PER ESSERE MUSICALMENTE ATTUALI E' DETERMINANTE AVERE UNA MENTE APERTA: SE VUOI ESSERE DAVVERO UNICO, DEVI CORRERE DEI RISCHI MA E' IMPORTANTE NON SBAGLIARE. GLI UFOMAMMUT SONO ANCORA OGGI UNO DEI PILASTRI DELLA MUSICA HEAVY NAZIONALE, UNA FORMAZIONE CHE HA SAPUTO GUADAGNARSI STIMA E RISPETTO ANCHE OLTRECONFINE, A DIMOSTRAZIONE CHE LA PERSEVERANZA PAGA SEMPRE. QUESTO IL RESOCONTO DELLA NOSTRA CHIACCHIERATA.
1. Ciao Ragazzi. Dopo sedici anni di carriera viene spontaneo chiedervi cosa rappresenti, per voi, un ennesimo album: un evoluzione da rafforzare oppure nuove sensazioni ed emozioni da veicolare?
Ufo: Ogni disco è una storia a sé, nonostante si nasca dalle esperienze precedenti. E’ una nuova sensazione, un nuovo cosmo di emozioni, un universo che cresce e si evolve. Quindi direi che un nuovo album è sia un evoluzione da rafforzare che una nuova sensazione da veicolare.
2. Qual è la giusta chiave di lettura per analizzare questo nuovo album intitolato "Ecate"?
Ufo: Ognuno è libero di vivere la nostra musica in maniera personale. Sebbene Ecate sia nato da un concetto e idee precise, vogliamo che ogni ascoltatore sia libero di pensare questo disco nella massima libertà. Quindi la chiave di lettura dovrete cercarvela voi :-)
3. Non avete mai lasciato passare troppo tempo, fra un disco e l'altro. Sembra che la vostra ispirazione sia davvero inesauribile. Hai qualcosa da dire al riguardo?
Ufo: Più che altro siamo molto veloci nel comporre nuova musica. Solitamente un disco nasce in pochi mesi. La parte più difficile è il post registrazioni, quando dobbiamo farlo nostro, quindi provarlo per portarlo live.
4. Nonostante il vostro sound non sia di facile assimilazione, si può affermare che ogni vostro brano tenda ad avere un impatto emotivo molto marcato. Sono incuriosito da come avviene la vostra interazione...
Ufo: Abbiamo sempre pensato di essere stati molto fortunati ad incontrarci, tra noi c’è un’alchimia perfetta, ogni strumento completa l’altro e quello che ne esce alla fine diventa Ufomammut. Ecate è nato da alcuni riff che avevamo composto e che poi, tutti assieme, abbiamo imbastito e sviluppato in sala prove. Nel momento delle registrazioni, comunque, il processo continua. Con Lorenzo Stecconi, con cui realizziamo i nostri dischi da Idolum, c’è un’intesa perfetta e assieme, riusciamo a capire come sviluppare le registrazioni. A volte nascono nuove parti, sviluppi differenti e così via, proprio durante le takes in studio.
5. Mi sembra di capire che nell'ultimo album la vostra poetica sia meno legata alla sfera personale. Mi sbaglio?
Ufo: Non credo che Ufomammut abbia mai avuto una sfera personale, i nostri album e i nostri testi non riguardano mai argomenti della nostra vita privata. L’ultimo disco è un omaggio a Ecate, il precedente all’alchimia e quello prima ancora a Eva. Andando a ritroso nel tempo ci troviamo sempre innanzi ad argomenti generali, mai personali :-)
6. Al di là delle questioni artistiche, quanto è difficile per voi continuare a dedicarvi a un gruppo come gli Ufomammut? E' cambiato qualcosa rispetto ai primi anni?
Ufo: E’ sicuramente cresciuto il numero degli impegni e i giorni in cui siamo in tour. Ma non è difficile fare qualcosa che si ama. Ufomammut è una parte di noi, della nostra vita.
