CON IL NUOVO "MEMENTO MORI" I SAVONESI DSA COMMANDO CONFERMANO IL LORO OTTIMO STATO DI FORMA. QUESTI RAGAZZI HANNO LOTTATO DURAMENTE PER OTTENERE GLI IMPORTANTI RISULTATI CHE OGGI LA SCENA RAP ITALIANA PUO' SOLO RICONOSCERGLI. INDISPENSABILE SOTTOLINEARLO, SOPRATTUTTO PERCHE' SONO RIUSCITI A CONQUISTARE CREDIBILITA' ANNO DOPO ANNO IN UN CIRCUITO MUSICALE SPESSO OSTILE, LOGORANTE E CONTORNATO DA INUTILI CHIACCHIERE. KRIN 183 HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE PER FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE.
Ciao Krin. Nel periodo successivo ai concerti di supporto a 'Retox' sembra esserci stata una evidente sterzata rispetto alla matrice più “arrabbiata” e “pessimista” degli esordi, quasi come se ognuno di voi, nel precedente 'Sputo', avesse voluto esternare il lato più umano e razionale del proprio essere, pur rimanendo determinati e liricamente scomodi alle orecchie di molti ascoltatori. Ho percepito questo leggendo i testi di quel full-length. C'è qualcosa di vero in quello che ti sto esternando?
- Dopo 'Retox' abbiamo passato qualche anno cercando di rimettere insieme ispirazioni e idee per un nuovo album. E' stato naturale fare 'Sputo'. Sicuramente 'Retox' è stato un concept album dove la parte più estrema del nostro immaginario è venuta fuori, ripetersi dopo, non avrebbe avuto senso e tanto meno ne sentivamo il bisogno. Detto questo la matrice resta la stessa nei due dischi, concordo però che in 'Sputo' ci sia un lato umano più spiccato mentre in 'Retox' il viaggio si svolge quasi tutto in un futuro post atomico meno vicino alla condizione attuale del mondo, le due copertine rappresentano in modo esemplare il contenuto di ciascun disco.
'Sputo' ha confermato la formazione a quattro elementi, anziché a cinque. Sembra che la vostra complicità, la vostra energia, la vostra determinazione siano delle costanti in grado di giocare un ruolo determinante, specialmente dal vivo.
- Abbiamo sempre cercato di dare il massimo live. Col passare del tempo abbiamo affinato soprattuto la tecnica per essere puliti e precisi nell’esecuzione. Crediamo che l’affiatamento che si percepisce è dato da una lunghissima gavetta e dalle centinaia di prove che abbiamo fatto in tutti questi anni. Per un lungo periodo abbiamo provato tre volte la settimana.
Recentemente la romana Tuff Kong ha pubblicato il vostro 'Memento Mori', nuovo EP su vinile 10”. Orgogliosi di uscire per questa etichetta italiana?
- Siamo molto contenti di aver collaborato con Tuff Kong. In primo luogo perché è un’etichetta che si occupa solo di stampe su vinile e in secondo luogo perchè a parte pochi esempi come Kaos One e i Colle der Fomento, stampa solo progetti di rapper americani. Ci siamo trovati bene in tutto e siamo contenti che una realtà romana stia riuscendo in un’impresa simile. Dare il nostro contributo è un onore per noi.
Come mai la scelta di confezionare un lavoro di soli quattro brani? Quando è cominciata esattamente la fase compositiva delle nuove tracce?
- La fase compositiva è partita dopo circa sei mesi dall’uscita di 'Sputo', in quel periodo abbiamo iniziato a sentire la necessità di fare qualcosa di nuovo. Visto il grande lavoro fatto su 'Sputo' non volevamo produrre molti pezzi, in più proprio in quel periodo io mi sono trasferito a Londra dove ho vissuto fino a qualche mese fa, questi sono stati i motivi che ci hanno fatto concentrare su poche tracce. Crediamo che in questo momento storico anche un EP possa fare il suo lavoro, soprattutto perché esce moltissima roba.
Quali sono i miglioramenti ottenuti dopo più di dieci anni di attività?
- Ci sentiamo migliorati professionalmente e stilisticamente ma non vorrei fare un paragone tra 10 anni fa e oggi, visto che è cambiato tutto.
