venerdì 16 maggio 2014
Intervista: SAL SOLARIS - "L'ORIGINE DELLA SPECIE"
ARRIVA DALLA RUSSIA IL PROGETTO DARK / INDUSTRIAL / AMBIENT DENOMINATO SAL SOLARIS. I DUE MEMBRI COINVOLTI, KONSTANTIN MEZER E IVAN NAPREENKO CONTINUANO A DARE LINFA ALL'INTERNO DEL CIRCUITO METTENDO IN SCENA UN SUONO TANTO OSCURO QUANTO PERCUSSIVO, DECADENTE ED EVOCATIVO. DOPO VARI RITARDI, QUESTA INTERVISTA E' FINALMENTE ARRIVATA.
Quali sono state le emozioni che vi hanno portato a intraprendere questo strada nel 1990? Perché il nome SAL SOLARIS?
Konstantin Mezer: Alla fine del 1990 stavo facendo musica per conto mio, ma era l'autunno del '98 quando ho assemblato due tracce con un nuovo suono distintivo. Ed è proprio da quel momento che ho deciso di mettere su un nuovo progetto. Poi venne chiamato Sal Solaris. Per un anno e mezzo ho fatto musica elettronica sotto i due moniker - VLD e Телооператор. Quanto emerse il nome dei Sal Solaris questi altri progetti avevano già cessato di esistere. Per quanto riguarda le emozioni principali è molto difficile parlarne ora... Beh, in primo luogo, un profondo amore per la musica, che è una di quelle poche caratteristiche incondizionate che possiedo. In secondo luogo, era una specie di convulso tentativo di costruire comunicazione con la gente. Il termine 'sal solaris' o 'sale solare' è preso da un articolo di Alexander Dugin sulla newspaper detta Limonka, rilasciato dal National Bolshevik Party nel 1997. Secondo il testo il termine ha origini alchemiche e sottolinea alcuni nuovi mezzi del "Sé". Cioè, essere liberi dall'illusione della così detta coscienza individuale. «Questo sale è un'anima che non conosce alcun 'io' statico, e non si identifica con l' 'ego'. Un'anima che realizza il suo obiettivo primario, la fusione superiore e inferiore, trasfigurando dalla parte più bassa a quella più alta. Lo stato dell'anima non cade. Trovare un modo per tornare dai labirinti di una specifica illusione» ecc. Non voglio dire che sono d'accordo con tutte le idee che Dugin ha trasmesso in quei giorni. Il nome Sal Solaris è comunque ancora attuale: noi, esseri umani, sopravvalutiamo la nostra coscienza. E' triste e divertente allo stesso tempo.
Ivan Napreenko: Ho preso parte al progetto Sal Solaris nel 2005, al tempo ero profondamente affascinato dal cosiddetto post-industrial ed ero anche impaziente di partecipare a qualcosa di simile. Kostya andava bene con esso. Oggi le idee di Dugin suonano piatte e a dir poco ingannevoli, ma mi piace ancora il nome, è forte e pieno di poesia.
2. Avete pubblicato una nuova compilation per il progetto SAL SOLARIS, intitolata "Die Scherben 2004-2010". Perché questa scelta? State anche lavorando a del nuovo materiale?
SS: I nostri amici delle etichette e distro KultFront / Zhelezobeton (questi alcuni link: http://www.discogs.com/label/46759-KultFront, http://zhb.radionoise.ru/eng/news.html) ci hanno suggerito di farlo.
Noi lavoriamo lentamente, ma siamo più pronti a dare qualche song per questa o quella raccolta piuttosto che impegnarci a completare un LP. Inoltre partecipiamo a diverse collaborazioni. Il 22 maggio la label Cyclic Law pubblicherà il nostro split con Reutoff. Loro sono i nostri migliori amici e uno dei progetti più audaci della scena postindustriale su scala globale. Lo split è chiamato "Eigengrau", e il suo titolo sarà 'Beyond the Principles'. Si riferisce al concetto psicoanalitico della vita umana interiore guidato da due principi. Il nostro ambiente sobrio (molto più ritmico di prima) esprime il principio di realtà che trattiene le unità dell'anima. I fremiti post-industriali dei Reutoff sono sinonimo di desiderio umano. Preso nel suo insieme questo disco è un'ipotesi: c'è un posto in cui un essere umano può essere libero da se stesso, libero dalla tirannia di quei principi. 70 minuti di musica, ogni progetto presenta tre brani originali e una cover. Abbiamo in programma anche una collaborazione con Oleg Heinali, un grande musicista proveniente da Kiev (https://soundcloud.com/heinali), inoltre ci occuperemo di alcuni grandi compositori morti, quindi siamo alla ricerca di un'esperienza stimolante. Sono previste anche alcune compilation: quella del Talamo IV festival e una colonna sonora di un libro con la prima traduzione russa di poesie di Franz Kafka. Ultimo ma non meno importante, abbiamo ancora a cuore la volontà di completare il nostro album solista, la prima volta dal 2001.
3. I miei brani preferiti dell'album sono "Rotten Reverie", "With Me", "Star"... Così stavo pensando che forse c'è qualche sorta di doppio significato dietro i titoli di queste canzoni...
