giovedì 5 dicembre 2013

Intervista: HAIL OF BULLETS - "PRONTI AD UCCIDERE O MORIRE"






CI SONO MUSICISTI DELLA SCENA ESTREMA EUROPEA CHE NON HANNO BISOGNO DI PRESENTAZIONI. MARTIN VAN DRUNEN E' TRA QUESTI PERSONAGGI. IL MASSICCIO VOCALIST DEGLI HAIL OF BULLETS (...OLTRE CHE DI ASPHYX E GRAND SUPREME BLOOD COURT) SI RACCONTA IN QUESTA INTENSA INTERVISTA PER SON OF FLIES WEBZINE. PER ME E' UN ONORE DARGLI SPAZIO! ORA LASCIO A LUI LA PAROLA...

1. Ciao Martin. Grazie per questa intervista. È un onore per me! Che cosa sta succedendo con gli Hail of Bullets in questi giorni?

- Hey Christian... Beh, è un piacere, quindi cerchiamo di iniziare. In questo momento tutto sta andando molto bene, a quanto pare l'album vende oltre le aspettative, i fan sembrano molto soddisfatti, e l'accoglienza generale è semplicemente fantastica. Così ora stiamo cercando di suonare più concerti possibili per promuovere le nuove canzoni dal vivo. Questo fine settimana abbiamo suonato in Romania ed è stato folle, assolutamente incredibile!

2. "III: The Rommel Chronicles" è già uscito e la gente sembra eccitata dalla vostra nuova proposta musicale. Sei soddisfatto?

- Si, Molto! Non è stato facile creare un seguito degno per “On Divine Winds”, ma credo che ci siamo riusciti. Dalle reazioni che sento e leggo, praticamente tutti gli altri sono d'accordo con questo. Mi piace sentire ciò. Significa che i ragazzi ed io abbiamo fatto un altro ottimo lavoro. “Next to the fact that I bloody like the album myself a lot!” Le nuove canzoni sono anche dannatamente belle da suonare dal vivo!

3. "On Divine Winds" è stato un grande passo per gli Hail of Bullets, mentre "III: The Rommel Chronicles" è un grande ritorno. Come ci si sente? E’ come se la band stesse vivendo una rinascita creativa?

- Haha, Ehm si, grazie per il complimento, posso dirti che la rispettiva realizzazione di questo album non è stato esattamente un processo facile. Soprattutto Ed che ha impiegato veramente un sacco di tempo per comporre, arrangiare e produrre la musica. Scrivere i testi su un solo personaggio invece di un teatro di guerra non era così semplice per me. C’è stato un sacco di lavoro. Naturalmente abbiamo avuto tante idee e aggiungo che sia il titolo dell’album che il concept erano nella nostra mente poco dopo il precedente “On Divine Winds”. Ovviamente tutto deve adattarsi, abbinarsi perfettamente e a volte lottare, niente viene dato per scontato. In un certo senso abbiamo sempre dato sfogo alla creatività. Se non succede è meglio gettare la spugna sul ring haha!

4. Quali sono le vostre aspettative per quanto riguarda il feedback della stampa e dei fan?

- Ormai possiamo già valutare le prime reazioni visto che l'album è fuori da oltre un mese e, come ho detto sopra, le reazioni sono semplicemente fantastiche sia da parte dei fan che dalla stampa. Ma devo dire che, se avessimo pensato di avere tra le mani un album nella media, non avremmo nemmeno fatto uscire il materiale. Noi stessi, in primi luogo, siamo ancora fan del metal, e abbiamo fissato degli standard elevati su noi stessi. Di solito, se noi siamo soddisfatti, possiamo scommettere che l’album verrà apprezzato molto anche dai nostri fan e dalla stampa. Poi, stiamo sperimentando che i veterani sanno come ottenerlo correttamente. Beh, questo è il mio modesto parere... Abbiamo fatto tutto quello che volevamo con i Bullets!

5. Come ha fatto la scrittura e la registrazione del nuovo album a confrontarsi con le esperienze precedenti?

- Riguardo a ciò posso parlare solo per me. La differenza più grande è stata quella di scrivere su un panzer-commander, anziché di battaglie nella guerra stessa. Così è stato un cambiamento totale rispetto ai due album precedenti. Positivo anche il fatto che questa volta ho potuto cantare sulle versioni già mixate, che hanno molta più potenza delle tracce grezze. Ho potuto registrare la mia voce presso l’Harrow Studio, dove mi sento praticamente a casa. Forse è per questo che considero le mie vocals su questo particolare album come le migliori che abbia mai fatto per gli Hail of Bullets. Si impara e si migliora ancora dopo tutti questi anni, questo rende fantastico tutto ciò. L’altra differenza è che questa volta Ed ha registrato le sue parti di batteria in presenza di Dan Swano, in modo da poter impostare i microfoni e l’attrezzatura come era meglio per lui e devo dire che il Drum Sound su “The Rommel Chronicles”
è un martello totale! “Call it the engine of the tank”. L'amico Ed è uno dei migliori batteristi del mondo e ancora una volta lui mi ha spazzato via su questo! Woho!



6. Avete deciso di registrare nuovamente con Ed Warby che ha gestito il vostro precedente album. Perché avete deciso di affidarvi ancora a lui?

- Lui è il batterista della band, scrive la maggior parte della musica; arrangia, compone e produce. Ed sa quello che vuole e quello che vogliamo noi. Lui e Dan sono un team d’oro per la produzione e mixaggio che sta dietro gli Hail of Bullets. Perché dovremmo andare con qualcun altro che cercherebbe solo di mettere il suo marchio sul nostro suono, sapendo che potrebbe anche generare un sacco di discussioni e irritazioni? Ci fidiamo ciecamente di Ed e Dan. E tu stesso puoi ascoltare il risultato ;)

7. Il nuovo disco ha un concept centrale: il comandante Erwin Rommel. Perché questa scelta? Vedo che sei ancora interessato e in grado di scrivere di guerra!

