Ritornano gli austriaci DISTASTE e lo fanno nella maniera più gratificante possibile. "Deibel" è uno spietato colpo basso in grado di mettere al tappeto qualsiasi fanatico ascoltatore del grindcore di chiara derivazione nordeuropea (i primi musicisti che mi vengono in mente sono gli svedesi Nasum, i finlandesi Rotten Sound). La proposta della band, attiva fin dal 2000, mantiene perciò un taglio completamente ferale ma arricchito da una padronanza strumentale che non passerà assolutamente inosservata: i riff messi in scena dalle due chitarre sono ben congegnati e letali come rasoiate in pieno volto, e lo stesso si potrebbe dire per i colpi traumatizzanti inferti dalla sezione ritmica e dalla potente voce abrasiva del cantante/chitarrista Armin Schweiger. Dal punto di vista esecutivo, c'è anche da dire che funzionano bene le varie influenze black metal per quanto riguarda l'uso delle sei corde. Il processo di songwriting gira nel migliore dei modi, ecco spiegato il motivo per cui il terzo disco in studio è in grado di farsi apprezzare già al primo ascolto. Una particolare nota di merito va alla produzione di "Deibel": catramosa, compatta, sicuramente azzeccata per il genere in questione, facendo risaltare al meglio le qualità di ogni membro coinvolto nella line-up. Nulla di trascendentale, però vi garantisco che non ne rimarrete delusi.
Contatti:
distastegrind.bandcamp.com/album/deibel
facebook.com/distastegrind
Songs:
Positionsresistent, Judas, Staubgeboren, Versuskalibriert, Gesagt getan, Deibel, Die spinnen, die Römer 13:1-7, Patriarchetyp, Mutter, Wermutstropfen, Parlamentarische Pleonexie, Bestätigungssubjektivität, Omnipotent, Der Rote Winter, Der Gerät
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