giovedì 13 febbraio 2014

Recensione: ALPHAXONE "Living in the Grayland"
DIGITAL ALBUM 2014 - cryo chamber




In questo disco si può ascoltare il cammino stanco dell'umanità, i passi lenti di una civiltà sconfitta dal tempo tiranno. I minuti che scorrono sono come un cappio rigido sospeso nello spazio vuoto e decadente. Trovo che tutto "Living in the Grayland" creato dal compositore iraniano Mehdi Saleh (ALPHAXONE) appaia profondamente differente sotto ogni punto di vista, se paragonato ad altre entità del dark ambient. La direzione è quella già intrapresa da molti musicisti coinvolti in queste sonorità,
ma Saleh riesce a toccare il fondale dell'anima attraverso un songwriting mai stabile, un insieme di luci/ombre che si fanno più estreme verso un imminente crepuscolo di fronte al quale è impossibile rimanere immobili. Le onde sonore emanate da "Living in the Grayland" scuotono la carne del corpo costringendola a violenti spostamenti verticali, dall'alto verso il basso. Le intenzioni di Alphaxone, confuse in una comune deformazione, sono così perforanti, da non consentire nessuna individuazione di alcun significato specifico. Ciò che trasmette il contraddittorio comporsi ed impastarsi del flusso grigio è da brividi; indipendentemente da quale sia la sua natura e la sua causa. L'azione di Mehdi è assolutamente autonoma e sentita! Le 10 songs dell'album sono la traccia di una tragedia che si identifica con il procedere della musica espressa. Un talento da tenere d'occhio.

Contatti: cryochamber.bandcamp.com/album/living-in-the-grayland

TRACKLISTING: Awakening, Cold Spring, El Shadows, Darkscore, Interface, Overwhelm, Into the Silence, Foresight, Melancholy, Grayland.