C'è un ponte invisibile che collega il passato al presente dei due artisti coinvolti nel progetto SOULREAPERS, una solida struttura di collegamento capace di mantenere viva un’energia difficile da affievolire. Ne è prova inconfutabile il debutto “Melody of Chaos”, pubblicato nell’aprile di quest’anno dalla Great Dane Records. Giuseppe "Buzz" Nicolò (Lostsoul Studios, Memories of a Lost Soul, Degenerated, Traumagain, etc.) e Mike Tarantino (ex-Natron, ex-Penis Leech) dimostrano grande convinzione ed attitudine, espressioni chiare e concise, caratteristiche utili per continuare ad alimentare quel fuoco che, da più di venticinque anni, arde incessantemente tra mente, cuore e viscere. L'impegno costante in tutto ciò che si fa con amore e passione, la perseveranza di fronte alle difficoltà e la capacità di avere una visione precisa e definita di ciò che si vuole presentare, comunicare o realizzare sono tutti segni di una profonda “convinzione”, come già espresso poc’anzi. Le otto tracce + outro racchiuse nell’album hanno tutto – ma proprio tutto – per piacere ad ogni amante del melodic death metal (soprattutto di scuola scandinava), interpretato al massimo delle potenzialità seguendo un codice drammatico e progressivo. Non stiamo parlano del solito prodotto di genere facilmente accessibile, questo sia chiaro a tutti. I SoulReapers meritano attenzione per la loro complessità, ascolto dopo ascolto, per avere la possibilità di assimilare e apprezzare del tutto una proposta dinamica, voluminosa, espressiva, a tratti coraggiosa, mai scontata. Guidati strumentalmente dall’ispirato, visionario ed esperto Giuseppe Nicolò (produttore del disco) e dall’incredibile e poderoso vocalist Mike Tarantino, i SoulReapers ci offrono una quantità considerevole di metallo di ottima fattura: intenso e trascinante, potente e melodico allo stesso tempo, sinfonico in alcuni passaggi, ed estremamente vario. Il disco è decisamente interessante nella sua interezza. Una nota di merito e una particolare attenzione anche per le voci femminili. Sì perché può succedere anche oggi, per fortuna. Succede che una band all’esordio ti lasci a bocca aperta, ti spazzi letteralmente via con la sua carica e le sue idee, e lo esprimo con la massima sincerità senza voler peccare di presunzione. Ed è anche vero che a volte, non dico spesso, basta avere la volontà di guardare soprattutto nel nostro underground per trovare qualcosa di veramente valido (non pilotato dal dio denaro), e continuare così a dare spazio ai nostri musicisti meno visibili in un mercato altamente saturo e competitivo. Quanti continuano a farlo? Non serve aggiungere altro.
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Songs:
Terriifying Souls, Blood of My Blood, Testament of Madness, Instrumental, It Was Worth It, Blank Slates, Time Is Passing, Useless Return, Outro