I JORDABLOD, PROVENIENTI DALLE GELIDE TERRE SVEDESI, PROSEGUONO LA LORO OPERA DI RAPPRESENTAZIONE DELL'INCONSCIO E QUESTA VOLTA LO FANNO CON IL NUOVO ALBUM "THE CABINET OF NUMINOUS SONG", DOVE LE OSCURE VIBRAZIONI DELL'ANIMO VENGONO ILLUMINATE DA LAMPI DI LUCE ACCECANTE. I NOSTRI NON MANCANO ANCORA UNA VOLTA DI SPERIMENTARE CON LE SONORITA' ESTREME, FONDENDO LA VIOLENZA DEL BLACK METAL CON INFLUSSI PIU' MAESTOSI E SUGGESTIVI. NE HO PARLATO CON IL MUSICISTA FILIP LUNDSTROM.
Ciao Filip e grazie per aver trovato il tempo di rispondere alle mie domande. Come procede la promozione del nuovo album?
- Attualmente ci troviamo in una fase di passaggio. Suoniamo dal vivo quando ci sono delle buone opportunità, inoltre continuiamo a lavorare sulla nostra musica. Non abbiamo ancora una visione chiara di quello che sarà il prossimo album, ma ci teniamo impegnati cercando qualcosa di vantaggioso per il futuro, e prima o poi arriverà.
Come descriveresti gli ultimi tre anni di attività della band, considerando il fatto che il vostro precedente album "Upon My Cremation Pyre" risale al 2017.
- Sono stati tre anni abbastanza irregolari per quanto riguarda la nostra attività. La priorità è sempre stata quella di scrivere e registrare l'ultimo album che, in linea di massima, si è rivelato un viaggio molto confuso, poi, come accennavo prima, abbiamo fatto dei concerti per promuovere la band. Il nostro è stato un processo di rapida crescita, perciò non sono nemmeno mancati i lunghi periodi di vuoto in cui non è successo quasi nulla, ma ne è valsa comunque la pena per quello che siamo riusciti ad ottenere, un qualcosa di molto più grande di noi. Tutto ha dato buone soddisfazioni, come band e come persone e artisti.
Quali sono i vostri piani ogni volta che decidete di comporre del nuovo materiale?
- Non ci sono dei piani specifici prima di iniziare a comporre, semplicemente scriviamo la nostra musica provando soluzioni diverse, poi, all'improvviso, appare l'ombra di un lavoro grandioso e quindi iniziamo ad esplorare quella struttura arcana. In questo modo, noi diamo forma ai nostri album. Dopodiché deve passare del tempo prima di riuscire a metabolizzare l'essenza di un intero disco, è stato così con il nostro primo full-length e sarà la stessa cosa per questo ultimo lavoro in studio.
È chiaro che ogni uscita discografica dei Jordablod è una sorta di quintessenza di sperimentazione e libertà creativa, al di fuori delle regole preconfezionate del music business. Per come la vedo io, il suono della band tende a spingersi oltre i confini del black metal tradizionalista. Sei d'accordo con me?
- Sono d'accordo con quello che hai espresso, ma più che “spingere”, il nostro sound cerca di “espandere” ed “evolvere” noi stessi come artisti piuttosto che il black metal. Poi, è ovvio che durante l'intero processo di composizione possiamo anche infrangere certe "regole" di genere, tuttavia, quest'ultima non è la nostra intenzione principale. Il black metal identifica il genere suonato dai Jordablod ma non è la nostra stella guida come artisti. Le nostre menti irrequiete e la voglia di viaggiare grazie alla potenza del suono sono le due stelle guida che potrebbero portarci in posti davvero strani, e ne siamo più che certi, proprio perché è già successo in passato.
Questo nuovo disco racchiude molti arrangiamenti interessanti che si possono gustare appieno solo dopo ripetuti (ed accurati) ascolti. Ci puoi dire qualcosa sul processo di arrangiamento e registrazione?
- Questa volta il processo di registrazione sembrava più o meno uguale a quello del primo album, ma è stato maggiormente ampliato. Abbiamo inciso la grancassa della batteria e una sola chitarra in uno stanzone di 100 piedi quadrati, registrate dritte su nastro. Subito dopo sono stati aggiunti gli altri strati sonori, molti di più rispetto al precedente album, molte più tracce di chitarra, sia elettriche che acustiche, ma anche alcuni elementi più “esotici". Alla fine è venuto fuori questo enorme muro di suoni e rumori abbastanza difficili da mixare, e comunque siamo riusciti ugualmente a chiudere un album capace di abbracciare sia la violenza cruda di certe sonorità che la quiete meditativa, tutto in perfetta armonia e bellezza.
Riusciresti a definire "The Cabinet of Numinous Song" in poche parole?
- Una manifestazione auditiva di una continua esplorazione dell'inconscio. Canzoni pregne di oscurità e inni di luce in una violenta armonia.
