I DEATHSTER BEHEADED SONO ORMAI UNA REALTA' CONSOLIDATA, VERI E PROPRI VETERANI ATTIVI FIN DAL LONTANO 1991, SEGUITI E RISPETTATI DA MOLTISSIMI FAN SPARSI PER IL GLOBO. DA POCO ENTRATI A FAR PARTE DEL ROSTER DELLA LABEL AGONIA RECORDS, QUESTI MUSICISTI DI MALTA HANNO PUBBLICATO UN ALTRO ALBUM SOLIDO, TECNICO E BRUTALE, FRUTTO DI UNA PERSONALITA' DI NOTEVOLE SPESSORE ARTISTICO. HA RISPOSTO ALL'INTERVISTA IL SEMPRE CORDIALE FRANK CALLEJA, CANTANTE DEI NOSTRI.
Ciao Frank. Devo confessarti che la prima cosa ad avermi colpito è stato il titolo del nuovo album, già prima di ascoltarlo. Cosa vi ha spinto ad intitolarlo "Only Death Can Save You"? Si tratta di una decisione che avete preso fin dall’inizio o di qualcosa di più improvvisato?
- Per questo album volevo un titolo diretto che potesse colpire immediatamente, senza troppi giri di parole che alla fine non significano niente. Il titolo si lega bene all'aggressività della musica e delle liriche.
Cosa puoi dirci su questo disco? Sentiti libero di esprimere le tue considerazioni personali, entrando nel merito della sua composizione e della successiva registrazione.
- Solitamente ogni band dice che l’ultimo album è sempre il migliore, e credo non ci sia nulla di sbagliato in questa affermazione. Secondo me questo è il miglior disco dei Beheaded. Lo abbiamo scritto seguendo una direzione precisa, trovando il giusto bilanciamento tra le influenze old school e quelle provenienti dalla musica estrema contemporanea.
Fa un certo effetto vedere che, dopo tanti anni di attività nell'underground musicale, i Beheaded non intendono arrestare la loro inarrestabile corsa! Ed è positivo anche il fatto che di album in album la vostra qualità compositiva stia aumentando notevolmente. Sei d'accordo con il mio pensiero?
- Grazie per questi commenti positivi. I Beheaded si sono formati nel 1991 quindi fra due anni si toccheranno i trent'anni di attivita, che non sono pochi. Considerando i cambi di lineup, le diverse vite di ognuno, e gli anni che scorrono, oggi è davvero bello vedere la band ancora in attività. Scrivere nuova musica è una cosa che ha sempre una certa importanza perché si può imparare qualcosa di nuovo, quindi, si ha anche la possibilità di migliorare individualmente e come gruppo.
Ti reputi soddisfatto della tua carriera musicale e dei risultati raggiunti con la band?
- Avendo superato tanti ostacoli essendo una band di Malta cresciuta negli anni '90, penso che i Beheaded abbiano fatto dei miracoli. Retrospettivamente parlando, la mia carriera musicale intrecciata con quella del gruppo ha avuto degli alti dei quali sono molto contento e perciò ne vado davvero fiero. Ma come artista penso che sia naturale non ‘accontentarsi’ mai, bisogna lavorare duramente per raggiungere nuovi obiettivi.
Come vi state trovando a collaborare con i due musicisti italiani coinvolti nel gruppo (per chi non lo sapesse Davide Billia e Simone Bigo)? Cosa ha catturato la vostra attenzione prima di farli entrare nella lineup dei Beheaded?
- Ci troviamo benissimo perché come persone e come musicisti erano quelli ideali per completare la lineup. Loro danno un input che mancava nella band, sia caratterialmente che musicalmente.
Secondo il tuo punto di vista, al giorno d'oggi quali sono i "pro" e "contro" nell'essere parte di una band death metal?
- Pro: il fatto che oggi se un gruppo vuole scrivere musica, registrare, andare in tour ecc ecc può farlo, tutto è fattibile anche se dipende da tante cose. Contro: visto che è più facile andare in tour, questa cosa la vogliono fare in tanti, quindi si è arrivati ad una realtà iper saturata con troppi gruppi, e molti si perdono nei numeri.
C’è qualcosa che, da musicista d’esperienza, ti penti di non aver fatto lungo i tanti anni della tua carriera?
- L’aver sempre visto la musica solo come una 'passione', ma la verità è che viviamo in una realtà dove il lato del business è molto importante. Da poco ho preso la decisione di fare il musicista a tempo pieno perché con il solo death metal non si può vivere, per questo motivo, mettendo da parte i gruppi estremi che mi vedono coinvolto, faccio anche altra roba per guadagnare qualche soldo. Non so se devo pentirmi per non aver fatto questa scelta in passato, ma meglio tardi che mai.
Siete seguiti e amati dai metallari cresciuti e vissuti sull'Isola di Malta? Che rapporto avete con la vostra gente?
- Ottimo direi. La scena a Malta è maturata molto rispetto al passato, quando c’era più competizione ‘interna’. Oggi ci sono più opportunità quindi ognuno fila dritto per la sua strada, e quando qualcuno deve collaborare, lo fa senza troppe storie e troppi drammi. Questo a me piacie.
Progetti per il futuro?
- Continuare a dare il meglio in quello che sto facendo con i Beheaded e i miei altri progetti, in particolare i Coffin Birth e i The Whiskey Music Project.
L'intervista si chiude qui, grazie per il tempo che mi hai voluto dedicare! Vuoi aggiungere qualcos'altro?
- Grazie a te per questa intervista e per il tuo supporto con Son of Flies webzine, per la tua grande passione e dedizione. Avanti cosi!
