Quando si parla di death/doom metal, è lecito attendersi un lavoro possente in grado di fare presa sull'ascoltatore, e quindi avere la possibilità di discutere per lungo tempo sull'onestà stilistica e sullo spessore artistico di una qualsiasi realtà "di nicchia", a maggior ragione se ci troviamo di fronte a musicisti al debutto: si sta parlando in questo caso di un duo (Phlegyas e Charon). Dinanzi alla spaventosa proposta degli statunitensi EXSUL si rimane sbalorditi. Quello dei Nostri è un suono "massiccio" ma "flessibile", determinato a preferire il trasporto emotivo viziato da un background musicale resistente e ben presentato, e da qualsiasi soluzione resa imperdibile dall'incedere della chitarra. E' grazie a questa sinergia tra le due parti se l'aggressività di "Exsul" esplode in tutta la sua magnificenza, rappresentando il sublime compromesso stipulato fra gli elementi tipicamente death e quelli del doom. Una release trasversale, di confine, intesa come amalgama di due stili musicali granitici e risoluti. Questo non vuol dire che gli Exsul siano però una band qualunque, seppur sconosciuti: il loro punto di vista sull'estremizzazione sonora si accompagna ad una certa maestria compositiva e concettuale, di gran lunga superiore alla media delle realtà emergenti di oggi. Un EP dannatamente "percussivo", in cui il ritmo assume un'importanza decisiva, all'interno della proposta del gruppo proveniente dall'Arizona, debitore nei confronti di una formula sepolcrale tipicamente vecchia scuola. Non stupisce, dunque, che la stretta convivenza tra le parti più tirate e i rallentamenti cadenzati sia, particolarmente, perfetta. E' senza dubbio una tra le migliori pubblicazioni di death/doom degli ultimi tempi, ed è perciò consigliata ai fedelissimi seguaci del trademark in questione. La versione CD è disponibile dal 7 gennaio via Caligari Records.
Contatti:
caligarirecords.bandcamp.com/track/exsul
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Songs:
Exsul, Yersinia Pestis, Cocytus, Inopia