7. E degli elementi psichedelici della vostra musica, cosa potete dirci? Mi sembra che i solchi di "Ecate" ne siano pieni, nonostante l'impatto generale del sound sia molto heavy. Dal punto di vista tecnico, come lavorate alle vostre composizioni alla luce di un'esperienza più che decennale? Che rapporto avete con la tecnologia in generale?
Ufo: La tecnologia è molto importante. Ho sempre pensato che chi si è fermato alla strumentazione degli anni settanta non ha capito molto... a quei tempi, i synths che si usavano erano il massimo della tecnologia. Oggi, dopo quasi cinquant’anni, l’evoluzione è andata avanti e ci sono molte più possibilità. Il computer non è altro che un’estensione della nostra mente, come lo può essere un moog o un qualsiasi altro strumento. L’importante è potere usare ogni cosa nella maniera giusta. In fase di composizione e registrazione usiamo synths e tastiere reali. Da queste ricaviamo poi i campioni che lanciamo grazie a pedaliere midi, durante i nostri live. Siamo in tre e le uniche parti del corpo che ci avanzano sono i piedi e quindi perché non sfruttarli?
8. Ripensando al songwriting di "Godlike Snake" (anno 2000) o del successivo "Snailking" (anno 2004) e paragonandolo a quello di "Ecate", credete ci siano maggiori somiglianze o più differenze?
Ufo: Beh, sicuramente ogni disco è diverso, cerchiamo sempre di cambiare il modo di scrivere e comporre musica, sarebbe noioso fare sempre la stessa cosa. Anche il modo in cui registriamo varia ogni volta, cerchiamo di imparare sempre cose nuove. Riascoltando GLS oggi, suona diverso, c’è Ufomammut, ma è ancora immaturo, bambino :-)
9. Quali sono state le considerazioni dell'intero staff della Neurot Recordings nel momento in cui hanno ascoltato per la prima volta le recording sessions del vostro nuovo disco? Penso sia una bella soddisfazione potersi avvalere di un'etichetta così prestigiosa...
Ufo: Steve Von Till ha ascoltato il master finale del disco. Credo sia sbagliato condividere le tracce di un disco finché non sono finite. Non saranno mai come quelle definitive. Lavorare con Neurot è molto semplice, noi ci fidiamo di loro e viceversa, sanno chi siamo e si aspettano qualcosa di qualità. Steve ha apprezzato molto Ecate.
10. L'artwork di copertina è davvero stupendo e ancora una volta siete stati voi ad occuparvene. Da dove avete preso l'ispirazione? Come procede il lavoro con Malleus?
Ufo: La copertina è la rappresentazione di Ecate, nelle sue tre forme. Nel booklet abbiamo voluto immaginare ogni pezzo in una visione grafica. Malleus sono Poia e Urlo assieme a Lu (la mente dietro i visual della band) ed è un’entità che è nata assieme a Ufomammut, le due cose si sono sviluppate assieme, come è logico che sia. Malleus si occupa soprattutto di serigrafie manuali e, fortunatamente, tutto procede per il meglio, riusciamo tra un tour e l’altro, a tenere in mano la situazione :-)
11. Come è andando il vostro tour in Europa e il successivo in Nord America? Siete soddisfatti del feedback ottenuto? Speranze per il futuro?
Ufo: Al momento stiamo viaggiando verso Barcelona per un minitour di tre date in Spagna e Portogallo. Il giro in Europa ad Aprile è stato molto bello, ci siamo divertiti parecchio. L’America è stata una sorpresa, un tour di un mese assieme agli Usnea (ottima band e ragazzi fantastici) che ci ha consentito di girare tutti gli Stati Uniti e parte del Canada, incontrando una realtà che ci era sconosciuta. Speriamo l’esperienza si ripeta presto. Ad Ottobre invece ci aspetta nuovamente l’Europa, saremo anche in Scozia e Irlanda che non abbiamo mai visitato prima, quindi l’emozione è grande.
