Esistono artisti che vivono tenendosi in bilico sul filo sottile della fragilità, anime dotate di una sconfinata sensibilità e perciò, destinate a una perenne sofferenza interiore. Mick Moss non può essere sottratto da questa lista di prescelti. Oggi lo ritroviamo e lo riascoltiamo nel sesto album dei suoi ANTIMATTER. Il full-length è intenso, ispirato e riesce ad ammaliare senza prendere le distanze dalle uscite precedenti; anche se, bisogna dire che il lato "pop" del musicista inglese emerge più di prima, evitando compromessi o forzature. Abbandonate le atmosfere elettroniche utilizzate in passato, Moss ritorna al suono caldo degli strumenti, soprattutto quello della chitarra acustica... struggente ed evocativa. Fondamentale si rivela il suo inconfondibile timbro vocale e l'utilizzo delle voci femminili, capaci di iniettare maggiore pathos ai brani. Ogni singolo pezzo, compresi quelli un po' più elettrici, sono avvolti da un mood colmo di sensazioni profonde, per quanto schiacciate da una spessa coltre di cupezza. Il titolo dell'album riflette il disagio collettivo, proprio perché il mondo in cui viviamo è dominato dalle ingiustizie, dalle bugie e dai peccatori. La bellezza contagiosa di "The Judas Table" risiede nell'essere un lavoro introspettivo e decadente. La musica degli Antimatter, in ogni caso, vuol far riflettere, oltre che emozionare. Da ascoltare e riascoltare nel buio di una stanza.
Contatti:
antimatter-uk.bandcamp.com/the-judas-table
antimatteronline.com
facebook.com/antimatteronline
TRACKLIST: Black Eyed Man, Killer, Comrades, Stillborn Empires, Little Piggy, Hole, Can Of Worms, Integrity, The Judas Table, Goodbye
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