L’aspetto centrale va rimarcato fin da subito: “Iron Head” rappresenta un salto in avanti per i MuD. Qui la band rilegge con odierna freschezza l’originario legame tra hardcore e metal, spingendo la propria proposta verso una miscela sonora idonea a far progredire quanto di buono fatto durante i vent’anni di carriera, perché basta solo trovare la forza necessaria per reagire a qualsiasi difficoltà e così abbattere ogni forma di limite. A tal proposito, il frontman Mauro “AldoHc” Garbati (unico superstite della formazione originale), sa cosa vuole, e lo sa bene. Sorprende l’operato dei Nostri, sorprende perché, alla luce di “Iron Head”, i MuD sono oggi una delle più credibili compagini attive sul territorio Nazionale. Convincono sia le ardite tessiture metalcore che gli intrecci ritmici con lo sludge, mediati da una ricerca ben mirata votata all’espressione più totalizzante del groove a pallettoni. Riferimenti chiari per capire da dove il gruppo contina ad attingere aggressività e brutalità di esecuzione. La scelta di puntare su un attacco granitico che scava alla ricerca della mattanza definitiva è vincente, così come la voglia di proporsi con uno spirito ancora battagliero. La lezione principale viene dagli Hatebreed, dai Crowbar, ma anche da una certa ferocia alla Biohazard. Al tempo stesso, la musica dei Nostri ha molti punti in comune con il sound rovente dei modenesi Browbeat. Il loro linguaggio è come al solito spietato, violento, ma al tempo stesso ricco di energia positiva. L’urlo della formazione abruzzese assomma feeling, precisione, solidità e cattiveria, e questo mi basta per poter banchettare con quanto offerto in ogni brano. Chi segue i MuD dagli esordi di certo non troverà uno stile stravolto, eppure all’interno di  “Iron Head” si dirama una vasta gamma di influenze (non mancano alcune sfuriate grindcore), il tutto valorizzato da una produzione eccellente. Ad impreziosire i contenuti del disco, la presenza del vocalist Milo Silvestro dei Fear Factory nella traccia “Turn Up the Main Knob”, per la quale è stato realizzato un video promozionale. In definitiva, una buona prova: acuta e piena di passione. 
N.B. Nonostante il disco sia uscito nel 2024, ci tenevo a scrivere questa recensione, motivato a condividere un parere da appassionato del genere.
Pagine Ufficiali:
N.B. Nonostante il disco sia uscito nel 2024, ci tenevo a scrivere questa recensione, motivato a condividere un parere da appassionato del genere.
Pagine Ufficiali:
Songs:
The Nest, Lowlife, Heartbreaking Wait, Slow Death, Point Of No Return, Turn Up The Main Knob (feat. Milo Silvestro from Fear Factory), FreeDoom Blues, Bullshit Propaganda, Slaves Of An Idiot, Back To 90's, Weeding Days, The Tractor Never Stops (feat. Cerminator)
