Hanno spinto all’ennesima potenza i dettami dello swedish death metal, consolidandone impatto e contenuti fino a dar vita ad un’esplosione di aggressività dannatamente contagiosa: stiamo parlando degli svedesi LIK, band attiva dal 2014 che vede coinvolti musicisti di una certa esperienza che vantano militanze presenti e passate nel circuito della musica estrema (e non solo). I Nostri si stanno facendo largo nella scena metal tenendo fede all’insegnamento dei vecchi maestri Dismember ed Entombed, e questo gli ha permesso di farsi conoscere da un grande numero di estimatori di una tradizione ben precisa, ed è chiaro che non poteva essere diversamente visto che questa realtà ha sempre dimostrato una forte personalità compositiva, pur restando dentro i confini del death metal più veemente che sanguina elettricità. Il forte legame con l’ondata primigenia proveniente dalla loro terra è evidente, come ho già detto poco fa, e si evidenzia con abbondanti dosi di brutalità ben assestata; non mancano tuttavia, e questo contribuisce a rendere più appetibile il terzo album “Necro”, quei fraseggi di tensione melodica di grande spessore che strizzano l'occhio agli Iron Maiden. Come molti di voi sanno, tali elementi hanno convogliato ancora meglio un trademark che si è materializzato nel tessuto sonoro della scena svedese. La maestria tecnica e compositiva è ineccepibile, così come i significati intrisi di cupezza all'interno di una proposta che non fa prigionieri. Il quartetto, ancora una volta, dimostra di possedere qualità indiscutibili ed allo stato attuale già abbondantemente rafforzate: ascoltare “Necro” è una vera e propria goduria auditiva, grazie alla sua capacità di riservare diverse sorprese all’insegna di una scrittura ben bilanciata che traspare in pezzi pervasi da un’atmosfera soffocante difficile da allontanare. Un gruppo solido e determinato che, oggettivamente, mette in campo uno dei migliori dischi di genere pubblicati negli ultimi dieci anni. Se questo lavoro fosse stato pubblicato nella prima metà degli anni ‘90 avremmo quasi certamente gridato al capolavoro. Tutto questo fa ben sperare anche per il futuro del genere.
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Songs:
Deceased, War Praise, They, Worms Inside, Morgue Rat, Shred Into Pieces, In Ruins, The Stockholm Massacre, Fields Of Death, Rotten Inferno