E' un EP esplosivo quello confezionato dagli svizzeri ANACHRONISM. Il loro sound ha solide fondamenta sotto gli impianti del brutal death metal corrosivo e selvaggio, anche se questi musicisti di Losanna, sono molto più vicini all'approccio squilibrato di band quali Cephalic Carnage, Cryptopsy e Necrophagist. Nati nel 2009, gli Anachronism vedono tra le proprie fila un cantante di razza come Matthieu Favre, bravo nel variare la sua timbrica vocale e metterla a disposizione di quel songwriting che si insinua con tempestività nei solchi profondi del lavoro. Non è da meno la restante parte della line-up, in cui è coinvolta a pieno titolo la chitarrista Lisa Voisard, oltre che Nicolas Riederer (chitarra & backing vocals), Florent Duployer (batteria), Julien Waroux (basso). Come avevo anticipato poco fa, in "Reflecting The Inside" troviamo sì dei contenuti diretti e in-your-face, ma non mancano episodi dove a fare da padrone è l'aspetto meno impetuoso e serrato di questa musica brutale: "Memories", "A Way to Emptiness", "Ephemeral Embrace", quest'ultima, conclusa con una sinistra litania apocalittica. Un gruppo che non si limita a rivisitare l'andamento contorto dei soliti nomi, ma che sa anche essere audace e dinamico. Il valore del nuovo EP sta nei punti di raccordo tra le due varianti sonore, e proprio in questi cambi di tempo repentini, i nostri sanno raggiungere le migliori atmosfere. Meritevoli.
Contatti:
anachronismdeath.bandcamp.com/reflecting-the-inside
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TRACKLIST: Memories, Undefined, A Way to Emptiness, Frustration, Infused or Innate, Ephemeral Embrace