GLI INGLESI RAGING SPEEDHORN HANNO PUBBLICATO IL NUOVO ALBUM DA POCHE SETTIMANE, MICIDIALE CONCENTRATO DI HARDCORE, STONER E DOOM METAL. "HARD TO KILL" E' UN ALTRO BRILLANTE ESEMPIO DELLA BRAVURA DI UN GRUPPO CHE HA SAPUTO MANTENERE UNA CERTA COERENZA, RIUSCENDO OGNI VOLTA A REALIZZARE UN QUALCOSA DI SIGNIFICATIVO. HO QUINDI INVIATO LORO ALCUNE DOMANDE ESSENZIALI, ALLE QUALI HANNO RISPOSTO VELOCEMENTE LO STORICO BATTERISTA GORDON MORRISON E IL VOCALIST DANIEL COOK (UNO DEI DUE CANTANTI DELLA BAND PROVENIENTE DALLA CITTA' DI CORBY).
Ciao e benvenuti su Son of Flies. Quali sono state le circostanze e le ragioni che hanno portato alla creazione della band? Come siete riusciti a stare insieme per più di due decadi?
Gordon: Onestamente non so come sia potuto accadere, è semplicemente successo. Il nostro scopo principale era quello di essere una band rumorosa e potente, quindi non abbiamo mai suonato per piacere alla gente. Molto spesso la cosa migliore è fare quello che ti piace e se le persone apprezzano, tanto di guadagnato. Bisogna ricordare che siamo stati fermi per ben 7 anni, perciò siamo una band attiva da 15 anni.
Avete pubblicato da poco un altro album fottutamente aggressivo. "Hard To Kill" è un lavoro di forte impatto con numerose influenze provenienti da stili e generi diversi. Pensate che sia il disco che vi rappresenta al meglio?
Dan: Abbiamo tutti una vasta gamma di influenze, dal Funk, Soul, Rock, Metal, Hip Hop, l’Hardcore newyorkese ai Pop bangers degli anni '80. Ecco perché il suono dei Raging Speedhorn rimane piuttosto unico. Non vogliamo seguire le tendenze o una particolare scena musicale. La nostra intenzione è quella di scrivere riff ultra pesanti e poi tutto il resto va da sé. Frank e Gordon sono sempre stati la spina dorsale della band, e questo spiega il motivo per cui "Hard To Kill" possiede quel caratteristico suono Speedhorn che tutti amano. Penso che la nuova formazione abbia aggiunto quel tocco in più che serviva per ampliare la nostra proposta, ma è comunque riuscita a non snaturare quel trademark consolidato ormai da tempo. I nuovi entrati, tra cui io, erano tutti grandi fan della band prima di entrare a farne parte.
Cosa vi ha spinto a comporre la musica racchiusa in "Hard To Kill"? L'ispirazione può arrivare ovunque e in qualunque momento?
Gordon: Le nostre esperienze di vita sono il carburante per alimentare la musica della band. C'è una cosa che non abbiamo potuto fermare: Frank si è ammalato nel periodo in cui è uscito il nostro ultimo lavoro, quindi non sapevamo se avremmo potuto fare un altro disco. Successivamente alcuni membri della band hanno iniziato a lasciare la band. Penso che l'ispirazione sia arrivata in seguito a un periodo non facile e, fortunatamente, siamo riusciti a dimostrare che certe persone si sbagliavano.
Dan: Sono entrato nella band a metà delle registrazioni del nuovo album, infatti la musica mi è stata inviata un paio di settimane prima di entrare in studio per registrare tutte le mie parti vocali. Sono stati quattordici giorni molto intensi, ma al primo ascolto dell'album sono rimasto sbalordito. Il sound è Speedhorn al 100% anche se portato su un livello superiore. Sapevo che dovevo comporre qualcosa di buono e che doveva essere orecchiabile. Inseguire i ritmi delle chitarre sarebbe stato troppo scontato. Anche la voce di Frank era lontana dalla norma, quel ragazzo ha un grandissimo talento e ciò che sta facendo è davvero killer, quindi ero cosciente che anch’io dovevo dare il massimo.
Penso che la title track "Hard To Kill" sia davvero incredibile, e devo ammettere che quel brano ha attirato subito la mia attenzione. Potreste descrivere ciò che è successo durante la realizzazione del video?
