KEIJO NIINIMAA (A.K.A. KAOS), CANTANTE DEGLI STORICI GRINDER ROTTEN SOUND, HA DECISO DI UNIRSI AL BATTERISTA SPIDER PER DARE VITA AI GOATBURNER. IL BESTIALE DUO FINLANDESE, GIUNTO AL PRIMO FULL-LENGTH DOPO UN EP DI QUATTRO BRANI, MIRA A UCCIDERE CON UN SOUND SLUDGE/DEATH METAL APOCALITTICO E ANNICHILENTE. "EXTREME CONDITIONS" E' IN GRADO DI GARANTIRE RISULTATI A DIR POCO SODDISFACENTI. LA PAROLA A KAOS.
Com'è nata l'idea di utilizzare “Goatburner" come nome per il vostro progetto? Potresti raccontare un po' di voi?
- Tutto è iniziato di recente. Diciamo che nel periodo dei cambi di lineup con i Morbid Evils ho avuto molto più tempo per andare in tour con altre band oltre ai Rotten Sound, inoltre ho sentito l'esigenza di fare qualcosa di nuovo per adattarmi tra le sonorità grind e quelle del doom metal. L'idea principale era quella di iniziare a comporre del death metal come duo mantenendo quanto più semplice la struttura dei brani; quindi, cercare di arrangiare la musica con più facilità. Ho provato con altri tre batteristi prima di incontrare Spider, ma lavorando con lui ho capito che il suo approccio si adattava perfettamente allo stile dei Goatburner. Ci siamo conosciuti meglio nell'arco di sei mesi suonando i nostri pezzi e scrivendo sia il primo EP che il successivo album di debutto. Tutte le canzoni sono state registrate nella stessa sessione fatta all'inizio del 2018. Venne pubblicato prima un EP e successivamente furono completate le altre tracce dell'album. La cosa più difficile è stata quella di scegliere le canzoni da inserire nell'EP, anche perché solo una delle quattro doveva essere utilizzata sul primo disco. Questo era l'unico modo per mantenere fresca l'interezza di “Extreme Conditions”.
“Extreme Conditions” mi ha colpito per la sua potenza, oscurità e oppressività. Cosa vi ha portato a generare dieci canzoni capaci di rispecchiare le caratteristiche peculiari dello sludge/death metal tipico degli anni '90?
- Grazie per il complimento. Volevamo ottenere un album pesante caratterizzato da una produzione aggressiva e rumorosa capace di sorreggere la cupezza delle canzoni. Ho cercato di aggrapparmi nuovamente alle radici degli anni '80 (quando ho iniziato), ma oltre a questo sentivamo l'esigenza di incorporare alcuni nuovi elementi; quindi, l'unico scopo era confezionare un disco con dieci canzoni diverse l'una dall'altra ma che stessero bene insieme. Penso che siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo.
Quindi durante la composizione di "Extreme Conditions" era tua intenzione fare qualcosa di diverso rispetto agli altri progetti musicali che ti vedono coinvolto, almeno questo è quello che mi sembra di capire. Come hai iniziato a comporre il primo materiale per i Goatburner?
- Posso dire che la differenza più grande è stata quella di mantenere un'espressività molto grezza suonando volutamente come un duo, lasciando da parte gli effetti troppo ricercati o raffinati, dando perciò priorità ai riff. Ci interessava vedere come gli stessi riff interagivano con la batteria. Le voci sono state aggiunte successivamente, molto più tardi rispetto a come registro solitamente con la maggior parte delle mie band. La scrittura è iniziata tempo fa con "Get Sick and Die", brano che ho utilizzato per le audizioni con i diversi batteristi. Dopo aver incontrato Spider la restante parte del disco è stata completata poche settimane prima di entrare studio. Se ricordo bene sia “Melting Misery” che “Violent Redeemer” furono scritte subito dopo aver iniziato a lavorare con lui.
Quali sono le tue principali influenze per quanto riguarda la scrittura dei testi e della musica per questa band?
- Nessuna influenza, solo il mio modo di esprimermi con la musica. I testi corrispondono ai mie sentimenti e in qualche modo diventano importanti dal punto di vista dei contenuti, ma non volevo che risultassero troppo seri, irritanti e lamentosi. L'esecuzione dei nostri brani è abbastanza semplice. Uno sporco muro di suono che fuoriesce dagli amplificatori collegati alla mia chitarra e un batterista infernale che picchia come un dannato.
