A DISTANZA DI CINQUE LUNGHI ANNI DAL PROROMPENTE "NATIONS TO FLAMES", GLI STATUNITENSI A STORM OF LIGHT SONO TORNATI AD INCANTARE IL LORO PUBBLICO CON IL NUOVO ALBUM INTITOLATO "ANTHROSCENE", UN LAVORO MUSICALMENTE APERTO E DI LARGHE VEDUTE CHE HA MARCHIATO A FUOCO LA SCENA POST-METAL DEL 2018. PER SAPERNE DI PIU' MI SONO MESSO IN CONTATTO CON IL GENTILISSIMO CANTANTE/CHITARRISTA JOSH GRAHAM.
Ciao Josh, so che sei molto impegnato in questo periodo, quindi grazie per aver trovato il tempo per rispondere alle mie domande. Come avete fatto a perfezionare il suono degli A Storm of Light e ottenere questo nuovo album "Anthroscene"?
- Mi scuso ancora con te se ho tardato a rispondere all'intervista. La rifinitura del sound di “Anthroscene” si è concretizzata naturalmente, proprio perché ci siamo presi un bel po' di tempo libero dall'ultimo album. A volte questi lunghi periodi sono necessari per ridefinire o sostanzialmente far avanzare il suono di una band. Per questo disco sono entrate in gioco tutte le nostre influenze, inoltre gli elementi della tastiera hanno riempito molto più spazio, valorizzando il resto della strumentazione.
Immagino sia stato gratificante aver composto, arrangiato e registrato le canzoni racchiuse in "Anthroscene".
- Abbiamo scritto i nuovi brani utilizzando internet, scambiando pezzi e parti di canzoni, costruendo strutture e sperimentazioni. È diverso dal suonare in una vera e propria sala prove, perché ognuno può lavorare con calma al proprio materiale e può dare pienamente corpo alle idee prima di mostrarle al resto del gruppo, in questo modo è possibile esplorare in modo più approfondito ogni dettaglio. A volte lo stare insieme nella stessa stanza può aiutare a comporre le canzoni più velocemente, ma non è la stessa cosa. Suonare questi brani dal vivo è stato fantastico perché sono molto vari e coinvolgenti. Cerchiamo sempre di creare degli ottimi live set proponendo sia i nuovi brani che alcuni più datati. Nel complesso, mi piace molto la diversità tra le canzoni.
Si può considerare 'Anthroscene' un concept album? C'è un filo conduttore tra le otto canzoni?
- L'Anthroscene indica la Anthropocene era, che è l'era geologica attuale, definita dal periodo in cui l'umanità ha avuto un'influenza diretta sugli ambienti terrestri e sui cambiamenti climatici. Le canzoni si tuffano nella nostra situazione attuale, raccontando come gli umani si stanno adattando a questi cambiamenti, tra cui tecnologia, relazioni sociali, tossicodipendenza, traffico sessuale, rifugiati, campi di migranti, guerre, ecc. Un altro tema affrontato nei testi è la grande diversità tra i ricchi e il resto dell'umanità, e come questo influenzi anche la vita sulla terra. Il disco si immerge in tutti questi problemi, a volte i testi sono taglienti e letterali, a volte sono surreali e “drug induced”.
Ho avuto come l'impressione che dopo la pubblicazione di "Nations to Flames" il vostro seguito sia aumentato in modo sostanziale. È qualcosa che hai percepito anche tu negli ultimi cinque anni?
- Ha! Spero sia così. Non sapevamo se prendendo cinque anni di pausa avrebbe portato le persone ad interessarsi maggiormente a noi oppure a dimenticarsi degli A Storm of Light. Onestamente non so cosa pensare. Spero di ottenere delle buone proposte per i tour in modo da continuare a spargere il nostro verbo.
Sono sicuro che tu abbia già sentito o letto numerosi paragoni tra gli A Storm of Light e altre band. Cosa ne pensi di questo?
- Di solito per molte persone è più facile confrontare una band con un'altra. A volte in modo positivo, altre volte in modo negativo. Noi tre ascoltiamo tanti generi diversi di musica, e quindi per me sarebbe impossibile dire se assomigliamo a qualcuno nello specifico. Per gli ascoltatori è più semplice individuare le diverse influenze, il che è bello, ma credo che non siamo uguali a nessun'altra band . Penso soprattutto che questo disco disprezzi quell'idea. È stata un po' una benedizione e allo stesso tempo una maledizione, in quanto noi A Storm of Light ci siamo sempre sentiti come se fosse impossibile adattarsi a qualsiasi tour lineup.
