TOCCA A BJ, CYNAR E SERPICO, MEMBRI DEI CAPITOLINI DOOMRAISER, PRESENTARE AI LETTORI DI SON OF FLIES WEBZINE LA LORO BAND E IL NUOVO ALBUM "REVERSE (PASSAGGIO INVERSO)", UN CONCENTRATO DI POTENTISSIMO DOOM METAL CHE FARA' IMPAZZIRE I NUMEROSI FAN DEL GENERE. SONO DAVVERO FELICE DI DARE SUPPORTO AD UNA DELLE MIGLIORI REALTA' NOSTRANE!
1. Ciao ragazzi. Vorrei iniziare l'intervista chiedendoti come ci si sente ad aver dato alle stampe un album potente e ispirato come "Reverse (Passaggio Inverso)"?
BJ - Ciao, al momento stiamo attraversando un momento di soddisfazione e di relax. Sai dopo un periodo in cui erano tanti i tasselli che si stavano incastrando e pur avendo, ad un certo punto, un’idea chiara di quello che stavi realizzando e di come lo volevi realizzare, non ne hai una giusta e vera cognizione sino a che l’album non è finito e gira nel tuo stereo. La potenza di questo album credo sia dovuta al fatto che la cercavamo anche in studio ed anche al fatto che questo album è stato composto e registrato molto velocemente e con molta energia, carica ed entusiasmo da parte di tutti. Questo te lo possono confermare anche gli altri. Ora cerco di godermi questa sensazione di pace al momento, anche se già cominciano a venire in mente di come avrei fatto diversamente, o di come potrei fare in altra maniera una determinata cosa e questo è positivo perché comunque è tutto in continua evoluzione.
CYNAR - Siamo molto soddisfatti, abbiamo scritto l'album in poco tempo mettendo a fuoco tutte le idee del momento forgiandole con grande passione, quindi vedere alla luce l'album in così poco tempo dal concepimento iniziale è stato emozionante e gratificante, diciamo di essere molto appagati sotto questo punto di vista.
SERPICO - Avevamo le idee molto chiare circa la direzione che volevamo dare a questo album, abbiamo lavorato sodo e l’impegno che abbiamo impiegato è stato ripagato. Non possiamo che ritenerci soddisfatti e fieri di questo nuovo capitolo.
2. Quanto tempo avete impiegato per pensarlo, scriverlo, arrangiarlo e successivamente registrarlo? E come mai avete deciso di affidarvi al guru Billy Anderson per il mixaggio + mastering? Come avete fatto ad entrare in contatto con lui? Se non ricordo male, siete la seconda band in Italia che opta per tale scelta dopo i liguri Varego...
BJ - Come dicevo prima è stato un processo molto rapido per noi quello della composizione dell’album. Abbiamo iniziato da zero come solitamente a novembre del 2013, dopo una serie di concerti. Il 5 maggio 2014 siamo entrati in studio con i pezzi pronti. Concluse le registrazioni ci siamo fermati fino a dopo l’estate per assimilare e capire se qualcosa non ci convincesse prima di continuare con il mix, anche se le idee erano chiare ed infatti non abbiamo toccato nulla. L’idea di lavorare con Billy Anderson me la porto dietro da anni e l’avevo già proposta al resto della band nel periodo di "Erasing the Remembrance" (2009), ma non si era concretizzata principalmente per una questione di tempistiche e soprattutto di budget all’epoca. Eravamo comunque rimasti in contatto io e lui ed è capitato anche di incontrarci di persona in occasione di alcuni tour in cui lui seguiva come fonico live delle band. Ritengo che lui sia la persona più indicata per lavorare sulle basse frequenze. Le rendere al meglio dandogli anche quel marciume necessario, imprimendogli potenza e mantenendo una ritualità di fondo che è quello che siamo come band live.
CYNAR - Abbiamo optato per affidare il lavoro di mix e mastering dell'album a Billy Anderson proprio perché pensavamo fosse la persona più adatta per questo nuovo lavoro. Conosciamo molto bene i lavori che ha prodotto e che produce e pensavamo fosse un'ottima strada... e così è stato! È uno stregone del suono.
SERPICO - Abbiamo iniziato a scrivere i brani circa un anno fa. C’era gran voglia di scrivere nuovo materiale, di mettere in musica nuove esperienze, nuove immagini, di condividere nuove emozioni. E’ stato faticoso, se cosi si può dire, indirizzare la mole di riff, di idee, che zampillavano come lava da un vulcano ogni qual volta ci ritrovavamo per suonare. Ed è meraviglioso, perché ti rendi conto che cinque ragazzi, cinque appassionati, cinque amici, possono creare qualcosa di grande perché sono una cosa sola. Billy Anderson è il numero uno a dare corpo ad un certo tipo di sound, da subito abbiamo pensato a lui.
3. Durante il processo di scrittura per questo nuovo "Reverse (Passaggio Inverso)" avete voluto mettere in evidenza qualche elemento specifico per contraddistinguere l'intera release? Se si, quale?
