mercoledì 28 gennaio 2015

Recensione: DEATHBREED "New World Order"
2015 - Rogue Records America




Ancora una volta la Svezia riafferma la sua virilità nel campo della musica estrema! Infatti, ciò che conta veramente sono i buoni risultati e quindi, posso tranquillamente affermare che questi DEATHBREED (nati nel 2009 e provenienti da Sundsvall) hanno capito perfettamente come giocare le proprie carte per ottenere consensi inappuntabili da critica e pubblico. "New World Order" è il loro debutto ufficiale che ci giunge a soli due anni di distanza dal precedente EP di cinque brani intitolato "Your Stigmata", uscito per l'etichetta scandinava Pantherfarm Records. Il titolo esplicito e l'inquietante copertina del full-length ci fanno immediatamente pensare che ci sia un collegamento diretto con alcune tematiche appartenenti alla nostra epoca storica in cui la realtà, spesse volte, supera l'immaginazione, rendendo possibili ma soprattutto visibili scenari drammatici, raccapriccianti che, solo pochi anni fa sarebbero stati considerati pura fantascienza o il delirante risultato manovrato da menti umane pericolose e paranoiche (o extraterrestri?!?). Dunque il mio consiglio è di non sottovalutare le liriche scritte per questo lavoro. I Deathbreed possiedono una spiccata destrezza compositiva, un'inventiva aperta a molte contaminazioni, pur mantenendo gli ingredienti musicali molto cari a formazioni rinomate quali Bloodbath, Coldworker, Job For A Cowboy, Aeon e due assoluti mostri sacri come Behemoth, Morbid Angel. Un linguaggio rappresentativo, organizzato, flessibile, curato nei minimi dettagli. La differenza maggiore delle canzoni contenute nel nuovo capitolo della band è nella struttura che le mantiene ben stabili: stavolta i cinque musicisti sono riusciti a cogliere gli attimi giusti per colpire senza pietà l'ascoltatore e fargli veramente male ("In The Name of Democracy", "Navi", "Drowing The Behemoth", "Solaris"). Oggi, gli arrangiamenti levigati dai Deathbreed sono più orchestrati, nel senso che ogni strumento assume un'importanza tale da meritare una massiccia dose di considerazioni positive. Tutto ciò crea uno scenario dettagliato, espressivo, ricco di spunti avvincenti (la title track e "Aeons of Corruption"). Forse per il futuro i nostri potrebbero puntare più in alto, in modo da scrollarsi di dosso il presente di un genere atrofizzato da ibridazioni spesso fin troppo pretenziose. In ogni caso, trovo "New World Order" un'uscita davvero positiva e forgiata con del granitico metal estremo. I Deathbreed diventano affidabili perciò bisogna essere fiduciosi. Supportateli!

Contatti:

deathbreed.bandcamp.com/deathbreed-new-world-order
facebook.com/Deathbreedswe

TRACKLISTING: New World Order, Surveillance, In the Name of Democracy, Navi, Deconstruction, Drowning the Behemoth, Stygian Dystopia, Solaris, Veil of Lies, Aeons of Corruption