Sono cambiate un po' di cose in casa DSA, soprattutto sull'aspetto prettamente organizzativo per ciò che concerne il booking. Penso sia un buon traguardo arrivare al punto di affidare questo lavoro a qualcuno che crede in ciò che fai e cerca il meglio per te, soprattutto dopo tanti anni di gavetta e di sbattimenti.
- Crescendo la parte dei live diventa un lavoro. Questo non vuol dire togliere la parte romantica dei primi concerti o badare solo al ritorno economico, ma vuol dire che il tempo che impieghi per suonare deve in qualche modo aiutarti a vivere. Nel nostro caso avere un booking e una persona come Luca che si occupa dei concerti ci da la possibilità di essere tranquilli che lo standard minimo che richiediamo sia rispettato. La nostra mentalità quando suoniamo è rimasta identica infatti anche i posti in cui suoniamo sono rimasti quasi sempre gli stessi, ma le condizioni sono migliorate. Quando hai davanti un weekend con un paio di live sapere che tutto sarà organizzato al meglio e che tu dovrai preoccuparti principalmente di suonare non è una cosa da poco.
Siete legati al vostro passato come band? Rimpianti? Oppure la sola priorità è guardare al presente e, naturalmente, al futuro dei DSA COMMANDO? Cosa dovremmo aspettarci per il 2019?
- Siamo legati al nostro passato e non lo rinneghiamo, chi viene ai nostri concerti può sentire pezzi che hanno dieci anni e li facciamo come se fossero usciti ieri. Detto questo guardiamo avanti. Crediamo di avere ancora delle pallottole da sparare. Il 2019 ci sta vedendo impegnati in un bel po di concerti per 'Memento Mori'. Abbiamo già dei progetti nuovi in cantiere ma ora è troppo presto per parlarne.
Vista dalla tua angolazione: C'è speranza per l'Italia? Sotto tutti i punti di vista.
- Dal mio punto di vista credo che ci sia speranza per l’italiano come individuo, intendo per la capacità di inventarsi e per le qualità che a livello mondiale ci vengono riconosciute in moltissimi campi, per quanto riguarda l’Italia invece credo che non ci sia molta speranza di cambiamento, detto questo spero di sbagliarmi visto che vorrei vivere qui.
Contatti:
dsacommando.com
facebook.com/DSA-COMMANDO
instagram.com/dsacommando
DSA COMMANDO line-up:
Krin 183: Voce, Testi
Mac Myc: Voce, Testi
Hellpacso: Voce, Testi
Sunday "Thriller Macine": Producer
Recensione:
DSA COMMANDO "Memento Mori" - 2018
Ciao Krin. Nel periodo successivo ai concerti di supporto a 'Retox' sembra esserci stata una evidente sterzata rispetto alla matrice più “arrabbiata” e “pessimista” degli esordi, quasi come se ognuno di voi, nel precedente 'Sputo', avesse voluto esternare il lato più umano e razionale del proprio essere, pur rimanendo determinati e liricamente scomodi alle orecchie di molti ascoltatori. Ho percepito questo leggendo i testi di quel full-length. C'è qualcosa di vero in quello che ti sto esternando?
- Dopo 'Retox' abbiamo passato qualche anno cercando di rimettere insieme ispirazioni e idee per un nuovo album. E' stato naturale fare 'Sputo'. Sicuramente 'Retox' è stato un concept album dove la parte più estrema del nostro immaginario è venuta fuori, ripetersi dopo, non avrebbe avuto senso e tanto meno ne sentivamo il bisogno. Detto questo la matrice resta la stessa nei due dischi, concordo però che in 'Sputo' ci sia un lato umano più spiccato mentre in 'Retox' il viaggio si svolge quasi tutto in un futuro post atomico meno vicino alla condizione attuale del mondo, le due copertine rappresentano in modo esemplare il contenuto di ciascun disco.
'Sputo' ha confermato la formazione a quattro elementi, anziché a cinque. Sembra che la vostra complicità, la vostra energia, la vostra determinazione siano delle costanti in grado di giocare un ruolo determinante, specialmente dal vivo.
- Abbiamo sempre cercato di dare il massimo live. Col passare del tempo abbiamo affinato soprattuto la tecnica per essere puliti e precisi nell’esecuzione. Crediamo che l’affiatamento che si percepisce è dato da una lunghissima gavetta e dalle centinaia di prove che abbiamo fatto in tutti questi anni. Per un lungo periodo abbiamo provato tre volte la settimana.
