif Langås
NORTHAUNT picture by:
Timo Raab
RECENSIONE: NORTHAUNT "Istid I-II" 2015 - Cyclic Law