- Questa è stata una coincidenza. Quando si divorano tonnellate di libri storici sulla guerra, come faccio io, non si può negare il valore del carismatico e più offensivo comandante della seconda guerra mondiale. Così, quando l'idea ha attraversato la mia mente, ho parlato di lui agli altri. Pensavano che sarebbe stato un argomento degno e maledetto per gli HoB e Steph se ne è venuto subito fuori con il titolo dell'album. Da lì ho lavorato su di esso. E’ stato un uomo molto affascinante, brillante sul campo di battaglia, un genio tattico e strategico, audace, coraggioso e galante. Venerato non solo dai suoi stessi soldati, ma anche da tutti i nemici. L'unico tedesco che ha avuto l'onore, da quello che so... Ed è ancora un mito. E i miti sono sempre intriganti finché il loro mito (appunto) rimane un mistero non rivelato. Leggendo tanto su di lui, come ho fatto io, si diventa come uno dei suoi uomini, in sella con lui sui campi di battaglia, condividendo le sue vittorie e le sconfitte, la sua gioia e frustrazione, le malattie e le azioni audaci, i piccoli aneddoti divertenti e il dolore quando le sue truppe e le nemiche sono morte dopo un combattimento coraggioso. Tutto questo lo rende così tanto rilevante. Fino alla sua stessa tragica e non necessaria fine... Io sarò sempre interessato alla guerra o alla storia in generale. Leggo ogni giorno, compro libri ogni mese. E’ la mia altra passione dopo il metal. Inoltre, in linea di massima avrei già un eventuale argomento per un quarto album degli Hail of Bullets. La lettura dà l'ispirazione. E' il nutrimento per i miei testi...

8. Quando sei sul palco con Asphyx o con i Grand Supreme Blood Court, cosa c'è di diverso rispetto alle TUE esibizioni per Hail of Bullets?

- Questa è una band totalmente diversa. Avendo uno come Ed dietro alla batteria è già un'esperienza in sé. Bob ha il suo proprio particolare stile, che è una grande e originale influenza sulla musica, ma anche Bob dice questo rispetto a Eddie, lui è un batterista molto nella media haha. Inoltre, stare in piedi accanto a Stephan è molto diverso, lui ha le sue mosse di chitarra, qua e là incita la folla e fa anche alcune piccole backing vocals che penso siano troppo cool. Gli Asphyx hanno un solo chitarrista, mentre gli HoB e i GSC due. Ma per gli ultimi due, il suono e gli stili sono davvero diversi. E’ difficile descrivere quale sia la differenza. Mi piace suonare con tutte queste band, perché sono sempre stato più un peformer dal vivo. Quando sono sul palco, cerco di dare tutto quello che ho e mi piace dannatamente quello che faccio. Non importa con quale gruppo. E’ solo un privilegio condividere il palco con tutti questi fratelli nel metal. La gente dovrebbe venire a vederci e giudicare da sé quali siano le differenze. Ma ognuna di queste band ha
la sua specifica anima metal.

9. Chi influenza la vostra musica e il modo di suonare della band? Quali sono alcuni dei tuoi gruppi preferiti di sempre? Quali i migliori tra quelli con cui hai condiviso il palco?

- Allora, credo di parlare per tutta la band, i gruppi che ci piacciono sono i vecchi Celtic Frost, Bolt Thrower, Massacre, primi Death, Voivod, Possessed, Slaughter, Autopsy, si sa, i primi classici. Mi piacciono un sacco anche i Motorhead, Venom, Hellhammer, AC/DC, Sodom e le successive band come Coffins, Malignant Tumour, Torture Division, Blizzard, Bodyfarm o Witchburner. Con le band che ho citato ci è pure piaciuto suonare dal vivo. Ma anche la vecchia generazione come noi, Entombed, Obituary, Grave Immolation, Autopsy, Destruction, Sodom, Hypocrisy, Suffocation, Impaled Nazarene. E’ la più bella atmosfera quando si condivide il palco con band grandiose come queste. Ci si aiuta a vicenda quando è necessario, si beve una birra o si può trascorrere del bel tempo insieme e si può scommettere che non ci saranno incomprensioni se qualcuno suonando prima in scaletta decidesse di prolungarsi più tempo del previsto (...la maggior parte di queste band menzionate non suonano mai dopo di noi ovviamente haha!) o
se non agiscono come aspiranti rockstars viziate. Quando il metal è al suo meglio, è come una globale fratellanza (o sisterhood), ed è così che dovrebbe essere.

10. Questo è tutto, quali sono le tue ultime parole per i fan degli Hail of Bullets e per gli ascoltatori in generale?

In primo luogo... grazie a te Christian per questa intervista. Buona fortuna con Son of Flies! E come sempre, grazie tante a tutti i nostri fans in tutto il mondo per tutto questo enorme sostegno dopo il 3° assalto degli Hail of Bullets! Speriamo di vedervi presto in una delle nostre tappe su questo pianeta e magari condividere una birra insieme! Cheerz and stay metal and true!

Martin van Drunen



CONTATTI: hailofbullets.com - facebook.com/hailofbulletsofficial

HAIL OF BULLETS line-up:

Martin Van Drunen - Voce
Paul Baayens - Chitarra
Stephan Gebedi - Chitarra
Theo Van Eekelen - Basso
Ed Warby - Batteria

RECENSIONE:
HAIL OF BULLETS "III: The Rommel Chronicles" CD | LP 2013 - metal blade