Recentemente la romana Tuff Kong ha pubblicato il vostro 'Memento Mori', nuovo EP su vinile 10”. Orgogliosi di uscire per questa etichetta italiana?
- Siamo molto contenti di aver collaborato con Tuff Kong. In primo luogo perché è un’etichetta che si occupa solo di stampe su vinile e in secondo luogo perchè a parte pochi esempi come Kaos One e i Colle der Fomento, stampa solo progetti di rapper americani. Ci siamo trovati bene in tutto e siamo contenti che una realtà romana stia riuscendo in un’impresa simile. Dare il nostro contributo è un onore per noi.
Come mai la scelta di confezionare un lavoro di soli quattro brani? Quando è cominciata esattamente la fase compositiva delle nuove tracce?
- La fase compositiva è partita dopo circa sei mesi dall’uscita di 'Sputo', in quel periodo abbiamo iniziato a sentire la necessità di fare qualcosa di nuovo. Visto il grande lavoro fatto su 'Sputo' non volevamo produrre molti pezzi, in più proprio in quel periodo io mi sono trasferito a Londra dove ho vissuto fino a qualche mese fa, questi sono stati i motivi che ci hanno fatto concentrare su poche tracce. Crediamo che in questo momento storico anche un EP possa fare il suo lavoro, soprattutto perché esce moltissima roba.
Quali sono i miglioramenti ottenuti dopo più di dieci anni di attività?
- Ci sentiamo migliorati professionalmente e stilisticamente ma non vorrei fare un paragone tra 10 anni fa e oggi, visto che è cambiato tutto.
Sono cambiate un po' di cose in casa DSA, soprattutto sull'aspetto prettamente organizzativo per ciò che concerne il booking. Penso sia un buon traguardo arrivare al punto di affidare questo lavoro a qualcuno che crede in ciò che fai e cerca il meglio per te, soprattutto dopo tanti anni di gavetta e di sbattimenti.
- Crescendo la parte dei live diventa un lavoro. Questo non vuol dire togliere la parte romantica dei primi concerti o badare solo al ritorno economico, ma vuol dire che il tempo che impieghi per suonare deve in qualche modo aiutarti a vivere. Nel nostro caso avere un booking e una persona come Luca che si occupa dei concerti ci da la possibilità di essere tranquilli che lo standard minimo che richiediamo sia rispettato. La nostra mentalità quando suoniamo è rimasta identica infatti anche i posti in cui suoniamo sono rimasti quasi sempre gli stessi, ma le condizioni sono migliorate. Quando hai davanti un weekend con un paio di live sapere che tutto sarà organizzato al meglio e che tu dovrai preoccuparti principalmente di suonare non è una cosa da poco.
Siete legati al vostro passato come band? Rimpianti? Oppure la sola priorità è guardare al presente e, naturalmente, al futuro dei DSA COMMANDO? Cosa dovremmo aspettarci per il 2019?
- Siamo legati al nostro passato e non lo rinneghiamo, chi viene ai nostri concerti può sentire pezzi che hanno dieci anni e li facciamo come se fossero usciti ieri. Detto questo guardiamo avanti. Crediamo di avere ancora delle pallottole da sparare. Il 2019 ci sta vedendo impegnati in un bel po di concerti per 'Memento Mori'. Abbiamo già dei progetti nuovi in cantiere ma ora è troppo presto per parlarne.
Vista dalla tua angolazione: C'è speranza per l'Italia? Sotto tutti i punti di vista.
- Dal mio punto di vista credo che ci sia speranza per l’italiano come individuo, intendo per la capacità di inventarsi e per le qualità che a livello mondiale ci vengono riconosciute in moltissimi campi, per quanto riguarda l’Italia invece credo che non ci sia molta speranza di cambiamento, detto questo spero di sbagliarmi visto che vorrei vivere qui.
Contatti:
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DSA COMMANDO line-up:
Krin 183: Voce, Testi
Mac Myc: Voce, Testi
Hellpacso: Voce, Testi
Sunday "Thriller Macine": Producer
Recensione:
DSA COMMANDO "Memento Mori" - 2018