lunedì 30 ottobre 2017

Recensione: THROANE "Plus Une Main À Mordre"
2017 - Debemur Morti Productions




L'Artista francese Dehn Sora nutre la propria creatività in un luogo senza volto, uno spazio siderale in cui lo spirito (il suo spirito) aleggia minaccioso per diventare materia vibrante. La stessa materia che ha ampliato la sua maestosa essenza, tessendo la trama di "Plus Une Main À Mordre". Una densa pienezza provvista di mille occhi. Così ogni colore viene negato, ogni movimento porta in sé il torbido respiro di ciò che non è mai nato, e che è visibile come un paesaggio sconfinato attraverso una densa nube di vapori sulfurei. C'è tanta potenza e tanta violenza in questa frenesia dell'assoluto che si abbatte su di noi e ci divora. Ogni dettaglio, qui, ha certamente una fonte e una ragione distinta. La musica emerge dallo scontro di sollecitazioni interne/inconsce, senza perciò conoscerne preventivamente la condotta. THROANE contrasta molti degli stereotipi di genere per ricordarci il continuo mutare delle emozioni nell'area che lo circonda. Sarà veramente difficile da emulare in ambito post-hardcore, post-black metal. Un autentico capolavoro.

Contatti:
throane.bandcamp.com/plus-une-main-a-mordre
facebook.com/throane

TRACKLIST: Aux Tirs Et Aux Traits, Et Ceux En Lesquels Ils Croyaient..., À Trop Réclamer Les Vers, Et Tout Finira Par Chuter, Mille Autres, Plus Une Main À Mordre