CYNAR - In realtà il tutto ha avuto un processo molto spontaneo, come sempre d'altronde, quindi il modo di scrittura dell'album è stato guidato dall'irruenza, dall'istintività e dall'atto del momento, non c'è un elemento specifico che contraddistingue il disco, ma la totalità degli elementi, l'omogeneità delle parti di ognuno di noi, l'alchimia che si è creata con la nuova line-up: forse questi sono gli elementi più importanti e che contraddistinguono l'intera release di REVERSE e del nostro intero percorso fino ad oggi.
SERPICO - L’unica cosa che posso dire sia in evidenza, per quel che mi riguarda è Doomraiser, la nostra anima ed il nostro spirito.
BJ - Guarda la cosa che più abbiamo cercato durante il processo di scrittura, visto essere il primo con due chitarristi nuovi, è stato quello di imprimere anche a loro e mantenere quello che è il nostro modo di comporre: insieme. Tutto nasce suonando insieme nella nostra sala. Si parte da un idea del momento o da un’idea di qualcuno, ma sempre di singolo riff si parla. Poi tutto si aggiusta suonandolo insieme, difficilmente qualcosa rimane così come uscito dalla testa di uno di noi perché Doomraiser è frutto di una coesione di energie che costituiscono un’unica entità e mi sembra che, non solo da come è andato il processo creativo, ma anche da come vedi che risponde Serpico a questa domanda l’entità sia materializzata.
4. Sicuramente nel corso degli anni il vostro sound ha subito una naturale crescita ed evoluzione, ma lo stile dei Doomraiser è rimasto ben riconoscibile ed elastico. Come pensi sia cambiata la vostra musica dagli esordi fino ad oggi? Secondo il tuo punto di vista, cosa avete guadagnato e cosa avete perso?
BJ - Ti ringrazio prima cosa per questa affermazione, è sempre bello sentirsi dire che lo stile con cui si propone musica è ben riconoscibile. Grazie veramente. Cos’è cambiato dagli esordi? Siamo diventati più bravi a suonare? Bah, può essere e lo sarà sicuramente, ma non è solo quello che fa evolvere la musica in senso artistico. Sicuramente la voglia di non rimanere statici, di crescere senza limiti. Di fotagrafare e raccontare sempre meglio e con sincerità quello che sono i nostri momenti, i nostri attimi nel momento in cui sono tali. Quindi ritorniamo alla domanda cosa è cambiato? Noi che ci siamo evoluti come persone ed elementi che volta in volta abbiamo inserito perché frutto del momento, sono stati smussati spostati e meglio integrati nel nostro suono per dare spazio a nuovi elementi che si vanno ad aggiungere per la nostra continua curiosità e voglia di andare avanti.
SERPICO - Hai detto bene, evoluzione. Il percorso è un continuum. Ciò che perdi, se lo perdi, e ciò che guadagni, se lo guadagni, è solo un’evoluzione. Non si tratta di una scelta fatta a tavolino, non sei in un negozio o al mercato, è la tua vita, sono le tue emozioni, sei Tu che cambi, evolvi, cresci, e con te la tua musica, che altro non è che rappresentazione del Sé, del proprio essere.
CYNAR - Penso che ogni tappa che abbiamo raggiunto è stata importante per la nostra crescita, il nostro percorso è stato sempre molto spontaneo! Tutto quello che abbiamo fatto nel corso degli anni è stato sempre quello di mettere il nostro bagaglio a disposizione della musica, creando passo dopo passo quella che era l'anima dell'entità Doomraiser. Ogni nostra produzione rappresenta un tassello, una particolare visione delle cose di quel momento, una sfida a noi stessi, e quindi un concetto musicale che si sviluppa con delle trame quotidiane.
5. La band ha affrontato dei cambi di line-up importanti negli ultimi anni? Oppure il gruppo è rimasto coeso sin dagli inizi?
CYNAR - Il primo cambio di line up avvenne nel 2009 quando il chitarrista Valerio Dominici decise di lasciare la band per dedicarsi ad altri progetti musicali, lo sostituì il nostro amico Willer Donadoni. Nel 2013 ilprimo chitarrista Drugo e successivamente Willer decidono di lasciare il progetto per ragioni personali. Questi sono stati i vari cambi nel corso degli anni.
BJ - Beh, il cambio di due chitarristi tra un disco e l’altro è direi un cambio importante. Ne avevamo cambiato già uno in passato, mantenendo comunque il gruppo sempre molto coeso. E’ la forza della band. Sempre per ripetermi, ma per sottolineare una cosa fondamentale per questa band è che Doomraiser è un’unica entità che si manifesta quando l’energie dei singoli si incontrano e si uniscono. Questo era e questo sarà sempre. E’ la cosa più importante per suonare in questo gruppo. Anche per questo motivo la scelta dei due nuovi chitarristi, Serpico e Montagna, è andata a ricadere su due persone che conoscevamo e con cui condividevamo già birre, musica e chiacchiere al di fuori della band.
6. Si sa che,mentre si ascolta musica (di qualsiasi genere), spesse volte la mente si ricollega a tutto ciò che ha immagazzinato nel corso degli anni. Credo che venga naturale trovare dei margini di paragone con altre band più blasonate mentre si approfondiscono determinati dischi. Per quanto mi riguarda, scrivendo le mie righe in sede di recensione per il vostro nuovo album, mi è venuto spontaneo menzionare i Cathedral e i Down di Phil Anselmo... Pensi che in qualche modo queste due band siano state importanti o fonti di ispirazione indirette per questo "Reverse (Passaggio Inverso)"? Da dove attingete per scrivere le canzoni per i Doomraiser?