12. Grazie per l'intervista e buona fortuna. Lascio a voi le ultime parole...
Ufo: Grazie a te per la pazienza che hai avuto a starci dietro per le risposte all’intervista: -) A presto e grazie.
1. Ciao Ragazzi. Dopo sedici anni di carriera viene spontaneo chiedervi cosa rappresenti, per voi, un ennesimo album: un evoluzione da rafforzare oppure nuove sensazioni ed emozioni da veicolare?
Ufo: Ogni disco è una storia a sé, nonostante si nasca dalle esperienze precedenti. E’ una nuova sensazione, un nuovo cosmo di emozioni, un universo che cresce e si evolve. Quindi direi che un nuovo album è sia un evoluzione da rafforzare che una nuova sensazione da veicolare.
2. Qual è la giusta chiave di lettura per analizzare questo nuovo album intitolato "Ecate"?
Ufo: Ognuno è libero di vivere la nostra musica in maniera personale. Sebbene Ecate sia nato da un concetto e idee precise, vogliamo che ogni ascoltatore sia libero di pensare questo disco nella massima libertà. Quindi la chiave di lettura dovrete cercarvela voi :-)
3. Non avete mai lasciato passare troppo tempo, fra un disco e l'altro. Sembra che la vostra ispirazione sia davvero inesauribile. Hai qualcosa da dire al riguardo?
Ufo: Più che altro siamo molto veloci nel comporre nuova musica. Solitamente un disco nasce in pochi mesi. La parte più difficile è il post registrazioni, quando dobbiamo farlo nostro, quindi provarlo per portarlo live.
4. Nonostante il vostro sound non sia di facile assimilazione, si può affermare che ogni vostro brano tenda ad avere un impatto emotivo molto marcato. Sono incuriosito da come avviene la vostra interazione...
Ufo: Abbiamo sempre pensato di essere stati molto fortunati ad incontrarci, tra noi c’è un’alchimia perfetta, ogni strumento completa l’altro e quello che ne esce alla fine diventa Ufomammut. Ecate è nato da alcuni riff che avevamo composto e che poi, tutti assieme, abbiamo imbastito e sviluppato in sala prove. Nel momento delle registrazioni, comunque, il processo continua. Con Lorenzo Stecconi, con cui realizziamo i nostri dischi da Idolum, c’è un’intesa perfetta e assieme, riusciamo a capire come sviluppare le registrazioni. A volte nascono nuove parti, sviluppi differenti e così via, proprio durante le takes in studio.
5. Mi sembra di capire che nell'ultimo album la vostra poetica sia meno legata alla sfera personale. Mi sbaglio?
Ufo: Non credo che Ufomammut abbia mai avuto una sfera personale, i nostri album e i nostri testi non riguardano mai argomenti della nostra vita privata. L’ultimo disco è un omaggio a Ecate, il precedente all’alchimia e quello prima ancora a Eva. Andando a ritroso nel tempo ci troviamo sempre innanzi ad argomenti generali, mai personali :-)
6. Al di là delle questioni artistiche, quanto è difficile per voi continuare a dedicarvi a un gruppo come gli Ufomammut? E' cambiato qualcosa rispetto ai primi anni?
Ufo: E’ sicuramente cresciuto il numero degli impegni e i giorni in cui siamo in tour. Ma non è difficile fare qualcosa che si ama. Ufomammut è una parte di noi, della nostra vita.
7. E degli elementi psichedelici della vostra musica, cosa potete dirci? Mi sembra che i solchi di "Ecate" ne siano pieni, nonostante l'impatto generale del sound sia molto heavy. Dal punto di vista tecnico, come lavorate alle vostre composizioni alla luce di un'esperienza più che decennale? Che rapporto avete con la tecnologia in generale?