Contatti:
agoniarecords.bandcamp.com/album/only-death-can-save-you
facebook.com/BeheadedMT
twitter.com/BeheadedMT
BEHEADED line-up:
Frank Calleja - Voce
David Cachia - Basso
Omar Grech - Chitarra
Simone Brigo - Chitarra
Davide Billia - Batteria
Recensione:
BEHEADED "Only Death Can Save You" - 2019
Ciao Frank. Devo confessarti che la prima cosa ad avermi colpito è stato il titolo del nuovo album, già prima di ascoltarlo. Cosa vi ha spinto ad intitolarlo "Only Death Can Save You"? Si tratta di una decisione che avete preso fin dall’inizio o di qualcosa di più improvvisato?
- Per questo album volevo un titolo diretto che potesse colpire immediatamente, senza troppi giri di parole che alla fine non significano niente. Il titolo si lega bene all'aggressività della musica e delle liriche.
Cosa puoi dirci su questo disco? Sentiti libero di esprimere le tue considerazioni personali, entrando nel merito della sua composizione e della successiva registrazione.
- Solitamente ogni band dice che l’ultimo album è sempre il migliore, e credo non ci sia nulla di sbagliato in questa affermazione. Secondo me questo è il miglior disco dei Beheaded. Lo abbiamo scritto seguendo una direzione precisa, trovando il giusto bilanciamento tra le influenze old school e quelle provenienti dalla musica estrema contemporanea.
Fa un certo effetto vedere che, dopo tanti anni di attività nell'underground musicale, i Beheaded non intendono arrestare la loro inarrestabile corsa! Ed è positivo anche il fatto che di album in album la vostra qualità compositiva stia aumentando notevolmente. Sei d'accordo con il mio pensiero?
- Grazie per questi commenti positivi. I Beheaded si sono formati nel 1991 quindi fra due anni si toccheranno i trent'anni di attivita, che non sono pochi. Considerando i cambi di lineup, le diverse vite di ognuno, e gli anni che scorrono, oggi è davvero bello vedere la band ancora in attività. Scrivere nuova musica è una cosa che ha sempre una certa importanza perché si può imparare qualcosa di nuovo, quindi, si ha anche la possibilità di migliorare individualmente e come gruppo.
Ti reputi soddisfatto della tua carriera musicale e dei risultati raggiunti con la band?
- Avendo superato tanti ostacoli essendo una band di Malta cresciuta negli anni '90, penso che i Beheaded abbiano fatto dei miracoli. Retrospettivamente parlando, la mia carriera musicale intrecciata con quella del gruppo ha avuto degli alti dei quali sono molto contento e perciò ne vado davvero fiero. Ma come artista penso che sia naturale non ‘accontentarsi’ mai, bisogna lavorare duramente per raggiungere nuovi obiettivi.
Come vi state trovando a collaborare con i due musicisti italiani coinvolti nel gruppo (per chi non lo sapesse Davide Billia e Simone Bigo)? Cosa ha catturato la vostra attenzione prima di farli entrare nella lineup dei Beheaded?
- Ci troviamo benissimo perché come persone e come musicisti erano quelli ideali per completare la lineup. Loro danno un input che mancava nella band, sia caratterialmente che musicalmente.
Secondo il tuo punto di vista, al giorno d'oggi quali sono i "pro" e "contro" nell'essere parte di una band death metal?
- Pro: il fatto che oggi se un gruppo vuole scrivere musica, registrare, andare in tour ecc ecc può farlo, tutto è fattibile anche se dipende da tante cose. Contro: visto che è più facile andare in tour, questa cosa la vogliono fare in tanti, quindi si è arrivati ad una realtà iper saturata con troppi gruppi, e molti si perdono nei numeri.
C’è qualcosa che, da musicista d’esperienza, ti penti di non aver fatto lungo i tanti anni della tua carriera?
- L’aver sempre visto la musica solo come una 'passione', ma la verità è che viviamo in una realtà dove il lato del business è molto importante. Da poco ho preso la decisione di fare il musicista a tempo pieno perché con il solo death metal non si può vivere, per questo motivo, mettendo da parte i gruppi estremi che mi vedono coinvolto, faccio anche altra roba per guadagnare qualche soldo. Non so se devo pentirmi per non aver fatto questa scelta in passato, ma meglio tardi che mai.
Siete seguiti e amati dai metallari cresciuti e vissuti sull'Isola di Malta? Che rapporto avete con la vostra gente?
- Ottimo direi. La scena a Malta è maturata molto rispetto al passato, quando c’era più competizione ‘interna’. Oggi ci sono più opportunità quindi ognuno fila dritto per la sua strada, e quando qualcuno deve collaborare, lo fa senza troppe storie e troppi drammi. Questo a me piacie.
Progetti per il futuro?
- Continuare a dare il meglio in quello che sto facendo con i Beheaded e i miei altri progetti, in particolare i Coffin Birth e i The Whiskey Music Project.
L'intervista si chiude qui, grazie per il tempo che mi hai voluto dedicare! Vuoi aggiungere qualcos'altro?
- Grazie a te per questa intervista e per il tuo supporto con Son of Flies webzine, per la tua grande passione e dedizione. Avanti cosi!
Contatti:
agoniarecords.bandcamp.com/album/only-death-can-save-you
facebook.com/BeheadedMT
twitter.com/BeheadedMT
BEHEADED line-up:
Frank Calleja - Voce
David Cachia - Basso
Omar Grech - Chitarra
Simone Brigo - Chitarra
Davide Billia - Batteria
Recensione:
BEHEADED "Only Death Can Save You" - 2019