SERPICO - Grazie, è un bel complimento essere paragonati a queste due grandi band. Personalmente ritengo PepperKeenan e Gus Jennings due grandi chitarristi, tirano giù dei riff eccezionali, alcuni riff dei Cathedral poi, sono delle pietre miliari, sono storia. Dire però, che siano fonti di ispirazione diretta è un po’ azzardato, anche perché ascoltiamo molta musica quindi limitare a due nomi la nostra ispirazione può essere un po’ riduttivo. Ho sempre pensato che un musicista, se possibile, debba sviluppare un proprio stile personale, più che limitarsi ad assomigliare a qualcuno.
CYNAR - I Cathedral in qualche modo rappresentano per ognuno forse una delle più grandi fonti di ispirazione, siamo cresciuti con quel sound e sicuramente a livello inconscio è entrato a far parte del nostro intimo, è qualcosa che rimane attaccato alla corteccia delle emozioni e che rimane per sempre. Per quanto riguarda i Down non sono personalmente un grande amante della band, anche se provo rispetto e stima. La scrittura delle canzoni è un mix delle nostre emozioni, non abbiamo un vero punto di riferimento a cui ci ispiriamo, siamo molto liberi in questo, tutto quello che abbiamo dentro si trasforma in musica e concetti senza seguire uno stilema ed una rigida forma schematica. Abbiamo tutti i nostri numi, ma siamo poi molto liberi nell'esprimere noi stessi.
BJ - Sicuramente, anche inconsciamente, essendo non solo musicisti, ma anche fruitori musicali, influenze di quello che si ascolta o ascoltato va a finire in quello che suoni. Chi è che non ha cominciato a suonare perché attratto da quella band più tosto che un’altra? Quando componiamo però cerchiamo di lasciare fuori tutto quello che ascoltiamo, ma di portare in musica, e nel nostro caso direi i DOOM, solo quelle che sono le nostre sensazioni.
7.Come dicevo poc'anzi, "Reverse (Passaggio Inverso)" conserva grossomodo i canoni distintivi dei Doomraiser, ma ci sono delle interessanti novità, più che nello stile nel mood di certi brani, ce ne vuoi parlare?
SERPICO - Beh, avere due chitarristi diversi rispetto i precedenti album ha sicuramente influenzato il mood dei pezzi, ma ovviamente un disco è la manifestazione di quello che è il sentimento di una band, non solo di due elementi. Mentre andavamo avanti con la scrittura, infatti, ci accorgevamo che i brani erano animati da un feeling particolare che non era dato da una specifica direzione stilistica che volevamo imprimere, bensìdai nostri stati d’animo, da ciò che in noi trasmettevano le liriche e i temi delle varie tracce.
BJ - Credo di avere risposto già parlando precedentemente a questa domanda. Posso aggiungere che prima di cominciare a lavorare sui nuovi pezzi parlavamo con Cynar su come i Doomraiser fossero arrivati, crescendo nel loro modo di esprimersi nei primi tre dischi, all’apice della pscichedelia per noi e per come la potevamo esprimere. Volevamo quindi mantenere si quell’elemento, ma riportarlo in una chiave più metal, più heavy.
CYNAR - Siamo molto orgogliosi di essere rimasti in qualche modo sempre fedeli al nostro marchio di fabbrica e sempre con la voglia di guardare oltre, di creare qualcosa di nuovo. Forse questo ci permette di rimanere noi stessi in ogni nostra nuova esperienza, cambiando però ogni volta pelle. Siamo sempre alla ricerca di nuove dimensioni, di nuove melodie da poter sviluppare, ci piace rimanere ancorati ad una base e poter comunque spaziare emotivamente e nell'approccio di scrittura dei brani, è una formula che funziona.
8. Di cosa trattano i nuovi testi? C'è un filo conduttore con quelli scritti per gli album precedenti?
CYNAR - I testi sono fondamentalmente delle visioni su alcuni argomenti che riguardano il mondo quotidiano e l'oscuro e tortuoso mondo dell'io. “Addiction” per esempio tratta il tema dell'assuefazione causato da alcune sostanze, approfondisce quello che è il vortice del vizio dell'uomo che porta lo spirito in un labirinto tortuoso dove non esiste ne una fine e ne un vero appagamento. “Mirror of pain” parla di quello che è il nuovo disturbo del secolo: la depressione, una vera piaga, specchio di questa società malata che è nient'altro che il risultato dei mali dell'uomo stesso. “Ascension: 6 to 7” descrive un traguardo di coscienza attraverso un percorso quotidiano costellato di simboli e figure da interpretare, di sigilli da aprire, di segreti da carpire per poter risolvere noi stessi, la parte più oscura e segreta dell'io. “Apophis”, invece, secondo la mitologia egizia era la rappresentazione del buio e del caos, questa divinità era il nemico del dio sole RA a cui cercava ogni giorno di impedire di sorgere, rappresentava il caos primordiale e con il sangue tingeva i cieli di rosso. Il brano è una dura denuncia alla situazione attuale del nostro pianeta, un grido di rabbia nei confronti di una politica mondiale sbagliata e che impedisce un vero sviluppo umano. “In winter” è una riflessione sulla morte. “Dio inverso” descrive il concetto stesso del “reverse”, la via che conduce alla conoscenza passando attraverso un percorso che viene influenzato dalle profondità “nere” dell'intimo, un viaggio nel quale si incontrano tanti sentieri oscuri, che fanno paura, e che invece sono proprio quei sentieri nei quali ci si addentra pavidi, ma che una volta percorsi portano alla vera essenza delle cose. Ogni album ha una sua anima, una sua distinta personalità sia nella forma musicale che nella forma concettuale delle liriche e dei temi trattati.In realtà non ci sono connessioni importantitra quest'album e quelli precedenti, se non comunque il nero continuum di un pensiero, bizzarre vedute e alcune concezioni sul mondo.