E' tutto! A te le conclusioni...
- Grazie per l'intervista. Aspettatevi qualcosa di grande per il futuro...
Contatti:
ironboneheadproductions.bandcamp.com/album/jordablod-the-cabinet-of-numinous-so
facebook.com/Jordablod
Recensione:
JORDABLOD "The Cabinet of Numinous Song" - 2020
Ciao Filip e grazie per aver trovato il tempo di rispondere alle mie domande. Come procede la promozione del nuovo album?
- Attualmente ci troviamo in una fase di passaggio. Suoniamo dal vivo quando ci sono delle buone opportunità, inoltre continuiamo a lavorare sulla nostra musica. Non abbiamo ancora una visione chiara di quello che sarà il prossimo album, ma ci teniamo impegnati cercando qualcosa di vantaggioso per il futuro, e prima o poi arriverà.
Come descriveresti gli ultimi tre anni di attività della band, considerando il fatto che il vostro precedente album "Upon My Cremation Pyre" risale al 2017.
- Sono stati tre anni abbastanza irregolari per quanto riguarda la nostra attività. La priorità è sempre stata quella di scrivere e registrare l'ultimo album che, in linea di massima, si è rivelato un viaggio molto confuso, poi, come accennavo prima, abbiamo fatto dei concerti per promuovere la band. Il nostro è stato un processo di rapida crescita, perciò non sono nemmeno mancati i lunghi periodi di vuoto in cui non è successo quasi nulla, ma ne è valsa comunque la pena per quello che siamo riusciti ad ottenere, un qualcosa di molto più grande di noi. Tutto ha dato buone soddisfazioni, come band e come persone e artisti.
Quali sono i vostri piani ogni volta che decidete di comporre del nuovo materiale?
- Non ci sono dei piani specifici prima di iniziare a comporre, semplicemente scriviamo la nostra musica provando soluzioni diverse, poi, all'improvviso, appare l'ombra di un lavoro grandioso e quindi iniziamo ad esplorare quella struttura arcana. In questo modo, noi diamo forma ai nostri album. Dopodiché deve passare del tempo prima di riuscire a metabolizzare l'essenza di un intero disco, è stato così con il nostro primo full-length e sarà la stessa cosa per questo ultimo lavoro in studio.
È chiaro che ogni uscita discografica dei Jordablod è una sorta di quintessenza di sperimentazione e libertà creativa, al di fuori delle regole preconfezionate del music business. Per come la vedo io, il suono della band tende a spingersi oltre i confini del black metal tradizionalista. Sei d'accordo con me?
- Sono d'accordo con quello che hai espresso, ma più che “spingere”, il nostro sound cerca di “espandere” ed “evolvere” noi stessi come artisti piuttosto che il black metal. Poi, è ovvio che durante l'intero processo di composizione possiamo anche infrangere certe "regole" di genere, tuttavia, quest'ultima non è la nostra intenzione principale. Il black metal identifica il genere suonato dai Jordablod ma non è la nostra stella guida come artisti. Le nostre menti irrequiete e la voglia di viaggiare grazie alla potenza del suono sono le due stelle guida che potrebbero portarci in posti davvero strani, e ne siamo più che certi, proprio perché è già successo in passato.
Questo nuovo disco racchiude molti arrangiamenti interessanti che si possono gustare appieno solo dopo ripetuti (ed accurati) ascolti. Ci puoi dire qualcosa sul processo di arrangiamento e registrazione?
- Questa volta il processo di registrazione sembrava più o meno uguale a quello del primo album, ma è stato maggiormente ampliato. Abbiamo inciso la grancassa della batteria e una sola chitarra in uno stanzone di 100 piedi quadrati, registrate dritte su nastro. Subito dopo sono stati aggiunti gli altri strati sonori, molti di più rispetto al precedente album, molte più tracce di chitarra, sia elettriche che acustiche, ma anche alcuni elementi più “esotici". Alla fine è venuto fuori questo enorme muro di suoni e rumori abbastanza difficili da mixare, e comunque siamo riusciti ugualmente a chiudere un album capace di abbracciare sia la violenza cruda di certe sonorità che la quiete meditativa, tutto in perfetta armonia e bellezza.
Riusciresti a definire "The Cabinet of Numinous Song" in poche parole?
- Una manifestazione auditiva di una continua esplorazione dell'inconscio. Canzoni pregne di oscurità e inni di luce in una violenta armonia.
E' tutto! A te le conclusioni...
- Grazie per l'intervista. Aspettatevi qualcosa di grande per il futuro...
Contatti:
ironboneheadproductions.bandcamp.com/album/jordablod-the-cabinet-of-numinous-so
facebook.com/Jordablod
Recensione:
JORDABLOD "The Cabinet of Numinous Song" - 2020