lunedì 30 maggio 2016

Recensione: THROANE "Throane"
2016 - Debemur Morti




Dehn Sora, la mente creativa che si cela dietro il progetto dark ambient Treha Sektori, dirige un altro mostro da incubo denominato THROANE, e lo fa con una specifica professionalità, competenza e cura per le atmosfere e gli arrangiamenti. Va sottolineato che qui ci troviamo nella dimensione del black metal più ossessivo e cerebrale, quindi per apprezzarlo appieno bisogna entrare in completa sintonia con esso e con la sua forza visiva (o meglio dire visionaria). Profondamente immerso in un misticismo che pochi altri artisti riescono a comunicare, Dehn ha nella sua unicità un grandissimo punto a favore: "l'ingegnosità". Il compositore transalpino eccede nell'estendere il suo copione, ma coglie con trasporto i drammi interiori confermando un talento fuori dagli schemi e la capacità di proporre una musica perfetta quanto magnetica e straniante. Suggestivo e raffinato nel dare ampiezza al concept, al suo misurarsi con quella che è, in fondo, la parte meno visibile dell'anima. I suoni accompagnano la marcia dannata dell'artista in un putiferio di evocazioni delle scene più atroci. E' il senso di angoscia a pilotare le mie percezioni, in ogni frangente e nelle tragedie inevitabili dell'opera. Ascoltare tale debutto (pubblicato dalla Debemur Morti) risulta ipnotico e conturbante non solo per i suoi contenuti. I dettagli presenti persino nei minimi particolari creano uno stile unico che va controcorrente. Per il musicista francese il proprio autoannientamento rappresenta una forma di godimento personale di prim'ordine. Da acquistare obbligatoriamente.

Contatti: 

dmp666.bandcamp.com/derri-re-nous-la-lumi-re 
facebook.com/throane 

TRACKLIST: Sortez vos lames, que nous perdions nos poings, Aussi féroces que nous repentons, Derrière-nous la lumière, Un instant dans une torche, Contre terre, Nous blâmons la tempête de nous avoir laissés en plaies, À cette chute