venerdì 28 settembre 2018

Recensione: VOIVOD "The Wake"
2018 - Century Media Records




E' assai difficile rivelare una precisa definizione di "etichetta" per descrivere lo stile dei VOIVOD ma persino la stessa natura di quello che si è potuto ascoltare nel corso della loro carriera, iniziata nel 1981. La sensibilità per le strutture anomale e dissonanti del suono, per i ritmi non convenzionali del linguaggio e del movimento, per lo spazio, e per il potere intrinseco della musica, li rende unici da questo punto di vista; proprio perché l'indefinibile, in tutta la sua astrattezza, è come fosse radicato nel DNA della band canadese. E' grazie all'abilità con la quale portano fino in fondo tali esperienze interiori che i Voivod hanno conferito maggior vigore al singolare modus operandi. L'originalità è una conseguenza del mescolamento tra i generi che, spesso, viene percepito come totale assenza di quelle prevedibili regole che fungono da mezzo di orientamento. Il "normale" viene trasformato in "irregolare", producendo un suono estraneo a ciò che è familiare nell'ambito musicale, regalando risultati perfetti e allo stesso tempo sublimi. "The Wake", fa riemergere tutti quei piccoli dettagli per provare nuovamente la medesima esperienza sensoriale. Appena il disco si mette in moto il disegno si manifesta con la sua magnificenza: ed è così che si attivano le emozioni più recondite. La ragione della loro alterità, qui conferma di essere il solo parametro di se stessa. L'intero sviluppo dell'Opera dei Voivod mette in risalto il lato affascinante dell'arte. Un ritorno discografico imponente, dotato dell'inconfodibile trademark di questi maestri della sperimentazione sonora. Denis "Piggy" D'Amour guarda da lassù e sorride.

Contatti: 
voivod.net 
facebook.com/Voivod 

TRACKLIST: Obsolete Beings, The End of Dormancy, Orb Confusion, Iconspiracy, Spherical Perspective, Event Horizon, Always Moving, Sonic Mycelium