Grandiosi gli americani RETIREMENT. Trattasi di un quartetto proveniente da Portland, dotato di un sound grezzo ed estremamente eccitante: un muro di suono turbinante di chitarre taglienti, e una sezione ritmica nevrastenica che percuote senza lasciare mai tregua all'ascoltatore. Brani traumatizzanti per spinta e rumore, ottimi da subire tanto quanto da pogare fino allo sfinimento, irrobustiti da una voce ringhiante che riesce ad insinuarsi sottopelle con agitazione irritante. La granitica produzione affidata a Evan Mersky è sorprendente, e si può dire la stessa cosa per il lavoro svolto da Will Killingsworth, per la sua capacità di utilizzare le giuste scelte in fase di masterizzazione. Occorre riconoscerlo, i Retirement mantengono un certo spirito DIY, che è parte creativa del processo più genuino dell’hardcore/noise rock, e questo lo si può riconoscere come un senso di appartenenza ad una specifica corrente musicale. Perché se vuoi essere in un certo modo, devi esserlo fino in fondo: un'adesione convinta a un determinato modo di pensare e agire. A livello musicale, avevo già sentito qualcosa del genere grazie agli Obliteration di “Poison Everything” (2014). Questo è solo un semplice appunto per capire come si comportano alcuni musicisti. Ma, al di là dei riferimenti, rimane un disco dal fortissimo impatto, pieno di dissonanze trasversali, utili per evitare l’utilizzo di schemi ormai consunti e puntare tutto su schiettezza, intuito e attitudine. “Attention Economy" è veloce, caotico, destabilizzante, come ogni vero disco hardcore/noise dovrebbe essere. A loro modo, intransigenti.
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Songs:
Human Meme, All Guilty, Annihilate, Psychic Slaughter, Blind, Isolation, Parasites, Bodybag Future, Suffer The Law, Keep Waiting, You Will Be Forgotten, What We Deserve, Sell Me Something, Next Time