"No Wilderness Deep Enough" mette in scena la complessità dell’agire umano, mostrando come il flusso dell'esistenza si fonda inevitabilmente con le esperienze di vita, impossibili da decifrare, diventando così un fluido riflesso di ciò che siamo dentro. STEVE VON TILL dei Neurosis accompagna l'ascoltatore in questo viaggio allucinatorio che scuote e colpisce per intensità e potenza espressiva: è un’opera imponente e profondamente umana, lontana dagli standard delle sue passate produzioni, capace di mostrare ogni dramma nella sua forma più reale senza cedere all’ausilio di sentimenti frustranti, ma preferendo flirtare con la tensione psicologica nascosta dietro alle fuorvianti ragioni di ciò che vediamo o che vogliamo vedere "a modo nostro", specchio di quel lato dell’umanità fragile e declinante, e per tali motivi non interpretabile letteralmente. Il senso di perdizione viene alimentato dall'ampiezza dei suoni amplificati dalle progressioni di malinconici accordi di pianoforte, ulteriormente impreziositi da altri strumenti musicali di una bellezza e purezza inconfondibile (mellotron, violoncello, corno francese), nondimeno le delicate componenti elettroniche d'avanguardia. La brillante creatività di Steve Von Till si muove lenta, pacata, pragmatica tra le note, dando il giusto tempo e spazio vitale alle emozioni. "No Wilderness Deep Enough" risulta, alla fine, un disco profondo, eterogeneo, dove la densità stratificata dei contenuti è compressa all’interno di una forma sonora che valorizza e potenzia le strutture dei sei brani e la rappresentazione della loro superficie, tanto da renderlo un vero e proprio capolavoro nell'attuale circuito musicale internazionale. Non priviamoci della possibilità di amare e di farci amare, solo in questo modo il destino potrebbe continuare a guardare nei nostri occhi disillusi.
Registrato e mixato da Randall Dunn, masterizzato da Bob Weston.
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Registrato e mixato da Randall Dunn, masterizzato da Bob Weston.
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Songs:
Dreams of Trees, The Old Straight Track, Indifferent Eyes, Trail the Silent Hours, Shadows on the Run, Wild Iron