Le lancette del tempo sembrano girare a ritroso per questa band dell’Est Europa, nelle cui fila militano musicisti provenienti dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia, già attivi con Lycanthrophy, Morbid Angel Dust, Needful Things. I SICK DESTROYER sono fortemente ispirati alle incarnazioni più classiche e datate del grindcore, guardando alla vecchia scuola come unico punto di riferimento per riuscire a ritagliarsi un po’ di spazio nel circuito dell’estremizzazione sonora, senza particolari pretese o manie di protagonismo; anche perché non bisogna cercare chissà quale ispirazione per suonare questo genere musicale particolarmente essenziale e psicotico. La vera certezza in merito al terzetto in questione risiede nella genuinità della loro musica, concepita con una solidità che ha radici molto lontane. Tutto questo è ben identificabile nel ritmo serratissimo dell’omonimo album di debutto, che arriva dopo la pubblicazione di diversi Split stampati in formato 7", 12" e audiocassetta. Il grande pregio dei Sick Destroyer è quello di garantire affidabilità e certezze ai fan di lungo corso, e mettere in chiaro che, quando si decide di suonare in un certo modo, tutto il resto non conta un cazzo. Diciannove tracce di violenza sonora inaudita, di caos ben organizzato dove nulla è lasciato al caso, gestito da un gruppo corazzato e consapevole dei propri mezzi. E questo non è poco! Nella coda della tracklist troverete il brano “Salt Mine”, la cover degli Assück.
Pagine Ufficiali:
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Songs:
Torture Incident of Smile, Short Hands, Crossed Out Fingers, Rotting Headache, Mind Deprivation, Speedhell, Machinegun Mistake, Bleargh Eyes (Blue), Gangrene Discharge, Chainsaw to the Ass, Metal of Death, Slight Slappers, Green Smoke Shit, Wormhead Rot, Aquarium, Dead Ceremony, Your Days Are Numbered, Salt Mine (Assück cover), Squashed in the Pit