Quello dei SUNSET IN THE 12TH HOUSE è un post rock psichedelico ricercato e atmosferico, e non c'è modo migliore per descriverlo. Il nome della band rumena si riferisce alla matrice astrologica in cui la dodicesima casa è la dimora effettiva del subconscio, quindi, come da manuale, il concept scelto si fonde alla perfezione con un sound particolare che ha profonde radici nella musica sperimentale di metà anni ottanta ("Seven Insignia", "Arctic Cascades"), anche se, il quartetto lo rende attuale mediante un approccio molto più moderno. Non mancano passaggi meditativi nei quali vengono enfatizzati dei suoni orientali che fanno presa durante la fruizione, e forse, saranno proprio quelli a stimolare maggiormente l'attenzione dell'ascoltatore (la quarta "Desert's Eschaton"). In questo senso, "Mozaic" è un disco interessante, con tanti buoni spunti, ma va anche aggiunto che, a tratti, il loro songwriting risulta un po' slegato. Manca qualcosa che possa fare da catalizzatore. Particolare è l'attacco della conclusiva "Rejuvenation", influenzato dagli ultimi Rush. La scelta di utilizzare la voce in due sole canzoni la trovo davvero inappropriata, proprio perché, a mio avviso, i Sunset In The 12th House rendono meglio sull'impalcatura strumentale. Per il futuro servirà più attenzione sugli arrangiamenti.
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TRACKLIST: Seven Insignia, Arctic Cascades, Paraphernalia Of Sublimation, Desert's Eschaton, Ethereal Consonance, Rejuvenatio