Parlando di voi tre, cosa ammirate musicalmente l'uno dell'altro?
- La cosa principale è che siamo tutti e tre molto aperti e che non ci interessa inserirci in un preciso genere di musica. Ognuno porta le proprie idee con approcci completamente diversi. Qualche parte può essere più black metal, mentre un'altra potrebbe ricordare i The Cure, e la bellezza per me è proprio il fatto che possiamo far funzionare quelle differenti parti nello stesso brano, senza far apparire le nostre canzoni come un miscuglio di generi.
Devo dire che il concetto di “libertà” è diminuito su base globale negli ultimi 10 anni. La parte più preoccupante è che i maggiori problemi si sono verificati negli ultimi due anni. Secondo te è una conseguenza delle disperate condizioni economiche e sociali oppure il declino della libertà sta semplicemente accelerando la sua corsa?
- Domanda interessante, questo è sicuro. E' risaputo che la storia si ripete. Personalmente pensavo che avessimo superato le maree del comunismo dove la gente adorava il dittatore "uomo forte". Penso anche che Bashar abbia cambiato il percorso dell'intero pianeta, perché ha condizionato milioni di persone. Questi rifugiati disperati hanno viaggiato attraverso il mondo per trovare sicurezza, solo per finire in un posto nuovo, dove una grande parte della gente li odia e li teme, per pochissime ragioni. Purtroppo tutto questo ora è passato in mano a tante altre persone che eleggono degli stronzi dittatori razzisti. La mia opinione è che la maggior parte delle gente probabilmente non abbia nemmeno realizzato la propria paura e odio, o l'inizio di un nuovo ciclo dell'odio. Benvenuti alla seconda guerra mondiale, o forse alla terza guerra mondiale.
Grazie per la chiacchierata! Josh, hai qualcos'altro da aggiungere?
Nient'altro da aggiungere! Grazie ancora per l'intervista Christian.
Contatti:
astormoflight.bandcamp.com/album/anthroscene
astormoflight.com
facebook.com/astormoflight
A STORM OF LIGHT line-up:
Domenic Seita: Basso
Dan Hawkins: Chitarra/Tastiere
Josh Graham: Voce/Chitarra/Tastiere
Gregory Simons: Live Drums
Recensione:
A STORM OF LIGHT "Anthroscene" 2018
Ciao Josh, so che sei molto impegnato in questo periodo, quindi grazie per aver trovato il tempo per rispondere alle mie domande. Come avete fatto a perfezionare il suono degli A Storm of Light e ottenere questo nuovo album "Anthroscene"?
- Mi scuso ancora con te se ho tardato a rispondere all'intervista. La rifinitura del sound di “Anthroscene” si è concretizzata naturalmente, proprio perché ci siamo presi un bel po' di tempo libero dall'ultimo album. A volte questi lunghi periodi sono necessari per ridefinire o sostanzialmente far avanzare il suono di una band. Per questo disco sono entrate in gioco tutte le nostre influenze, inoltre gli elementi della tastiera hanno riempito molto più spazio, valorizzando il resto della strumentazione.
Immagino sia stato gratificante aver composto, arrangiato e registrato le canzoni racchiuse in "Anthroscene".
- Abbiamo scritto i nuovi brani utilizzando internet, scambiando pezzi e parti di canzoni, costruendo strutture e sperimentazioni. È diverso dal suonare in una vera e propria sala prove, perché ognuno può lavorare con calma al proprio materiale e può dare pienamente corpo alle idee prima di mostrarle al resto del gruppo, in questo modo è possibile esplorare in modo più approfondito ogni dettaglio. A volte lo stare insieme nella stessa stanza può aiutare a comporre le canzoni più velocemente, ma non è la stessa cosa. Suonare questi brani dal vivo è stato fantastico perché sono molto vari e coinvolgenti. Cerchiamo sempre di creare degli ottimi live set proponendo sia i nuovi brani che alcuni più datati. Nel complesso, mi piace molto la diversità tra le canzoni.
Si può considerare 'Anthroscene' un concept album? C'è un filo conduttore tra le otto canzoni?
