venerdì 6 febbraio 2015

Intervista: INCHIUVATU - "LA CURA CONTRO I DEMONI INTERIORI"






IL SICILIANO AGGHIASTRU E' UNO DEI MUSICISTI NOSTRANI PIU' INTERESSANTI DELLA SCENA UNDERGROUND, UN ARTISTA MAI PREVEDIBILE CHE IN VENTIDUE ANNI DI CARRIERA HA ESPLORATO INNUMEREVOLI STRADE PER LEGARE PERMANENTEMENTE LE SUE PAROLE ALLA MUSICA DEL PROGETTO INCHIUVATU. IL NUOVO EP "VIA MATRIS" E' UN LAVORO INTENSO E RICCO DI TANTE SFUMATURE DIFFERENTI. QUESTA INTERVISTA PER SON OF FLIES WEBZINE VI PORTERA' VERSO L'ESSENZA DELLA SUA ARTE.

1. Innanzitutto, partiamo da un dato reale: l'EP "Via Matris" è un lavoro molto più introspettivo, orientato verso sonorità acustiche. Addirittura, lo si può considerare il capitolo più quieto della tua carriera. Vuoi spiegarci perché hai voluto intraprendere tale direzione?

"Via Matris" è un esperimento, come lo fu Addisiu. Se proprio volessimo usare parole più nobili, potrei dire che è un'ulteriore visione di quel giardino siculo che ho sempre immaginato, allorquando mi accingo a comporre per il progetto Inchiuvatu. In questo caso, l'acustico-estremo, voleva essere quel che immagino accada sotto le ramificazioni dell'oleastro o in una cavea greca. Ossia, suonare in assenza di elettricità, non rinunciando alle trame contemporanee della musica folk black metal. Io voglio essere diverso, ma in maniera naturale sono abituato a curiosare ovunque e a non avere limiti. "Via Matris" è semplicemente il mio sguardo oltre i parecchi limiti che la musica estrema odierna non ha alcuna voglia di superare.

2. Ho l'impressione che "Via Matris" non sia solo un movimento di personalità, ma anche di stile. Hai avuto l'esigenza di mettere a nudo altri lati di te non ancora esplorati?

- Ormai, dopo vent'anni mi sento sufficientemente a mio agio con o senza indumenti. Volevo provare a dire la mia in ambito metal estremo, ma senza rinunciare all'originalità, cosa ancora possibile come senti... Non mi pongo limiti di generi, di cantato, di strumenti. Nel mio personale modo di fare musica, posso fare tutto. Perché sono sempre stato anarchico, e perché oggi, più che mai, non si deve temere nessuna regola, né commerciale, né di critica. È morto tutto, è finito tutto. Ci siamo liberati da tutta quella sovrastruttura che un tempo regolava il mercato. Oggi le cose più interessanti le puoi sentire realizzate da ragazzi indonesiani che registrano sul cellulare. È fantastico. Ricorda i primi anni 90 del black norvegese, ma è anche meglio, poiché non c’è l’esigenza, da parte di media e artisti, di ostentare un bel niente. Siamo all'anarchia totale, per cui, perché limitarsi. C'è un enorme possibilità per essere creativi.

3. Il titolo "Via Matris" ha sicuramente dei significati molto profondi, legati a qualcosa di spirituale. Perché hai deciso di utilizzare tale titolo e cosa rappresenta per te la spiritualità?

- Spiritualità? L'unico spirito che conosco, me lo bevo. Ho molto tempo a disposizione. Colgo un'idea e la sfrutto per rimarcare la differenza tra me e quelli che di idee non ne hanno, o aspettano lo spirito santo. Ho smesso con lo spirito, da tempo. Non c’è niente di 'etereo', 'onirico'. Note, trame, competizione, suoni e incubi da esorcizzare.

4. Considerando la tua lunga esperienza nell'underground musicale, mi chiedo se questa sterzata stilistica sia stata condizionata da qualcosa in particolare. Hai paura di essere assorbito dalla grande massa odierna? Temi che il suono più heavy degli Inchiuvatu possa in qualche modo limitare la tua creatività?

- Niente può limitare la mia creatività poiché non ho mai avuto vincoli. Subito dopo Addisiu decidemmo di creare una nostra etichetta, la INCH Productions, ora continuiamo a fare musica per il solo capriccio di impegnare il nostro tempo in modo creativo. E poi, "Via Matris", come dici tu, è una sterzata, ma la strada e lunga, tortuosa e al volante mi ci sono appena messo.

5. Ti sei sentito influenzato (indirettamente) dal vecchio cantautorato italiano? Oppure solo la tradizione della tua terra (la Sicilia) gioca un ruolo fondamentale nel tuo processo compositivo? Nella tua musica sembra ci sia una continua lotta tra sacro e profano... E' così?

