mercoledì 17 ottobre 2012

HATE GIVING DAY "One For All, All For Hell"
CD 2012 - Autoprodotto


Gli HATE GIVING DAY vengono scalciati fuori da un'ampia caldera circolare ed è proprio il vesuvio che li getta a noi per tenere viva la sua silenziosa e distruttiva forza. Questa band napoletana nasce per volontà di Aldo Steppa (classe '75), un ragazzo che ha affrontato una vita durissima, difficile. Nel 1993 in Kosovo e nel 1994 in Somalia fu bersagliere, fuciliere del 6th reggimento, successivamente a queste esperienze venne congedato per gravi malattie mentali andando poi a lavorare in un'acciaieria in Russia. Tornato in Italia dopo aver vissuto tali orrori decide di reclutare il suo amico Raffaele Lanzuise (bassista dei Nameless Crime), il chitarrista Franco Cerimonia, il batterista Dario Graziano più vari guests per rendere possibile questo progetto musicale compatto e deflagrante. Dopo un intro evocativo (a mio avviso troppo lungo) si apre l'opener "Curse of Violence" con una velocità, impatto, in puro Testament-style, ovvero thrash elevato all'ennesima potenza, nonché suonato in maniera sopraffina. Si prosegue con "Hell on the Hill" piena di melodie che rimembrano sonorità alla Machine Head/Devildriver, per un risultato ultra-fast. Tutto l'insieme suona in maniera terremotante grazie alla produzione di Maddalena Bellini. "Trench" è un grido di battaglia serratissimo, una miscela esplosiva a base di solidi chitarroni che ritagliano riffs segmentati, momenti stop and go e dissonanze marziali... La voce qui è più pulita, disperata, irriverente, mentre basso e batteria sono un trapano a percussione. Arriva il momento di "The Kolon Hell" con un inizio tipico dei vecchi Nuclear Assault, bel riff portante predisposto bene prima dell'entrata di basso, batteria, voce che sanno prendere a calci in culo. Nei momenti più mid tempo di questo brano la voce con la sua profondità diventa quasi narrante. La struttura di "Soviet Remains" riesce a strapparti gli occhi attraverso un attitudine presa in consegna dai maestri Kreator/Sodom, bellissime melodie iniziali nelle chitarre con un assolo che mi ha riportato indietro al 1996 con gli Arch Enemy del debut album "Black Earth" (loro migliore cd).
Ci tengo a specificare che questi miei paragoni sono solo un modo per descrivervi la qualità compositiva degli Hate Giving Day. "Silente Vola" è energia lanciata a folli velocità, mentre conclude il disco "Dormi Preoccupato" un triste lamento di solo pianoforte. Insomma un album godibile, scorrevole, ben suonato, che rimarca le caratteristiche del genere senza far gridare al miracolo. Un'autoproduzione senza compromessi per un gruppo underground degno di nota!

TRACKLIST: Intro, Curse of Violence, Hell on the Hill, Trench, The Kolon Hell, Soviet Remains, Silente Vola, Dormi Preoccupato