Dan: Con il blocco dovuto alla Pandemia è stato tutto un po’ più difficile. Abbiamo avuto delle ottime idee per i video, che speriamo di realizzare in futuro, ma al momento non è stato possibile a causa di tutte le restrizioni. Il videoclip di "Hard To Kill" era qualcosa che dovevamo fare per poter promuovere l'uscita del disco. È una traccia piuttosto feroce quindi aveva bisogno di un video adatto. Abbiamo utilizzato alcune riprese delle poche prove che siamo stati in grado di fare nel 2020, ma avevamo bisogno di altro materiale per raggiungere un certo impatto. Will Hutchinson si era già occupato del montaggio del nostro primo video per il brano "Snakebite", e questo è accaduto durante il primo lockdown. Devo dire che anche per "Hard To Kill" ha fatto un buon lavoro. Abbiamo deciso, di comune accordo, di utilizzare delle immagini che ritraggono degli incendi automobilistici davvero spettacolari, unendole a quelle delle nostra performance in sala prove. Siamo rimasti soddisfatti del risultato finale considerando tutti i limiti che ci sono stati imposti in quel periodo.
Qual è la cosa che amate di più del music business e, naturalmente, quella che non sopportate.
Dan: Quello che amo: i nostri fan, le menti creative che operano dietro le quinte, fare ciò che ami, andare in tour, vedere posti nuovi, incontrare tante persone fantastiche e folli, guardare la gente mentre impazzisce per quello che stai facendo.
Quello che odio: il lato economico della faccenda, tutti gli stronzi che non lavorano con passione e che, purtroppo, operano solo per soldi o per mettersi in mostra gravando sulle band. Non sopporto quelli che cercano di strappare il cuore ai musicisti per guadagnare soldi velocemente, rovinando tutto il duro lavoro fatto da quelle persone fantastiche che supportano con amore l’industria discografica.
Avete mai avuto pressioni da parte delle etichette discografiche per spingere il suono della band in una direzione più mainstream?
Gordon: No, non credo che sapessero cosa stavano ottenendo facendoci firmare. Haha
Verrà celebrato il 20° anniversario dell'album di debutto "Raging Speedhorn"?
Gordon: No, Niente. Se devo essere onesto, non mi piace guardare indietro ai dischi del passato. Ora possiamo avvalerci dei nuovi membri e abbiamo un nuovo disco Killer. Non vediamo l'ora di iniziare a concretizzare delle nuove idee per il prossimo album in studio. Bisogna andare avanti senza guardare indietro.
Bene, grazie per il vostro tempo.
Contatti:
Ciao e benvenuti su Son of Flies. Quali sono state le circostanze e le ragioni che hanno portato alla creazione della band? Come siete riusciti a stare insieme per più di due decadi?
Gordon: Onestamente non so come sia potuto accadere, è semplicemente successo. Il nostro scopo principale era quello di essere una band rumorosa e potente, quindi non abbiamo mai suonato per piacere alla gente. Molto spesso la cosa migliore è fare quello che ti piace e se le persone apprezzano, tanto di guadagnato. Bisogna ricordare che siamo stati fermi per ben 7 anni, perciò siamo una band attiva da 15 anni.
Avete pubblicato da poco un altro album fottutamente aggressivo. "Hard To Kill" è un lavoro di forte impatto con numerose influenze provenienti da stili e generi diversi. Pensate che sia il disco che vi rappresenta al meglio?
Dan: Abbiamo tutti una vasta gamma di influenze, dal Funk, Soul, Rock, Metal, Hip Hop, l’Hardcore newyorkese ai Pop bangers degli anni '80. Ecco perché il suono dei Raging Speedhorn rimane piuttosto unico. Non vogliamo seguire le tendenze o una particolare scena musicale. La nostra intenzione è quella di scrivere riff ultra pesanti e poi tutto il resto va da sé. Frank e Gordon sono sempre stati la spina dorsale della band, e questo spiega il motivo per cui "Hard To Kill" possiede quel caratteristico suono Speedhorn che tutti amano. Penso che la nuova formazione abbia aggiunto quel tocco in più che serviva per ampliare la nostra proposta, ma è comunque riuscita a non snaturare quel trademark consolidato ormai da tempo. I nuovi entrati, tra cui io, erano tutti grandi fan della band prima di entrare a farne parte.
Cosa vi ha spinto a comporre la musica racchiusa in "Hard To Kill"? L'ispirazione può arrivare ovunque e in qualunque momento?