- L'Anthroscene indica la Anthropocene era, che è l'era geologica attuale, definita dal periodo in cui l'umanità ha avuto un'influenza diretta sugli ambienti terrestri e sui cambiamenti climatici. Le canzoni si tuffano nella nostra situazione attuale, raccontando come gli umani si stanno adattando a questi cambiamenti, tra cui tecnologia, relazioni sociali, tossicodipendenza, traffico sessuale, rifugiati, campi di migranti, guerre, ecc. Un altro tema affrontato nei testi è la grande diversità tra i ricchi e il resto dell'umanità, e come questo influenzi anche la vita sulla terra. Il disco si immerge in tutti questi problemi, a volte i testi sono taglienti e letterali, a volte sono surreali e “drug induced”.
Ho avuto come l'impressione che dopo la pubblicazione di "Nations to Flames" il vostro seguito sia aumentato in modo sostanziale. È qualcosa che hai percepito anche tu negli ultimi cinque anni?
- Ha! Spero sia così. Non sapevamo se prendendo cinque anni di pausa avrebbe portato le persone ad interessarsi maggiormente a noi oppure a dimenticarsi degli A Storm of Light. Onestamente non so cosa pensare. Spero di ottenere delle buone proposte per i tour in modo da continuare a spargere il nostro verbo.
Sono sicuro che tu abbia già sentito o letto numerosi paragoni tra gli A Storm of Light e altre band. Cosa ne pensi di questo?
- Di solito per molte persone è più facile confrontare una band con un'altra. A volte in modo positivo, altre volte in modo negativo. Noi tre ascoltiamo tanti generi diversi di musica, e quindi per me sarebbe impossibile dire se assomigliamo a qualcuno nello specifico. Per gli ascoltatori è più semplice individuare le diverse influenze, il che è bello, ma credo che non siamo uguali a nessun'altra band . Penso soprattutto che questo disco disprezzi quell'idea. È stata un po' una benedizione e allo stesso tempo una maledizione, in quanto noi A Storm of Light ci siamo sempre sentiti come se fosse impossibile adattarsi a qualsiasi tour lineup.
Parlando di voi tre, cosa ammirate musicalmente l'uno dell'altro?
- La cosa principale è che siamo tutti e tre molto aperti e che non ci interessa inserirci in un preciso genere di musica. Ognuno porta le proprie idee con approcci completamente diversi. Qualche parte può essere più black metal, mentre un'altra potrebbe ricordare i The Cure, e la bellezza per me è proprio il fatto che possiamo far funzionare quelle differenti parti nello stesso brano, senza far apparire le nostre canzoni come un miscuglio di generi.
Devo dire che il concetto di “libertà” è diminuito su base globale negli ultimi 10 anni. La parte più preoccupante è che i maggiori problemi si sono verificati negli ultimi due anni. Secondo te è una conseguenza delle disperate condizioni economiche e sociali oppure il declino della libertà sta semplicemente accelerando la sua corsa?
- Domanda interessante, questo è sicuro. E' risaputo che la storia si ripete. Personalmente pensavo che avessimo superato le maree del comunismo dove la gente adorava il dittatore "uomo forte". Penso anche che Bashar abbia cambiato il percorso dell'intero pianeta, perché ha condizionato milioni di persone. Questi rifugiati disperati hanno viaggiato attraverso il mondo per trovare sicurezza, solo per finire in un posto nuovo, dove una grande parte della gente li odia e li teme, per pochissime ragioni. Purtroppo tutto questo ora è passato in mano a tante altre persone che eleggono degli stronzi dittatori razzisti. La mia opinione è che la maggior parte delle gente probabilmente non abbia nemmeno realizzato la propria paura e odio, o l'inizio di un nuovo ciclo dell'odio. Benvenuti alla seconda guerra mondiale, o forse alla terza guerra mondiale.
Grazie per la chiacchierata! Josh, hai qualcos'altro da aggiungere?
Nient'altro da aggiungere! Grazie ancora per l'intervista Christian.
Contatti:
astormoflight.bandcamp.com/album/anthroscene
astormoflight.com
facebook.com/astormoflight
A STORM OF LIGHT line-up:
Domenic Seita: Basso
Dan Hawkins: Chitarra/Tastiere
Josh Graham: Voce/Chitarra/Tastiere
Gregory Simons: Live Drums
Recensione:
A STORM OF LIGHT "Anthroscene" 2018