9. Pensate che i vostri dischi riescano a catturare appieno l'energia e il muro di suono che mettete in moto dal vivo?
SERPICO - Credo di si, anche se poi bisognorebbe chiederlo più a chi ascolta la nostra musica e viene ai nostri concerti. L’aspetto live è fondamentale per noi, non siamo una band da studio, tutt’altro. La musica è condivisione, e quale momento migliore se non un live per condividere te stesso e la tua passione con il pubblico. Questo album, ad esempio, è carico di energia e sicuramente spronerà chi non ha mai visto i Doomraiser dal vivo a fare un salto ad un nostro concerto.
BJ - Mh! Ci proviamo e forse questa volta ci siamo andati vicino di più, vista la tipologia dei brani. Sai, il live e lo studio sono due dimensioni diverse che vanno vissute ed interpretate in maniera diversa secondo me. In maniera diversa, ma per perseguire uno stesso risultato: far parlare la tua musica, possibilmente senza annoiare se sei interessato all’argomento tu che ascolti. Credo poi che il muro, l’energia che ci sia in un live, se sei una live band, sarà sempre maggiore perché è una fase diretta di interscambio. C’è l’energia primordiale che fisicamente esce dal palco.
CYNAR - Abbiamo sempre separato i due mondi, per noi lavorare in studio fa parte di una realtà, suonare dal vivo di un'altra ancora, sono due mondi separati ma interscambiabili. Lo studio ci permette di incidere quella che è la vera natura concettuale e spirituale dei Doomraiser, svelare l'intimo attraverso i solchi del disco; il live invece rappresenta un rituale quasi sciamanico in cui le nostre energie sono trasmesse agli altri in maniera fisica. Per noi queste dimensioni sono importanti entrambe: una trasmette il sacro, l'altra il profano, sono le due facce della stessa medaglia.
10. Come giudicheresti la carriera dei Doomraiser fino ad oggi?
CYNAR - Pachidermica.
BJ - Creativa.
SERPICO - Certamente piena di soddisfazioni. Penso che in particolare il pubblico e chi apprezza i Doomraiser, apprezzi la spontaneità e la passione che ci anima e che mettiamo in quello che facciamo, oltre che la nostra musica ovviamente. Cosa c’è di più bello se non berti una birra (e anche più di una) con qualcuno che è venuto ad assistere ad un tuo concerto, dopo aver suonato?
11. I Doomraiser sono una delle poche band italiane che possono vantare un buon riconoscimento anche oltreconfine. Avete suonato tanti concerti in terra straniera. Una bella soddisfazione. Quando vi siete accorti di essere una band 'competitiva' a tutti gli effetti?
CYNAR - In realtà noi pensiamo di non essere a tutti gli effetti competitivi, abbiamo sempre fatto le cose spontaneamente, fin dall'inizio nel progetto c'è stata tanta passione più che competizione, è stata quella la forza che ci ha permesso di andare avanti sempre. La passione per la musica prima di tutto, quindi fin da subito abbiamo trovato una nostra dimensione ed un equilibrio che ci permetteva di poterci esibire.
BJ - Potrà sembrare presuntuoso quello che vado a dire, ma credo faccia parte di quella parte di ego che è in ognuno di noi e che chi più chi meno, coscientemente o no, mostra. Ci sono tante band competitive come tu le definisce, molto più di noi sicuramente, ma a noi non interessa la competizione. La nostra differenza forse è che noi ci riteniamo una buona band perché ci piace quello che facciamo, con naturalezza e rimanendo sempre critici con noi stessi perché vogliamo fare ancora meglio ed essere ancora migliori.
12. Quali saranno i vostri prossimi passi nell'anno corrente?
SERPICO - Non fermarci mai. Andare avanti, sempre e comunque.
BJ - Suonare live, saremo in giro per una prima parte di tour europeo dal 18 febbraio insieme ai nostri fratellini (perché più giovani) Shores of Null. Sul nostro sito (doomraiser.net) o sul profilo facebook, trovate le date. Ne abbiamo già altre confermate, anche qui in Italia, ma aspettiamo che siano i promoter ad annunciarle prima di divulgarle anche noi. Altre ancora ne arriveranno. Questi sono i nostri prossimi passi. Rimanere sempre in movimento per evolverci e continuare il nostro percorso.
