venerdì 26 settembre 2025

THE HAUNTED "Songs of Last Resort" - Century Media Records




I THE HAUNTED danno sfogo in pieno alla loro grande passione per il thrash-death metal, non che ci sia un'ulteriore necessità di ribadirlo. È sempre stato così e continuerà ad esserlo anche in futuro, ne sono certo, a prescindere da quanto fatto nei dischi più controversi e opinabili del passato. Qui la coerenza è sinonimo di compattezza, di coesione. Chi conosce il gruppo svedese sa bene cosa aspettarsi, e sarà altrettanto consapevole che questi musicisti sono legati insieme da preferenze stilistiche ossessivamente espresse e ripetute nel tempo, a dispetto dei detrattori. Pensate che la natura di una band, con la sua storia e il suo gusto musicale, possa limitare la sua potenzialità che la rende specializzata in un determinato genere? Dico basta a chi predica e agisce in un modo, ma poi si comporta in maniera opposta, mostrando una mancanza di coerenza tra parole e fatti. Siete in grado di riconoscere la qualità di un album? Troppo spesso si giudica negativamente solo per il gusto di farlo, ed è palesemente dimostrato. Si decide di penalizzare un disco come “Songs Of Last Resort”, però si continua a confermare il voto “7,5” o “8” per altre pubblicazioni thrash-death metal che, secondo il mio modesto parere, non meritano particolare attenzione. Quindi fatemi capire come funziona: le vostre recensioni “positive” sono ancorate ai gusti personali? Diversamente, non si spiegherebbe perché si continua ad agire in un certo modo. E sempre la stessa storia. Per come la vedo io i The Haunted sono tornati a picchiare duro con un decimo full-length che spacca il culo, dimostrando un affiatamento che traspare con decisione. La cascata di note che fuoriesce dagli amplificatori è il riflesso di una passione sincera e travolgente che va a potenziare il trasporto che caratterizza l’operato dei Nostri. Al di là delle scelte messe al servizio del songwriting, “Songs Of Last Resort” evidenzia una precisa identità, energica e incalzante, come da manuale. Non siamo di certo di fronte a qualcosa di diverso rispetto a quanto proposto nei precedenti due lavori in studio, ma il quintetto riesce comunque a prendere le distanze da tutto ciò che potrebbe sembrare “superfluo”, e lo fa con audace abilità e competenza, soprattutto nei brani più cadenzati. La produzione pulita, ma anche dinamica e dominante, è il punto di forza del disco, d’altronde la perizia in gioco lascia poco spazio a dubbi. La frenesia della sezione ritmica, con un chirurgico Jonas Björler al basso e un Adrian Erlandsson dietro le pelli impareggiabile per precisione e padronanza dello strumento, costituisce il binario perfetto su cui viaggiano le scorribande dei chitarristi Patrik Jensen e Ola Englund, autentiche fucine di riff violenti e vorticosi. In parallelo alle consuete sfuriate chitarristiche, da sempre elemento cardine del trademark agguerrito dei The Haunted, si muovono le dense e stratificate melodie che in certi passaggi smorzano l’impatto animalesco delle tracce. E che dire della prova vocale di Marco Aro? Una garanzia, una goduria assoluta: la sua timbrica, nervosa e ringhiante, soddisfa appieno e senza riserve. Dopo ventinove anni di onorata carriera, i The Haunted non mostrano segni di stanchezza o di cedimento nella vena artistica, grazie anche alla solidità della line-up, invariata negli ultimi dodici anni. “Songs Of Last Resort” è un capitolo ricco di spunti e soluzioni musicali davvero interessanti. Gli ascoltatori più attenti e meno esigenti troveranno pane per i loro denti.

Pagine Ufficiali: 

Songs:
Warhead, In Fire Reborn, Death To The Crown, To Bleed Out, Unbound, Hell is Wasted On The Dead, Through The Fire, Collateral Carnage, Blood Clots, Salvation Recalled, Labyrinth Of Lies, Letters Of Last Resort