lunedì 22 settembre 2025

VIOLATOR "Unholy Retribution" - Kill Again Records




Ritorno al fulmicotone per questa band proveniente da Brasília, che ci ha fatto attendere dodici anni dal precedente “Scenarios of Brutality”, escludendo le pubblicazioni successive a quel secondo validissimo full-length, ma ogni attimo in più passato ad aspettare è stato pienamente ripagato grazie ad una prova ben al di sopra della media delle attuali uscite in ambito thrash metal. Saper aspettare è anche una virtù importante da preservare. “Unholy Retribution” presenta un ulteriore irrobustimento del sound dei Nostri, e questo non può che far bene ad una scena, quella brasiliana, che ha sempre potuto vantare una storia caratterizzata dalla presenza di gruppi metal di alta qualità, e i VIOLATOR non fanno eccezione. L’aggressività sprigionata dal disco fa terra bruciata intorno a sé ed incarna alla perfezione una imprescindibile tradizione, conservando l'urgenza che ha cementato il trademark thrash del passato, intarsiato di fervore e mordacità. Qui ogni nota è il frutto di una sincera dedizione alla causa che non sembra conoscere ostacoli. L’assalto del quartetto non è solo sonoro ma anche verbale. Il nuovo capitolo della formazione carioca ha davvero del fenomenale, a partire da una produzione a dir poco azzeccata, specie nel suono delle chitarre: incisive e penetranti come lame affilate. Quello che più mi ha colpito sono state le prestazioni individuali dei ragazzi, talmente coese da rispondere perfettamente alla regola “l’una al servizio dell’altra”. E’ da applausi la versatilità di Pedro "Poney Ret" Arcanjo alla voce e basso, capace di imprimere il suo marchio infervorato ad ogni singola traccia, così come eccellente è la prestazione dell’accoppiata Pedro Augusto “Capaça” Diaz e Marcio Cambito alle chitarre (dimostrandosi anche dei solisti d’eccezione, quando decidono di lanciarsi in assoli fulminanti e centratissimi), e quella del batterista David “Batera” Araya, quest’ultimo artefice di un drumming efficace e allo stesso tempo articolato e fantasioso, sempre al servizio del genere proposto. Tenendo in considerazione tutte queste importanti caratteristiche, non poteva che venire fuori un lavoro sensazionale, dove gli attacchi frontali dei Violator abbracciano alla perfezione le linee guida dettate da alcuni maestri indiscussi del genere: primi Slayer, Sepultura, Possessed, ma anche gli Hellhammer di “Apocalyptic Raids” (1984). In quest’ottica “Unholy Retribution” si colloca come una rievocazione imperdibile per gli irriducibili e i nostalgici, proprio perché i suoni tornano alle origini del thrash metal. Tutto è dannatamente intenso e fulmineo, richiamando il mai dimenticato impatto degli anni ’80. L’intero album risuona di un clima drammatico e nichilista per rappresentare un presente di grande sofferenza (il video della traccia “Chapel of the Sick,” dedicato all’infinita tragedia del popolo palestinese, ne è la riprova). Il glorioso circuito thrash metal brasiliano è più che mai in fermento e da diversi anni ha trovato nei Violator dei validi e affermati protagonisti. Se dalla musica cercate certezze e coinvolgimento, fatelo vostro.

Pagine Ufficiali: 

Songs:
Hang the Merchants of Illusion, Cult of Death, Persecution Personality, Destroy the Altar, The Evill Order, Chapel of the Sick, Rot in Hell, Vengeance Storm