ARRIVA DA UNO DEGLI STATI DELL'AMERICA CENTRALE IL MUSICISTA COINVOLTO NEL PROGETTO DISORDER, PRECISAMENTE DA EL SALVADOR. MORBID E' UNA PERSONA MOLTO CORDIALE E DETERMINATA, UNO CHE HA LE IDEE CHIARE E CHE NON ACCETTA COMPROMESSI. HO DECISO DI INTERVISTARLO PERCHE' APPREZZO LA SUA TENACIA E IL SUO STILE MUSICALE, UN THRASH/DEATH METAL RUVIDO E POTENTE.
1. Ciao Morbid. Come stai? Grazie per l'intervista!
- Ciao amico mio, io sto abbastanza bene. Attualmente sono attivo con un sacco di cose. In qualche modo si deve andare avanti. Spero anche tu stia facendo bene!
2. Sicuramente non tutti i lettori di Son of Flies sono al corrente che il progetto Disorder è nato nel lontano 1994. Cosa puoi dirci della tua carriera?
- Iniziai a comporre musica per questa band intorno al 1994, anno in cui comprai la mia prima chitarra. Inizialmente scrivevo i testi in inglese, ma poi passai allo Spagnolo. Cercai dei membri per la band, ma ai tempi, si rivelò molto difficile perché in quel periodo storico la maggior parte delle persone erano coinvolte dal grunge e dal rock alternativo. Mi ci sono voluti anni per concretizzare il mio suono. Ricordo che iniziammo velocemente ad imparare le nostre prime canzoni, ma senza farci mancare alcune cover dei vari Dismember, Unleashed, Black Sabbath, Benediction, ecc. Nei primi periodi non esisteva nessun sostegno in termini di denaro da parte di qualche etichetta, perciò registrammo i nostri 2 demo a casa dei miei genitori e li stampammo con il mio marchio PUS RECORDS. Dopo un po' di tempo mi accorsi che gli altri ragazzi del gruppo iniziavano ad atteggiarsi da rockstar e così le prime incomprensioni tra noi rovinarono tutto. Dovetti mettere a riposo il progetto e decisi di formare un nuovo gruppo: i Conceived by Hate.
3. Come sei arrivato ad appassionarti a questo stile musicale? Qual è la prima band estrema che hai ascoltato o che ti è piaciuta fin da subito?
- Ho ascoltato metal fin dalla giovane età. I miei cugini, che erano dieci anni più grandi di me, avevano alcuni nastri Metal e dopo averli ascoltati e riascoltati per tante volte, iniziai a mettermi in gioco in questo circuito musicale, forse ai tempi avevo 11/12 anni. Penso siano stati i Bathory a colpirmi davvero. Nonostante avessero uno stile grezzo, ero ossessionato da qui riff. Così iniziai a collezionare tanto materiale del genere.
4. In che modo scrivi le tue canzoni?
- Non ho un metodo particolare, il più delle volte inizio a registrare delle parti di drum machine oppure dei riff di chitarra, successivamente, unisco tutti i pezzi, come per un puzzle. La musica viene prima di tutto e successivamente scrivo i testi. Di solito compongo di notte perché in quelle ore trovo il tempo per sedermi e concentrarmi sul mio materiale.
5. Che tipo di attrezzature utilizzi?
- Ho imparato tutto da solo, perciò mi ritengo un autodidatta. Da quando suono il basso e la chitarra mi piace usare pick-up attivi perché li sento molto più potenti. Uso chitarre a 6 corde e un basso a 5. Penso che le chitarre a 7 corde siano più adatte per il deathcore, per questo non mi piacciono.
6. E' arrivato il momento di parlare del nuovo "En el río del olvido". In che periodo hai registrato le tracce del disco?
- Negli anni '90 ho collaborato con uno dei miei cugini per creare la pagina web dedicata alla scena metal della città di El Salvador. Si chiamava "The El Salvador Metal Web Page" e in essa cercammo di includere molte band attive in quel periodo. Quando decisi di bloccare le attività per Disorder nel 2002 iniziai a ricevere tante mail di persone che erano interessate ai miei demo, così decisi di rimettere in moto il progetto e far vedere le mie vere potenzialità. Da quel momento cominciai a darmi da fare seriamente. Il processo di composizione per Disorder è stato lento all'inizio, per questo motivo l'album è stato pubblicato solo nell'ottobre del 2014.
7. Mi parli dei testi di "En el río del Olvido"?
- Parlano di esperienze personali, della guerra civile nella città di El Salvador, alcuni toccano tematiche sociali, altri si scagliano contro i politici e perciò denunciano la situazione che viviamo nel nostro paese.
8. Che significato ha per te il termine Disorder?
- Disorder per me significa Caos, Entropia. Naturalmente il nome è molto vecchio ed è stato scelto quando ero molto giovane. Forse non è adatto a quello che sto suonando oggi, ma non importa, in generale, fa riferimento al caos che circonda questo fottuto mondo.
9. Se dovessi scegliere dei gruppi con cui partire in tour?
- Domanda interessante. Io sceglierei dei gruppi con uno stile un po' differente da quello dei Disorder. Forse direi i DECEASED, gli EXCITER o i REVEL IN FLESH.
10. Cosa possiamo aspettarci dal tuo futuro?
- Sicuramente la pubblicazione di altre buone releases. Attualmente sto completando un nuovo album che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell'anno. Inoltre, sono impegnato in un altro progetto con un amico del Sud America.