1. Ciao ragazzi. Vorrei iniziare l'intervista chiedendoti come ci si sente ad aver dato alle stampe un album potente e ispirato come "Reverse (Passaggio Inverso)"?
BJ - Ciao, al momento stiamo attraversando un momento di soddisfazione e di relax. Sai dopo un periodo in cui erano tanti i tasselli che si stavano incastrando e pur avendo, ad un certo punto, un’idea chiara di quello che stavi realizzando e di come lo volevi realizzare, non ne hai una giusta e vera cognizione sino a che l’album non è finito e gira nel tuo stereo. La potenza di questo album credo sia dovuta al fatto che la cercavamo anche in studio ed anche al fatto che questo album è stato composto e registrato molto velocemente e con molta energia, carica ed entusiasmo da parte di tutti. Questo te lo possono confermare anche gli altri. Ora cerco di godermi questa sensazione di pace al momento, anche se già cominciano a venire in mente di come avrei fatto diversamente, o di come potrei fare in altra maniera una determinata cosa e questo è positivo perché comunque è tutto in continua evoluzione.
CYNAR - Siamo molto soddisfatti, abbiamo scritto l'album in poco tempo mettendo a fuoco tutte le idee del momento forgiandole con grande passione, quindi vedere alla luce l'album in così poco tempo dal concepimento iniziale è stato emozionante e gratificante, diciamo di essere molto appagati sotto questo punto di vista.
SERPICO - Avevamo le idee molto chiare circa la direzione che volevamo dare a questo album, abbiamo lavorato sodo e l’impegno che abbiamo impiegato è stato ripagato. Non possiamo che ritenerci soddisfatti e fieri di questo nuovo capitolo.
2. Quanto tempo avete impiegato per pensarlo, scriverlo, arrangiarlo e successivamente registrarlo? E come mai avete deciso di affidarvi al guru Billy Anderson per il mixaggio + mastering? Come avete fatto ad entrare in contatto con lui? Se non ricordo male, siete la seconda band in Italia che opta per tale scelta dopo i liguri Varego...
BJ - Come dicevo prima è stato un processo molto rapido per noi quello della composizione dell’album. Abbiamo iniziato da zero come solitamente a novembre del 2013, dopo una serie di concerti. Il 5 maggio 2014 siamo entrati in studio con i pezzi pronti. Concluse le registrazioni ci siamo fermati fino a dopo l’estate per assimilare e capire se qualcosa non ci convincesse prima di continuare con il mix, anche se le idee erano chiare ed infatti non abbiamo toccato nulla. L’idea di lavorare con Billy Anderson me la porto dietro da anni e l’avevo già proposta al resto della band nel periodo di "Erasing the Remembrance" (2009), ma non si era concretizzata principalmente per una questione di tempistiche e soprattutto di budget all’epoca. Eravamo comunque rimasti in contatto io e lui ed è capitato anche di incontrarci di persona in occasione di alcuni tour in cui lui seguiva come fonico live delle band. Ritengo che lui sia la persona più indicata per lavorare sulle basse frequenze. Le rendere al meglio dandogli anche quel marciume necessario, imprimendogli potenza e mantenendo una ritualità di fondo che è quello che siamo come band live.
CYNAR - Abbiamo optato per affidare il lavoro di mix e mastering dell'album a Billy Anderson proprio perché pensavamo fosse la persona più adatta per questo nuovo lavoro. Conosciamo molto bene i lavori che ha prodotto e che produce e pensavamo fosse un'ottima strada... e così è stato! È uno stregone del suono.
SERPICO - Abbiamo iniziato a scrivere i brani circa un anno fa. C’era gran voglia di scrivere nuovo materiale, di mettere in musica nuove esperienze, nuove immagini, di condividere nuove emozioni. E’ stato faticoso, se cosi si può dire, indirizzare la mole di riff, di idee, che zampillavano come lava da un vulcano ogni qual volta ci ritrovavamo per suonare. Ed è meraviglioso, perché ti rendi conto che cinque ragazzi, cinque appassionati, cinque amici, possono creare qualcosa di grande perché sono una cosa sola. Billy Anderson è il numero uno a dare corpo ad un certo tipo di sound, da subito abbiamo pensato a lui.
3. Durante il processo di scrittura per questo nuovo "Reverse (Passaggio Inverso)" avete voluto mettere in evidenza qualche elemento specifico per contraddistinguere l'intera release? Se si, quale?
CYNAR - In realtà il tutto ha avuto un processo molto spontaneo, come sempre d'altronde, quindi il modo di scrittura dell'album è stato guidato dall'irruenza, dall'istintività e dall'atto del momento, non c'è un elemento specifico che contraddistingue il disco, ma la totalità degli elementi, l'omogeneità delle parti di ognuno di noi, l'alchimia che si è creata con la nuova line-up: forse questi sono gli elementi più importanti e che contraddistinguono l'intera release di REVERSE e del nostro intero percorso fino ad oggi.
SERPICO - L’unica cosa che posso dire sia in evidenza, per quel che mi riguarda è Doomraiser, la nostra anima ed il nostro spirito.
