venerdì 25 settembre 2020

NAPALM DEATH "Throes Of Joy In The Jaws Of Defeatism" - Century Media





Ci sono delle volte in cui, in una band, le parole e il contenuto dei testi possono risultare più potenti e rumorosi della musica stessa ed avere un effetto altrettanto dirompente. Se poi, nel caso degli storici NAPALM DEATH, testi e suoni sono, in egual misura, violente scariche di adrenalina, tutto si trasforma in puro godimento. Questi colossi del panorama estremo accompagnano l'uragano sonoro di "Throes Of Joy In The Jaws Of Defeatism" a liriche che, ruotano ancora una volta attorno alle problematiche che soffocano l'attuale condizione umana. Il puzzle musicale del sedicesimo album si impone con un songwriting altamente dinamico e corrosivo, frutto della maestria di grandi musicisti. Invece che racchiudersi nell'onnipresente miscela di grindcore-death metal, i Napalm Death hanno nuovamente contaminato alcuni dei brani con incursioni industrial, noise, post-punk, andando a comporre il disco più complesso, ambizioso e carico di arrangiamenti della loro lunga discografia. I repentini cambi di tempo rendono la musica sempre sorprendente, ma ciò che veramente mi impressiona è il lavoro svolto dal cantante Mark "Barney" Greenway, mai così personale ed eclettico, organico e vitale, camaleontico ed espressivo. Tutto ciò poggia su suggestive atmosfere ed esplorazioni visionarie, capaci di rivitalizzare i registri per garantire un'esperienza d'ascolto unica. Dopo quasi quarant'anni di carriera, l'irrefrenabile band di Birmingham non smette di mettere a disposizione le sue conoscenze per sensibilizzare l'ascoltatore su ciò che di reale sta accadendo dentro e intorno a noi. Fondamentali.

Contatti: 
instagram.com/theofficialnapalmdeath 

Songs:
Fuck The Factoid, Backlash Just Because, That Curse Of Being In Thrall, Contagion, Joie De Ne Pas Vivre, Invigorating Clutch, Zero Gravitas Chamber, Fluxing Of The Muscle, Amoral, Throes Of Joy In the Jaws Of Defeatism, Acting In Gouged Faith, A Bellyful Of Salt And Spleen