Quale canzone ritieni sia la più interessante in "Extreme Conditions"? Ovviamente tenendo in considerazione sia il testo che il tappeto sonoro.
- “Violent Redeemer” parla dei tornado e della loro forza distruttrice. Ho pensato a questo dopo averla completata. Sarà anche il nostro prossimo video ed è probabilmente la traccia più primitiva che abbiamo composto.
Adesso vorrei concentrarmi per un attimo sulla veste grafica del vostro primo album. Chi ha realizzato la copertina? Ritieni che l'immagine rispecchi appieno l'essenza dei Goatburner?
- Arif Rot (cantante dei Rotworks e dei Wormrot) aveva realizzato questo astronauta morto che fluttuava nello spazio sopra il pianeta terra. Ho visto l'artwork e ho pensato che fosse adatto ai nostri contenuti. Arif ha arricchito l'immagine aggiungendo un uragano, degli incendi boschivi e alcuni lampi intorno al nostro logo. E' un omaggio ad alcune fantastiche copertine del passato e siamo del parere che sia semplicemente perfetta per il nostro disco.
Cosa ne pensi dell'attenzione che le persone prestano verso la vostra musica?
- È uno straordinario stimolo per scrivere e suonare la nostra musica, soprattutto se ti da la possibilità di girare il mondo. Siamo in grado di andare in tour come un duo, il che potrebbe essere una curiosità per molti.
Com'è la scena DIY in Finlandia? Ci sono delle nuove band da tenere d'occhio?
- Attualmente la nostra scena è piuttosto buona! Nascono sempre nuove incredibili band. E' davvero fantastico vedere girare in tutto il mondo realtà come Galvanizer, Corpsessed e pochi altri. Questo è solo l'inizio! Le nuove generazioni stanno crescendo nell'ambiente della musica estrema per dimostrare che qui siamo molto di più dei gruppi metal melodici (non adatti ai miei gusti, ma comunque di grande successo).
Grazie per l'intervista. Lascio a te le ultime parole.
- Supportate le vostre band locali acquistando un biglietto per i loro concerti!
Contatti:
timetokill-records.com/pgm-portfolio/goatburner
goatburner.bandcamp.com/album/extreme-conditions
facebook.com/GoatburnerMosh
GOATBURNER line-up:
Kaos: Chitarra, Voce
Spider: Batteria
Recensione:
GOATBURNER "Extreme Conditions" - 2019
Com'è nata l'idea di utilizzare “Goatburner" come nome per il vostro progetto? Potresti raccontare un po' di voi?
- Tutto è iniziato di recente. Diciamo che nel periodo dei cambi di lineup con i Morbid Evils ho avuto molto più tempo per andare in tour con altre band oltre ai Rotten Sound, inoltre ho sentito l'esigenza di fare qualcosa di nuovo per adattarmi tra le sonorità grind e quelle del doom metal. L'idea principale era quella di iniziare a comporre del death metal come duo mantenendo quanto più semplice la struttura dei brani; quindi, cercare di arrangiare la musica con più facilità. Ho provato con altri tre batteristi prima di incontrare Spider, ma lavorando con lui ho capito che il suo approccio si adattava perfettamente allo stile dei Goatburner. Ci siamo conosciuti meglio nell'arco di sei mesi suonando i nostri pezzi e scrivendo sia il primo EP che il successivo album di debutto. Tutte le canzoni sono state registrate nella stessa sessione fatta all'inizio del 2018. Venne pubblicato prima un EP e successivamente furono completate le altre tracce dell'album. La cosa più difficile è stata quella di scegliere le canzoni da inserire nell'EP, anche perché solo una delle quattro doveva essere utilizzata sul primo disco. Questo era l'unico modo per mantenere fresca l'interezza di “Extreme Conditions”.
“Extreme Conditions” mi ha colpito per la sua potenza, oscurità e oppressività. Cosa vi ha portato a generare dieci canzoni capaci di rispecchiare le caratteristiche peculiari dello sludge/death metal tipico degli anni '90?
