domenica 30 ottobre 2016

Recensione: PROFANAL "Supreme Fire"
2016 - Iron Tyrant




I PROFANAL sono un'altra valida band italiana che gode di ottima salute. Provengono dalla terra toscana, precisamente da Cecina (Livorno). Avevo già apprezzato alcuni brani del debutto "Black Chaos" del 2012, infatti, durante l'ascolto rimasi impressionato dalle loro ammirevoli potenzialità in fase di composizione, e soprattutto sul piano esecutivo. I contenuti da me sviscerati possedevano tutto quel che serviva per non far passare inosservate le reali intenzioni dei ragazzi, intenti a fare il necessario per scandire con inarrestabile irruenza bellica i numerosi colpi esplosi nel corso della costante aggressione. Indizi inequivocabili riconducibili alla logica delle sonorità di matrice old school, ma anche alla condotta combattiva improntata sull'alacrità. C'è poco da dire, se non che questi Profanal vogliono ancora ferirci insistentemente. Tutto ciò si amplifica con il nuovo album "Supreme Fire". Non si poteva chiedere di meglio alla compagine nostrana, nelle cui fila troviamo la cantante Rosy, caparbia a innalzare le sue doti di audacia mediante una timbrica decisa, catramosa, che si rivela penetrante e adatta al contesto. I cinque hanno nuovamente optato per un assalto sonoro al fulmicotone e una produzione tipicamente svedish; e credetemi, non ci vuole molto per rendersene conto. Già a partire dall'opener "Eternal Curse of Blood" (un brano tirato fino allo spasimo) il disco non concede nessuna tregua. "Supreme Fire" ci riporta certamente alla fredda Svezia degli anni '90, una nazione che ha visto la proliferazione di note formazioni del genere, tra le più aggressive del pianeta. Se non lo avete ancora capito, qui siamo ad alti livelli, per questo motivo la scena death metal del nostro Paese deve accogliere a braccia aperte i Profanal, musicisti fottutamente implacabili dal punto di vista stilistico e tecnico. L'underground tricolore è sempre vivo e prolifico. Siatene orgogliosi.

Contatti:

profanal.bandcamp.com
facebook.com/Profanal

SONGS: Eternal Curse of Blood, Despise Mankind, A Call for Revenge, Close the Coffin, Thanatophobia, Across Death's Path, Oracle of the Supreme, Burn the Altar, Considered as Gods