BJ - Guarda la cosa che più abbiamo cercato durante il processo di scrittura, visto essere il primo con due chitarristi nuovi, è stato quello di imprimere anche a loro e mantenere quello che è il nostro modo di comporre: insieme. Tutto nasce suonando insieme nella nostra sala. Si parte da un idea del momento o da un’idea di qualcuno, ma sempre di singolo riff si parla. Poi tutto si aggiusta suonandolo insieme, difficilmente qualcosa rimane così come uscito dalla testa di uno di noi perché Doomraiser è frutto di una coesione di energie che costituiscono un’unica entità e mi sembra che, non solo da come è andato il processo creativo, ma anche da come vedi che risponde Serpico a questa domanda l’entità sia materializzata.
4. Sicuramente nel corso degli anni il vostro sound ha subito una naturale crescita ed evoluzione, ma lo stile dei Doomraiser è rimasto ben riconoscibile ed elastico. Come pensi sia cambiata la vostra musica dagli esordi fino ad oggi? Secondo il tuo punto di vista, cosa avete guadagnato e cosa avete perso?
BJ - Ti ringrazio prima cosa per questa affermazione, è sempre bello sentirsi dire che lo stile con cui si propone musica è ben riconoscibile. Grazie veramente. Cos’è cambiato dagli esordi? Siamo diventati più bravi a suonare? Bah, può essere e lo sarà sicuramente, ma non è solo quello che fa evolvere la musica in senso artistico. Sicuramente la voglia di non rimanere statici, di crescere senza limiti. Di fotagrafare e raccontare sempre meglio e con sincerità quello che sono i nostri momenti, i nostri attimi nel momento in cui sono tali. Quindi ritorniamo alla domanda cosa è cambiato? Noi che ci siamo evoluti come persone ed elementi che volta in volta abbiamo inserito perché frutto del momento, sono stati smussati spostati e meglio integrati nel nostro suono per dare spazio a nuovi elementi che si vanno ad aggiungere per la nostra continua curiosità e voglia di andare avanti.
SERPICO - Hai detto bene, evoluzione. Il percorso è un continuum. Ciò che perdi, se lo perdi, e ciò che guadagni, se lo guadagni, è solo un’evoluzione. Non si tratta di una scelta fatta a tavolino, non sei in un negozio o al mercato, è la tua vita, sono le tue emozioni, sei Tu che cambi, evolvi, cresci, e con te la tua musica, che altro non è che rappresentazione del Sé, del proprio essere.
CYNAR - Penso che ogni tappa che abbiamo raggiunto è stata importante per la nostra crescita, il nostro percorso è stato sempre molto spontaneo! Tutto quello che abbiamo fatto nel corso degli anni è stato sempre quello di mettere il nostro bagaglio a disposizione della musica, creando passo dopo passo quella che era l'anima dell'entità Doomraiser. Ogni nostra produzione rappresenta un tassello, una particolare visione delle cose di quel momento, una sfida a noi stessi, e quindi un concetto musicale che si sviluppa con delle trame quotidiane.
5. La band ha affrontato dei cambi di line-up importanti negli ultimi anni? Oppure il gruppo è rimasto coeso sin dagli inizi?
CYNAR - Il primo cambio di line up avvenne nel 2009 quando il chitarrista Valerio Dominici decise di lasciare la band per dedicarsi ad altri progetti musicali, lo sostituì il nostro amico Willer Donadoni. Nel 2013 ilprimo chitarrista Drugo e successivamente Willer decidono di lasciare il progetto per ragioni personali. Questi sono stati i vari cambi nel corso degli anni.
BJ - Beh, il cambio di due chitarristi tra un disco e l’altro è direi un cambio importante. Ne avevamo cambiato già uno in passato, mantenendo comunque il gruppo sempre molto coeso. E’ la forza della band. Sempre per ripetermi, ma per sottolineare una cosa fondamentale per questa band è che Doomraiser è un’unica entità che si manifesta quando l’energie dei singoli si incontrano e si uniscono. Questo era e questo sarà sempre. E’ la cosa più importante per suonare in questo gruppo. Anche per questo motivo la scelta dei due nuovi chitarristi, Serpico e Montagna, è andata a ricadere su due persone che conoscevamo e con cui condividevamo già birre, musica e chiacchiere al di fuori della band.
6. Si sa che,mentre si ascolta musica (di qualsiasi genere), spesse volte la mente si ricollega a tutto ciò che ha immagazzinato nel corso degli anni. Credo che venga naturale trovare dei margini di paragone con altre band più blasonate mentre si approfondiscono determinati dischi. Per quanto mi riguarda, scrivendo le mie righe in sede di recensione per il vostro nuovo album, mi è venuto spontaneo menzionare i Cathedral e i Down di Phil Anselmo... Pensi che in qualche modo queste due band siano state importanti o fonti di ispirazione indirette per questo "Reverse (Passaggio Inverso)"? Da dove attingete per scrivere le canzoni per i Doomraiser?
SERPICO - Grazie, è un bel complimento essere paragonati a queste due grandi band. Personalmente ritengo PepperKeenan e Gus Jennings due grandi chitarristi, tirano giù dei riff eccezionali, alcuni riff dei Cathedral poi, sono delle pietre miliari, sono storia. Dire però, che siano fonti di ispirazione diretta è un po’ azzardato, anche perché ascoltiamo molta musica quindi limitare a due nomi la nostra ispirazione può essere un po’ riduttivo. Ho sempre pensato che un musicista, se possibile, debba sviluppare un proprio stile personale, più che limitarsi ad assomigliare a qualcuno.