- Grazie per il complimento. Volevamo ottenere un album pesante caratterizzato da una produzione aggressiva e rumorosa capace di sorreggere la cupezza delle canzoni. Ho cercato di aggrapparmi nuovamente alle radici degli anni '80 (quando ho iniziato), ma oltre a questo sentivamo l'esigenza di incorporare alcuni nuovi elementi; quindi, l'unico scopo era confezionare un disco con dieci canzoni diverse l'una dall'altra ma che stessero bene insieme. Penso che siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo.
Quindi durante la composizione di "Extreme Conditions" era tua intenzione fare qualcosa di diverso rispetto agli altri progetti musicali che ti vedono coinvolto, almeno questo è quello che mi sembra di capire. Come hai iniziato a comporre il primo materiale per i Goatburner?
- Posso dire che la differenza più grande è stata quella di mantenere un'espressività molto grezza suonando volutamente come un duo, lasciando da parte gli effetti troppo ricercati o raffinati, dando perciò priorità ai riff. Ci interessava vedere come gli stessi riff interagivano con la batteria. Le voci sono state aggiunte successivamente, molto più tardi rispetto a come registro solitamente con la maggior parte delle mie band. La scrittura è iniziata tempo fa con "Get Sick and Die", brano che ho utilizzato per le audizioni con i diversi batteristi. Dopo aver incontrato Spider la restante parte del disco è stata completata poche settimane prima di entrare studio. Se ricordo bene sia “Melting Misery” che “Violent Redeemer” furono scritte subito dopo aver iniziato a lavorare con lui.
Quali sono le tue principali influenze per quanto riguarda la scrittura dei testi e della musica per questa band?
- Nessuna influenza, solo il mio modo di esprimermi con la musica. I testi corrispondono ai mie sentimenti e in qualche modo diventano importanti dal punto di vista dei contenuti, ma non volevo che risultassero troppo seri, irritanti e lamentosi. L'esecuzione dei nostri brani è abbastanza semplice. Uno sporco muro di suono che fuoriesce dagli amplificatori collegati alla mia chitarra e un batterista infernale che picchia come un dannato.
Quale canzone ritieni sia la più interessante in "Extreme Conditions"? Ovviamente tenendo in considerazione sia il testo che il tappeto sonoro.
- “Violent Redeemer” parla dei tornado e della loro forza distruttrice. Ho pensato a questo dopo averla completata. Sarà anche il nostro prossimo video ed è probabilmente la traccia più primitiva che abbiamo composto.
Adesso vorrei concentrarmi per un attimo sulla veste grafica del vostro primo album. Chi ha realizzato la copertina? Ritieni che l'immagine rispecchi appieno l'essenza dei Goatburner?
- Arif Rot (cantante dei Rotworks e dei Wormrot) aveva realizzato questo astronauta morto che fluttuava nello spazio sopra il pianeta terra. Ho visto l'artwork e ho pensato che fosse adatto ai nostri contenuti. Arif ha arricchito l'immagine aggiungendo un uragano, degli incendi boschivi e alcuni lampi intorno al nostro logo. E' un omaggio ad alcune fantastiche copertine del passato e siamo del parere che sia semplicemente perfetta per il nostro disco.
Cosa ne pensi dell'attenzione che le persone prestano verso la vostra musica?
- È uno straordinario stimolo per scrivere e suonare la nostra musica, soprattutto se ti da la possibilità di girare il mondo. Siamo in grado di andare in tour come un duo, il che potrebbe essere una curiosità per molti.
Com'è la scena DIY in Finlandia? Ci sono delle nuove band da tenere d'occhio?
- Attualmente la nostra scena è piuttosto buona! Nascono sempre nuove incredibili band. E' davvero fantastico vedere girare in tutto il mondo realtà come Galvanizer, Corpsessed e pochi altri. Questo è solo l'inizio! Le nuove generazioni stanno crescendo nell'ambiente della musica estrema per dimostrare che qui siamo molto di più dei gruppi metal melodici (non adatti ai miei gusti, ma comunque di grande successo).
Grazie per l'intervista. Lascio a te le ultime parole.
- Supportate le vostre band locali acquistando un biglietto per i loro concerti!
Contatti:
timetokill-records.com/pgm-portfolio/goatburner
goatburner.bandcamp.com/album/extreme-conditions
facebook.com/GoatburnerMosh
GOATBURNER line-up:
Kaos: Chitarra, Voce
Spider: Batteria
Recensione:
GOATBURNER "Extreme Conditions" - 2019