giovedì 24 ottobre 2013
Recensione: RUSSIAN CIRCLES "Memorial"
DIGITAL ALBUM | CD | LP 2013 - sargent house
"Memorial" è un album che segue le orme del suo predecessore, ma che al contempo risulta più fluido / empirico. Credo che la causa principale sia soprattutto il fatto che i RUSSIAN CIRCLES (divisi tra Chicago e Seattle) amano addentrarsi in diversi tipi di musica. Hanno scritto il nuovo disco pensando separatamente alle canzoni in esso contenute. Come ovvio, ogni traccia è dannatamente valida e devo dire che durante l'accurato ascolto non sono riuscito a trovare aspetti negativi nella tracklist. Lavori come questo non possono mancare su Son of Flies, anche perché già da diverso tempo ripeto che sulla mia webzine ho deciso volutamente di pubblicare recensioni di materiale valido. Non potrei fare diversamente curando tale blog in singola persona (per scelta!!!). I Russian Circles di "Memorial" stabiliscono un rapporto ancora più stretto con i fan e appassionati, non solo, riescono ad attirare a sé anche l'ascoltatore posizionato fuori dal loro recinto.La profusione di elementi decorativi è la medesima di Empros (2011), ma il fulcro dell'opera ultima sembra ora poggiare sulla robusta ripartizione geometicra della base.E' tuttavia molto difficile analizzare la musica del trio americano poiché la complessità degli spartiti rende impossibile comprendere verso quale obiettivo si stesse orientando tutta l'evoluzione generata finora. "Prorompente" potrebbe essere l'aggettivo adatto per presentare la produzione contemporanea del gruppo proveniente dall'Illinois. Rimango sempre molto legato a "Geneva" (uscito nell'anno 2009), ma nonostante ciò, dal nucleo di "Memorial" fuoriescono conduttori di potenziale elevato in grado di neutralizzare le cariche attraversando il nostro corpo ustionato dall'energia. Ciò spiega come, per un periodo di tempo molto lungo, fin dal loro esordio ("Enter" del 2006), lo studio delle note sia stato rivolto con maggiore predilezione ad ascoltatori con una spiccata apertura mentale, quindi, oggi risulta ovvio e naturale che i Russian Circles vengano valutati dal lato qualitativo e quantitativo. Chiamatelo pure metal strumentale, post-metal, noise-rock ecc... rimane il fatto (certo) che questa è musica concepita con la giusta causa e con una padronanza strumentale che ha dell'incredibile. Dai contenuti 'seri' di "Memorial", realizzato ed eseguito in soli due anni, appare evidente
il livello tecnico raggiunto dai musicisti del progetto: Dave Turncrantz (bateria), Mike Sullivan (chiatarra), Brian Cook (basso). Attualmente, a conti fatti (nelle orecchie), il gruppo sembra avere pochi rivali nel suo genere e, forse, sono già in troppi a plagiare senza mezze misure. Si sa che molte realtà emergenti stanno sfruttando le correnti del momento! E' risaputo. A parte questa mia considerazione, provate a spegnere le luci del vostro spazio, alzando il volume, e alla fine del viaggio chiedetevi da quale lato pende la bilancia! Consigliati a scatola chiusa!
Contatti: russiancirclesband.com - facebook.com/russiancirclesmusic
TRACKLISTING: Memoriam, Deficit, 1777, Cheyenne, Burial, Ethel, Lebaron, Memorial.