Se è vero che l'angoscia non ha mai fine, anche il regno sotterraneo dei FANGE è destinato a sanguinare per lungo tempo. Un ritorno di altissimo livello per i transalpini a pochi mesi di distanza dall'uscita dell'ultimo full-length "Pudeur". So che può sembrare strano trovarsi di fronte ad una nuova release, ma in realtà questo è solo un EP di quattro brani, efficace nel suo insieme. Il loro sound appare ora ancora più deviato, complice l'insana manipolazione digitale capace di rapire e ferire a morte sin dal primo ascolto. Oscuri richiami al passato della musica elettronica industriale e sinistri presagi portano l'ascoltatore verso ignoti abissi di paura e terrore. La sensazione di dolore è forte, a tal punto che, sembra di sentire la lama di un coltello infierire nella carne viva. Le immagini evocate dalle canzoni sono quelle di una continua lotta tra uomo e macchina, una lotta intensa e serrata, mentre gli angeli e i demoni precipitano da un cielo grigio piombo. "Poigne" si presenta come un breve lavoro corazzato ed energico, noise fino al midollo, e la scrittura si conferma all'altezza del loro nome. Vi sembra poco? I Fange sono un grande gruppo. Disponibile su vinile 12" in tiratura limitata.
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