L'Arte non è veicolata ad un solo 'significato'. Certe volte bisogna sforzarsi di essere coraggiosi al punto di stravolgere le idee iniziali per ottenere qualcosa di coinvolgente. I KRAKOW, a distanza di due anni dal secondo "Diin", tornano ad alimentare un suono carico di emozioni ossessive, scandite, ovviamente, dai ritmi declamatori della loro ultima fatica intitolata "Amaran". Entrare nell'ottica di questo disco è stata impresa piuttosto difficile, dato che i quattro musicisti norvegesi hanno composto dei brani lenti, più ostici e meno convenzionali. In alcuni momenti la narrazione si sofferma solenne sul minimo particolare ("Vitriol", "Pendulum"), mentre in altri si focalizza su esperimenti oppressivi, ai limiti della musica drone/ambient ("Of Earth"). "Amaran" muta spesso la sua forma, ed è anche tale aspetto a renderlo poco accessibile. Con lo scorrere dei minuti svela un'identità che sfugge a qualsiasi regola e ci porta davanti a un precipizio profondo e dirupato, nel quale gli echi delle melodie e le frequenze delle stesse distorsioni vanno oltre le apparenze ("Luminauts"). Tutte peculiarità, queste, che fanno ben sperare per il futuro. Forse sono ancora in una fase di assestamento. Non trascurate la vostra capacità di percezione per trarre le dovute conclusioni.
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TRACKLISTING: Luminauts, Atom, Genesis, Vitriol, Pendulum, Of Earth, Ten Silent Circles