Ufo: La tecnologia è molto importante. Ho sempre pensato che chi si è fermato alla strumentazione degli anni settanta non ha capito molto... a quei tempi, i synths che si usavano erano il massimo della tecnologia. Oggi, dopo quasi cinquant’anni, l’evoluzione è andata avanti e ci sono molte più possibilità. Il computer non è altro che un’estensione della nostra mente, come lo può essere un moog o un qualsiasi altro strumento. L’importante è potere usare ogni cosa nella maniera giusta. In fase di composizione e registrazione usiamo synths e tastiere reali. Da queste ricaviamo poi i campioni che lanciamo grazie a pedaliere midi, durante i nostri live. Siamo in tre e le uniche parti del corpo che ci avanzano sono i piedi e quindi perché non sfruttarli?
8. Ripensando al songwriting di "Godlike Snake" (anno 2000) o del successivo "Snailking" (anno 2004) e paragonandolo a quello di "Ecate", credete ci siano maggiori somiglianze o più differenze?
Ufo: Beh, sicuramente ogni disco è diverso, cerchiamo sempre di cambiare il modo di scrivere e comporre musica, sarebbe noioso fare sempre la stessa cosa. Anche il modo in cui registriamo varia ogni volta, cerchiamo di imparare sempre cose nuove. Riascoltando GLS oggi, suona diverso, c’è Ufomammut, ma è ancora immaturo, bambino :-)
9. Quali sono state le considerazioni dell'intero staff della Neurot Recordings nel momento in cui hanno ascoltato per la prima volta le recording sessions del vostro nuovo disco? Penso sia una bella soddisfazione potersi avvalere di un'etichetta così prestigiosa...
Ufo: Steve Von Till ha ascoltato il master finale del disco. Credo sia sbagliato condividere le tracce di un disco finché non sono finite. Non saranno mai come quelle definitive. Lavorare con Neurot è molto semplice, noi ci fidiamo di loro e viceversa, sanno chi siamo e si aspettano qualcosa di qualità. Steve ha apprezzato molto Ecate.
10. L'artwork di copertina è davvero stupendo e ancora una volta siete stati voi ad occuparvene. Da dove avete preso l'ispirazione? Come procede il lavoro con Malleus?
Ufo: La copertina è la rappresentazione di Ecate, nelle sue tre forme. Nel booklet abbiamo voluto immaginare ogni pezzo in una visione grafica. Malleus sono Poia e Urlo assieme a Lu (la mente dietro i visual della band) ed è un’entità che è nata assieme a Ufomammut, le due cose si sono sviluppate assieme, come è logico che sia. Malleus si occupa soprattutto di serigrafie manuali e, fortunatamente, tutto procede per il meglio, riusciamo tra un tour e l’altro, a tenere in mano la situazione :-)
11. Come è andando il vostro tour in Europa e il successivo in Nord America? Siete soddisfatti del feedback ottenuto? Speranze per il futuro?
Ufo: Al momento stiamo viaggiando verso Barcelona per un minitour di tre date in Spagna e Portogallo. Il giro in Europa ad Aprile è stato molto bello, ci siamo divertiti parecchio. L’America è stata una sorpresa, un tour di un mese assieme agli Usnea (ottima band e ragazzi fantastici) che ci ha consentito di girare tutti gli Stati Uniti e parte del Canada, incontrando una realtà che ci era sconosciuta. Speriamo l’esperienza si ripeta presto. Ad Ottobre invece ci aspetta nuovamente l’Europa, saremo anche in Scozia e Irlanda che non abbiamo mai visitato prima, quindi l’emozione è grande.
12. Grazie per l'intervista e buona fortuna. Lascio a voi le ultime parole...
Ufo: Grazie a te per la pazienza che hai avuto a starci dietro per le risposte all’intervista: -) A presto e grazie.
CONTATTI:
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RECENSIONE:
UFOMAMMUT "Ecate" 2015 - Neurot Recordings