- Le mie influenze sono una quantità inimmaginabile. Effettivamente posso dirti che dal 2008 ho imparato tanto da Cesare Basile, Swans, Pall Jenkins ma anche dai Pooh. La questione è che se riesci a scovare la magia che anima un artista, questa scintilla non sai mai come s'infilerà nelle trame delle tue visioni, e credimi, in ogni artista c'è una scintilla di follia. Certo, occorre anche fiutarli, scovarli e saperli comprendere. Anche nel caso della Sicilia ho parecchi conflitti, e rivedo costantemente le mie posizioni. Ultimamente la sacralità profana di certe tradizioni mi appassionano parecchio. Non è escluso che, per farti un esempio, tu mi possa trovare scalzo a portare la madonna del mare in processione. Sono cose che, anche da non credente, fanno parte del mio vissuto. Delle tue perversioni, direi.



6. Ci sono stati dei libri o film che hanno influenzato la scrittura dei tuoi testi?

- 'Le Vite' di Giorgio Vasari e molto materiale artistico. Biografie, movimenti. La Storia dell'Arte è la chiave per capire tutto, in ogni ambito. Anche medico. Consigliato anche il tomo di Diogene Laerzio. Teatro greco a volontà. Ma in realtà non leggo molto. Perché hanno tutti ragione. Hanno tutti compreso la bellezza, attraverso le loro Opere, ed esaltano la vita con le loro Opere, ma è proprio nel costatare l'orrore del mondo in cui vivi che poi questa bellezza viene vanificata, per cui, per non disperarsi, meglio viver come bruti tra tanti che seguir virtute e canoscenza. Mangiamo già come maiali infedeli e a delle bestie permettiamo di governarci. Che cazzo leggi di poesia... fottiti di grassi idrogenati.

7. In che formato è stato pubblicato "Via Matris". CD o LP?

- CD e digitale. Personalmente sto cercando di capire cosa sarebbe divertente fare in ambito supporti. È innegabile che la musica ormai non ha più un supporto. Anche io, vile fruitore, non lamento l’ascolto di mp3 dozzinali, quindi si pensa spesso all'oggetto, a come arredare la musica. Le grafiche di questi 5 EP della pentalogia le sto realizzando a mano. Una sorta di découpage. Ma fan a parte, non credo sia la strada... mi vien da pensare che dovremmo astenerci dal fare musica registrata, e riportarla alle origini, ossia quando questa veniva espressa solo in sede live. Ma anche questa opzione presenta non pochi problemi. Intanto che ci sto a pensare la vita passa, e passa anche quella di chi dovrebbe seguire queste elucubrazioni. Bene, allora restiamo sul piano delle idee… Per la concretizzazione lasciamo le risposte ai posteri.

8. A proposito di spinte positive personali: cosa hai ascoltato durante la creazione di "Via Matris"?

- Non me lo ricordo. Ascolto almeno sessanta dischi al mese e ne produco altrettanti. Ultimamente sto 'recuperando' i Nadur. Sono un gruppo folk siciliano degli anni 80 con una grazia nel tessere gli arrangiamenti superlativa. Fecero un solo vinile dal titolo 'Annaddurari' e poi, sonno per un buon trentennio. Da qualche mese sto riarrangiando parte di quel disco col cantante originale, Saro. Ecco, ho ascoltato quello.

9. Quali sono i tuoi progetti immediati e futuri?

- Tra il Venerdì Santo e la Pentecoste di quest'anno, (ormai seguo il calendario liturgico), uscirà la conclusione di questa pentalogia, ossia il seguito di Via Matris, dunque Via Lucis. Saranno altre quattordici stazioni. Credo che ci lavorerò un po' come ho fatto con INRI. Ossia, buona la prima, tra una pausa e l'altra dal caffè. In mezzo ci saranno nuovi EP e progetti: LAVA con Empedocles parte II, Balàta, un progetto ultra estremo industriale black metal di Rosario Badalamenti e zu' Cornelius Basiliscu, che coppia… Sempre in ambito 'oscurità' black stiamo lavorando ai Tirannìa, ancora più irrequieti dei Maleficu Santificatu, e poi suono con i Sintenza, che saranno un'altra novità della mia Mediterranean Scene. Nei ritagli di tempo, ho anche qualche idea per i Bujo Celeste. Una roba alla Kilimanjaro Darkjazz Ensemble, Velvet Cacoon e qualche punta di estremismo sonoro. Ho anche in cantiere un nuovo EP di Agghiastru e ho lavorato ad un disco 'cantautorale' urbano con Andrea ex Tronus Abyss. Insomma, come si dice dalle mie parti, 'unni arrivu appizzu a spingula' – ossia, vediamo dove arrivo, e lì mi fermo. Ma credimi, non c’è nessun posto dove arrivare...

10. GRAZIE per l'intervista!

- Grazie a te per il supporto.


CONTATTI:

inchproductions.bandcamp.com/inchiuvatu-via-matris-ep-2014
facebook.com/AGGHIASTRU
inchproductions.com
info@agghiastru.com


INCHIUVATU line-up:

Agghiastru - Voce, Piano, Chitarra, Basso
Rosario Badalamenti - Chitarra
Tati - Batteria, Percussioni


RECENSIONE:
INCHIUVATU "Via Matris" 2014 - Inch Productions