11. Lascio a te le ultime parole... Grazie per l'intervista!
- Grazie mille a te per l'interesse nella mia band e spero che il disco ti sia piaciuto. Ringrazio tutti i lettori della tua webzine e spero di vedervi in tour con una delle mie formazioni. Continuerò a lavorare duro per il prossimo anno. Saluti a tutti!!!
1. Ciao Morbid. Come stai? Grazie per l'intervista!
- Ciao amico mio, io sto abbastanza bene. Attualmente sono attivo con un sacco di cose. In qualche modo si deve andare avanti. Spero anche tu stia facendo bene!
2. Sicuramente non tutti i lettori di Son of Flies sono al corrente che il progetto Disorder è nato nel lontano 1994. Cosa puoi dirci della tua carriera?
- Iniziai a comporre musica per questa band intorno al 1994, anno in cui comprai la mia prima chitarra. Inizialmente scrivevo i testi in inglese, ma poi passai allo Spagnolo. Cercai dei membri per la band, ma ai tempi, si rivelò molto difficile perché in quel periodo storico la maggior parte delle persone erano coinvolte dal grunge e dal rock alternativo. Mi ci sono voluti anni per concretizzare il mio suono. Ricordo che iniziammo velocemente ad imparare le nostre prime canzoni, ma senza farci mancare alcune cover dei vari Dismember, Unleashed, Black Sabbath, Benediction, ecc. Nei primi periodi non esisteva nessun sostegno in termini di denaro da parte di qualche etichetta, perciò registrammo i nostri 2 demo a casa dei miei genitori e li stampammo con il mio marchio PUS RECORDS. Dopo un po' di tempo mi accorsi che gli altri ragazzi del gruppo iniziavano ad atteggiarsi da rockstar e così le prime incomprensioni tra noi rovinarono tutto. Dovetti mettere a riposo il progetto e decisi di formare un nuovo gruppo: i Conceived by Hate.
3. Come sei arrivato ad appassionarti a questo stile musicale? Qual è la prima band estrema che hai ascoltato o che ti è piaciuta fin da subito?
- Ho ascoltato metal fin dalla giovane età. I miei cugini, che erano dieci anni più grandi di me, avevano alcuni nastri Metal e dopo averli ascoltati e riascoltati per tante volte, iniziai a mettermi in gioco in questo circuito musicale, forse ai tempi avevo 11/12 anni. Penso siano stati i Bathory a colpirmi davvero. Nonostante avessero uno stile grezzo, ero ossessionato da qui riff. Così iniziai a collezionare tanto materiale del genere.
4. In che modo scrivi le tue canzoni?
- Non ho un metodo particolare, il più delle volte inizio a registrare delle parti di drum machine oppure dei riff di chitarra, successivamente, unisco tutti i pezzi, come per un puzzle. La musica viene prima di tutto e successivamente scrivo i testi. Di solito compongo di notte perché in quelle ore trovo il tempo per sedermi e concentrarmi sul mio materiale.
5. Che tipo di attrezzature utilizzi?
- Ho imparato tutto da solo, perciò mi ritengo un autodidatta. Da quando suono il basso e la chitarra mi piace usare pick-up attivi perché li sento molto più potenti. Uso chitarre a 6 corde e un basso a 5. Penso che le chitarre a 7 corde siano più adatte per il deathcore, per questo non mi piacciono.
6. E' arrivato il momento di parlare del nuovo "En el río del olvido". In che periodo hai registrato le tracce del disco?
- Negli anni '90 ho collaborato con uno dei miei cugini per creare la pagina web dedicata alla scena metal della città di El Salvador. Si chiamava "The El Salvador Metal Web Page" e in essa cercammo di includere molte band attive in quel periodo. Quando decisi di bloccare le attività per Disorder nel 2002 iniziai a ricevere tante mail di persone che erano interessate ai miei demo, così decisi di rimettere in moto il progetto e far vedere le mie vere potenzialità. Da quel momento cominciai a darmi da fare seriamente. Il processo di composizione per Disorder è stato lento all'inizio, per questo motivo l'album è stato pubblicato solo nell'ottobre del 2014.
7. Mi parli dei testi di "En el río del Olvido"?
- Parlano di esperienze personali, della guerra civile nella città di El Salvador, alcuni toccano tematiche sociali, altri si scagliano contro i politici e perciò denunciano la situazione che viviamo nel nostro paese.
8. Che significato ha per te il termine Disorder?
- Disorder per me significa Caos, Entropia. Naturalmente il nome è molto vecchio ed è stato scelto quando ero molto giovane. Forse non è adatto a quello che sto suonando oggi, ma non importa, in generale, fa riferimento al caos che circonda questo fottuto mondo.
9. Se dovessi scegliere dei gruppi con cui partire in tour?
- Domanda interessante. Io sceglierei dei gruppi con uno stile un po' differente da quello dei Disorder. Forse direi i DECEASED, gli EXCITER o i REVEL IN FLESH.
10. Cosa possiamo aspettarci dal tuo futuro?
- Sicuramente la pubblicazione di altre buone releases. Attualmente sto completando un nuovo album che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell'anno. Inoltre, sono impegnato in un altro progetto con un amico del Sud America.
11. Lascio a te le ultime parole... Grazie per l'intervista!
- Grazie mille a te per l'interesse nella mia band e spero che il disco ti sia piaciuto. Ringrazio tutti i lettori della tua webzine e spero di vedervi in tour con una delle mie formazioni. Continuerò a lavorare duro per il prossimo anno. Saluti a tutti!!!
CONTATTI:
facebook.com/disorderelsalvador
morbidskullsv@gmail.com
DISORDER line-up:
Morbid - Polistrumentista
RECENSIONE:
DISORDER "En el río del olvido" 2015 - Morbid Skull Records