I GADGET RITORNANO A PICCHIARE DURO A DISTANZA DI 10 ANNI DAL PRECEDENTE "THE FUNERAL MARCH". IL GRUPPO SVEDESE PUBBLICA "THE GREAT DESTROYER" ED E' PRONTO A RIPRENDERE LA MARCIA INTERROTTA NEL 2006. HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE IL CHITARRISTA RIKARD OLSSON.
1. Ciao Rikard. Piacere di conoscerti. Per iniziare volevo sapere cosa ha causato il lungo periodo di inattività dei Gadget. Siete stati impegnati con altri progetti?
- Nella vita ci sono tanti impegni da affrontare. Mi sono allontanato da Gävle (la nostra città natale) molto tempo fa. Ed è così che smettemmo di provare e di incontrarci regolarmente. William decise di andare a vivere in Inghilterra per un anno. Inoltre, dopo l'album "The Funeral March", William non si occupò più della composizione dei brani e lasciò tutto il lavoro a me e Fredrik, perciò dovettimo intensificare la manovra per portare a termine l'album. I tempi si sono allungati per questi motivi. Ovviamente siamo stati impegnati in altri gruppi. William aveva (e penso abbia tuttóra) un progetto denominato STUKA PARTY, un duo grindcore con basso/batteria. Hanno pubblicato un album su Hammerheart pochi anni fa. Fredrik era impegnato con il suo gruppo hardcore, mentre io sono stato attivo in almeno 4-5 band differenti. I DISKONTO tanto per citarne uno. Con loro suono dal 2003.
2. "The Great Destroyer" è intenso, tecnico e massacrante, come tutte le vostre precedenti releases. Quanto di questa intensità deriva dal vivere in quel di Gävle?
- Non lo so. Gävle è la tipica città svedese di medie dimensioni che non offre nulla di particolare, qui non c'è molto da fare. Emerge un sacco di frustrazione e molta gente può avere comportamenti autodistruttivi. Si parla spesso di un "Gävle sound" ma non so cosa dire a tal proposito. Probabilmente avremmo suonato allo stesso modo in qualsiasi altra città. Ho vissuto a Stoccolma per 6 anni e la maggior parte delle canzoni sono state scritte seguendo la stessa linea.
3. Per quanto tempo avete provato le nuove canzoni prima di entrare in studio di registrazione?
- Ci siamo focalizzati maggiormente su alcune songs visto che erano state scritte molto tempo fa, prima di andar via da Gävle. La maggior parte di esse le abbiamo terminate dopo un paio di prove. Due sole sessioni di pre-produzione hanno anticipato l'entrata in studio di registrazione.
4. Come è stato incidere "The Great Destroyer"?
- Ha richiesto del tempo, ma tutto è andato liscio. Le diverse sessioni con batteria, chitarra, basso, voce e mix/master sono state eseguite in periodi differenti durante quasi un anno e mezzo. Siamo super-entusiasti dei risultati ottenuti. Credo sia stata la registrazione più facile che abbiamo fatto finora. Sembra troppo bello per essere vero... hahaha!
5. I Gadget sono una delle migliori band del movimento grindcore svedese. Come ci si sente ad essere considerati una realtà fondamentale in questo genere estremo?
- Ci lusinga, naturalmente... Ma nello stesso tempo ci risulta strano perché non sono state molte le volte in cui ho sentito dire che eravamo migliori di altri gruppi. We're the typical swedes who thinks that we don't really deserve it, haha.
6. Musicalmente parlando, che tipo di persone pensi possano ispirare i Gadget del 2016?
- Che tipo di persone? Non lo so. Probabilmente i più giovani. La gente ha bisogno di un modo per esprimersi. E cosa c'è di meglio che iniziare con una band, o fare arte di qualsiasi tipo?
7. Che cosa vi rende diversi da altri gruppi impegnati nel vostro stesso genere musicale?
- Credo il nostro modo di mescolare diversi generi musicali.
8. Qual è la tua opinione sull'attuale condizione della musica estrema?
- C'è ancora una mentalità devota al DIY nella scena grindcore, però il music business è sicuramente diverso da quello di dieci anni fa, e molto distante da quello di quindici anni fa. Certo, una band come la nostra, che suona questo stile, non "soffre" più di tanto se si parla di vendite. Ora, quando si pubblicano nuovi album si deve in ogni caso puntare sui pre-ordini, sulle edizioni limitate dei vinili colorati, "bisogna" essere presenti sui social networks e si deve lavorare sodo per promuovere il proprio nome, a meno che non sei la band del momento. Alla fine, penso che quando si tratta di uscire allo scoperto con un nuovo disco non è molto importante stamparlo su supporto fisico. Affermo ciò nonostante io sia un sostenitore del vinile. Lo streaming e il download funzionano altrettanto bene perché lo scopo finale è quello di suonare dal vivo il più possibile.
9. Secondo il tuo punto di vista, c'è un dissenso abbastanza ampio nella società attuale, oppure pensi che la maggior parte della gente è ancora troppo passiva nei confronti di ciò che accade?
