A volte sottovalutato e, spesso, considerato non all’altezza di altri sottogeneri del metal, lo sludge doom è invece un genere con delle sue precise peculiarità e che necessita di una particolare preparazione e attitudine per poter essere interpretato con credibilità. Gli americani STOMACH, nati nella grigia periferia di Chicago, rientrano in quella folta schiera di musicisti che hanno scelto un assalto sonoro schiacciante per veicolare i propri messaggi, sempre caustici e musicalmente opprimenti. Alimentati principalmente da una pesantezza apocalittica che deve molto ai Primitive Man, ma anche ai Godflesh, e da uno spossante e inscalfibile susseguirsi di droni e riverberi di chiara derivazione Sunn O))), i due musicisti americani coinvolti nel progetto, il batterista e cantante John Hoffman (Weekend Nachos, Ledge) e il chitarrista Adam Tomlinson (Sick/Tired, Sea Of Shit), entrambi presenti nella primissima formazione dei Weekend Nachos, creano un ibrido piuttosto ricorrente fra le formazioni dedite a queste sonorità, dando libero sfogo ad una rabbia incontrollata capace di dipingere scenari di puro strazio e tribolazione. Gli Stomach non raggiungono i livelli dei capilsaldi del genere, ma riescono ugualmente a comporre dei brani coinvolgenti e capaci di mettere a dura prova il nostro stato di tensione interno, in misura nettamente maggiore rispetto a quanto fatto da altri gruppi attivi nel medesimo circuito underground. Quello che non ti aspetti arriva nei primi trenta secondi del pezzo intitolato “Oscillate”: una scarica di ritmiche strazianti e serrate, nella migliore tradizione del grindcore e hardcore d'annata. Si capisce perfettamente che “Low Demon” è il risultato di intense sessioni di improvvisazione musicale particolarmente estese e prolungate nel tempo, e non potrebbe essere altrimenti considerando l’ampiezza dell’opera in questione. Questo secondo album in studio, pubblicato a due anni di distanza dal precedente “Parasite”, annichilisce per impeto esecutivo; le cinque composizioni si susseguono turbinosamente senza pause o attimi di tregua. A spiccare è la ferrea volontà di far emergere la giusta dose di maestria, crudeltà e spietatezza, qualità, queste, essenziali per rimanere a galla in un settore sempre più saturo. Naturalmente non sarà un'impresa facile. L'ascolto è più che consigliato.
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Songs:
Dredged, Bastard Scum, Get Through Winter, Oscillate, Shivers // Drafts