CYNAR - I Cathedral in qualche modo rappresentano per ognuno forse una delle più grandi fonti di ispirazione, siamo cresciuti con quel sound e sicuramente a livello inconscio è entrato a far parte del nostro intimo, è qualcosa che rimane attaccato alla corteccia delle emozioni e che rimane per sempre. Per quanto riguarda i Down non sono personalmente un grande amante della band, anche se provo rispetto e stima. La scrittura delle canzoni è un mix delle nostre emozioni, non abbiamo un vero punto di riferimento a cui ci ispiriamo, siamo molto liberi in questo, tutto quello che abbiamo dentro si trasforma in musica e concetti senza seguire uno stilema ed una rigida forma schematica. Abbiamo tutti i nostri numi, ma siamo poi molto liberi nell'esprimere noi stessi.
BJ - Sicuramente, anche inconsciamente, essendo non solo musicisti, ma anche fruitori musicali, influenze di quello che si ascolta o ascoltato va a finire in quello che suoni. Chi è che non ha cominciato a suonare perché attratto da quella band più tosto che un’altra? Quando componiamo però cerchiamo di lasciare fuori tutto quello che ascoltiamo, ma di portare in musica, e nel nostro caso direi i DOOM, solo quelle che sono le nostre sensazioni.
7.Come dicevo poc'anzi, "Reverse (Passaggio Inverso)" conserva grossomodo i canoni distintivi dei Doomraiser, ma ci sono delle interessanti novità, più che nello stile nel mood di certi brani, ce ne vuoi parlare?
SERPICO - Beh, avere due chitarristi diversi rispetto i precedenti album ha sicuramente influenzato il mood dei pezzi, ma ovviamente un disco è la manifestazione di quello che è il sentimento di una band, non solo di due elementi. Mentre andavamo avanti con la scrittura, infatti, ci accorgevamo che i brani erano animati da un feeling particolare che non era dato da una specifica direzione stilistica che volevamo imprimere, bensìdai nostri stati d’animo, da ciò che in noi trasmettevano le liriche e i temi delle varie tracce.
BJ - Credo di avere risposto già parlando precedentemente a questa domanda. Posso aggiungere che prima di cominciare a lavorare sui nuovi pezzi parlavamo con Cynar su come i Doomraiser fossero arrivati, crescendo nel loro modo di esprimersi nei primi tre dischi, all’apice della pscichedelia per noi e per come la potevamo esprimere. Volevamo quindi mantenere si quell’elemento, ma riportarlo in una chiave più metal, più heavy.
CYNAR - Siamo molto orgogliosi di essere rimasti in qualche modo sempre fedeli al nostro marchio di fabbrica e sempre con la voglia di guardare oltre, di creare qualcosa di nuovo. Forse questo ci permette di rimanere noi stessi in ogni nostra nuova esperienza, cambiando però ogni volta pelle. Siamo sempre alla ricerca di nuove dimensioni, di nuove melodie da poter sviluppare, ci piace rimanere ancorati ad una base e poter comunque spaziare emotivamente e nell'approccio di scrittura dei brani, è una formula che funziona.
8. Di cosa trattano i nuovi testi? C'è un filo conduttore con quelli scritti per gli album precedenti?
CYNAR - I testi sono fondamentalmente delle visioni su alcuni argomenti che riguardano il mondo quotidiano e l'oscuro e tortuoso mondo dell'io. “Addiction” per esempio tratta il tema dell'assuefazione causato da alcune sostanze, approfondisce quello che è il vortice del vizio dell'uomo che porta lo spirito in un labirinto tortuoso dove non esiste ne una fine e ne un vero appagamento. “Mirror of pain” parla di quello che è il nuovo disturbo del secolo: la depressione, una vera piaga, specchio di questa società malata che è nient'altro che il risultato dei mali dell'uomo stesso. “Ascension: 6 to 7” descrive un traguardo di coscienza attraverso un percorso quotidiano costellato di simboli e figure da interpretare, di sigilli da aprire, di segreti da carpire per poter risolvere noi stessi, la parte più oscura e segreta dell'io. “Apophis”, invece, secondo la mitologia egizia era la rappresentazione del buio e del caos, questa divinità era il nemico del dio sole RA a cui cercava ogni giorno di impedire di sorgere, rappresentava il caos primordiale e con il sangue tingeva i cieli di rosso. Il brano è una dura denuncia alla situazione attuale del nostro pianeta, un grido di rabbia nei confronti di una politica mondiale sbagliata e che impedisce un vero sviluppo umano. “In winter” è una riflessione sulla morte. “Dio inverso” descrive il concetto stesso del “reverse”, la via che conduce alla conoscenza passando attraverso un percorso che viene influenzato dalle profondità “nere” dell'intimo, un viaggio nel quale si incontrano tanti sentieri oscuri, che fanno paura, e che invece sono proprio quei sentieri nei quali ci si addentra pavidi, ma che una volta percorsi portano alla vera essenza delle cose. Ogni album ha una sua anima, una sua distinta personalità sia nella forma musicale che nella forma concettuale delle liriche e dei temi trattati.In realtà non ci sono connessioni importantitra quest'album e quelli precedenti, se non comunque il nero continuum di un pensiero, bizzarre vedute e alcune concezioni sul mondo.
