Nati in piena era digitale (abbiamo il 2016 come data certa dell'inizio di carriera), i Bravata sono cresciuti velocemente sviluppando una personale visione della musica, creando un sound caratteristico che spesso attinge dalle formule grumose ed energiche del punk rock, riscoprendo le ramificazioni dei '60s e della new wave, approfondendo le melodie e i ritmi urbani provenienti dal Regno Unito, e miscelando l'indie rock degli anni '80/'90. Durante questi quattro anni di attività i Nostri hanno continuato a suonare per ampliare le migliori idee, mantenendo una scintillante personalità e riuscendo a trasmettere attraverso ogni canzone più di quanto ne fossero coscienti loro stessi. Partiti con una line up differente (di quella prima formazione l'unico membro rimasto è il cantante/chitarrista e leader Sergio Chiari), sono riusciti a mettere pietra su pietra tenendo duro nei momenti difficili, e una volta raggiunto il giusto equilibrio dopo un periodo di assestamento, hanno allargato il proprio raggio d'azione e, cosa ancora più rilevante, rifiutando qualsiasi logica mainstream per rimanere strettamente ancorati ad alcune scelte spontanee ed efficaci, che risultano necessarie alla loro crescita. Il disco viene affrontato con la volontà di creare qualcosa di nuovo rispetto alle canzoni ascoltabili nei precedenti 45 giri ("S/T" del 2016 e "Lead The Sin" pubblicato nel 2019), difficile dunque non rimanere affascinati sin dal primo ascolto. Musica sentita, perciò realistica, sempre pronta a far esplodere ogni pulsione dell'anima, così che si possa avere l'impressione di uno spazio destinato ai vari movimenti frenetici delle singole emozioni, quell'ampio spazio indefinito che non è stato circoscritto da alcun confine grazie anche alla professionalità di Danilo Silvestri e Lorenzo Moretti dei Giuda, entrambi presenti in cabina di regia. A tale proprosito, va ricordato che l'intero lavoro è stato registrato presso il Sudestudio (Le) e i Green Mountain Audio (Roma). Oltre all'aspetto prettamente sonoro, mi colpisce l'idea di poter dare un significato ambivalente al titolo scelto per l'album, come testimonia la copertina raffigurante una rana, fin dall'antichità simbolo della trasformazione per eccellenza. Complimenti a Sergio Chiari (White Zoo Records, Ave Phoenix, Killed By Disco, Disconutshot), al bassista Marco Locorotondo (ex Fading Rain), all'ex batterista Gabriele Mazzotta e agli altri due componenti arrivati dopo le registrazioni, mi riferisco a Riccardo Donno (batteria) e Francesco Mazzotta (chitarra). Il Quartiere Ferrovia a Lecce rivive sotto i colpi dei Bravata. Quando si dice una grande band per un ottimo debutto.
Contatti:
whitezoorecords.bandcamp.com/album/pray-for-today
facebook.com/bravataofficial
instagram.com/bravata_the_band
Songs:
Perfect Spot, Meet The Girls, Magpie, Bombs, Pray For Today, I Don't Know, Generate, Rave Up, Pristine, Feed The Hole
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