lunedì 16 ottobre 2017

Recensione: IMPLORE "Subjugate"
2017 - Century Media Records




Nel genere musicale proposto dagli IMPLORE la concezione di un certo stile di vita va di pari passo con l'attitudine personale. Questo deve essere un elemento che tutti noi dovremmo avere ben chiaro. La formazione tedesca trainata dal carismatico cantante/bassista Gabriel Dubko, forte del nuovo contratto discografico ottenuto con la prestigiosa Century Media Records, ritorna con un album "in your face" improntato sull'ira, sulla coerenza, sull'impatto; implacabili soprattutto perché hanno dimostrato il loro valore e il livello di crescita, complice una costante attività live intrapresa fin dagli esordi (diversi i tour tra Europa e America). Ad un solo anno dall'EP "Thanatos", e due dal primo full-length "Depopulation", il quartetto ci impartisce un'altra severa lezione. "Subjugate" ferisce con dei brani ancora più articolati, ritmati e arroventati. Non che gli altri lavori pubblicati dai Nostri siano da meno, tuttavia, per dare dimostrazione di forza, sembra che gli Implore abbiano puntato su una maggiore fermezza di intenti. L'ispirazione sembra mordere come un serpente velenoso. Quattordici schegge impazzite nelle quali dominano i frequenti stop-and-go e riff perfettamente bilanciati, suddivisi tra grind, death metal, hardcore, crust. "Subjucate" è un gran bel disco, che in più gode di una produzione adatta per il genere in questione. Gli Implore sono diventati più cinici e impietosi. Da avere.

Contatti: 

implore.bandcamp.com/subjugate
facebook.com/imploreband

TRACKLIST: Birth of an Era, Loathe, Cursed Existence, Paradox, Disconnected from Ourselves, Totalitarian, Patterns to Follow, Ecocide, Technology a Justification for Killing, Cult of El, Desolated Winds, Boundary, Untouchable Pyramid, Gazing Beyond, Manufactured Reality, Victims of the Hollowing