9. Pensate che i vostri dischi riescano a catturare appieno l'energia e il muro di suono che mettete in moto dal vivo?
SERPICO - Credo di si, anche se poi bisognorebbe chiederlo più a chi ascolta la nostra musica e viene ai nostri concerti. L’aspetto live è fondamentale per noi, non siamo una band da studio, tutt’altro. La musica è condivisione, e quale momento migliore se non un live per condividere te stesso e la tua passione con il pubblico. Questo album, ad esempio, è carico di energia e sicuramente spronerà chi non ha mai visto i Doomraiser dal vivo a fare un salto ad un nostro concerto.
BJ - Mh! Ci proviamo e forse questa volta ci siamo andati vicino di più, vista la tipologia dei brani. Sai, il live e lo studio sono due dimensioni diverse che vanno vissute ed interpretate in maniera diversa secondo me. In maniera diversa, ma per perseguire uno stesso risultato: far parlare la tua musica, possibilmente senza annoiare se sei interessato all’argomento tu che ascolti. Credo poi che il muro, l’energia che ci sia in un live, se sei una live band, sarà sempre maggiore perché è una fase diretta di interscambio. C’è l’energia primordiale che fisicamente esce dal palco.
CYNAR - Abbiamo sempre separato i due mondi, per noi lavorare in studio fa parte di una realtà, suonare dal vivo di un'altra ancora, sono due mondi separati ma interscambiabili. Lo studio ci permette di incidere quella che è la vera natura concettuale e spirituale dei Doomraiser, svelare l'intimo attraverso i solchi del disco; il live invece rappresenta un rituale quasi sciamanico in cui le nostre energie sono trasmesse agli altri in maniera fisica. Per noi queste dimensioni sono importanti entrambe: una trasmette il sacro, l'altra il profano, sono le due facce della stessa medaglia.
10. Come giudicheresti la carriera dei Doomraiser fino ad oggi?
CYNAR - Pachidermica.
BJ - Creativa.
SERPICO - Certamente piena di soddisfazioni. Penso che in particolare il pubblico e chi apprezza i Doomraiser, apprezzi la spontaneità e la passione che ci anima e che mettiamo in quello che facciamo, oltre che la nostra musica ovviamente. Cosa c’è di più bello se non berti una birra (e anche più di una) con qualcuno che è venuto ad assistere ad un tuo concerto, dopo aver suonato?
11. I Doomraiser sono una delle poche band italiane che possono vantare un buon riconoscimento anche oltreconfine. Avete suonato tanti concerti in terra straniera. Una bella soddisfazione. Quando vi siete accorti di essere una band 'competitiva' a tutti gli effetti?
CYNAR - In realtà noi pensiamo di non essere a tutti gli effetti competitivi, abbiamo sempre fatto le cose spontaneamente, fin dall'inizio nel progetto c'è stata tanta passione più che competizione, è stata quella la forza che ci ha permesso di andare avanti sempre. La passione per la musica prima di tutto, quindi fin da subito abbiamo trovato una nostra dimensione ed un equilibrio che ci permetteva di poterci esibire.
BJ - Potrà sembrare presuntuoso quello che vado a dire, ma credo faccia parte di quella parte di ego che è in ognuno di noi e che chi più chi meno, coscientemente o no, mostra. Ci sono tante band competitive come tu le definisce, molto più di noi sicuramente, ma a noi non interessa la competizione. La nostra differenza forse è che noi ci riteniamo una buona band perché ci piace quello che facciamo, con naturalezza e rimanendo sempre critici con noi stessi perché vogliamo fare ancora meglio ed essere ancora migliori.
12. Quali saranno i vostri prossimi passi nell'anno corrente?
SERPICO - Non fermarci mai. Andare avanti, sempre e comunque.
BJ - Suonare live, saremo in giro per una prima parte di tour europeo dal 18 febbraio insieme ai nostri fratellini (perché più giovani) Shores of Null. Sul nostro sito (doomraiser.net) o sul profilo facebook, trovate le date. Ne abbiamo già altre confermate, anche qui in Italia, ma aspettiamo che siano i promoter ad annunciarle prima di divulgarle anche noi. Altre ancora ne arriveranno. Questi sono i nostri prossimi passi. Rimanere sempre in movimento per evolverci e continuare il nostro percorso.
13. Grazie per l'intervista. Buona fortuna.
BJ - Grazie a te. IN DOOM WE TRUST!
CYNAR - Grazie a te per il supporto e per lo spazio concessoci! DOOM ON
CONTATTI:
doomraiser.net
facebook.com/doomraiser
DOOMRAISER line-up:
Cynar - Vocals/Synth
Serpico - Guitars
Montagna - Guitars
BJ - Bass
Pinna - Drums
RECENSIONE:
DOOMRAISER "Reverse (Passaggio Inverso)" 2015 - BloodRock