SS: "Rotten Reverie" è una cover per i nostri amici provenienti dalla città di Rostov, il progetto dark-electro è denominato Sleetgrout. Non sapevamo nulla dell'idea iniziale, abbiamo solo seguito i nostri istinti. "With Me" non ha nessun mistero e nessun doppio significato: il campione di voce è tratto dal film di David Lynch "Fuoco Cammina Con Me" (Fire Walk With Me). Tra l'altro è il primo brano fatto con Ivan Napreenko. "Start" è presa dal vinile split con Stahlwerk 9 dedicato al programma spaziale sovietico. Il significato è chiaro, si tratta di una colonna sonora per attraversare la gravità terrestre. È un salto nello spazio
per raggiungere l'orbita. Così la seconda traccia dallo stesso split,
«На орбите», è esattamente sulla rotazione attorno al pianeta.
4. Nel vostro sound ascolto molte buone vibrazioni. Come descrivereste la vostra musica a qualcuno che non vi ha ancora conosciuto?
Konstantin Mezer: Quiver e concentration. Curiosity. Qualcosa di ansioso nell'angolo dell'occhio. Cognition.
Ivan Napreenko: Immaginate che, in questo momento, mentre state leggono queste righe, su Giove ruggisce un uragano che dura da tre secoli almeno, e la velocità del vento supera 500 chilometri all'ora. Proprio in questo istante. Se vi sentite in sintonia con questo nella parte posteriore della vostra mente, allora dovreste sapete che cosa rappresentano i Sal Solaris. Si tratta di suoni autistici e tranquilli per delle persone che usano la fantasia.
5. C'è chiaramente un flusso di diverse influenze musicali nella vostra musica. Utilizzate un particolare input per questo percorso creativo?
Konstantin Mezer: Sal Solaris sviluppa delle impressioni musicali di tempi lontani. Veniamo da una vasta gamma di fonti che vanno dal black metal francese ai synth minimali o alla più strana offbeat techno americana.
Ivan Napreenko: Siamo un duo, e spero ancora che ognuno di noi abbia la propria voce. Di solito i nostri ruoli si distribuiscono così: facciamo un complotto, una storia, una traccia 'narrata'. Ma non ci sono regole rigide, così ogni cosa si materializza in molti modi diversi.
6. La vostra musica è davvero profonda e controversa. Da dove prendete l'ispirazione?
Konstantin Mezer: Ho appena saputo cos'é l'ispirazione. Non avevo mai chiamato 'ispirazione' nessuna delle mie emozioni. Quello che faccio per Sal Solaris è assemblare, tagliando secondo il mio senso di necessità, cercando di prevedere in che modo influenzerà gli ascoltatori. Si tratta di un processo molto razionale, ma lo ritengo emotivamente armonioso. Comunque io sono un ingegnere, non un creatore.
Ivan Napreenko: Anch'io mi blocco quando penso all'ispirazione. Per me Sal Solaris è un blackbox in senso cibernetico della parola: sull'input c'é il mondo ed io in esso. All'interno c'è qualcosa. Ma se vuoi che io risponda alla tua domanda direi che oltre la musica vengo 'ispirato' dal suono stesso. E mi stimola quando il suono si fa molto duro, abrasivo o ipnotico, ecc. Io non sono molto sicuro se è l'ispirazione ad influire sui paesaggi sonori dei Sal Solaris, ma per me è importante tenere a mente che il nostro progetto tratta della neotenia, conquista lo spazio interno ed esterno, nonché una promessa che il mondo può essere molto
più equo, più libero e naturalmente più interessante rispetto allo stato attuale dell'egemonia neoliberista.
7. Cosa succede durante una performance dal vivo dei Sal Solaris? Ho visto alcune foto e video che mi hanno incuriosito...
Konstantin Mezer: Ho un equilibrio nel panico seguendo coerentemente le mie istruzioni pre-concepite. Come si può vedere sulle foto sono molto concentrato, quindi sono totalmente me stesso. Questa è la differenza principale tra i Sal Solaris e i miei dj set.
Ivan Napreenko: Le nostre serate sono roller-coaster: si sa in anticipo che cosa accadrà, ma è sempre possibile animare lo spettacolo con i gesti drammatici delle mani e con le labbra storte, con elementi improvvisati intendo. Una parte molto importante di una performance dal vivo è la video arte. I nostri migliori video sono realizzati da VJ Oleg Potiy da Rostov.
8. Sal Solaris si distingue da ogni altro industrial / dark ambient act presente sulle scene. Qual è la vostra forza motrice?
SS: As everybody thinks he/she is somebody. Tutto ciò che possiamo fare è prendere le tue parole senza commentarle.
9. Grazie per l'intervista! Quali sono i vostri progetti per questo 2014?
SS: Cercare di fare una grande presentazione dal vivo della release di Reutoff, preparare il nostro album da solisti... and not to become burnt-out neurotics in modern Russia, where wildest capitalism and medieval obscurantism has entered in an ugly marriage.
CONTATTI: salsolaris.bandcamp.com - facebook.com/salsolaris
SAL SOLARIS line-up:
Konstantin Mezer
Ivan Napreenko
RECENSIONE:
SAL SOLARIS "Die Scherben 2004-2010" CD 2013 - kultFront | zhelezobeton