Gordon: Le nostre esperienze di vita sono il carburante per alimentare la musica della band. C'è una cosa che non abbiamo potuto fermare: Frank si è ammalato nel periodo in cui è uscito il nostro ultimo lavoro, quindi non sapevamo se avremmo potuto fare un altro disco. Successivamente alcuni membri della band hanno iniziato a lasciare la band. Penso che l'ispirazione sia arrivata in seguito a un periodo non facile e, fortunatamente, siamo riusciti a dimostrare che certe persone si sbagliavano.
Dan: Sono entrato nella band a metà delle registrazioni del nuovo album, infatti la musica mi è stata inviata un paio di settimane prima di entrare in studio per registrare tutte le mie parti vocali. Sono stati quattordici giorni molto intensi, ma al primo ascolto dell'album sono rimasto sbalordito. Il sound è Speedhorn al 100% anche se portato su un livello superiore. Sapevo che dovevo comporre qualcosa di buono e che doveva essere orecchiabile. Inseguire i ritmi delle chitarre sarebbe stato troppo scontato. Anche la voce di Frank era lontana dalla norma, quel ragazzo ha un grandissimo talento e ciò che sta facendo è davvero killer, quindi ero cosciente che anch’io dovevo dare il massimo.
Penso che la title track "Hard To Kill" sia davvero incredibile, e devo ammettere che quel brano ha attirato subito la mia attenzione. Potreste descrivere ciò che è successo durante la realizzazione del video?
Dan: Con il blocco dovuto alla Pandemia è stato tutto un po’ più difficile. Abbiamo avuto delle ottime idee per i video, che speriamo di realizzare in futuro, ma al momento non è stato possibile a causa di tutte le restrizioni. Il videoclip di "Hard To Kill" era qualcosa che dovevamo fare per poter promuovere l'uscita del disco. È una traccia piuttosto feroce quindi aveva bisogno di un video adatto. Abbiamo utilizzato alcune riprese delle poche prove che siamo stati in grado di fare nel 2020, ma avevamo bisogno di altro materiale per raggiungere un certo impatto. Will Hutchinson si era già occupato del montaggio del nostro primo video per il brano "Snakebite", e questo è accaduto durante il primo lockdown. Devo dire che anche per "Hard To Kill" ha fatto un buon lavoro. Abbiamo deciso, di comune accordo, di utilizzare delle immagini che ritraggono degli incendi automobilistici davvero spettacolari, unendole a quelle delle nostra performance in sala prove. Siamo rimasti soddisfatti del risultato finale considerando tutti i limiti che ci sono stati imposti in quel periodo.
Qual è la cosa che amate di più del music business e, naturalmente, quella che non sopportate.
Dan: Quello che amo: i nostri fan, le menti creative che operano dietro le quinte, fare ciò che ami, andare in tour, vedere posti nuovi, incontrare tante persone fantastiche e folli, guardare la gente mentre impazzisce per quello che stai facendo.
Quello che odio: il lato economico della faccenda, tutti gli stronzi che non lavorano con passione e che, purtroppo, operano solo per soldi o per mettersi in mostra gravando sulle band. Non sopporto quelli che cercano di strappare il cuore ai musicisti per guadagnare soldi velocemente, rovinando tutto il duro lavoro fatto da quelle persone fantastiche che supportano con amore l’industria discografica.
Avete mai avuto pressioni da parte delle etichette discografiche per spingere il suono della band in una direzione più mainstream?
Gordon: No, non credo che sapessero cosa stavano ottenendo facendoci firmare. Haha
Verrà celebrato il 20° anniversario dell'album di debutto "Raging Speedhorn"?
Gordon: No, Niente. Se devo essere onesto, non mi piace guardare indietro ai dischi del passato. Ora possiamo avvalerci dei nuovi membri e abbiamo un nuovo disco Killer. Non vediamo l'ora di iniziare a concretizzare delle nuove idee per il prossimo album in studio. Bisogna andare avanti senza guardare indietro.
Bene, grazie per il vostro tempo.
Contatti:
RAGING SPEEDHORN line up:
Gordon Morrison - Batteria
Frank Regan - Voce
Daniel Cook - Voce
Jim Palmer - Chitarra
Dave Leese - Chitarra
Andy Gilmour - Basso
Recensione:
RAGING SPEEDHORN "Hard To Kill" - 2020