martedì 13 maggio 2014
Recensione: HOUR OF PENANCE "Regicide"
CASSETTE | CD | LP 2014 - prosthetic records
Tra i nomi "affermati" della scena estrema italiana ci sono sicuramente gli HOUR OF PENANCE, una band che in 15 anni di attività ha dimostrato tutto il suo valore nel modo più sincero ed onesto possibile!!! I loro dischi sono da considerare delle autentiche perle in campo death metal
e sarebbe da stupidi affermare o dire il contrario, a dimostrazione che non solo ciò che arriva da oltre confine brilla di luce propria. Credo sia ben chiaro a tutti! La nostra Nazione ha sempre avuto dalla sua parte i suoi talenti ed è ovvio che vengano riconosciuti i giusti meriti, sia da parte dei fan che dagli addetti ai lavori di mezzo mondo. I nostri Hour of Penance sono veramente inarrestabili. Nel giro di poco tempo, la formazione romana è entrata nelle grazie di un'etichetta di rispetto come la Prosthetic Records (dopo un periodo trascorso con la spagnola Xtreem Music e l'altrettanto rinomata label americana Unique Leader Rec.). Oggi, questi ragazzi, sfornano il nuovo album "Regicide" (il sesto della loro carriera) che come da manuale si rivela senza alcun dubbio quello della conferma definitiva. Un sound tanto evocativo, energico, veloce, quanto, nel contempo, vertiginoso, preciso e devastante. C'è dentro tutto ciò che speri di trovare in un buon album di death metal: coerenza, incisività e tecnica, ma soprattutto freschezza compositiva; frutto di una evidente crescita artistica. Gli attuali Hour of Penance sanno mettere alla prova la propria creatività senza porsi dei limiti. Concreti ed efferati, anche se, ovviamente, riservati ad un pubblico dall'orecchio allenato/attento. "Reforging the Crowns", pezzo d'apertura che segue l'intro "Through the Triumphal Arch" ribalta la band in una dimensione dannatamente infernale e non c'è scampo perché le successive "Desecrated Souls", "Resurgence of the Empire", "Spears of Sacred Doom" non concedono nessuna possibilità di salvezza (compresi i restanti 6 pezzi). L'attuale line-up è capace di far rabbrividire molti mostri sacri del genere (chiunque li abbia visti live sa cosa intendo). Con "Regicide", questi bravissimi musicisti compiono infatti un ulteriore passo in avanti nella direzione già intrapresa con il precedente "Sedition" (pubblicato sempre dall'etichetta californiana nel Marzo del 2012), in cui sonorità più articolate avevano relativamente ridimensionato la verve più cinica dei precedenti lavori. Fate attenzione però: gli autori di questa nuova prova non rinunciano ad un'oncia della loro potenza, amplificata da una produzione a dir poco eccezionale. Tutto questo preambolo per sottolineare che, gli HOP non sono affatto cambiati e il loro marchio di fabbrica è rimasto inalterato. Ottimo sia l'attacco di Paolo Pieri (voce / chitarra) e Giulio Moschini (chitarra / backing vocals) che della rinnovata sezione ritmica composta da Marco "Cinghio" Mastrobuono al basso (Buffalo Grillz, The Orange Man Theory) e da James Payne alla batteria (Hiss From The Moat). Un album imponente che ci da la possibilità di celebrare una solida realtà del death metal italiano ed internazionale! Bellissimo l'artwork. Una GARANZIA ASSOLUTA! Avanti così.
Contatti: hourofpenance.net - facebook.com/hourofpenance
TRACKLISTING: Through the Triumphal Arch, Reforging the Crowns, Desecrated Souls, Resurgence of the Empire, Spears of Sacred Doom,
Sealed into Ecstasy, Redeemer of Atrocity, Regicide, The Sun Worship,
The Seas of Light, Theogony.