- Everything is turning for the worse. And silent are the watchers.
1. Ciao Rikard. Piacere di conoscerti. Per iniziare volevo sapere cosa ha causato il lungo periodo di inattività dei Gadget. Siete stati impegnati con altri progetti?
- Nella vita ci sono tanti impegni da affrontare. Mi sono allontanato da Gävle (la nostra città natale) molto tempo fa. Ed è così che smettemmo di provare e di incontrarci regolarmente. William decise di andare a vivere in Inghilterra per un anno. Inoltre, dopo l'album "The Funeral March", William non si occupò più della composizione dei brani e lasciò tutto il lavoro a me e Fredrik, perciò dovettimo intensificare la manovra per portare a termine l'album. I tempi si sono allungati per questi motivi. Ovviamente siamo stati impegnati in altri gruppi. William aveva (e penso abbia tuttóra) un progetto denominato STUKA PARTY, un duo grindcore con basso/batteria. Hanno pubblicato un album su Hammerheart pochi anni fa. Fredrik era impegnato con il suo gruppo hardcore, mentre io sono stato attivo in almeno 4-5 band differenti. I DISKONTO tanto per citarne uno. Con loro suono dal 2003.
2. "The Great Destroyer" è intenso, tecnico e massacrante, come tutte le vostre precedenti releases. Quanto di questa intensità deriva dal vivere in quel di Gävle?
- Non lo so. Gävle è la tipica città svedese di medie dimensioni che non offre nulla di particolare, qui non c'è molto da fare. Emerge un sacco di frustrazione e molta gente può avere comportamenti autodistruttivi. Si parla spesso di un "Gävle sound" ma non so cosa dire a tal proposito. Probabilmente avremmo suonato allo stesso modo in qualsiasi altra città. Ho vissuto a Stoccolma per 6 anni e la maggior parte delle canzoni sono state scritte seguendo la stessa linea.
3. Per quanto tempo avete provato le nuove canzoni prima di entrare in studio di registrazione?
- Ci siamo focalizzati maggiormente su alcune songs visto che erano state scritte molto tempo fa, prima di andar via da Gävle. La maggior parte di esse le abbiamo terminate dopo un paio di prove. Due sole sessioni di pre-produzione hanno anticipato l'entrata in studio di registrazione.
4. Come è stato incidere "The Great Destroyer"?
- Ha richiesto del tempo, ma tutto è andato liscio. Le diverse sessioni con batteria, chitarra, basso, voce e mix/master sono state eseguite in periodi differenti durante quasi un anno e mezzo. Siamo super-entusiasti dei risultati ottenuti. Credo sia stata la registrazione più facile che abbiamo fatto finora. Sembra troppo bello per essere vero... hahaha!
5. I Gadget sono una delle migliori band del movimento grindcore svedese. Come ci si sente ad essere considerati una realtà fondamentale in questo genere estremo?
- Ci lusinga, naturalmente... Ma nello stesso tempo ci risulta strano perché non sono state molte le volte in cui ho sentito dire che eravamo migliori di altri gruppi. We're the typical swedes who thinks that we don't really deserve it, haha.
6. Musicalmente parlando, che tipo di persone pensi possano ispirare i Gadget del 2016?
- Che tipo di persone? Non lo so. Probabilmente i più giovani. La gente ha bisogno di un modo per esprimersi. E cosa c'è di meglio che iniziare con una band, o fare arte di qualsiasi tipo?
7. Che cosa vi rende diversi da altri gruppi impegnati nel vostro stesso genere musicale?
- Credo il nostro modo di mescolare diversi generi musicali.
8. Qual è la tua opinione sull'attuale condizione della musica estrema?
- C'è ancora una mentalità devota al DIY nella scena grindcore, però il music business è sicuramente diverso da quello di dieci anni fa, e molto distante da quello di quindici anni fa. Certo, una band come la nostra, che suona questo stile, non "soffre" più di tanto se si parla di vendite. Ora, quando si pubblicano nuovi album si deve in ogni caso puntare sui pre-ordini, sulle edizioni limitate dei vinili colorati, "bisogna" essere presenti sui social networks e si deve lavorare sodo per promuovere il proprio nome, a meno che non sei la band del momento. Alla fine, penso che quando si tratta di uscire allo scoperto con un nuovo disco non è molto importante stamparlo su supporto fisico. Affermo ciò nonostante io sia un sostenitore del vinile. Lo streaming e il download funzionano altrettanto bene perché lo scopo finale è quello di suonare dal vivo il più possibile.
9. Secondo il tuo punto di vista, c'è un dissenso abbastanza ampio nella società attuale, oppure pensi che la maggior parte della gente è ancora troppo passiva nei confronti di ciò che accade?
- Everything is turning for the worse. And silent are the watchers.
CONTATTI:
relapse.com/gadget
facebook.com/GadgetGrindcore
GADGET line-up:
Emil - Voce
Fredrik - Basso
Rikard - Chitarra
William - Batteria
RECENSIONE:
GADGET "The Great Destroyer" 2016 - Relapse Records